Laura
Quercioli Mincer,
slavista
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Boruch
Gorin, portavoce dell’Unione delle Comunità Ebraiche Russe, ha
recentemente sostenuto che le Pussy Riot, le ragazze moscovite
condannante a due anni di lavori forzati per un happening di 40
secondi in una chiesa deserta, se avessero fatto lo stesso in una
sinagoga sarebbero state, giustamente, fucilate sul colpo. Come mai una
soluzione tanto drastica? Il cappuccio che indossavano, sostiene, è un
chiara citazione di quelli usati dai terroristi palestinesi a Monaco.
Putin le accusa di aver distribuito anni fa in un supermercato un video
razzista e antisemita. Al tempo stesso la stampa nazionalista russa (e
la sua longa manus in vari paesi, nostro non escluso) sostiene che le
Pussy Riot siano una provocazione ebraica, additando fra l’altro
l’origine dei loro più noti difensori: Michail Chodorkovskij, che le
sostiene dal carcere, lo scacchista Garri Kasparov, ovviamente George
Soros e, perché no? Luise Ciccone ovvero Madonna.
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La radice da cui deriva la
parola shanà, l'anno, ha significati diversi e talvolta opposti. C'è
l'idea della ripetizione (shnaym significa due) e quindi dello studio
(da qui Mishnà); ma c'è anche il concetto di differenza (shinnuy); " hu
shonè" può significare che "lui è diverso" o che "lui studia,
ripete, riferisce insegnamenti". Shnaym, due, in matematica è il doppio
di uno; ma per Qohelet (4:9) "è meglio di uno", la prospettiva etica
supera la ripetizione delle cose uguali. La shanà può essere quindi
ripetizione e/o rinnovamento. Che questo Rosh Hashana sia l'inizio di
una ripetizione di cose buone, o di un rinnovamento, se le cose buone
non ci sono state .
Riccardo Di
Segni, rabbino capo della Comunità ebraica di Roma
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Qui Roma - Un anno per il rispetto reciproco |
Come consuetudine ho il
privilegio scrivere tra gli ultimi per gli auguri, oramai tradizionali,
su www.moked.it. Un'idea simpatica che fa onore al nostro direttore.
Non riesco però a trattenermi dal leggere in molti casi troppa
retorica, ottimismo e buonismo che non ci aiuta a presentare ai nostri
lettori e ai nostri iscritti ciò che ci succede realmente intorno.
Non voglio anticipare su questo righe il mio intervento e saluto che
farò agli ebrei romani per Rosh Hashana, ma sento la necessità
condividere con voi ciò che rispecchia il dibattito tra nostri colleghi
in Europa e Israele. Sono reduce da Yerushalaim al primo Congresso
dell'Israeli Jewish Congress nel corso del quale mi è stata data
l'opportunità di intervenire in uno dei panel della Plenary Session. In
quella cornice ho sostenuto la tesi che è giunto il momento ripensare
radicalmente la nostra missione e, se Rosh haShanah non può essere solo
momento di bilanci ma anche di promesse e intenti, ho ricordato che
siamo le guide di Comunità che non sono più quelle di 70, ma nemmeno 10
anni fa.
Intorno a noi il mondo sta cambiando, ci sono grandi opportunità ma
anche tante tragedie. La crisi economica, il terrorismo, soprattutto il
rischio di una guerra nucleare. Tutto ciò dovrebbe imporci
interrogativi su cosa fare e su come affrontare tali situazioni se
tutto dovesse precipitare. Noi leader comunitari non siamo gli stessi
che gestivano le Comunità con l'avvento al potere di Mussolini e
Hitler. All'epoca non vi erano né internet né la TV Live. Non c'erano
cellulari né smartphone. Sopratutto non c'era lo Stato d'Israele.
Oggi, se ci fosse un rischio vero sapremmo dove andare d avere certezza
essere accolti. Ma Israele non può essere visto solo come uno Stato
rifugio per noi ebrei, bensì è il luogo dove investire per i nostri
figli. Non è solo la terra del terrorismo e delle guerre, ma è il faro
fra le nazioni, causa del progresso e benessere, pur con tutte le sue
fisiologiche contraddizioni. Dobbiamo quindi augurarci come gestire
questa trasformazione epocale del sionismo moderno.
Noi italiani cosa discutiamo invece ancora fra di noi? Su piccole,
medie e grandi Comunità. Su ebrei "laici" e "religiosi". Se siamo
ancora di sinistra e antifascisti o se filo berlusconiani, con sterili
e patetiche accuse reciproche, figlie spesso della gelosia. Io penso
che siamo fuori rotta e se non la invertiamo saremo destinati a
guardare solo a una gestione egoistica e decadente delle nostre
Comunità.
Il mio augurio sincero è che si faccia tutti insieme e uniti una
sincera Teshuvà. Che i propositi scritti si accompagnino ai fatti. Non
può esserci aspirazione di convivere in pace e pretendere rispetto con
chi ci odia se prima non impareremo ad amarci e rispettarci dentro Am
Israel.
Questo è l'augurio che mi viene dal cuore. Shanà Tovà
Riccardo
Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma
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Qui Milano - Inizia la
rivoluzione tablet |
Con la consegna dei tablet
agli studenti delle prime superiori comincia oggi una nuova fase di
digitalizzazione alla scuola della Comunità ebraica di Milano, già
pioniera dell'uso delle Lavagne multimediali nelle classi. "Si può dire
che quella di oggi sia una vera rivoluzione - ha sottolineato la
preside Esterina Dana - I tablet avranno molte funzioni diverse,
conterranno una parte dei libri di testo, potranno integrarsi con le
Lim, consentiranno l'accesso a internet, rigorosamente protetto".
Quella di dotare gli studenti di tablet in comodato d'uso è stata
un’idea proposta in partenza dalla Fondazione scuola che ha anticipato
così l'impegno del ministro dell'Istruzione Francesco Profumo a favore
dell’innovazione tecnologica.
Rispetto all'intenzione iniziale di fornire i tablet solo ai ragazzi
delle prime liceo, il progetto è stato poi allargato grazie al bando
Generazione Web di Regione Lombardia. Bando che la scuola ebraica ha
vinto,confermandosi istituto leader dell'innovazione.
"Siete fra i primissimi a Milano e in Italia a ricevere i tablet.
Usateli con cura, traetene tutto il profitto che potete" l'augurio del
presidente della Fondazione Marco Grego.
rt
- twitter @rtercatinmoked
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Qui Roma - Brindisi per
il nuovo anno al Museo ebraico |
Sale del museo ebraico
gremite per il consueto brindisi di Rosh Hashana organizzato
dall'Ambasciata di Israele a Roma con la collaborazione della Comunità
ebraica e rivolto agli addetti militari, alle forze armate e ai
diplomatici di stanza nella Capitale. Un modo per festeggiare in
compagnia l'ingresso ormai imminente del nuovo anno ma anche
l'occasione per salutare un amico che si appresta a concludere il
proprio mandato in riva al Tevere, l'addetto militare di Israele Yehu
Ofer.
Ieri pomeriggio sono stati in molti a rivolgergli un augurio speciale. A prendere
la parola tra gli altri, per un breve indirizzo di saluto,
l'ambasciatore Naor Gilon, il presidente della Comunità ebraica
Riccardo Pacifici e il rabbino capo rav Riccardo Di Segni. In sala
anche il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo
Gattegna (nella foto in basso con il comandante Ofer) e numerosi
rappresentanti delle forze armate e del governo tra cui il
sottosegretario di Stato alla Difesa Filippo Milone. Ad allietare il
palato dei tanti ospiti la degustazione delle delizie gastronomiche di
Lebonton in un percorso di sapori che ha toccato i pilastri della
cucina giudaico-romanesca, alcune prelibatezze mediorientali e piatti
dolci tipici della festa di Rosh Hashana.
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Qui Roma - Fascismo,
antisemitismo e razzismo di Stato
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Presentato ieri a Roma,
presso la Sala Mostre e Convegni Gangemi Editore, l'ultimo volume degli
Annali pubblicati dalla Fondazione La Malfa per i tipi di Cangemi.
L'opera, dedicata a vari e significativi momenti di storia nazionale,
presenta una vasta sezione monografica incentrata sul tema del fascismo
e dell'antisemitismo. Un argomento su cui sono stati chiamati a
dibattere tre ospiti illustri: il giornalista Arrigo Levi e gli storici
Anna Foa (nella foto) e Mario Toscano. Con loro anche il presidente
della Fondazione Giorgio La Malfa, che ha coordinato la riunione. Tra
le finalità dell'incontro una corretta collocazione dei fenomeno
dell'antisemitismo nello sviluppo storico delle moderne società europee
con particolare riferimento all'esperienza fascista e alla
trasversalità di matrici e correnti che sfociarono nel razzismo di
Stato.
La sezione monografica di Storia e Politica nasce dagli interventi
proposti al Convegno della Società Italiana per lo Studio della Storia
Contemporanea (SISSCO) svoltosi a Forlì dal 22 al 24 settembre dello
scorso anno. Il lavoro si apre con una riflessione di Francesco
Germinario sulle specificità dell'antisemitismo fascista nel contesto
europeo, prosegue con un approfondimento di Olindo De Napoli dedicato
al rapporto tra razzismo coloniale e entisemitismo, con un intervento
di Valerio De Cesaris sul nodo della reazione cattolica alla campagna
d'odio perpetrata dal regime per concludersi con uno scritto di
Annalisa Capristo in cui si analizza il contributo dato dal mondo della
stampa alla creazione degli stereotipi.
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Il partigiano con le
stellette conquista il Premio Fiuggi |
Doppio prestigioso
riconoscimento per il giornalista e scrittore Mario Avagliano. Il
partigiano Montezemolo, suo ultimo lavoro uscito nelle librerie la
scorsa primavera con Dalai Editore, si aggiudica infatti il Premio
Fiuggi Storia 2012 promosso dalla Fondazione Levi Pelloni e il premio
Gen. Div. Amedeo De Cia dell'istituto bellunese di ricerche storiche e
culturali. Un risultato molto significativo che testimonia il valore di
un'opera che ha contribuito a far emergere dall'oblio un protagonista
della Resistenza a lungo dimenticato come il colonnello Giuseppe
Cordero Lanza di Montezemolo.
A Mario Avagliano, che i lettori conoscono grazie anche agli interventi
che ogni settimana regolarmente appaiono a sua firma su questo
notiziario, un sincero e affettuoso mazal tov da parte di tutta la
redazione del portale dell'ebraismo italiano.
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Anno nuovo |
Siamo abituati a seguire il
calendario civile e ad attribuire alla data ebraica in molti contesti
(per esempio su questa newsletter) essenzialmente un valore simbolico
(peraltro importante). Eppure a pensarci bene la nostra società (non
solo quella ebraica) gira secondo gli anni ebraici. Più di tutti il
mondo della scuola, con gli anni che iniziano a metà settembre e le
cariche annuali (rappresentanti di classe, capi dipartimento, ecc.) che
si rinnovano tra settembre e ottobre. La scuola, influenzando la vita
delle famiglie, trascina con sé tutto il resto: si torna dalle vacanze
e si ricomincia da capo; l’impressione “anno nuovo, vita nuova” è per
tutti molto più forte a settembre che a gennaio. La memoria ha
meccanismi diversi per ciascuno, ma sarei pronta a scommettere che la
maggior parte della gente ripensando a un evento della propria infanzia
o giovinezza lo collocherebbe più facilmente nell’anno scolastico che
nell’anno civile. Qualcuno si stupisce quando dico che il nostro
Capodanno sarà tra pochi giorni; io credo di aver sempre provato una
sorta di segreto stupore per questo stupore, per quella strana
ostinazione a far festa a fine dicembre mentre è evidente che tra
dicembre e gennaio non cambia nulla per nessuno. In realtà, lo sanno
tutti, è questo il momento dei bilanci, dei propositi, dei programmi,
delle novità da introdurre, delle speranze, dei sogni. A scuola e non
solo.
Un felice 5773 a tutti!
Anna
Segre, insegnante
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rassegna
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Ottanta ragazzi insieme nel nome della pace |
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la rassegna |
Ottanta ragazzi fra i 13 e
16 anni; 2 compagnie teatrali e due orchestre: ebrei, arabi, drusi e
cristiani. Giovani trentini e ragazzi di Nazareth e del kibbutz Sasa
hanno lavorato insieme sulla valorizzazione delle differenze. Un gemellaggio per la pace che ha coinvolto i
giovani dell’orchestra “Fuori Tempo” di Martignano, i ragazzi del
gruppo Bakim Baum Compay (quelli dell’associazione teatrale “Portland”
di Trento) con i ragazzi ebrei, musulmani drusi e cristiani, del gruppo
“Arcobaleno” della Fondazione “Beresheet LaShalom” e l’ensamble “Lauda”
di Jezreel Walley di Nazareth, che hanno lavorato insieme, nel kibbutz
di Sasa, in Galilea, dando vita a un grande laboratorio di convivenza
creando una performance di musica e teatro dal titolo “Tu cresci con la
musica” che ha riempito un teatro nella città di Maalot-Tarshiha,
entusiasmando il pubblico.
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