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21 marzo 2013 - 10 Nisan
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Elia
Richetti,
presidente dell'Assemblea rabbinica italiana
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Dario
Calimani lamenta che i Rabbini italiani non abbiano voluto un
dayan centrale. La realtà è che di fatto ce n'è uno, che agisce sia su
Roma che su Milano, ed è il più acceso oppositore della posizione di
Rav Dichowski. A volte converrebbe chiedere, prima di giudicare.
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Sergio
Della Pergola,
Università Ebraica
di Gerusalemme
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Due
uomini di stato molto esperti, il Presidente Barack Obama all'inizio
del suo secondo quadriennio e il Premier Benyamin Netanyahu all'inizio
del suo terzo, si sono incontrati ieri a Gerusalemme. Le due rinnovate
amministrazioni riprendono il loro dialogo strategico in un'atmosfera
cordiale e dichiaratamente sgombra dalle incomprensioni del passato.
Obama, nel suo dire scendendo dall'aereo "Tov lihiyot shuv ba'aretz (È
bello essere di nuovo in questa Terra)" sembra aver del tutto perdonato
Netanyahu per la sua attiva campagna elettorale a favore di Mitt Romney
(corroborata dai due terzi dei cittadini americani che hanno votato da
Israele e da una frangia militante della stampa ebraica). Obama e
Netanyahu vedono bene che l'orizzonte strategico sta mutando
rapidamente, in Corea del Nord, in Iran, in Siria, in Egitto, ma anche
in Italia, nell'Unione Europea, in America Latina, in Cina... Chi
vive in Israele sa anche quanto sia in salita il vicolo dell'intifada.
Tutto ciò richiede flessibilità, inventiva e decisionismo da parte dei
capi, perché chi sta fermo retrocede. Entrambi gli uomini di stato
desiderano far bene nel loro quadriennio, uno dei due sa che certamente
lo porterà a termine, l'altro è meno certo. L'esito potrebbe dipendere
da come continuerà a sviluppparsi la conversazione, per ora amichevole,
fra Barack e Bibi.
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Qui Trieste - Il nostro Pesach comincia così |
Con
l'approssimarsi di Pesach l'Italia ebraica celebra il rito della
ricerca e della bruciatura del chamez. A Trieste i bambini delle
elementari in semicerchio attorno a un pentolone. Leggi
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La visita di Obama, tra speranze e nodi da sciogliere
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Prosegue
il viaggio del presidente degli Stati Uniti in Israele. Oggi Barack
Obama ha incontrato Abu Mazen nei Territori palestinesi dopo aver
visitato il Museo d’Israele a Gerusalemme e prima di rivolgere l’atteso
discorso di stasera al Jerusalem’s International Convention Center a un
pubblico di studenti. Nella visita di Obama, fino a questo momento
caratterizzata da grande calore e positività, la notizia di razzi
sparati da Gaza sulla città israeliana di Sderot nella notte ricorda la
situazioni di difficoltà dell’area. Leggi
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Vaticano - Due voci di donna nel dialogo fra le religioni |
 L'Osservatore
Romano riprende oggi ampi stralci del dialogo a due voci tra Anna
Foa e Lucetta Scaraffia pubblicato sul numero di Pagine Ebraiche in
distribuzione. Sul portale dell'ebraismo italiano la versione
integrale.
Leggi
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Pietro Mennea (1952-2013)
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Il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato:
“Con
Pietro Mennea scompare non soltanto un campione dello sport ma anche
una persona generosa, leale e onesta che questi valori, fondamento di
un'esistenza memorabile, ha proiettato sulle piste di atletica e nella
vita di tutti i giorni. Una dimostrazione tra le più emozionanti
l'abbiamo avuta con il suo impegno personale affinché le vittime
israeliane del terrore alle Olimpiadi di Monaco non fossero
dimenticate. La scorsa estate Mennea aveva scritto direttamente al
presidente del CIO, Jacques Rogge, chiedendo che un minuto di silenzio
fosse loro tributato in occasione della cerimonia inaugurale dei Giochi
di Londra ed era stato tra i protagonisti del sit-in convocato
dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dalla Comunità ebraica di
Roma e dal Maccabi davanti al Tempio Maggiore al fine di sensibilizzare
l'opinione pubblica su questa tematica. Un atto di giustizia, una
dimostrazione di vicinanza che ci aveva commossi e che aveva fatto
onore a tutto lo sport italiano. Che il suo ricordo sia di
benedizione”.
Questa sera a Ginevra, in occasione
dell'incontro amichevole con il Brasile, la nazionale italiana di
calcio giocherà con il lutto al braccio. La decisione è stata presa
dalla Federcalcio in sintonia con il presidente del Maccabi Italia
Vittorio Pavoncello
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Il fornello e il papa |
Gadi Polacco ieri
ha denunciato "la pressante, talvolta spasmodica, attenzione
prestata dalla leadership ebraica italiana alle vicende vaticane" che
gli "appare inversamente proporzionale all’attenzione prestata a
problematiche quotidiane del mondo ebraico nazionale". Non nego che il
pericolo esista, ma vorrei mettere in evidenza l'altro aspetto della
questione: l'incredibile e pressante attenzione dei media nazionali e
internazionali alle reazioni ebraiche, e in particolare a quelle della
comunità ebraica italiana. E' su questo che bisogna ragionare,
sull'attenzione nei nostri confronti e sulla presentazione della realtà
che ne deriva. Aggiungendo un'altra considerazione. Ieri alle 13 ho
parlato per pochi secondi con il papa. Alle 19 ho fatto una lezione al
Collegio Rabbinico, in preparazione a Pesach, sulle regole del fornello
a gas, se e come possa essere spento di Yom Tov. Capisco il
pubblico in generale, ma tra i nostri lettori, che cosa incuriosisce di
più e si vuole conoscere: l'oggetto della conversazione con il papa o
l'halakhà del fornello? E allora di chi è il problema?
Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma
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Ticketless - Ezechiele a Ustica |
Chiedo scusa, oggi il
Ticketless è più lungo del consueto. Sono stato in viaggio praticamente
tutta la settimana e così ho avuto più tempo per riflettere su due
questioni dibattute sul portale: l’importanza del contraddittorio e la
possibilità di stabilire, per esempio nel programma di un partito, la
presenza di alcuni punti (meno di otto) sufficienti a stabilire se quel
programma sia o non sia congruente con la tradizione ebraica.
Alberto Cavaglion
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La stella del Magen David
Adom |
Nelle (quasi) infinite
odierne versioni dell'amore per Israele ce n'è qualcuna che, per
fortuna, non ha bisogno di premesse ideologiche né di schieramenti.
Come dire che ogni tanto è ancora possibile stare da quella parte senza
precipitarsi a urlare che lo si fa “per” gli insediamenti o “contro”
gli insediamenti, “per” la soluzione due popoli - due Stati o “contro”
la soluzione due popoli - due Stati. Senza contrapposizioni politiche,
insomma, semplicemente con appartenenza e volontà, si può condividere,
appoggiare, indicare e consigliare il gran bel lavoro che sta facendo
Sami Sisa con la “sua” associazione Amici del Magen David Adom Italia
(www.amdaitalia.org).
Tanto per capirci: soccorso medico d'emergenza a oltre 550mila persone
l'anno in Israele e all'estero (MDA in prima fila per i soccorsi a
Haiti e alle vittime del terremoto in Giappone), 300mila unità di
sangue ogni anno raccolte e distribuite, formazione di oltre 80mila
persone (inclusi i programmi di addestramento alla Mezzaluna Rossa
della vicina Giordania). Tutto ciò senza alcuna distinzione di fede,
etnia o genere. E da oltre 80 anni.
Stefano
Jesurum, giornalista
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Time out - Ascoltare e
comprendere posizioni differenti |
Dovremmo forse provare a
fermarci e riflettere se davvero questo scontro possa portare a
qualcosa di buono. Sembra che una certa conflittualità che traspare dai
mezzi d’informazione ebraici assomigli, più che alla rappresentanza di
un mondo plurale, ad una resa di conti che di positivo non ha nulla.
Scopo della dialettica, come ha spiegato bene ieri Paolo Sciunnach, non
è la demolizione dell’interlocutore, né, tantomeno, la risoluzione
delle contraddizioni. Il dialogo è proficuo solo quando vi è la volontà
di ascoltare e di comprendere posizioni differenti dalle nostre. Per
questo non credo che possano arricchire l’ebraismo italiano quelle
posizioni volte più a delegittimare che ad aumentare il livello
qualitativo delle discussioni. Forse per questo che ho trovato
indecente il commento di chi, per giudicare le affermazioni del nuovo
portavoce della Comunità di Roma, invece di esprimere legittime
critiche alle sue dichiarazioni, ha lasciato intendere, che la ragione
delle sue parole fosse la ricerca di un protettore politico, facendo
così insinuazioni poco gradevoli su una persona le cui qualità morali
non possono essere messe in discussione. Così, come ritengo altrettanto
gravi le affermazioni di chi afferma che i rabbini rifiutino la figura
di un Dayan in quanto questo costituirebbe una supervisione sul loro
operato, quando per esempio, a Roma e a Milano una figura di questo
genere c’è ed è lo stesso che lavora proficuamente in entrambe le
comunità. Insomma, è davvero questo il modello di dialogo interno al
mondo ebraico che vogliamo proporre o siamo in grado di immaginarne uno
diverso? Voglio credere di sì, anche perché in realtà per confrontarci
non è che ci serva poi molto. Solo un po’ di buona volontà e di
rispetto reciproco.
Daniel
Funaro
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notizie flash |
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rassegna
stampa |
Dalle Fosse Ardeatine al Processo Priebke |
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la rassegna |
Sarà
presentato questo pomeriggio all'ambasciata della Repubblica argentina
il libro La farfalla impazzita (ed. Giuntina) di Giulia Spizzichino.
Parteciperanno Ugo Foà, testimone delle Leggi antiebraiche in Italia
del 1938, il ministro dell'ambasciata Carlos Cherniak e l'autrice, che
in questa densa testimonianza raccoglie le sue esperienze personali
dagli anni della persecuzione al processo Priebke. .
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Insieme animano, ogni
domenica su Radio Rai Uno, il programma Dio e le donne. Un format che
hanno riproposto anche sull'ultimo numero di Pagine Ebraiche in
distribuzione in uno speciale confronto a due voci avvenuto a margine
delle fumata bianca. Riflessioni, quelle delle storiche Anna Foa e
Lucetta Scaraffia, che sono riprese oggi con ampi stralci sull'Osservatore Romano. Nella stessa
pagina, tra i vari contributi, l'anticipazione dell'intervento del
direttore del quotidiano della Santa Sede Giovanni Maria Vian
pubblicato sempre su Pagine Ebraiche di aprile.
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L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente
indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
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