Grande partecipazione ieri a
Pisa per la Giornata istituita dal Comune per non dimenticare le leggi
razziste volute dal regime fascista e firmate proprio nella città
toscana, nella tenuta di San Rossore, dal re Vittorio Emanuele III il 5
settembre del 1938. Una giornata di commemorazione e riflessione,
appoggiata tra gli altri dalla Comunità ebraica pisana, che è una
novità per il nostro Paese e che si ripeterà ogni 5 settembre
coinvolgendo attori della cultura e della politica cittadina. "Vogliamo
essere un punto di riferimento a livello nazionale" ha detto il sindaco
di Pisa Marco Filippeschi che ha parlato della manifestazione come di
"un modo per far venire dalle nostre università e dalle nostre
istituzioni un contributo per arricchire il dibattito sulla
persecuzione antiebraica". Specie sulla sua natura culturale e
politica, sulle forme giuridiche che assunse, sui meccanismi
psicologici che volle stimolare. Di una psicologia di massa che i
fascismi, ha proseguito Filippeschi, "promuovevano come principale
motivazione dei loro sistemi coercitivi e di consenso che si vollero
sollecitare creando 'il nemico' in un paese dove l'antisemitismo non
aveva certo radici profonde". Alla Giornata, apertasi alla mattina con
la deposizione di alcune corone al Cimitero ebraico (nella foto) e proseguita fino a
tarda sera con varie iniziative nel segno del confronto,
dell'educazione alla Memoria e della musica, ha partecipato tra gli
altri il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo
Gattegna che, intervenendo nel pomeriggio, ha ringraziato il sindaco
Filippeschi e la Giunta comunale di Pisa per la sensibilità dimostrata
con l'approvazione unanime di tale manifestazione. "Abbiamo intepretato
la vostra decisione - ha affermato Gattegna - come una sana reazione di
contrasto alla tendenza preoccupante, ingiusta e diseducativa di creare
volutamente una confusa omologazione e un incomprensibile appiattimento
di tutti gli avvenimenti storici italiani del secolo scorso". Il
presidente UCEI si è riferito in particolare ai diversi tentativi
"storicamente e politicamente inaccettabili" di equiparare in un tutto
indistinto fascismo e antifascismo, partigiani e miliziani della
Repubblica Sociale e di svuotare di contenuto la ricorrenza del 25
Aprile. "La stessa Costituzione Repubblicana è stata frequentemente
attaccata e criticata anche nella parte che sancisce i principi
fondamentali" ha aggiunto prima di salutare l'uditorio con le
seguenti parole: "Ho letto con attenzione la vostra delibera, la
premessa contenente le motivazioni storiche e il messaggio del sindaco
che accompagna l’invito a questa cerimonia e mi sono rallegrato per la
chiarezza, la correttezza e la lucidità. Cari amici, siamo dalla stessa
parte di 'Pisa che non dimentica'".
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"Giorgina sarà ricordata con
gratitudine e rimpianto come rappresentante eccellente della tradizione
democratica torinese". Queste le parole con cui il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano ha ricordato Giorgina Arian Levi, la
grande storica, giornalista, docente e attivista ebrea torinese
deceduta sabato scorso all'età di 101 anni. Ieri pomeriggio, su
richiesta del sindaco Piero Fassino, la salma ha sostato nella Sala
Rossa del Comune. La stessa sala dove Giorgina, a cui è stato dato oggi
l'ultimo saluto al Cimitero Monumentale del capoluogo piemontese, aveva
portato avanti molte sue battaglie in qualità di consigliere comunale a
cavallo tra anni Cinquanta e Sessanta. Tra la folla recatasi a rendere
omaggio all'ex deputata del PCI, intellettuale che alla passione
politica affiancava un impegno costante in ambito ebraico, i vertici
della Comunità ebraica torinese oltre a numerosi rappresentanti del
mondo istituzionale. Prima del trasporto verso il Cimitero si è svolta
oggi una commovente sessione di commiato cui hanno preso parte tra gli
altri, oltre a Fassino, l'ex sindaco Sergio Chiamparino, la
vicepresidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Claudia De
Benedetti, il consigliere UCEI Giulio Disegni e un nipote di Giorgina,
Davide Viterbo. Nel suo intervento il sindaco Fassino ha parlato di
Giorgina come di un modello di passione civile, di una vera e propria
"maestra di vita" fondamentale per la sua formazione già ai tempi della
militanza politica giovanile. "Era una donna ricca di passione e
convinzione, coraggiosa, attenta agli altri, capace di trovare in
ciascuno la chiave di un contatto umano autentico" ha aggiunto Claudia
De Benedetti. "Sapeva che la parola, la relazione umana e il rapporto
personale sono le porte del convincimento, che tutto si può ottenere
seguendo la via della verità e della relazione. Non si è mai
risparmiata in questo suo lavoro di testimonianza, di incontro, di
confronto con le persone e in particolare con i giovani". Giulio
Disegni, per tanti anni al suo fianco nel Gruppo di studi ebraici e nel
giornale Hakeillah da lei fondato nel 1975, ha poi ulteriormente
sottolineato il sacro fuoco democratico di Giorgina. "Ci mancheranno il
suo sorriso, la sua dolcezza e la sua disponibilità" ha affermato
Disegni. "Ma soprattutto ci mancheranno il suo impegno e la sua
apertura ai grandi temi del mondo, la sua resistenza e il suo amore per
la giustizia e l'uguaglianza sociale". Una lunga storia di attivismo e
impegno per il prossimo, quella scritta dalla Levi, che era stata tra
l'altro premiata in occasione del suo centesimo compleanno con il
prestigioso riconoscimento del Sigillo della città conferitole
dall'allora sindaco Sergio Chiamparino appena pochi mesi fa.
Tommaso De Pas
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Qui Casale - Una
Giornata per la rete
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Non sono tanti gli enti che
possono avvalersi della consulenza di un grande artista come Antonio
Recalcati per il proprio sito Internet. E' stata una delle sorprese che
la Comunità Ebraica di Casale Monferrato ha svelato in una domenica
speciale, quella della Giornata della Cultura Ebraica, che si è svolta
il 4 settembre. Un evento che ha unito un gran numero di Stati europei
e tutte le comunità Italiane sotto il titolo “Ebraismo 2.0 dal Talmud a
Internet” e che per la Comunità casalese è stata l’occasione per
presentare un'importante serie di iniziative legate condivisione on
line dello straordinario patrimonio custodito nei suoi archivi. E
Antonio Recalcati tra il pubblico ha testimoniato la forza delle
famiglie ebraiche monferrine capaci di catalizzare tanti artisti e
personalità della cultura.
Per la comunità casalese la giornata è stata sopratutto una festa in
cui, dopo la pausa estiva si sono ritrovati tanti amici oltre che un
vero e proprio bagno di folla con più di un migliaio di
visitatori venuti ad ammirare il complesso di vicolo Salomone Olper. La
mattinata è stata condotta da Claudia De Benedetti, vicepresidente
dell'UCEI (presenti anche le telecamere della RAI), che ha saputo
radunare un parterre di eccezione. Il Consigliere Regionale Marco Botta
ha portato i saluti della Regione Piemonte preannunciando la prossima
visita dell'assessore alla cultura della Regione Piemonte Michele
Coppola. L'Assessore Giuliana Bussola del Comune di Casale Monferrato
ha ricordato l'importanza del lavoro della Comunità all'interno del
tessuto cittadino. Di assoluto rilievo gli interventi tecnici
introdotti da una presentazione emozionale realizzata da Guido Viale
Marchino che dimostra l'incredibile storia delle radici ebraiche
casalesi da quel documento del 1595 che ne poneva le basi per la
costruzione della sinagoga.
Non senza commozione Giorgio Ottolenghi, presidente della comunità da
oltre 50 anni ha ricordato l’'ultimo periodo di quella lunga storia.
“Quando sono tornato a Casale nel '45 e ho aperto la porta della
Sinagoga ho pensato che era tutto finito, che tutto ormai apparteneva
ai topi. Invece parlando con l'architetto Mazzarino e poi con
l'architetto Bourbon ho capito che
c'era una speranza ed eccoci qui”.
A far capire l'importanza di quello che si è salvato ci pensa la
dottoressa Micaela Procacci, Soprintendente ai Beni archivistici del
Piemonte e Valle d'Aosta: “Casale è una delle pochissime comunità in
cui l'archivio storico va ininterrottamente dalla sua fondazione ai
giorni nostri. - Tempo fa visitai la Comunità e mi venne regalato un
melograno quale auspicio per il futuro, direi che quel melograno ha
dato i suoi frutti” I frutti a cui si riferisce la dottoressa vengono
illustrati da Carlo Di Cave responsabile dell'archivio dell'UCEI e da
Chiara Pilocane che insieme a Cristina Mancini ha svolto gran parte del
lavoro di riordino e catalogazione dell'archivio. Grazie ad un sistema
chiamato SIUSA oggi è possibile avere un resoconto storico
dell'archivio e sapere che cosa contiene semplicemente con un click.
L'incontro è stato concluso dall'intervento di Roberto Vitale
consigliere della comunità e da oltre un decennio appassionato studioso
delle genealogie e delle famiglie ebraiche casalesi di cui
dell'archivio della comunità custodisce preziosissime testimonianze.
Nel pomeriggio si è alzato il sipario sul nuovo sito web della comunità
casalese, curato da Guido Viale Marchino che lo ha presentato insieme a
Elio Carmi e a Luigi Mantovani. Il sito, oltre ai contenuti
notevolmente ampliati (con la magnifica visita virtuale della Sinagoga
e dei Musei) e la nuova grafica curata dalla Carmi e Ubertis, ha la
particolarità di essere aggiornabile in tempo reale con news e
immagini. Marchino lo ha dimostrato pubblicando “in diretta” la foto
dell'incontro. E qui Carmi e Mantovani hanno stabilito un legame con il
Talmud insolito quanto stimolante. Proprio come il web 2.0 ha la
caratteristica di essere una stratificazioni di informazioni che si
completano a vicenda così il Talmud è un libro (o più libri) che
costituiscono un ipertesto, dove un racconto o una vicenda vengono
commentati da migliaia di anni. Nel cortile allestito molti e rari
libri sull'ebraismo e con la possibilità di fare bookcrossing si è
potuta toccare con mano l'importanza di una cultura fondata sulla
parola scritta che trova nel web un mezzo ideale per esprimersi.
A Moncalvo apre il cimitero
restaurato
Il maltempo di domenica mattina non ha fermato la riapertura del
cimitero ebraico a Moncalvo, pregevole testimonianza di un passato
fecondo della comunità monferrina che merita di non perdersi
nell’oblio. Alle 10 è partita regolarmente la visita guidata condotta
dal Sindaco Aldo Fara. Si è trattato del primo evento pubblico dopo che
Comunità Ebraica di Casale Monferrato ha deciso di attuare un programma
di recupero complessivo sia dell'area cimiteriale parzialmente
inaccessibile a causa della vegetazione e del pericolo di crolli, sia
del fabbricato adiacente in parte già collassato, con l'obiettivo di
inserirli in un percorso di visita che possa documentare il passato
della comunità ebraica di Moncalvo e, più in generale, l'ebraismo nel
Monferrato. Ora grazie al contributo della Regione Piemonte, dal
Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Fondazione Cassa
di Risparmio di Torino (per un totale complessivo di euro 295.000,00)
l'area è tornata ad essere oltre che un luogo ricordo anche un angolo
suggestivo e poetico del Monferrato.
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Qui Modena - Una
Giornata per Varsavia
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Facing the future: la
Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia ha interpretato il tema
della Giornata della cultura ebraica in maniera diversa rispetto alle
altre città italiane. Abbiamo deciso infatti di proporre al pubblico
delle iniziative legate alla rinascita di un'importante Comunità
ebraica europea: Varsavia.
Abbiamo confrontato i progetti rivolti al futuro delle nostre due
comunità, Modena e Varsavia, così lontane geograficamente ma testimoni
di un'inaspettata rinascita, ed entrambe decise a continuare le proprie
gloriose tradizioni. Come far rinascere una comunità, come preservarne
i valori di fronte alle sfide del presente? Un tema complesso ma che ha
suscitato la curiosità se non l’interesse appassionato del pubblico di
Modena e di Reggio, al quale è stata presentata una mostra su Varsavia
ebraica realizzata da Laura e Olek Mincer, e proposti una serie di
incontri o conferenze.
Di internet ebraico si è parlato anche a Modena. Guardare al futuro
significa anche individuare il modo per conservare e condividere i
documenti del passato. Raffaella Rodomontini del Ministero dei beni
culturali ha illustrato aspetti del contributo ebraico alle risorse
culturali nella rete: Judaica Europeana e il progetto di Culturaitalia
Stella di Davide e Tricolore.
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Qui Trani
- Una Giornata per il Mediterraneo
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Successo e partecipazione
per la Comunità tranese (sezione della Comunità ebraica di Napoli) che
ha celebrato alla Sinagoga Scolanova la Giornata Europea della Cultura
Ebraica in collaborazione con l'assessorato alla Cultura del Comune di
Trani. Gli ebrei di Trani si sono prodigati nel rendere partecipe
l'intero territorio del patrimonio ebraico di una città come Trani,
tanto cara al cuore degli ebrei di Israele e della Diaspora; sia il
Comune di Trani che la comunità ebraica tranese hanno in programma una
agenda di incontri in vista di una maggior sinergia nelle promozione
dei valori sociali, storici e culturali dell'Ebraismo e si preparano
entrambi a importanti eventi ebraici di caratura internazionale che la
Città ospiterà nei prossimi mesi. La Giornata Europea della Cultura
Ebraica è cominciata domenica 4 settembre a Trani con l'apertura al
pubblico della Sinagoga Scolanova. In Sinagoga si sono tenute a cicli
di mezz'ora lezioni tematiche sugli usi e costumi delle comunità
ebraiche del Mediterraneo. Contemporaneamente, nel matroneo era
possibile degustare vino kasher e dolci della cucina ebraica
meridionale kasher, acquistare libri e dischi a tematica ebraica; in
sottofondo veniva diffusa musica religiosa ebraica. L'emittente privata
Telenorba ha dedicato un lungo servizio alla Giornata Europea a Trani.
Nel pomeriggio la Sinagoga ha riaperto per le visite e si è
tenuta una interessante conferenza dal titolo "Trani, Palmi, Siracusa;
il mistero del ritorno degli Ebrei nel Meridione" con la partecipazione
dell'assessore alla Cultura professor Andrea Lovato, il responsabile
culturale della comunità ebraica di Trani Francesco Lotoro e altri
relatori; moderatore, il delegato di sezione Dov Holzer.
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La sinistra, la destra
e noi |
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Si fa un gran parlare di
«sinistra». Gli ebrei di sinistra sarebbero salottieri, tendenzialmente
opportunisti, assimilati, un po’ anti-israeliani. La loro icona sarebbe
Moni Ovadia, che a Siena ha coinvolto i numerosissimi spettatori senza
neanche nominare Israele.
Questa rappresentazione grottesca rischia di essere fuorviante: sul
piano storico potremmo ipotizzare che questa idea coincide con lo
spostamento della leadership ebraica dal Nord alla comunità di Roma,
maggioritaria sul piano demografico. Mentre sul piano culturale
potremmo sottolineare alcune analogie con stereotipi del discorso
pubblico – chessò? - leghista (anche i romani sono salottieri,
opportunisti, parassiti e contro il Nord).
Ma c’è di più. La parola «sinistra» rimanda a concetti nobili come
libertà e uguaglianza. Ma il dibattito intra-ebraico non si interessa a
queste categorie. Anzi, la capacità dell’ebraismo di esprimersi su
questioni generali sembra diminuire. L’unico argomento di
quest’antinomia destra-sinistra è Israele. Senza contare che nessuno si
definisce di «destra» tra gli ebrei italiani, forse per un retaggio
storico, ma solo «contro la sinistra».
Se gli ebrei della Diaspora concordano sul sostegno allo stato
d’Israele, l’eterna questione riguarda il «come». Secondo i sinistri
occorre supportare criticamente, provando anche a correggere la rotta;
secondo i «senza se e senza ma» Israele va sostenuto, punto. Ma la mia
domanda è: di fronte a centinaia di migliaia di israeliani che
protestano per la casa, contro la povertà, per lo stato sociale, dov’è
la sinistra? Non sono forse tematiche specificamente di «sinistra»? Non
sarebbe auspicabile, per il nostro dibattito interno e persino per
Israele, che la sinistra ebraica, se c’è, parlasse a voce più alta?
La verità è – io temo – che in tutta questa storia destra e sinistra
c’entrano poco, e forse c’entra poco persino Israele. Non sarà che
attaccare gli ebrei di sinistra serve a raccogliere consensi? Non sarà
una bufala?
Tobia
Zevi, Associazione Hans Jonas
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Israele, società e
giustizia |
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Con questa richiesta,
ripetuta nelle varie città e cittadine israeliane da centinaia di
migliaia di israeliani, soprattutto giovani e appartenenti al ceto
"medio" si è conclusa la più vasta manifestazione di folla
mai veduta in passato in Israele. Nonostante la tensione creatasi ultimamente lungo la striscia di Gaza,
che aveva fatto prevedere e temere un parziale assenteismo, i "nuovi
israeliani" (come si sono auto-definiti i promotori della
manifestazione) hanno dimostrato che il governo di Netanyahu dovrà
tener in conto il nuovo movimento, fin dai prossimi giorni. Totalmente assenti dall'imponente manifestazione di solidarietà
nazionale : gli abitanti dei territori occupati ed i religiosi
(compresi gli ortodossi, notoriamente sensibili alla richiesta di
facilitazioni economiche per ottenere nuovi alloggi),
Sandro
Natan Di Castro, Haifa
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notizie
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rassegna
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Europei
di Basket: Italia ko con Israele
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Sfida sul filo dei punti
ieri sera tra Italia e Israele nell'ultimo turno della fase a gironi
degli Europei di basket in corso di svolgimento in Lituania. Le due
squadre, entrambe già eliminate, hanno dato vita a un incontro ricco di
emozioni che si è concluso con l'affermazione di misura (96 a 95) del
quintetto israeliano.
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Le
notizie odierne su Israele
riguardano soprattutto la tensione crescente con la Turchia. Cittadini
israeliani hanno denunciato i maltrattamenti subiti all'aeroporto di
Istanbul e lo stesso hanno fatto i turchi per quello di Tel Aviv
(Fabbri sul Giornale).
Ugo
Volli
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è il giornale dell'ebraismo
italiano |
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 |
Dafdaf
è il giornale ebraico
per bambini |
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L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente
indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
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