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26 ottobre 2012 - 10 Cheshwan 5773
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alef/tav
rav arbib
Alfonso
Arbib,
rabbino capo
di Milano
 

 


Secondo il Talmùd il mondo dura 6000 anni, 2000 di caos, 2000 di Torà e 2000 di era messianica. I 2000 anni di Torà cominciano con un verso di questa settimana che parla delle anime che Avraham avrebbe "fatto" a Charàn. Secondo Rashì questo verso si riferisce all'opera educativa di Avraham e alle persone che questi ha portato a credere nell'unico Dio e a impegnarsi nel seguirne la strada. La Torà comincia qui e non con la rivelazione sul Sinai perché la Torà è essenzialmente opera educativa. Dovremmo averlo ben presente ogni volta che siamo chiamati a stabilire le nostre priorità individuali, familiari e comunitarie.

Laura
Quercioli Mincer,
 slavista



laura quercioli mincer

"Tu dici che ti piace il pesce, ma non è vero. Se ti piacesse veramente non lo uccideresti e non lo rosoleresti sul fuoco". Menachem Mendel
Morgenshtern, il rebbe di Kotzk (1787–1859)
davar
Qui Gerusalemme - Il presidente Monti: "Gli italiani
e questo governo ammirano molto Israele"
"Sono venuto con un team di ministri che ha avuto opportunità di dialogo con i rispettivi omologhi, oltre all'opportunità di parlare di proposte concrete e risultati futuri da ottenere. Gli italiani e questo governo sono ammirati molto da Israele, da ciò che rappresenta e dai successi raggiunti negli ultimi anni". Così il presidente del Consiglio Mario Monti in occasione della fine dei lavori del terzo summit intergovernativo Italia-Israele di Gerusalemme, il primo a svolgersi sotto il suo mandato.
Numerosi i ministri che hanno preso parte all'incontro, significativamente declinato su tre grandi tematiche – crescita, scienza, cultura – e impreziosito dalla stipulazione di accordi di comune impegno con benefici nel breve e nel medio-lungo termine. Il tutto nel paese della ricerca e delle start up per eccellenza. La “start up nation”, come è universalmente conosciuto Israele per la sua capacità di essere incubatore di nuove idee e nuovi stimoli per il mercato.
Nel corso dei colloqui si è anche parlato anche della lotta senza quartiere ai fautori dell'odio, della minaccia subdola e strisciante rappresentata dai nemici della Memoria. “Ogni tentativo di negazionismo della Shoah è inverosimile e l'Italia resterà sempre vigile nei confronti di cose che possono sembrare sparite”, ha ribadito Monti.
Ad accompagnare la delegazione governativa il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna. Tra i vari appuntamenti cui ha preso parte la visita al Memoriale dello Yad Vashem in compagnia del Guardasigilli Paolo Severino, la visita a Fotografandoci, prestigiosa rassegna fotografica curata dall'Ansa e ospitata al Museo Yad Ben Zvi, e l'incontro con gli Italkim, la Comunità degli italiani di Israele.
“A nome di tutti gli ebrei italiani – ha affermato Gattegna – ringrazio il presidente del Consiglio per le parole di vicinanza, così dense di significato, pronunciate per rimarcare il nesso indissolubile che lega Italia e Israele. Due paesi amici, accomunati da aspirazioni e ideali straordinari, che credono e assiduamente si impegnano per un futuro di pace, progresso e democrazia a beneficio dell'intera collettività umana”.


Qui Livorno - I primi 50 anni del Tempio
Gli ebrei livornesi si apprestano, domenica prossima, a festeggiare i primi 50 anni della sinagoga ricostruita, su progetto dell'architetto romano Angelo Di Castro, sulle macerie del maestoso Tempio seicentesco che fu per secoli orgoglio della Nazione ebraica. Le celebrazioni, suddivise in vari appuntamenti di grande significato, saranno aperte a tutta la cittadinanza nella migliore tradizione di incontro e dialogo che da sempre caratterizza questa realtà. Molteplici le attività previste: dalla cerimonia ufficiale in sinagoga all'inaugurazione di una mostra fotografica ad hoc alla Goldonetta, dalla presentazione del volume Un Tempio Nuovo per una Fede Antica della professoressa Funaro al concerto conclusivo del Coro Ernesto Ventura.
Tra i momenti più attesi l'introduzione di un nuovo Sefer Torah tra i rotoli custoditi in piazza Benamozegh: il Sefer, dedicato alla memoria di Benjamin, Moise e Flora Yerushalmi, farà il suo ingresso in tarda mattinata. Prenderanno tra gli altri la parola, assieme alle massime autorità cittadine, il presidente della Comunità ebraica Vittorio Mosseri e il rabbino capo Yair Didi. “Imposterò il mio discorso sulla gioia e sull'importanza di esserci ancora malgrado le avversità. Il Tempio di Livorno – spiega Mosseri – è un luogo cardine di questa città speciale che non ha mai avuto un Ghetto e in cui le vicende della realtà ebraica si intrecciano indissolubilmente con quelle di tutta la popolazione. Domenica sarà pertanto una grande festa di tutti”.
Parallelamente ai festeggiamenti per il Cinquantenario, Livorno renderà omaggio alla figura di un suo illustre cittadino ebreo, Giuseppe Emanuele Modigliani. Fratello maggiore del celebre pittore Amedeo, Modigliani si rivelò una figura fondamentale nella storia sociale e politica livornese. Parlamentare, antifascista viscerale, fu tra coloro dall'esilio prepararono il ritorno alla democrazia repubblicana nell'Italia del dopoguerra. L'occasione per approfondire i suoi meriti sarà data dal convegno Giuseppe Emanuele Modigliani 1872-1947: il ruolo dei socialisti nella costruzione della democrazia in Italia in programma al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo in occasione del 140esimo anniversario della sua nascita.

a.s – twitter @asmulevichmoked

(Nell'immagine un momento della cerimonia di inaugurazione, avvenuta il 23 settembre del 1962)


Qui Genova - Adei a porte aperte
Tempo di novità in casa Adei Wizo, l’Associazione donne ebree d’Italia, affiliata alla Women International Zionist Organization: a partire da questo autunno Adei ha deciso di aprire le proprie porte anche agli uomini istituendo, all'interno dell'associazione, il gruppo Amici dell'Adei Wizo. Un'esperienza inedita nel nostro paese, spiega la presidente Ester Silvana Israel , “ma che non è nuova nel panorama delle federazioni Wizo internazionali”. Presentazione ufficiale del progetto la prossima domenica 28 ottobre nella location messa a disposizione a Genova da Elena Maruffa Hayon e con gli interventi di Esther Mor, capo dipartimento della raccolta fondi mondiale della Wizo, di Roberta Nahum, che analogo compito svolge per l'Adei, e della presidente Israel. Presente ai lavori anche Grazia Sciunnach, vicepresidente nazionale.

pilpul
Elezioni in piccolo
Anna SegrePeriodo di elezioni nelle scuole superiori: i ragazzi sono chiamati a scegliere i propri rappresentanti di classe e d’istituto; per quest’ultimo nella mia scuola, forse a causa di un sistema elettorale che potremmo definire“minoritario” (volto a favorire l’elezione di rappresentanti di liste diverse) si confrontano più liste di due o tre candidati ciascuna, con programmi molto simili tra loro, tutte concentrate su proposte pratiche (comunicazione interna, feste, specchi nei bagni, ecc.) e programmaticamente neutrali dal punto di vista politico. Inevitabilmente gli eletti prima o poi si troveranno a prendere decisioni in qualche modo ideologiche, fosse anche semplicemente scegliere se fare una festa più o meno costosa in una discoteca più o meno chic; eppure in campagna elettorale le discussioni ideologiche sembrano bandite. È una caratteristica dei giovani d’oggi? Non direi, visto che abbiamo assistito a fenomeni per ceri versi analoghi nelle nostre elezioni comunitarie o per l’UCEI; qui i meccanismi elettorali hanno determinato a volte una tendenza opposta (liste unitarie formate da persone con opinioni molto distanti tra loro su temi anche rilevanti), ma l’effetto in fondo è simile: le elezioni non sono più un momento di confronto tra diverse opinioni, e il dibattito ideologico avviene in altre sedi, dove parteciperanno solo le persone interessate. Le elezioni invece coinvolgono tutti, (non si scappa, anche non votare è una scelta), più o meno vicini e più o meno politicizzati: quale occasione migliore per un ampio confronto tra diverse opinioni? Perché sprecarla? Forse in entrambi i casi (la scuola e il mondo ebraico) si tende a pensare che il contesto sia troppo ristretto - non si scomodano le ideologie per poche centinaia di voti. A me pare invece che proprio i piccoli numeri dovrebbero rappresentare un incentivo: se un voto o due possono fare la differenza ciascuno sa di essere rilevante e sente il peso di questa responsabilità; a maggior ragione dunque dovrebbe aver voglia di esprimere la propria opinione e non limitarsi a scrivere un nome o fare una crocetta delegando il dibattito agli “addetti ai lavori”. Anche così, comunque, le elezioni “in piccolo” sono utili, perché costituiscono una sorta di palestra che aiuta ad allenarsi per quelle “grandi”: questo è vero per elezioni scolastiche, dove i ragazzi imparano la democrazia, ma in fin dei conti è vero anche per le nostre Comunità, dove i piccoli numeri forse una volta tanto possono essere in parte un vantaggio.

Anna Segre, insegnante

notizieflash   rassegna stampa
Legge Mancino - Naziskin austriaco
consegnato alla Digos di Bolzano
  Leggi la rassegna

Consegnato dalle autorità austriache alla Digos di Bolzano un naziskin condannato per violazione della Legge Mancino contro l'istigazione all'odio razziale. Oezer Tomboli, 39 anni, residente a Innsbruck, nel 2005 aveva patteggiato un anno e sette mesi di reclusione oltre a un risarcimento in solido destinato alla Comunità ebraica di Merano, costituitasi parte civile.




 

La visita del primo ministro israeliano Mario Monti in Israele (accompagnato tra gli altri dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna) e i colloqui con il premier israeliano Netanyahu vengono ripresi da molte testate.


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