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13 marzo 2013 - 2 Nisan 5773
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alef/tav

David
Sciunnach,
rabbino

“L’Eterno chiamò Moshè e gli parlò dicendo…” (Vaikrà 1, 1). Perché il Santo Benedetto Egli Sia fa precedere l’azione del chiamare a quella del parlare? Perché la Torah ci vuole insegnare le buone maniere, su come cioè ci si debba comportare con il prossimo: nessuno entri mai in conversazione con il proprio compagno, se prima non si è rivolto a lui con atteggiamento cortese.
Davide
Assael, ricercatore



Sergio Della Pergola la settimana scorsa ha messo in guardia contro il flagello dei due pesi e delle due misure. In un commento alla rassegna stampa della scorsa settimana erano segnalate le dichiarazioni del portavoce della Comunità di Roma al Jerusalem Report riguardo Silvio Berlusconi e il fascismo. I toni, per quanto da me condivisi, sono così estremi da suscitare incredulità. Il leader del Pdl non viene criticato per aver sbagliato un'analisi storica, ma ora accusato a sorpresa e senza mezze misure di replicare la logica e le attitudini di Mussolini. Con straordinaria disinvoltura e scarsa maturità si passa così dall'incoscienza di ridere di gusto pubblicamente alle barzellette antisemite di Berlusconi al fronte opposto e a una condanna senza appello. Forse ho visto male, ma non ho trovato in giro alcuna osservazione per correggere il tiro. Non sarà mica perché per il grande amico di Israele (e di Gheddafi, di Mubarak, di Lukaschenko, di Putin, di Erdogan…) sembra apertosi il viale del tramonto e si cercano nuovi protettori? Non eravamo d’accordo per un solo peso e una sola misura? Per quanto riguarda Grillo, non credo che si porranno le medesime contraddizioni. Vista la sua celebre intervista a Yediot Ahronot, gli manca la moneta di scambio.

davar
Qui Venezia - Riccardo Calimani alla presidenza
Riccardo Calimani è il nuovo presidente della Comunità ebraica di Venezia. Completano l'organico consiliare il vicepresidente Corrado Calimani, il terzo membro di Giunta Marcella Ansaldi e Tally Ruth Elhyani. Nella sua prima lettera agli iscritti il neo presidente afferma: “Auspico che la nostra Comunità diventi un esempio da seguire, anche per le altre Comunità italiane".
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Giornata europea della Cultura ebraica 2013
Natura ed ebraismo per domenica 29 settembre
Natura e tradizione ebraica. Questo il tema scelto dal Consiglio dell’European Association for the Preservation and Promotion of Jewish Culture and Heritage (Aepj) per la prossima Giornata europea della Cultura ebraica in programma domenica 29 settembre. Tra pochi giorni la scadenza del tradizionale concorso per la scelta del logo.
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Hezbollah e la linea rossa del terrore
“È sconcertante che l'Europa non sia in grado di fare fronte comune contro queste insidie. Che malgrado i nuovi elementi di indagine emersi sull'attentato di Burgos vi siano ancora sacche di resistenza a definire Hezbollah per quella che è la sua reale natura di gruppo violento e terrorista”. Ad affermarlo, nel corso di un incontro promosso oggi a Roma dall'American Jewish Committee, l'ex ministro degli Esteri Franco Frattini.
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Israele - Netanyahu lancia un ultimatum a Lapid
A tre giorni dalla scadenza del mandato concesso a Benjamin Netanyahu per formare il governo, il premier uscente ha lanciato un ultimatum al leader di Yesh Atid Yair Lapid: se l'accordo di coalizione non sarà firmato nel pomeriggio, il Likud tornerà a trattare con i partiti haredim. Oggetto del contendere è il posto di Ministro dell'Educazione, dove Lapid vuole il suo numero due, il rabbino Shai Piron: Netanyahu preme invece per riconfermare l'uscente Gideon Sa’ar del Likud.
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Qui Milano - Un torneo di calcio per giocare insieme
Una piccola grande occasione di sport, una piccola grande occasione di incontro. Protagonisti i giovanissimi calciatori che si ritroveranno alle 17 all'Arena di Milano per il trofeo United Cup riservato ai bambini di seconda e terza elementare con il patrocinio del Comune. Tra i partecipanti la squadra del Maccabi Milano e la Primus, espressione della neonata Associazione dei bambini musulmani.
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Ewald Heinrich von Kleist (1922-2013)
Ewald Heinrich von Kleist, l'ultimo testimone del fallito attentato del 1944 contro Adolf Hitler, a Rastenburg, è morto pochi giorni fa in Germania. Discendeva da una famiglia prussiana molto attiva nella Resistenza tedesca, che si opponeva fermamente al regime hitleriano. Ma la sua storia non è stata così lineare.
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pilpul
Ticketless - Cavalier Cipolla, atto secondo
Gli affezionati lettori di Ticketless, che mi scrivono sempre più spesso, meritano un premio. Del resto, anche Trenitalia dà diritto a un viaggio gratis dopo che si è fatto un lungo pezzo di strada insieme. Il mio regalo è un link post-elettorale. Con un semplice clic potrete ascoltare in originale il racconto più bello che uno scrittore straniero abbia dedicato all’Italia: “Mario e il mago” di Thomas Mann. Fine anni Venti: in una località balneare della Versilia, un volgare mago, il Cavalier Cipolla, portatore di “un muto volere collettivo diffuso nell’aria”, incanta il pubblico con le sue doti di ipnotizzatore. Ipnotizza un cameriere, Mario, e gli si presenta come la ragazza da quello amata, se ne fa baciare. Mario, destatosi, lo uccide. Non fu difficile vedere in questa storia i riferimenti al fascismo, al duce, alla (sperata, lontana) ribellione del popolo. Che era ancora molto lontana: ci vollero una guerra mondiale e due anni  di guerra civile perché questo accadesse.
Sbaglia a dire che l’Italia sia oggi in mano a due clown, il leader della SPD tedesca, perché non ricorda questo racconto che avrebbe dovuto studiare a scuola. Da noi i clown, basti pensare a Fellini, non sono pericolosi quanto l’ipnotizzatore. Mi è venuto in mente di fare questo regalo ai miei lettori, dopo aver visto sui giornali la foto di un uomo incappucciato correre proprio sulla spiaggia che fa da sfondo a quel capolavoro della letteratura tedesca. Se si fosse tolto il cappuccio e gli inseparabili occhiali da sole, Mann non avrebbe avuto difficoltà a riconoscere in lui il volto antico del Cavalier Cipolla. Sembra che all’uomo incappucciato e ai suoi Ray-ban molti italiani abbiano intenzione adesso di affidare il loro destino. Mi ero già servito del racconto di Mann nel 2005, quando in pieno berlusconismo mi era toccato raccontare la Resistenza a una generazione diversamente incantata. La differenza consiste nel fatto che l’ipnotizzatore descritto da Mann nel 1925 disponeva di un palcoscenico disadorno, quello del 2005 molte televisioni, l’uomo incappucciato che corre sulla spiaggia in questo malinconico marzo 2013 ipnotizza con la rete. Dal 1925 in poi il Cavalier Cipolla ha cambiato aspetto più volte; ciò che non capacita è la nostra incapacità di disincantarci.

Alberto Cavaglion

I valori e le mode
Alle amare e sconsolate considerazioni che ho già avuto modo di pubblicare, su questo notiziario, relativamente alla congiuntura politica e culturale che il nostro Paese sta vivendo (e nella quale mi sforzo, invano, di trovare qualche piccolo motivo di speranza, o qualche minuscolo spiraglio di possibile, futuro, ipotetico miglioramento), voglio solo aggiungere la sensazione di disagio che provo innanzi ai reiterati suggerimenti, avanzati da più parti, volti a favorire la formazione di una nuova maggioranza di governo, sulla base di una possibile concordanza tra alcuni dei punti programmatici presentati da talune delle forze politiche che hanno raccolto più voti e che, se alleate, permetterebbero a un nuovo governo di ottenere la fiducia. Si fa notare come tanti punti della tale piattaforma programmatica siano condivisibili, non siano distanti o incompatibili col programma di quell’altro partito, che ci vorrebbe dunque a mettersi d’accordo? Io voto le cose che piacciono a te, tu quelle che piacciono a me, molte delle cose piacciono a tutti e due, o a tutti e tre, non è tanto difficile. Da che deriva il mio disagio? Dal fatto che pochi sembrano porre attenzione non al merito dei vari programmi, ma a quella che a me sembra una cosa essenziale, fondamentale, preliminare a qualsiasi tipo di dialogo e di accordo, e senza la quale mi pare completamente inutile e fuorviante parlare di intese e alleanze. Mi riferisco, semplicemente, banalmente, ai valori del rispetto, della capacità di ascolto, della distinzione tra le idee e le persone, della disponibilità, attraverso il civile confronto, a rivedere anche le proprie posizioni, della convinzione di fare parte di un’unica comunità, del rifiuto intransigente di ogni forma di sopraffazione e violenza. Mi chiedo: questi valori sono passati di moda? Vanno anch’essi rottamati con la Seconda (o Terza, non so) Repubblica? Se è così, d’accordo, sono evidentemente io a essere fuori moda. Ma se non è così, come si fa a mettersi d’accordo con chi propone delle cose magari bellissime, condivisibili, sensate, progressiste, ma lo fa ringhiandoti contro con odio, rabbia e disprezzo, e dicendoti che devi semplicemente scomparire, subito, con le buone o con le cattive? E’ possibile farlo? E sarebbe giusto farlo? Il modo in cui gli esseri umani comunicano fra di loro, le parole e i gesti prescelti, sono del tutto ininfluenti? Di fronte al ricorrente problema se l’identità ebraica trovi una più naturale collocazione tra le fila della destra o della sinistra – una questione che sembra alquanto dividere gli ebrei italiani, e allontanarli, in una certa misura, almeno apparentemente, dagli israeliani -, credo che l’idea della comune appartenenza al terreno della civiltà e del rispetto possa riproporsi come un fondamentale fattore di unità, se non un vero e proprio elemento identitario. La geometria, prima ancora della politica, richiede che ci siano sia una destra che una sinistra, mentre dell’inciviltà si farebbe volentieri a meno.

Francesco Lucrezi, storico

notizie flash   rassegna stampa
Qui Roma - Leggi e dilemmi
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Nell’approssimarsi del 69esimo anniversario della strage delle Fosse Ardeatine avrà luogo giovedì 14 marzo, al Centro Bibliografico dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane,  l’incontro “La giustizia e solo la giustizia perseguirai: Tzedeq Tzedeq Tirdof (Deuteronomio, 16, 20)”.

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Intervistato dal Corriere del Mezzogiorno il direttore di Rcs Libri Paolo Mieli parla del “grillismo”. Del leader del Movimento Cinquestelle dice: “La cosa che fa veramente sorridere è il modo in cui si tratta Grillo: come un fenomeno da baraccone, con punte di fascismo. E nessuno si fa carico della questione delle questioni e cioé che Grillo è avverso all’Europa e ha avuto accenni di forte ostilità nei confronti degli ebrei”.
















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