Dall'impegno per le scuole alla formazione dei rabbini, dal rapporto con i giovani allo sviluppo di percorsi che mettano in relazione famiglie e Comunità. Sono alcune delle tematiche al centro dei recenti Stati generali dell'Ebraismo italiano. Un'occasione per fare il punto di quanto fatto, per analizzare problematiche e sfide del futuro, per mettere in campo nuovi progetti. Con al cuore un elemento: l'educazione ebraica, come si ricorda nelle pagine di apertura del nuovo numero di Pagine Ebraiche, attualmente in distribuzione. “Educazione, leva del futuro” la sintesi del messaggio arrivato dagli Stati generali che ha visto, al fianco dei Consiglieri UCEI, la partecipazione di rabbini, direttori di scuole, docenti, educatori.
Di educazione si occupa, nel segno della zia, anche la nipote di Rita Levi-Montalcini, Piera, protagonista dell'intervista del mese. Il 30 dicembre saranno dieci anni dalla scomparsa del Premio Nobel e l'impegno per mantenerne viva non solo la memoria, ma anche l'impegno continua. In particolare affinché, spiega Piera Levi-Montalcini, sia di esempio per le nuove generazioni. Il suo sogno poi è di poter creare un vero e proprio centro studi dedicato a valorizzare tutto il materiale lasciato dalla zia così come dai suoi fratelli.
E ai tesori da scoprire nei diversi archivi italiani, del mondo ebraico e non, è dedicato il dossier del mese. Dal ricordo di Vittorio Dan Segre ai progetti di catalogazione che portano fino a Gerusalemme, passando per il cuore dell’Italia ebraica: pagine in cui tracciare una panoramica su cosa si sta realizzando, per quale pubblico e a quale fine.
Tra i temi delle sezioni successive del giornale, in Eretz si parla delle riforme che il governo in formazione vuole portare avanti e dei delicati rapporti con la Casa Bianca, preoccupata dal ruolo dell'estrema destra all'interno della nuova maggioranza. Di futuro dell'ebraismo internazionale attraverso i numeri si parla in Orizzonti, con le analisi del demografo Sergio Della Pergola e della sociologa Betti Guetta. Tra i temi toccati in Economia, la crisi climatica e l'impegno di Israele che coinvolge anche altri paesi della regione. In Cultura ebraica, l'angolo del Midrash di rav Gianfranco Di Segni è dedicato alla parashat Mikketz.
È invece un ricordo di Clotilde Pontecorvo a riempire la pagine dei protagonisti del mese: “un punto di riferimento costante in ambito ebraico e non”. L'apertura della Cultura è dedicata a Matti e Angeli. Una famiglia ebraica nel cuore della Linea Gotica” (Pendragon), volume che raccoglie il diario dell’ebreo fiumano Alessandro Smulevich. Un racconto, giorno dopo giorno, del periodo delle persecuzioni e di come quattro Giusti tra le Nazioni aiutarono la sua famiglia a salvarsi.
A marzo sarà di nuovo tempo di Oscar e Israele ha scelto il suo candidato: il film Cinema Sabaya, diretto da Orit Fouks Rotem. Protagoniste, come racconta Daniela Gross nell'approfondimento dedicato al cinema, nove donne ebree e palestinesi che si confrontano durante un seminario video.
IL PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO E LA CERIMONIA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI
Marx e l’antisemitismo moderno,
a Manuel Disegni il Premio Doria
Si è spesso sostenuto che Karl Marx fosse indifferente al tema dell’antisemitismo. Una ipotesi messa in discussione da un giovane studioso e giornalista, Manuel Disegni, docente a contratto all’Università di Torino e giornalista professionista formatosi attraverso un praticantato svolto all’interno della redazione UCEI.
Nella sua tesi di dottorato “Karl Marx e l’antisemitismo moderno. Genesi e sviluppo della teoria critica della società borghese e della sua questione ebraica” recentemente discussa presso l’ateneo torinese e prossima alla pubblicazione, Disegni – che ha da poco concluso un’esperienza da direttore della scuola ebraica della sua città – propone infatti una lettura diversa rispetto ai due fronti generalmente contrapposti quando si parla di Marx e di antisemitismo: quello che lo ritiene un propugnatore di veleno nello spazio pubblico e chi invece pensa che tali argomenti, molto semplicemente, non lo interessassero. Una prospettiva da correggere, fa capire Disegni. “Nei miei anni di studio e insegnamento a Berlino, tra Humboldt e Freie Universität, mi sono reso conto quanto avesse in realtà un peso centrale nel suo pensiero. Molto più significativo di quanto si ritenga in genere”, evidenziava durante la discussione di tale elaborato.
A riconoscere la qualità del suo lavoro, premiato con il massimo dei voti, 110 e lode, è ora anche un prestigioso riconoscimento che gli sarà conferito lunedì pomeriggio alle 17.30, nella sala del Cenacolo della Camera dei deputati, alla presenza tra gli altri del vicepresidente della Camera Sergio Costa: la seconda edizione del premio dedicato alla figura del giovane e prolifico studioso Giancarlo Doria morto prematuramente, a causa di una malattia, all’età di 28 anni.
“Il volume di Manuel Disegni – si legge nella motivazione – costituisce una vasta analisi della posizione di Karl Marx sulla questione ebraica. In esso viene affrontato in maniera approfondita ed articolata un aspetto della questione della integrazione della componente ebraica nella società europea. Tale integrazione è connessa con la costruzione dello Stato moderno, in cui appaiono tutte le contraddizioni dei processi di secolarizzazione religiosa e di modernizzazione politico-economica”. Disegni, in questo senso, “supera e sconfessa la polemica sull’antisemitismo marxiano, per evidenziare come tutta l’opera dell’autore di Treviri sia collegata al tentativo di illuminare le radici concrete del problema ebraico che si connette con il modo di produzione e, quindi, con la religione e lo Stato”.
Con questa parashà la Torà ci presenta un nuovo personaggio che ci accompagnerà fino alla discesa dei figli di Israele in Egitto: Josef. A differenza di Abramo, Isacco e Giacobbe che vengono definiti dalla tradizione ebraica “avot – patriarchi”, Josef non viene definito tale, ma prende un altro appellativo, forse ancora più importante: quello di “ha zaddik – il giusto”.
Una delle spiegazioni date per giustificare questo appellativo è quella che Josef, nonostante la sua schiavitù in un paese con tradizioni completamente diverse da quelle dei suoi avi, non esitò mai a presentarsi come “na’ar ‘ivrì – ragazzo ebreo”, anche a costo di rischiare la propria vita.
Si apre con un racconto della scrittrice Lia Levi su Chanukkà, la “festa delle luci”, la puntata di Sorgente di vita in onda su Rai Tre domenica 18 dicembre.
La festa, che inizia quest’anno la sera del 18 dicembre, ricorda un antico episodio della storia ebraica, avvenuto oltre 2200 anni fa: commemora infatti la riconsacrazione del Tempio di Gerusalemme a seguito della riconquistata libertà dagli Elleni. Con un parallelismo suggestivo, il racconto “I miracoli non si ripetono”, adattato da Lia Levi per Sorgente di vita, narra un ricordo del tempo della seconda guerra mondiale e racconta come nei momenti più bui sia ancor più necessario credere nei miracoli.