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10 aprile 2013 - 30 Nisan
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David
Sciunnach,
rabbino
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“Allora il Cohen ordinerà di
prendere per la persona da purificare due uccelli vivi e puri ...”
(Vaikrà 14, 4) , abbiamo imparato nel Talmud Yerushalmi
(Berachot cap. I). Ha detto Rabbì Shimon Bar Yochai: “Se fossi stato
sul
monte Sinai nel momento in cui fu data la Torah a Israele, avrei
chiesto a Dio Misericordioso di creare l’uomo con due bocche. Una per
poter costantemente parlare di Torah, e un’altra per poter espletare
tutte le necessita di cui abbiamo bisogno (come mangiare, parlare,
respirare etc.)". È tornato e ha detto: “Il mondo non può resistere
nonostante l’uomo abbia una sola bocca poiché a causa di questa fa
maldicenza. Tanto più se ne avesse avute due”. In base a questo
insegnamento dicono i Maestri: perché la Torah ha comandato il Metzorà
– lebbroso, di portare “due uccelli vivi”? Uno per espiare la lashon
ha-rà, la maldicenza fatta durante lo studio della Torah e l’altro per
espiare la lashon ha-rà, la maldicenza fatta nel momento in cui
espletiamo le nostre necessità quotidiane.
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Davide
Assael, ricercatore
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Ogni
epoca ha i suoi tentativi riduzionisti. Nel tempo, sono apparsi l’homo
faber,l’homo rationalis, l'homo economicus, l’homo religiosus, l’homo
linguisticus. L’attuale variante sembra essere l’homo tecnologicus, che
sarebbe la riduzione dell’intero essere umano ai supporti tecnologici
che utilizza. La variante italiana di questa stupidaggine sembra essere
la pseudo ideologia di Gianroberto Casaleggio, per cui ben presto i
cittadini del mondo si ritroveranno uniti nel votare su tutte le
questioni. Come se per formare un comune terreno di voto non servisse
un percorso storico svolto insieme che legittima agli occhi dell’uno il
voto dell’altro, come se non fosse necessario un terreno ideologico
formato da secoli di esperienze condivise, come se fosse possibile, per
me, votare con un cinese sulla condanna a morte di una persona ed
accettare pacificamente l’esito della grande consultazione on-line.
Insomma, una rappresentazione del mondo come fosse un grande videogioco
dove tutto funziona schiacciando un tasto. Quando ero più giovane, con
gli amici si parlava di come la nostra sarebbe stata la generazione di
genitori più immatura della storia, con i padri trentenni o quarantenni
che avrebbero giocato con gli stessi videogiochi dei figli.
Sbagliavamo, dovevamo guardare alla generazione precedente…
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Qui Parigi - Il Gran Rabbino di Francia rav
Bernheim
ammette gli addebiti ma non lascia l'incarico |
Non contesta le
accuse, chiede perdono, ma non lascia l'incarico. Il gran rabbino di
Francia, Gilles Bernheim, intervenendo dalla radio ebraica francese
Radio Shalom sulle accuse di plagio che lo hanno recentemente investito
– da un suo recente scritto al titolo accademico di abilitazione alla
docenza di filosofia fino ad estratti del testo su matrimonio
omosessuale, omoparentalità e adozioni lodato in pubblico da papa
Benedetto XVI – resta per ora al suo posto: “Dare le dimissioni di mia
iniziativa – spiega – equivarrebbe a una diserzione. Un'azione di
questo genere non sarebbe conforme ai principi cui mi sono sempre
responsabilmente ispirato nella vita privata così come in quella
pubblica. Sarebbe un atto d'orgoglio in un momento in cui devo agire
nella più grande umiltà, un'azione contraria alla collegialità che è
chiamata ad esprimersi su questa decisione”. Annunciata in tarda
mattinata, svoltasi poco prima di cena, l'intervista ha avuto
moltissimo seguito. All'interno della comunità ebraica, disorientata
per i contorni assunti dalla vicenda, ma anche nell'opinione pubblica
nazionale che al “Caso Bernheim” ha dedicato grande attenzione con
articoli di giornale usciti sulle principali testate. Il Gran Rabbino,
tra i vari passaggi, ha annunciato di volersi impegnare per
“ricostruire la fiducia” venuta meno.
Rientrata per il momento l'ipotesi dimissioni, scenario che lungo tutta
la giornata di ieri – almeno fino all'intervento serale del rav – era
dato tra i più probabili e avallato da una parte significativa degli
stessi ebrei transalpini che ritengono venuti meno i requisiti di
autorevolezza e credibilità che competono a una carica così importante,
si attende adesso una presa di posizione della leadership comunitaria.
Tra gli interventi delle ultime ore quello del presidente del Conseil
Représentatif des Institutions juives de France Richard Prasquier che
in una lettera aperta agli ebrei francesi, diffusa nell'imminenza
dell'intervista, scrive: “Gilles Bernheim è un amico. Una personalità
come la sua non può essere ostaggio di qualche fallimento in un campo
di qualificazione intellettuale o accademico che è legato al suo lavoro
di rabbino. Sono convinto che lacune ed errori a lui attribuibili non
inficino sulla tenuta di un magistero che ha parlato con efficacia a
tutta la società francese. È in nome di questi principi che mi aspetto,
che tutti ci aspettiamo una spiegazione chiara e completa”.
a.s.
twitter @asmulevichmoked
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Qui Roma - Rav Soloveitchik, pensiero e azione
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Seconda giornata di studio in
ricordo del rav Joseph Dov Soloveitchik al convegno organizzato a Roma,
nel ventennale della scomparsa, dal Collegio rabbinico italiano e
dall’Assemblea rabbinica in collaborazione con l’Istituto Eretz Hemdah
di Gerusalemme. Al cuore degli interventi una valutazione sull'impatto
del pensiero del rav, tra i più influenti Maestri del Novecento, in
Israele e all'interno delle Comunità della Diaspora. Una riflessione
che tocca varie sfaccettature della sua azione – gli interrogativi più
pressanti, gli aspetti di Halakhah, l'approccio verso le categorie di
Bene e di Male, l'impegno sionista – e che è affrontata nel corso di
una tavola rotonda introdotta e moderata dal presidente dell'Assemblea
rabbinica italiana rav Elia Richetti.
A tratteggiare la figura di rav Soloveitchik sono rav Adolfo Locci,
rabbino capo di Padova; rav Umberto Piperno, docente del Collegio
rabbinico, e rav Ron Klopstock, makhon di Eretz Hemdah. In precedenza
rav Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano, e lo stesso rav Klopstock
avevano affrontato – rispettivamente – la complessità della figura di
Giobbe vista attraverso il filtro interpretativo del grande rabbino di
origine russa e il suo rapporto con la fondazione di un moderno Stato
di Israele dopo due millenni di Diaspora. Un processo interiore,
ricorda rav Locci, che scaturisce “non soltanto da progetti politici e
pratici ma da un vero e proprio background filosofico”. Tra gli
appuntamenti internazionali che prossimamente gli renderanno omaggio,
come annunciato da rav Piperno, un importante convegno in programma
alla Yeshiva
University di New York domenica 14 aprile. Nel pomeriggio
intervento del rav Alberto Moshe Somekh su rav Soloveitchik “uomo di
Halakhah” e conclusioni affidate al rav Richetti.
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Qui Torino - In
cammino, nel nome di Emanuele Artom |
In cammino, dalla stazione
ferroviaria a Piazzetta Primo Levi. Così la città di Torino, ha
ricordato il coraggio di chi si oppose alle violenze e ai soprusi del
nazifascismo, nel nome del giovane partigiano ebreo Emanuele Artom.
All’indomani dell’appuntamento di Yom HaShoah il corteo, organizzato
dalla Comunità ebraica di Torino Vercelli e Casale Monferrato e dalla
Comunità di Sant’Egidio, ha percorso le strade del capoluogo
piemontese. “Emanuele Artom lascia a tutti noi la testimonianza tragica
e coraggiosa di un uomo che non esitò a sacrificare la propria vita per
affermare le ragioni della libertà, della giustizia e del diritto”, ha
scritto il sindaco Piero Fassino in un messaggio letto dall'assessore
Ilda Curti. Ad intervenire anche il presidente della Comunità Beppe
Segre, la preside della scuola ebraica Sonia Brunetti, l’ex partigiano
Ugo Sacerdote e Daniela Sironi della Comunità di Sant’Egidio.
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Qui Milano - Quale
futuro per la ricerca medica
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Quale futuro per la ricerca
farmacologica, di fronte alle sfide poste da costi sempre più elevati e
fondi sempre più scarsi? E quali le potenzialità della sempre maggiore
diffusione dei cosiddetti farmaci equivalenti? Questi i temi al centro
del confronto “Farmaco griffato o farmaco equivalente: esistono
differenze nell’efficacia? Quali risparmi?” organizzato al centro
Diurno Arzaga dalla Comunità ebraica di Milano dall’Associazione medica
ebraica con il patrocinio del Consiglio di zona 6.
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Qui Firenze - “Soltanto rafforzando la Memoria
può aumentare la consapevolezza di ognuno di noi” |
“Non ci stupisce,
ma ci allarma fortemente”. Così il presidente della Comunità ebraica di
Firenze Sara Cividalli in merito all'iniziativa della sezione Empolese
Valdelsa del Movimento Cinquestelle che auspica l'abolizione delle
spese per i viaggi studio ai lager nazifascisti organizzati dalla
locale Unione dei Comuni per ottenere fondi necessari a mantenere
attivo sul territorio l'ufficio del giudice di pace. “Questa presa di
posizione – osserva – si inserisce nell’atteggiamento del Movimento
Cinquestelle, che già durante la campagna elettorale aveva assunto
posizioni di revisionismo, antisemitismo e xenofobia”. “Mi
preoccupa fortemente – si legge ancora nella nota – che questo accada
in una regione come la Toscana dove l’amministrazione regionale e tutte
le amministrazioni pubbliche si sono impegnate e si stanno impegnando
per mantenere viva la memoria della Shoah e per formare giovani
coscienti e consapevoli della grande tragedia avvenuta. Occorre
proseguire nella divulgazione di quello che è avvenuto e nel
rafforzamento della memoria perché solo assicurando una coscienza di
ciò possiamo evitare ogni forma di discriminazione, razzismo e
persecuzione per tutte le future generazioni e la nostra società”.
“Lo scorso gennaio – conclude Cividalli – ho partecipato al viaggio al
campo di sterminino di Auschwitz organizzato dalla Regione con oltre
500 studenti toscani e ho visto con miei occhi l’orrore di quei luoghi
e il forte coinvolgimento emotivo di giovani che non si scorderanno mai
di questa esperienza e che già dimostrano di voler esserne testimoni”.
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Ticketless - Papa Z.
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 Dopo i triestini a Milano,
vorrei dire oggi dei piemontesi a Roma, sbattuti in prima pagina quando
si sono scoperte le radici astigiane del Papa argentino. Non so se fra
gli ebrei romani è balzata agli occhi, com’è capitato a me, la
somiglianza impressionante fra il viso di Papa Bergoglio e quello di
Aldo Zargani, ebreo spiemontizzatosi nell’Urbe, cui si deve un
autentico un capolavoro: “Per violino solo” (Il Mulino, tradotto anche
in spagnolo ad uso di papa Francesco). Consiglio di rileggere il
capitolo “Asti”: le affinità non riguardano soltanto la geografia e la
fisiognomica. I luoghi che hanno dato i natali alla famiglia Bergoglio
sono gli stessi dove Zargani ci dice di aver trascorso la sua infanzia
nell’aldiqua e dove con i suoi famigliari ha trovato salvezza nel
1943-1945: quel libro ci descrive il volto buono dei parroci di
campagna, l’azione salvifica del piccolo clero. Un auspicio per il
futuro dialogo ebraico-cristiano. Ai tanti spettatori televisivi che
sono stati, come me, favorevolmente colpiti dalla spontaneità di Papa
Francesco il consiglio di andare a rileggersi “Per violino solo”. Al
mio buon amico Aldo che potrebbe adesso montarsi la testa e andare in
giro per il Portico d’Ottavia vantandosi di essere Papa Z., il
suggerimento di andare a rileggersi uno dei più bei racconti del
giovane Singer, dove si parla del figlio di uno shtetl che voleva
diventare Papa, “Papa Zeidlus”.
Alberto
Cavaglion
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Periscopio - Un eroe come
tutti gli altri |
I commenti e le polemiche
seguite alla pubblicazione del resoconto della cattura di Gilad Shalit
- dal quale si evince che il giovane militare, in occasione
dell'attacco armato che costò la vita ai suoi sfortunati commilitoni, e
a lui cinque anni di crudele prigionia, ebbe un comportamento non
propriamente da 'eroe' - sono caduti, significativamente, in
concomitanza con lo Yom haShoah ve haGevurah, il Giorno della Shoah e
dell'eroismo. (...)
Francesco
Lucrezi, storico
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notizie flash |
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rassegna
stampa |
Qui Genova –
Identità e cultura
nella stampa periodica polacca
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la rassegna |
Nuovo appuntamento per gli incontri genovesi dedicati agli ebrei
dell'Europa orientale tra resistenza spirituale e insurrezione. Questo
pomeriggio alle 16, nelle stanze della locale Università degli studi,
Fabrizia Scortecci interverrà su “Identità e cultura nella stampa
periodica ebraica in Polonia”. A introdurre la conferenza Maria
Cristina Castellani, Sara Dickinson, Laura Quercioli Mincer e Alberto
Rizzerio. L'iniziativa ha il sostegno, tra gli altri, di UCEI,
Ministero per i beni e le attività culturali e centro culturale Primo
Levi.
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Rav Gilles Bernheim ha annunciato in un intervento radiofonico che non
si dimetterà dall’incarico di gran rabbino di Francia in seguito alle
prove di plagio emerse riguardo ad alcune delle sue opere, compreso il
pamphlet a proposito delle unioni e delle adozioni omosessuali che fu
lodato da Benedetto XVI. A trattare l’argomento Le Monde e Le Figaro.
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L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente
indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone
che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti
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