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26 aprile 2013 - 16 Iyar 5773
l'Unione informa
ucei
moked è il portale dell'ebraismo italiano
alef/tav
elia richetti
Alfredo Mordechai Rabello, giurista

 


"Una vita piena di senso si fonda non sui diritti, bensì sui doveri e sulle responsabilità speciali; rifiutando i nostri doveri, neghiamo il senso della nostra vita", Joseph Raz.


Gadi
Luzzatto Voghera, storico
 


"Negli ultimi anni, a esigenze fondate e domande pressanti di riforma delle istituzioni e di rinnovamento della politica e dei partiti - che si sono intrecciate con un'acuta crisi finanziaria, con una pesante recessione, con un crescente malessere sociale - non si sono date soluzioni soddisfacenti: hanno finito per prevalere contrapposizioni, lentezze, esitazioni circa le scelte da compiere, calcoli di convenienza, tatticismi e strumentalismi. Ecco che cosa ha condannato alla sterilità o ad esiti minimalistici i confronti tra le forze politiche e i dibattiti in Parlamento". Così il Presidente Napolitano nel suo discorso di insediamento ha voluto sottolineare un'evidenza lapalissiana. Meno scontato è il fatto che sia stato un "giovane" di 88 anni a pronunciare queste parole, mentre le giovani generazioni di questo paese si lasciano tranquillamente manipolare senza proporre uno straccio di idea praticabile per il governo e la progettazione del loro futuro. La mancanza di uno scatto di orgoglio positivo (uno scatto vero, non la sua parodia delle "marcetta su Roma" del nuovo comico) è quello che rende più preoccupante questa situazione di stallo. Di fronte a tutto questo, credo sarebbe un bel segnale se la riflessione richiamata da Stefano Jesurum su queste pagine non si limitasse a un confronto accademico su Storia e Memoria, ma costituisse la base per offrire molto presto (subito!) ai giovani l'opportunità di parlare e operare in ruoli di responsabilità "oltre" la Memoria, restituendo voce a una generazione àfona. Dico questo perché ho la netta sensazione che in molti ambienti (in Italia per certo) Storia e Memoria siano ormai diventati degli spazi non condivisi, che contribuiscono a tracciare solchi sempre più profondi fra diverse componenti della società che non solo non si parlano, ma nemmeno si capiscono.

davar
Moked 5773 – Al via gli Stati Generali dell’ebraismo italiano
Si sono aperti ieri a Milano Marittima i lavori del Moked, tradizionale momento di incontro e confronto per tutto l’ebraismo italiano organizzato dal Dipartimento educazione e cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane diretto dal rav Roberto Della Rocca. Tra i vari momenti che hanno caratterizzato la prima giornata degli Stati Generali dell’ebraismo italiano, una riunione di Consiglio aperta al numeroso pubblico presente, la presentazione dell’analisi sociologica e demografica realizzata dal professor Enzo Campelli, un confronto sul tema della famiglia, dell’educazione e della scuola e una densa sessione dedicata alle strategie della comunicazione e dell'informazione. I lavori sono ripresi oggi con l'intervento di Clive Lawton, uno dei fondatori del Limmud e, a seguire, la sessione sul rapporto fra Comunità e rabbini.
In conclusione di mattinata sono stati discussi e votati gli altri punti all’ordine del giorno, fra cui le dimissioni presentate dai consiglieri UCEI Elvira Di Cave, Riccardo Pacifici e Semi Pavoncello, che sono state respinte dal Consiglio con l’intenzione di affrontare nelle prossime sedute i temi affrontati durante il dibattito. Il consigliere Anselmo Calò ha poi riferito del valore dei progetti e del lavoro portato avanti dalle diverse commissioni, concludendo così due intense giornate di lavoro.

Moked 5773 - Gli ebrei italiani davanti allo specchio
È stato presentato ieri al Moked di Milano Marittima, in apertura degli Stati Generali dell’ebraismo italiano, il risultato della grande ricerca sociologica guidata dal professor Enzo Campelli. Durante la sessione sono state discusse solo alcune parti della ricerca, una scelta obbligata visto che il rapporto completo, che ritrae la situazione ebraica in Italia, è un volume di circa duecentocinquanta pagine, che sarà però presto pubblicato.
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Moked 5773 – Famiglia, educazione, scuola
La seconda sessione degli Stati Generali dell’ebraismo italiano, nel pomeriggio di ieri, era intitolata “La famiglia” ma, come ha subito spiegato nella sua introduzione il moderatore Raffaele Turiel, gli argomenti da affrontare erano molti e si è parlato di scuola, di famiglia, di ghiurim, di matrimoni misti.
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Moked 5773 – A confronto sull’Informazione
Cosa comunicare? Quali leve muovere? Come valutare il ritorno delle scelte adottate? Interrogativi pressanti per chi si occupa di informazione e deve confrontarsi con la risposta della società italiana al momento di attribuire una scelta per l'Otto per Mille. Numerose le novità annunciate in questo senso dal coordinatore dei dipartimenti informazione e cultura UCEI Guido Vitale.
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Moked 5773 – Quale rapporto tra Comunità e rabbini
La sfida di formare nuove generazioni di rabbini in Italia, i rapporti con kehillot e dirigenti comunitari, i recenti contrasti tra autorevoli esponenti della rabbanut. Questi alcuni dei temi al centro di una partecipata sessione del Moked 5773. A intervenire il rabbino capo di Padova Adolfo Locci, il consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Anselmo Calò e il rabbino Alberto Somekh, in un dibattito coordinato dal consigliere UCEI Daniele Bedarida.
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Moked 5773 - "Quali modelli per l'ebraismo nel mondo"
Ad aprire la seconda giornata del Moked a Milano Marittima è stato questa mattina Clive Lawton, uno dei fondatori del Limmud, che in una sessione intitolata Antropologia delle comunità ebraiche oggi tra tradizione e cambiamenti ha fatto una coinvolgente panoramica di molti modelli possibili, rappresentativi della dialettica tra il bisogno di sentirsi rappresentati da un unico punto di riferimento ebraico e il pensiero dei singoli individui.
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Qui Ferrara - Letteratura ebraica nella lectio di Paolo Mieli
La letteratura ebraica tra passato e presente al centro della lectio magistralis dello storico Paolo Mieli, direttore di Rcs libri, organizzata nella seconda giornata di incontri della Festa del libro ebraico di Ferrara. Una lezione introdotta dal presidente della Fondazione Meis Riccardo Calimani, ispirata ai temi sollevati con le celebrazioni del 25 aprile per toccare vari punti critici e aspetti poco esplorati dalla storiografia.
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25 Aprile – Gattegna: "Difendiamo la memoria della Brigata"
"L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane esprime sdegno, stupore e costernazione per le vergognose manifestazioni di intolleranza nei confronti della memoria della Brigata Ebraica avvenute in alcune città in occasione dei festeggiamenti del 25 aprile. Episodi gravissimi, caratterizzati da pregiudizi e ostilità preconcette oltre che da profonda ignoranza delle vicende storiche che portarono alla liberazione del nostro paese dal nazifascismo - così ha dichiarato in una nota il presidente UCEI Renzo Gattegna - La Brigata Ebraica nasce nel 1941 con la mobilitazione lanciata dal governo inglese nello sforzo di arginare l'avanzata tedesca nel Nord Africa. A rispondere alla chiamata furono migliaia di giovani ebrei residenti nell'allora Palestina sotto Mandato britannico unitamente a moltissimi altri volontari provenienti da Canada, Sudafrica, Australia, Unione Sovietica e Polonia. Inviata nell'autunno del 1944 sul fronte italiano, la Brigata si renderà protagonista di azioni memorabili, come il primo sfondamento della Linea Gotica all'altezza del fiume Senio a fianco della divisione Folgore e la liberazione di numerose località del Centro Italia. In considerazione di questi fatti appare incredibile e imperdonabile che sia stato impedito di ricordare gli eventi storici con il preteso timore che la tensione degenerasse in atti di violenza.
L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sarà presente alla metà del mese di maggio alla solenne cerimonia che si svolgerà al cimitero militare di Piangipane (Ravenna) dove riposano quanti, in quelle eroiche azioni, sacrificarono la vita per la liberazione dell'Italia".
In occasione del 25 aprile le gloriose insegne della Brigata hanno sfilato in molte piazze italiane per ricordare il contributo dato dal corpo di volontari della Palestina mandataria nella lotta di liberazione del paese dal nazifascismo (nell’immagine un momento della manifestazione a Milano). Un impegno che alcuni, soprattutto a Roma ma anche a Cagliari, hanno volutamente ignorato e osteggiato.
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Qui Napoli - Sdegno per la cittadinanza ad Abu Mazen
L’iniziativa del sindaco di Napoli De Magistris di conferire ad Abu Mazen la cittadinanza onoraria ha sollevato diverse polemiche. Critico il rabbino capo della Comunità ebraica di Napoli Scialom Bahbout su una figura ritenuta su più fronti ambigua, con una lunga storia da protagonista nelle vicende della politica palestinese.
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pilpul
I piccoli numeri
Ieri gli stati generali dell'ebraismo italiano hanno toccato moltissimi temi importanti, tra indagine interna, educazione e informazione. Quando si parla di educazione mi stupiscono sempre le critiche alle scuole ebraiche aperte: mi piacerebbe che un giorno qualcuno mi spiegasse perché si ritiene che sia meglio per i ragazzi ebrei frequentare scuole pubbliche con attività di Shabbat e durante le feste, dove la religione cattolica fa capolino da tutte le parti e dove difficilmente si incontreranno coetanei ebrei, anziché frequentare scuole che garantiscono la possibilità di osservare le mitzvot, in cui si insegnano ebraico ed ebraismo e che favoriscono conoscenze e amicizie tra le famiglie delle Comunità. Probabilmente qualcuno tende a dimenticare i nostri piccoli numeri, che sono emersi con chiarezza anche a proposito di comunicazione (i nostri media devono tener conto del pubblico non ebraico) e di otto per mille (come ha notato Guido Vitale, non ci preoccupiamo abbastanza di capire chi sono i nostri amici e cosa si potrebbe fare perché aumentino). Il vantaggio dei piccoli numeri e' che basta poco per aumentarli: cinque ragazzi ebrei in una classe sono cinque volte meglio di uno solo, ogni firma dell'otto per mille in più per l'Ucei diventa utile e importante. Così ci ricordiamo più facilmente che ciascuno di noi può fare la differenza.

Anna Segre, insegnante


Delatori
Nel campo di lavoro una volta avevo chiesto a uno sbirro:/Perché tra gli ebrei non ci sono delatori?/Quello mi aveva risposto:/Ma pensaci un attimo! Uno già è ebreo e fa pure il delatore?! Sarebbe troppo…
(Sergej Dovlatov, La marcia dei solitari)

Laura Salmon, slavista

notizie flash   rassegna stampa
Israele - Cesare Prandelli in visita
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Accogliendo l'invito del ministero degli Esteri, il ct della nazionale italiana Cesare Prandelli è arrivato oggi in Israele per una visita di cinque giorni. Oltre ad incontrare esponenti della lega calcio israeliana, Prandelli visiterà le strutture calcistiche che ospiteranno la fase finale degli Europei Under 21 2013 (che si terranno tra il 5 e il 18 giugno prossimo) tra cui il nuovo stadio di Netanya.



 

Gli avvenimenti del 25 aprile sono ripresi dai quotidiani di oggi. A raccontare le contestazioni subite da coloro che a Roma hanno sfilato in corteo con la Brigata ebraica è Marco Pasqua sul Messaggero Cronaca di Roma.


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