Cagliari: incintamento all’odio
Cagliari: un pericoloso incitamento all’odio che viene dall’Università
Può una università italiana adottare un testo di studi dai contenuti apertamente antisemiti ? E’ successo a Cagliari dove la Facoltà di Scienze della formazione, ha scelto come libro di esami il testo dal titolo «Scontro tra culture e metacultura scientifica; l´Occidente e il diritto naturale», di Pietro Melis, 66 anni, docente di Storia della Filosofia.
“Il cosiddetto tempio ebraico – scrive nel suo saggio Melis – era in realtà un grande mattatoio, dove i cosiddetti sacerdoti cospargevano continuamente l’altare del sangue di animali ancora vivi. In considerazione di ciò è giusto dichiararsi antisemiti nei riguardi degli ebrei credenti, né ci si può dolere del fatto che questi siano finiti nelle camere a gas naziste”.
Frasi e concetti antisemiti che sono stati resi pubblici da Riccardo Di Segni, rabbino capo della comunità ebraica di Roma, che ha inviato una doverosa richiesta di spiegazioni al rettore dell’Università. Il prof. Pasquale Mistretta, nel porgere le scuse, ha espresso «il rammarico e il dispiacere fortissimo per aver creato ed arrecato dei danni alla comunità ebraica. L’Università di Cagliari – ha spiegato – è da parecchi anni in prima linea tra le università italiane nel percorrere un filo didattico e formativo sulla Shoah nel condannare le persecuzioni, i rastrellamenti, e quant’altro ha sopportato il popolo ebraico. Tra le migliaia di pubblicazioni in un università di 39 mila studenti, 10 facoltà, 1200 docenti, seguire riga per riga le vaste ed estese produzioni editoriali è impossibile».
“Agghiacciante. Fa impressione leggere quelle parole. E´ un pericoloso incitamento all´odio razziale”, duro il commento di Amos Luzzatto, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane che precisa: “E´ un testo carico di odio antiebraico, misto ad ignoranza e a tanta cattiveria. Al di là del discutibile contenuto, mi ha impressionato vedere che nel libro le parti che parlano di camere a gas e di morte per gli ebrei sono stampate a carattere più grandi, sotto forma di volantini, forse per invitare a diffondere l´odio razzista anche attraverso forme di volantinaggio. E´ un delirio”.
“Non si tratta di un caso unico – conclude Luzzatto – purtroppo tesi simili circolano tra i giovani, nelle università, negli ambienti sportivi, persino tra intellettuali e persone apparentemente perbene. In persone come Melis, e purtroppo non sono poche, continuano a vivere pregiudizi antiebraici vecchi di secoli, duri a morire malgrado ci sia stato il Concilio Vaticano II, malgrado i tanti passi fatti dal dialogo interreligioso, malgrado gli sforzi fatti dagli ebrei a radicarsi sempre di più nel tessuto sociale del paese. Ma Occorre lavorare con pazienza, non lasciarsi scoraggiare e puntare sui giovani e sulla formazione delle coscienze. E´ importante vigilare e avere fiducia nel futuro»”.
Una vicenda che ha avuto risvolti persino in Parlamento dove il senatore Gianfranco Anedda ha presentato un’interrogazione al ministro dell´Interno Pisanu e al ministro dell´istruzione Moratti.
Roma, 25 gennaio 2005