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10 luglio 2012 - 20 Tamuz 5772
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Roberto Della Rocca
Roberto
Della Rocca,
rabbino

La proposta di legge sulla coscrizione obbligatoria dei Charedim sta rispolverando in Israele tutta una serie di riflessioni sul ruolo e sul destino del popolo ebraico. È sempre molto imbarazzante per noi che viviamo fuori da Israele esprimere giudizi e pareri su questioni di questo tipo. Se è vero che nei momenti di pericolo nessun ebreo è esentato dall'obbligo di difendere il suo popolo e la sua terra è altretttanto inconfutabile il  dovere di ognuno di militare per il rafforzamento della nostra plurisecolare tradizione culturale e spirituale soprattutto in un periodo di progressiva assimilazione che minaccia quotidianamente la nostra sopravvivenza identitaria.

Dario
 Calimani,
 anglista



Dario Calimani
Ho commentato sui tre ebrei ultraortodossi che hanno deturpato Yad Vashem ‘in funzione antisionista’, e la mia casella di posta si intasa. Un amico mi scrive che tuttavia i peggiori sono gli ebrei che bruciano le moschee. Io, che non pensavo a graduatorie dell’insensatezza, ritengo che il fatto che ci siano imbecilli che hanno per hobby l’incendio delle moschee non impedisca di denunciare un imbecille che deturpa il Museo della Shoah. Un altro amico mi invia per l’occasione un ironico commento di Camus sugli antisemiti che non apprezzano la solidarietà fra ebrei. E mi interrogo: dovrei essere dunque solidale con i tre ultraortodossi che offendono la memoria della Shoah? Ossia, è obbligatorio essere sempre solidali anche con gli imbecilli o con i criminali, a qualsiasi religione e nazionalità essi appartengano? O magari è solo proibito lavare questi ‘panni sporchi’ in pubblico, oltretutto dopo che ne ha parlato la stampa di tutto il mondo? Sono certo di aver letto male: il mio secondo amico non può aver inteso nulla di tutto ciò nel suo messaggio. Ma c’è il rischio che qualcun altro fraintenda e ritenga utile e doveroso attenersi al principio. Perché, in fin dei conti, per me un imbecille rimane un imbecille, qualsiasi sia il colore dei suoi occhi. Ma forse, intende il mio amico, non sono loro a insultare il ricordo della Shoah, le sue vittime e la stessa idea sionista deturpando Yad Vashem, ma sono io a odiare loro denunciandone l’imbecillità. E, in questo mondo estremo e alla rovescia, magari ha ragione lui. E, tutto ciò nonostante, si è ben consapevoli del fatto che, esterni alla nostra dialettica,  esistono anche imbecilli che da destra e da sinistra si divertono a strumentalizzare pregiudizialmente tutto quanto sopra. Ci si deve abituare. Ma a esercitare il vizio del pensiero libero si respira meglio.

davar
Terremoto - I volontari della Shalit in azione
Partiti alla volta delle zone colpite dal sisma alcuni volontari della Delegazione Gilad Shalit, basata a Roma e affiliata all’Associazione nazionale dei vigili del fuoco in congedo. Gli uomini sono al lavoro nel campo allestito dalla Protezione civile della Regione Lazio a San Possidonio in provincia di Modena.
L’Associazione Gilad Shalit, riconosciuta dal Comune e dalla Regione si è costituita nel luglio 2011 e forma i propri volontari per prepararli ai vari servizi che sono di volta in volta chiamati a fornire: prevenire e combattere gli incendi (quest’estate collaborano con il Comune di Roma in quest’ambito), pronto intervento, assistenza ai grossi eventi cittadini…
“Per la nostra associazione che ha solo un anno di vita questo è un traguardo importante”  spiega il presidente, l’ingegner Alberto Pontecorvo. I suoi uomini stanno portando assistenza alla popolazione che in questo momento deve affrontare la realtà quotidiana di una vita nelle tende: la cucina comune, i bagni chimici, il caldo torrido. “Eppure i nostri volontari mi raccontano che la gente lì non si scoraggia, non rimane tutto il giorno al campo - sottolinea ancora l’ingegner Pontecorvo - Si alza presto la mattina, va a lavorare… Certo il caldo si fa sentire, ma la preoccupazione maggiore è per l’inverno. E poi ci sono ancora alcune scosse, anche se tutti sperano che si tratti di moti di assestamento dello sciame sismico, e che si torni al più presto alla normalità”.

Chi desidera partecipare alla sottoscrizione lanciata dall’UCEI a favore delle popolazioni colpite dal sisma può farlo versando il proprio contributo al conto corrente bancario intestato all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane,
IBAN IT40V0200805189000400024817 causale Terremoto Emilia; oppure sul conto corrente postale intestato all’Unione Comunita Ebraiche Italiane numero 45169000 sempre specificando la causale Terremoto Emilia.
I fondi saranno devoluti alla ricostruzione della scuola intitolata alla maestra Elvira Catelfranchi di Finale Emilia.

Per chi volesse contribuire alla ricostruzione dei beni culturali delle quattro Comunità
ebraiche colpite, specificando nella causale “Terremoto 2012, ecco i dati bancari (codice Iban):
Comunità ebraica di Ferrara: IT09F0615513000000000022715
Comunità ebraica di Mantova: IT19O0503411501000000022100
Comunità ebraica di Modena: IT55W0200812925000102122135
Comunità ebraica di Parma: IT82B0693065940000000001687

Alle superiori è in arrivo la tavoletta (digitale)
“Un’opportunità fantastica”. Così rav Benedetto Carucci Viterbi, preside della Scuola ebraica di Roma definisce la grande novità che a partire dal prossimo anno porterà una rivoluzione nella didattica del suo istituto. A tutti gli studenti delle classi di prima media e di prima superiore, la scuola offrirà in comodato d’uso un iPad. Che eliminerà una parte dei libri, quelli già disponibili in versione ebook o pdf, e consentirà agli studenti anche di prendere appunti, fare ricerche e digitalizzare il loro studio quotidiano.
“È importante sottolineare che rimarrà il rapporto dello studente con il libro, il quaderno, la penna, e che l’impegno di tutti gli insegnanti (che sono già stati dotati di tablet per la formazione ndr) sarà quello di evitare che il mezzo prenda il sopravvento sul contenuto - specifica il rav - Detto questo io ho già in parte utilizzato il tablet per le mie lezioni, collegandolo a un video proiettore, e ho visto come i ragazzi si sentissero maggiormente coinvolti. Già l’anno scorso avevamo diverse classi con studenti che utilizzavano il tablet autonomamente e i risultati erano molto positivi”. Importante sarà evitare che gli alunni approfittino degli iPad in classe per distrarsi e non seguire le lezioni. Per evitarlo è allo studio il progetto di dotare le classi di uno schermo televisivo con Apple TV cui collegare non soltanto l’iPad del docente, ma anche quelli degli studenti, in modo che il professore possa tenere sotto controllo l’attenzione dei suoi allievi e che permetterà di utilizzare le app specifiche per la didattica. Le aule avranno inoltre linea internet wireless a banda larga per supportare il funzionamento degli apparecchi.
“Un altro aspetto che ritengo sia particolarmente importante da mettere in luce è la grandissima opportunità che un tablet offre per lo studio delle materie ebraiche - prosegue rav Carucci - In Italia abbiamo sempre avuto il problema della mancanza di libri di testo adeguati, andando avanti con dispense e fotocopie. Una carenza di strumento didattico che in qualche modo rischia di inficiare lo studio della materia. Un problema che l’iPad risolve grazie alla possibilità di selezionare il materiale, scannerizzarlo e permettere ai ragazzi di conservarlo tutto nello stesso file. Con pari dignità rispetto ai libri di testo in pdf delle altre materie”.
Svolta digitale anche al liceo della Scuola ebraica di Milano, selezionata dalla partnership internazionale European Schoolnet come pioniera digitale e che, grazie al supporto della Fondazione Scuola, offrirà anch’essa tablet in comodato d’uso alle sue prime liceo per l’anno scolastico 2012- 2013. I tablet andranno ad aggiungersi alle Lim (lavagne interattive multimediali) di cui sono già dotate tutte le classi da due anni e si imposterà così un nuovo modo di fare lezione. E proprio per questa ragione la Fondazione ha scelto di optare per tavolette Acer, che hanno già diversi programmi didattici sviluppati per la compatibilità alle Lim, come spiega il presidente Marco Grego: “Crediamo molto in questo progetto del tablet agli studenti, non come obiettivo fine a se stesso, ma come importante possibilità di rendere migliore la nostra scuola. D’altronde è lo stesso Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ad aver messo in evidenza la necessità di andare verso una scuola digitale - sottolinea - Siamo certi che questo nuovo mezzo di insegnamento innalzerà la qualità del nostro liceo e, se così sarà, verrà esteso ad altre classi”. Una quindicina di tablet sono stati distribuiti a tutti gli insegnanti, e la formazione è cominciata, per arrivare prontissimi all’appuntamento di settembre.
Le scuole ebraiche italiane si dimostrano così all’avanguardia nella sfida dell’innovazione che nei prossimi anni cambierà radicalmente il mondo dell’istruzione. L’esame di maturità 2012 è stato il primo a dare l’addio alle vecchie e sempre emozionanti buste contenenti le tracce spedite direttamente dal Ministero. Al loro posto temi, versioni e prove di matematica via email. Chissà se quando la classe 2017 si diplomerà, le tavolette digitali avranno sostituito anche i fogli protocollo timbrati di blu…

Rossella Tercatin, Pagine Ebraiche, luglio 2012 - 
twitter @rtercatinmoked

pilpul
Il mio candidato
Tobia Zevi​​Nella splendida cornice del Ninfeo di Valle Giulia, mi sono ritrovato a fare un tifo da stadio. Fazioso. Dopo essermi valorosamente cimentato nella rissa per il buffet – uno dei momenti topici delle cerimonie di premiazione del Premio Strega – ho salutato Alessandro Piperno e mi sono sistemato al tavolo per seguire lo scrutinio con trepidazione. Come se fosse una vera e propria elezione, fino alla vittoria sul filo di lana del “mio” candidato. Fino alla sua rimonta sorprendente e a quel punto inaspettata.
​Confesso la mia parzialità, perché non avevo letto tutti i romanzi finalisti. Una parzialità forse un po’ rozza, dettata però da un sentimento di amicizia con l’autore e di identificazione con i suoi personaggi, ebrei romani border line, eterodossi, spesso non edificanti. Ci sono molte differenze con l’ebraismo romano che ho conosciuto, ma anche alcuni tratti comuni comici e rivelatori.
​Ricordo una scena di “Persecuzione”, il primo romanzo del dittico: Ester, la madre, non può tollerare che i due ragazzini stiano sbracati sul divano mentre un operaio fa il suo lavoro. L’impegno va rispettato, e i due giovani devono rimanere in piedi, completamente inutili e anzi d’intralcio ai lavoratori. Una situazione che ho vissuto personalmente un’infinità di volte, cogliendone l’involontario effetto comico e contemporaneamente l’insegnamento nobile, quello del giusto onore che va tributato al lavoro di ognuno.
​A mia memoria, solo Crescenzo Del Monte e Giacomo Debenedetti – in modalità e contesti diversissimi - hanno descritto letterariamente, prima di Piperno, vizi e virtù della nostra antichissima comunità. È interessante che si tratti di figure tutte marginali, per molti aspetti esterne alla comunità. Spesso c’è bisogno di una certa distanza per vedere veramente le cose, perché solo sui confini nasce la vera cultura.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas - twitter @tobiazevi

Storie - Massoneria, aperti gli archivi della Gran Loggia 
Addio segretezza! Anche la massoneria apre gli archivi. Questa mattina sono stati presentati per la prima volta al pubblico e ai media il museo e l’archivio storico della Gran Loggia d’Italia, nella sede nazionale di Roma, in via San Nicolò dé Cesarini 3.
Il museo e l’archivio custodiscono documenti originali e inediti di particolare interesse storico. Tra questi, i ritratti di Giuseppe Mazzini del periodo londinese e in età giovanile; il testo del Canto di guerra di Goffredo Mameli con note musicali, inviato da Mazzini a Giuseppe Verdi; documenti del 1852 con firme autografe di Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Mattia Montecchi; lettere di Giovanni Giolitti (1907) per la commemorazione in Campidoglio di Giosuè Carducci; manifesti, decreti e notifiche riferibili alla Repubblica Romana 1849; lettere manoscritte di Albert Pike (1883) e Timoteo Riboli, amico e medico personale di Garibaldi; editti antimassonici dei Savoia; bolle e regi decreti antimassonici di Napoleone; paramenti di loggia appartenuti a Ernesto Nathan, Gran Maestro e sindaco di Roma, insieme a riviste originali di inizio ‘900 con articoli e vignette satiriche contro il sindaco.
Tra gli altri documenti, i registri matricola originali – dal 1910 al 1924 - dove risultano iscritti alla massoneria noti personaggi della cultura, della politica e dell’imprenditoria italiana, e una collezione completa dei primi manuali d’istruzione per il “Libero muratore” pubblicati dopo la caduta del fascismo. Tra i documenti contemporanei, il giuramento massonico firmato dal fumettista Hugo Pratt, l'autore di Corto Maltese, iniziato alla Gran Loggia d’Italia nel 1976.
Nei propositi della Gran Loggia d'Italia, vi è l’apertura del primo museo pubblico massonico italiano, dove poter ospitare anche la più grande collezione europea sull’antimassoneria.

Mario Avagliano - twitter @MarioAvagliano

Menzogne
Secondo Beppe Grillo e Gianni Vattimo le informazioni provenienti dal Medio Oriente sarebbero filtrate da un'unica Agenzia, il Memri, che farebbe capo al Mossad. Basterebbe, però, che i due (e i loro seguaci) si facessero un giretto per la rete e scoprirebbero che molto materiale contenente incitamento all'odio e alla guerra viene direttamente dalle fonti arabe senza mediazione alcuna. Basterebbe leggersi per esempio gli statuti di Hamas e Fatah (i cui violenti proclami vengono ribaditi ad ogni occasione, come per esempio qui), ma anche farsi un giretto per Youtube, per accorgersi che la jihad e la “cultura” dell'odio viene insegnata ai bambini addirittura in età prescolare come si può vedere qui e qui. E, come si sa, quando la società è intrisa di violenza, questa si ritorce anche all'interno del gruppo stesso. Questi video, per esempio, sono stati sì diffusi dal Memri, ma non è necessaria la traduzione per capire che anche un semplice scambio di vedute si trasforma spesso in risse a volte anche armate: (clicca qui per vedere il video 1, 2, 3)
A preoccuparci non sono tanto Grillo e Vattimo, ma dovrebbero essere coloro che hanno votato ultimamente per il Movimento 5 stelle. Sarebbe interessante, infatti, sapere quanti di loro condividono queste menzogne.

Elena Lattes

notizie flash   rassegna stampa
Ugei - A Firenze il Congresso 2012
  Leggi la rassegna

Sono state ufficializzate le date del prossimo Congresso ordinario dell'Unione Giovani Ebrei d'Italia. La riunione, aperta a giovani nella fascia di età dai 18 ai 35 anni, si svolgerà dal 2 al 4 novembre a Firenze. A renderlo noto il presidente Daniele Massimo Regard con un post sulla pagina Facebook dell'Ugei.





 

Che cosa facevano ieri pomeriggio il neopresidente egitaziano Mursi e il capo della giunta militare Tantawi assistendo a fianco a fianco a un'esercitazione di karate di cadetti? Conversavano amabilmente (Zecchinelli sul Corriere) o si guardavano in cagnesco con  "assoluta freddezza" (Panella su Libero).

Ugo Volli twitter @UgoVolli

















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