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6 luglio 2012 - 16 Tamuz 5772
l'Unione informa
ucei 
moked è il portale dell'ebraismo italiano
alef/tav
rav Jonathan saks Adolfo
Locci
rabbino capo
di Padova
 

"Dalla cima delle rupi lo vedo e dalle colline lo guardo; ecco un popolo che dimorerà solo e tra i popoli non sarà considerato" (Bemidbar 23:9). "Dalla cima delle rupi lo vedo - sono i patriarchi; dalle colline lo guardo - sono le matriarche" (Midrash Rabbà 20:16). I patriarchi e le matriarche rappresentano le basi fondamentali della forza e l'essenza nostro popolo. L'assimilazione sarà un pericolo depotenziato fintanto resteremo nella dimensione di "Abramo l'ebreo" (Genesi 14:13), cioè di colui che da solo - da una parte - seguiva la via del Signore (della Torà), mentre tutto il mondo - dall'altra parte - era dedito all'idolatria. Essere distinti vuol dire diffondere la luce della Torà e illuminare l'oscurità che ci circonda...

Laura
Quercioli Mincer,
 slavista



laura quercioli mincer
Ancora sulla “vexata quaestio” di ebrei e sinistra. L’ultimo numero di Pagine Ebraiche riportava un articolo di grande interesse, che mi sembra contribuisca a complicare ulteriormente la già controversa questione. Un recente studio sull’antisemitismo in Germania dimostra come i tedeschi cresciuti nel paese diviso differenzino il loro atteggiamento verso gli ebrei a seconda dell’efficacia della politica di denazificazione svolta nel dopoguerra dagli Alleati. Male per le zone occupate da americani e francesi; ottimi effetti riguardo al basso tasso di antisemitismo per la politica svolta da inglesi e … sovietici. Nella Germania attuale poi sembrano sostanzialmente confermarsi le grandi linee di divisione già stabilite a fine Ottocento: alto tasso di insofferenza verso gli ebrei nelle zone a prevalenza conservatrice e cattolica, basso o anche bassissimo nelle zone dove sono più forti la socialdemocrazia e la sinistra.

davar
Strega 2012 - Gli "Inseparabili" di Alessandro Piperno
Pavese? Premio Strega. Ginzburg? Premio Strega. Eco? Premio Strega. Moravia, Morante, Levi? Premio Strega. Perché c'è chi lo critica, chi lo osteggia, chi lo disconosce, ma lo Strega dal 1947, dal Tempo di uccidere di Flaiano in poi, è stato e rimane il premio più discusso e amato. L'Oscar alla migliore penna d'Italia. Senza sfilata in costume, senza red carpet, è allo stesso tempo popolare e raffinato. Non troppo snob ma nemmeno una sagra di paese. La giusta via di mezzo per accogliere occhialini alla Gramsci (come direbbe Travaglio) e vestiti estivi fiorati. Libri che molte volte diventano film (Non ti muovere, La solitudine dei numeri primi, Caos calmo) ma che non disdegnano dissertazioni sulla vita e le sue complicanze. Quest’anno a rientrare nella cinquina dei finalisti ci sono due autori dei quali Pagine Ebraiche si è occupato sul numero di maggio: Alessandro Piperno con Inseparabili ed Emanuele Trevi con Qualcosa di scritto. Due scrittori con una città e un background in comune che si sono distinti in due creazioni molto diverse. Piperno fine accademico che vira dal romanesco al francese. Trevi che ha rinunciato alla carriera universitaria per dedicarsi al giornalismo e alle storie. Entrambi ricercatissimi dai giornali per le pagine di cultura (avrete visto come ogni settimana uno dei due appare su La lettura, l'inserto domenicale del Corriere della Sera), entrambi intellettuali giovani e preparati. Due stili diversi, due narrazioni distinte unite da un tratto comune forse passato in secondo piano: un umorismo irresistibile. Pur scrivendo un libro che tira giù dall'Olimpo un mostro sacro, sacralizzato da una morte quasi sacrificale, come Pasolini, Trevi indugia spesso in riflessioni comiche e situazioni paradossali. D'altro canto Piperno fa della sua ironia un marchio di fabbrica, punzecchiando sadicamente i protagonisti di carta e portando in superficie le nevrosi di un tipo di società che punta tutto sulla decorosa apparenza. Una lotta all'ultima macchia gocciolante di inchiostro quella dei due per diventare, mi si passi il termine, la Strega del 2012. Tutto è pronto: voci di corridoio parlano di un Piperno trafelato e sfuggente. Trevi da alcuni giorni è dato come favorito. C'è tra i tavoli chi punta però ancora su Piperno, lo stesso Trevi durante l'intervista di qualche mese fa, vedeva la vittoria nel pugno del rivale. Nessun ultras impazzito, non un megaschermo a Circo Massimo, ma per alcuni la tensione è la stessa dell'altra settimana, quando si sperava in un goal che avrebbe risollevato l'Italia sfilacciata e con le tasche bucate. A spoglio finito ecco la sentenza (no, non sto parlando del pittoresco Forum di rete 4): il re del libro d'Italia, il principe intellettuale che, come auspicato da Machiavelli, risolleverà almeno le sorti della piagnucolosa cultura del Bel Paese è  Alessandro Piperno. Il dolceamaro Piperno, lo scrittore che fa discutere i salotti, che ha rianimato i critici che fin da troppi anni avevano perso il gusto di criticare. Mariarosa Mancuso sullo scorso numero de La lettura lo incriminava per la quantità sconsiderata di avverbi e aggettivi. Ma i roboanti, croccanti, colorati, destabilizzanti, ricercati, magniloquenti aggettivi di Piperno hanno vinto il premio Strega del 2012 (l'ultimo per gli jettatori che credono nella maledizione sulla fine del mondo). Emanuele Trevi porta a casa la medaglia d'argento. Un uomo estremamente positivo, un serbatoio carico di idee (già pensa al prossimo libro) e soprattutto qualcuno che ci ha lasciato "qualcosa di scritto".

Rachel Silvera -  twitter @RachelSilvera2

Terremoto - Una scuola per ricominciare a vivere
Non si perde tempo a Finale Emilia. La voglia di superare i traumi del terremoto per tornare alla normalità è grande. Le scosse che nelle scorse settimane hanno messo in ginocchio i territori dell’Emilia Romagna e della zona di Mantova proseguono con intensità apparentemente minore, ma c’è tanto da fare per la ricostruzione. Anche con il contributo dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che ha aperto una sottoscrizione a favore delle popolazioni colpite contribuendo con una quota di fondi dell’Otto per Mille. E così il consigliere UCEI Giorgio Mortara, delegato al coordinamento delle iniziative di solidarietà, insieme al presidente della Comunità ebraica di Parma Giorgio Yehuda Giavarini e al rabbino di Modena Beniamino Goldstein hanno incontrato il sindaco di Finale Emilia Fernando Ferioli per mettere a punto i dettagli dell’intervento. “Tenevamo molto al fatto di contribuire a un progetto concreto, a evitare che i fondi finissero nel calderone degli aiuti senza che si potesse verificarne l’impiego - spiega il dottor Mortara - Abbiamo trovato persone attive e positive che lavorano incessantemente per ricominciare. E un progetto già pronto su cui ragionare”. Il frutto della sottoscrizione UCEI verrà infatti impiegato per la nascita di un nuovo istituto comprensorio con elementari e medie che sostituisca la scuola intitolata alla maestra Elvira Castelfranchi, indimenticata esponente dell’antica comunità ebraica finalese, una parte fondamentale della storia del paese fino alla promulgazione delle leggi razziste. Una presenza testimoniata non soltanto dai resti dall’antico ghetto e dal cimitero ebraico, ma anche dalla più tipica ricetta della cucina finalese la “Torta degli ebrei” e ricordata ogni anno in occasione della Giornata europea della Cultura ebraica. Un appuntamento cui Finale non mancherà di partecipare nemmeno il prossimo settembre, nonostante le difficoltà, promette il sindaco Fernando Ferioli, che illustra la situazione nella sua città “Abbiamo ancora duemila sfollati da amici e parenti, e oltre 1200 persone che dormono nelle tendopoli. Le scosse proseguono e la tensione comincia a farsi sentire, ma è grandissima la nostra voglia di ripartire. Speriamo di arrivare all’inverno con i cantieri già a buon punto o chiusi. Soprattutto per quanto riguarda le scuole. E siamo davvero grati all’ebraismo italiano per l’aiuto che ci sta offrendo”. Un aiuto che andrà impiegato in particolare nella costruzione della biblioteca della scuola, una scelta che soddisfa molto il presidente Giavarini, che insieme ai rappresentanti della Comunità di Modena aveva in prima battuta suggerito di offrire i fondi raccolti dall’UCEI a Finale per la la Castelfranchi. “Penso che l’ambito dell’educazione fosse quello giusto per dare il nostro contributo in questo momento difficile. E oggi sono ancora più convinto che questa iniziativa si trasformerà in qualcosa di concreto e tangibile, a giudicare dalla grande energia positiva che abbiamo potuto riscontrare a Finale”. All’incontro tra le autorità finalesi e i rappresentanti dell’Italia ebraica erano presenti anche la direttrice della scuola Rossella Rossi e la storica Maria Pia Balboni, autrice di tante ricerche sulla Finale ebraica. Incontro avvenuto nel Centro operativo comunale che sostituisce il municipio ancora inagibile.
“Gente forte e geniale”, così il grande giornalista italiano Arrigo Levi, i cui antenati sono sepolti proprio nel cimitero di Finale, aveva raccontato gli emiliani in un editoriale apparso sulla prima pagina del Corriere della Sera nel momento più difficile del terremoto. La corsa contro il tempo per ridare vita a Finale prosegue. Così come quella alla solidarietà.
Chi desidera partecipare alla sottoscrizione lanciata dall’UCEI può farlo versando il proprio contributo al conto corrente bancario intestato all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane,
IBAN IT40V0200805189000400024817 causale Terremoto Emilia; oppure sul conto corrente postale intestato all’Unione Comunita Ebraiche Italiane numero 45169000 sempre specificando la causale Terremoto Emilia.

Per chi volesse contribuire alla ricostruzione dei beni culturali delle quattro Comunità
ebraiche colpite, specificando nella causale “Terremoto 2012, ecco i dati bancari (codice Iban):
Comunità ebraica di Ferrara: IT09F0615513000000000022715
Comunità ebraica di Mantova: IT19O0503411501000000022100
Comunità ebraica di Modena: IT55W0200812925000102122135
Comunità ebraica di Parma: IT82B0693065940000000001687

rt - twitter @rtercatinmoked

Qui Roma - A Flick la Menorah d'oro del Bené Berith
Giovanni Maria Flick mette in tasca il discorso che ha preparato e decide di parlare a braccio perché, spiega, "quando si parla con il cuore non c'è bisogno di discorsi scritti". È lui l'uomo a cui il Bené Berith di Roma ha conferito quest'anno la Menorah d'Oro, riconoscimento che dal 2004 viene assegnato a quelle personalità del mondo politico, culturale e imprenditoriale che si sono distinte per la loro azione di contrasto al razzismo e all'antisemitismo e toccato nelle scorse edizioni, fra gli altri, a Marcello Pera, Gianfranco Fini e Nicola Zingaretti. Tra le motivazioni lette dal presidente del Benè Berith Sandro Di Castro durante la premiazione, "l'impegno sempre profuso nella conservazione della Memoria e nella lotta contro l'antisemitismo". La cena di gala si è svolta nella splendida cornice del Museo Macro di Testaccio, subito dopo il saluto dell'ambasciatore di Israele Naor Gilon e del rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma. Visibilmente commosso Flick ha dichiarato di sentirsi onorato di ricevere il prestigioso riconoscimento e ha ripercorso alcuni momenti della sua carriera, sottolineando l'impegno sempre profuso durante la sua vita, a favore della giustizia: durante la vicenda Priebke quando era guardasigilli dello Stato ma anche come rappresentante italiano nella Commissione per i diritti umani e come presidente della Corte Costituzionale, per poi giungere all'ultimo incarico di cui si sente molto fiero che è quello della Presidenza onoraria della Fondazione Museo della Shoah. Ma ha anche insistito sul valore della dignità umana e sulla sua conservazione e sulla necessità di vigilare perché una nuova Shoah non possa più verificarsi.

Lucilla Efrati - twitter @lefratimoked


Qui Roma - Halachà e donazione degli organi
"La donazione del midollo osseo: Halachà, etica e clinica". Questo il tema del convegno che avrà luogo lunedì 8 luglio a partire dalle 20 al Palazzo della Cultura in pieno quartiere ebraico. Organizzato dall'Associazione Medica Ebraica con il patrocinio della Comunità ebraica di Roma, dell'Ospedale Israelitico, del Ministero della Salute, dell'Ordine dei Medici di Roma, di AIDO, AIL, ADEI e OSE, l'incontro sarà presentato da Dario Perugia, presidente Ame Roma, cui faranno seguito i saluti del presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici, del presidente dell'Ospedale Israelitico Bruno Piperno e del consigliere dell'Ordine dei medici capitolino Mario Falconi e un'introduzione di Renato Caviglia, coordinatore della commissione donazioni organi dell'Ordine dei medici. Si entrerà poi nel vivo del dibattito con gli interventi del rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni (Halachà e donazione degli organi), di Giuseppe Avvisati (Gli aspetti clinici della donazione del midollo osseo e delle cellule staminali emopoietiche) e Roberto Foà (La creazione di un registro dei donatori di midollo oserò e delle cellule staminali emopoietiche). Concluderanno i lavori le testimonianze di alcuni donatori e riceventi.

pilpul
Basso livello
Anna SegreQuando un testo, un discorso, un’attività, uno spettacolo o altro è giudicato di basso livello è logico aspettarsi che l’autore a sua volta accusi il proprio detrattore di essere troppo intellettuale, troppo difficile, troppo cervellotico o troppo snob. Ma come è possibile che l’accusa di basso livello sia reciproca? Eppure accade molto spesso, e non solo per mancanza di criteri e parametri oggettivi. Capita molto facilmente tra culture diverse (per il pensiero occidentale è difficile riconoscere il valore di logiche completamente o parzialmente “altre”), ancora più facilmente tra religioni diverse, ognuna con le proprie tradizioni, simboli, discorsi sottintesi. Ancora più irriducibili le incomprensioni tra religiosi e atei dichiarati, ciascuno con il proprio carico di furore ideologico che impedisce di capire l’altro. Spesso l’accusa di basso livello diventa un boomerang perché dimostra l’incapacità da parte di chi la lancia di cogliere la profondità di un testo; alcuni anni fa mi aveva colpito la nonchalance con cui il Premio Nobel per la letteratura Saramago, ospite nella mia scuola, aveva definito di fronte a centinaia di studenti la Bibbia come un mucchio di sciocchezze e favole senza senso (non ricordo le parole esatte, ma il tono era questo), citando a titolo di esempio l’episodio di Caino e Abele (in seguito avrebbe scritto un romanzo sullo stesso tema, ma in quel contesto la sua analisi si limitava alla lettera del testo biblico). Eppure sono pronta a scommettere che il grande scrittore non si sarebbe mai azzardato a definire la Commedia dantesca una favoletta perché inizia parlando di un tale che si perde nel bosco e incontra tre belve feroci. D’altra parte rischierebbe di rivelarsi un boomerang anche il discorso di un religioso che dichiarasse di basso livello i libri di Saramago. Rispettare le altre persone a mio parere significa anche andarci molto piano prima di giudicare di basso livello quello che scrivono o dicono. Se è possibile imparare a farlo tra occidentali e non occidentali, tra seguaci di religioni diverse, tra religiosi e atei, a maggior ragione non dovrebbe essere troppo difficile farlo tra ebrei. Purtroppo invece le accuse reciproche di basso livello tendono facilmente a circolare nelle nostre comunità avvelenandone il clima. Ma questa è un’altra storia.

Anna Segre, insegnante

notizieflash   rassegna stampa
Un nuovo sito per Gerusalemme
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Un nuovo sito web per la città di Gerusalemme, con le migliori offerte e le informazioni più approfondite e aggiornate per visitare una delle città più antiche e affascinanti del mondo. Inizialmente sarà disponibile in inglese ed ebraico ma successivamente sarà lanciato in altre lingue compreso russo, spagnolo, italiano, tedesco e arabo. Sarà possibile collegarsi al sito anche con i cellulari abilitati a navigare sul web, per avere sempre e ovunque a portata di mano le informazioni sulla città. A integrazione della strategia web, sono stati creati in tutta la città centri di informazione interattivi, per tutti quei turisti che non hanno accesso immediato a internet.
 
L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio “cancella” o “modifica”. © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.