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29 aprile 2013 - 19 Iyar 5773
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Adolfo Locci, rabbino capo
di Padova


"Se seguirete i miei statuti e osserverete i miei precetti" (Levitico 26:3).
Rabbi Chayym Yosef David Azulay sottolinea che le iniziali delle parole בחוקתי (i miei statuti) תלכו (seguirete) ואת (e) מצותי (i miei precetti), forma la parola בתום (con integrità, con rettitudine).
Solo con questo attributo, il seguire la via della Torah porta ad una vera pratica che non sarà mai possibile definire come causa dell'appesantimento dello "spirito" e di "chiusura" della comunità...

Anna
Foa,
 storica

   
Anna Foa
Qualunque sia la natura della sparatoria di ieri davanti a palazzo Chigi, che si sia o meno trattato del gesto isolato di qualcuno che è andato fuori di testa, e tanto più in questo caso, credo che tutti dovremmo arrestarci un poco a riflettere e decidere come prima cosa di abbassare i toni con cui ci esprimiamo, di badare di più alle nostre parole, scritte o orali che siano.
Quelli della mia generazione che hanno preso parte alle manifestazioni della sinistra extraparlamentare hanno gridato slogan terribili senza fermarsi a riflettere, senza pensare che le parole non sono solo parole. La maggior parte di quelli che lo ha fatto non ha mai posseduto un'arma e avrebbe guardato con orrore all'idea di mettere in atto quegli slogan. Ma alcuni lo hanno fatto ed è stata la stagione terribile del terrorismo. Certo, per passare dalle parole agli atti occorrevano altre motivazioni, altri impulsi. Ma senza le parole che l'hanno preceduta, forse quella violenza sarebbe stata meno facile e avrebbe trovato intorno a sè minori giustificazioni. Adesso si grida e si insulta, si è persa la distinzione fra il ruolo e la persona e si minaccia qualcuno per il suo ruolo (segretario comunale o ministro, capufficio o vigile urbano). Tutto è sopra le righe, pervaso di violenza, dalla televisione, che funge ancora da modello, ai giochi del computer, a facebook, dove tutti trovano normale sfogare le loro frustrazioni. Abbassiamo i toni, bandiamo gli insulti e le minacce, comportiamoci infine da persone civili. E' solo un primo passo, ma senza di esso è difficile cambiare qualcosa nella società e in noi.

davar
Rav Di Segni su papa Bergoglio e l'omelia dei 'Giudei chiusi'
"Necessaria cautela per prevenire ostilità e incomprensioni"
Nell'omelia di sabato 27 aprile, riportata dai quotidiani Osservatore Romano e Avvenire in data 28 aprile, il Papa ha commentato il brano di Atti 13:44-52 nel quale si racconta il conflitto tra due comunità religiose: quella dei discepoli, e quella dei "Giudei chiusi, perché non tutti i Giudei erano così". Coloro che non si dimostrarono "chiusi" in realtà furono quelli disponibili ad ascoltare il nuovo messaggio cristiano. E' chiaro come nella sua omelia il Papa abbia usato e commentato il brano neotestamentario per sollecitare una riflessione attuale e una critica interna al suo mondo. Ma i testi citati portano il segno di una polemica molto viva tra il Giudaismo di allora e il Cristianesimo nascente, e i riferimenti ai "Giudei" chiusi, ostili e calunniosi, se non vengono spiegati bene nella predicazione dei nostri tempi, possono suscitare ostilità e incomprensioni, perché il segnale negativo riferito al mondo giudaico rischia di essere attualizzato da ascoltatori disattenti. Non era certo questa l'intenzione del Papa. Tuttavia la realtà attuale impone ogni necessaria cautela.

Rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma

Qui Ferrara – Ebrei nella Resistenza, storici a confronto
Si è conclusa con un afflusso di 10mila presenze la Festa del libro ebraico di Ferrara. Nell’ultima giornata, un incontro sul contributo ebraico alla Resistenza, anche alla luce di alcune recenti pubblicazioni che investono la figura di Primo Levi. Ospiti del confronto, moderato dalla giornalista Carmen Lasorella, gli storici Alberto Cavaglion, Antonella Guarnieri, Lidia Maggioli, Antonio Mazzoni, Anna Quarzi e Guri Schwarz.
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Qui Roma - Al Beth Shalom un Sefer per i deportati
Commovente ingresso alla sinagoga Beth Shalom di Roma per il nuovo Sefer Torah in memoria delle vittime del nazifascismo. Una cerimonia di grande intensità che ha visto raccogliersi attorno ai rotoli sacri, la cui redazione è stata frutto di intense settimane di lavoro per parenti e amici, molte centinaia di persone. Tra le anime dell'iniziativa Alberto Mieli, nipote dell'omonimo sopravvissuto ad Auschwitz. Nell'immagine ad essere immortalato è proprio suo zio, conosciuto anche come Zi Pucchio, mentre è intento a scrivere una delle ultime lettere del Sefer.

Moked 5773 – DafDaf, facciamo insieme un giornale
“Anche Obama va a correre, perché fa bene alla salute”: questa è una delle tante notizie comparse ieri su dei giornali molto speciali, quelli creati dai bambini che durante l’ultima mattinata del Moked di Milano Marittima hanno partecipato al laboratorio a cura della redazione di DafDaf, tenuto da Rossella Tercatin.
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Israele - Gaza, l'anarchia genera tensioni
Mentre Israele celebrava Lag BaOmer, un razzo sparato da Gaza ha colpito l’area di Sdot Negev, interrompendo i festeggiamenti nella regione. Caduto su un terreno disabitato il razzo non ha provocato vittime, né danni, ma è il diciottesimo a colpire lo Stato ebraico dalla fine dell’operazione Pilastro di difesa e trovare una soluzione sembra diventare sempre più complesso a causa degli equilibri politici nella Striscia.
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Israele – Sderot e il sogno di pace sulla frontiera
Seconda giornata di incontri per il gruppo di JCall in missione in Israele e Cisgiordania. Ieri lunga sosta a Sderot, piccola città di 24 mila anime situata a meno di un chilometro dalla Striscia di Gaza, tristemente famosa per essere il bersaglio privilegiato degli attacchi aerei di Hamas.
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pilpul
In cornice - Scommettere sulle idee
daniele liberanomeComplimenti ai curatori della mostra "Primavera del Rinascimento" aperta al Palazzo Strozzi di Firenze fino a giugno. Con un piccolo budget, e quindi potendo prendere a prestito un numero limitato di opere e allestire una decina scarsa di stanze, sono riusciti a ricreare alcuni aspetti dell'ambiente culturale fiorentino di inizio Quattrocento. La mostra si sofferma in particolare sugli scultori e la figura centrale è Donatello, attorno al quale si muovevano una serie di artisti meno noti, tutti legati da stessi ideali, e spesso da uno stesso schema compositivo rivoluzionario. Donatello inventava nuovi soggetti, o interpretava vecchi soggetti in una luce nuova, ed ecco dietro una schiera di altri che - senza copiarlo - riprendevano le sue intuizioni, come Mino da Fiesole o Desiderio da Settignano, che pure non appartenevano alla sua bottega. Sembra di visitare una mostra di quadri degli impressionisti, con lo stesso ponte o lo stesso paesaggio disegnato da Monet e Pisarro, che si erano ritrovati in un'ansa della Senna con il cavalletto in mano. Nel Quattrocento ogni scultore celebrato lavorava con i suoi praticanti, ma a Firenze nascevano nuove idee che prendevano rapidamente piede. Così nasce un movimento artistico, che sia il Rinascimento o l'impressionismo. E chi, nel Quattrocento, era disposto a scommettere su queste nuove idee? Lo Stato, le grandi committenze pubbliche (il cantiere della Cattedrale, della torre di Giotto, del Battistero, di Orsammichele), che da veri leader trascinavano poi le famiglie private. Proprio come oggi. O no?

Daniele Liberanome, critico d'arte

Tea for two - Hipster
Avrei voluto scrivere del fatto che la 'povera' Gwyneth Paltrow è considerata la più odiata e la più bella star dai rotocalchi statunitensi, ma per questa volta passo (ciò non escluderà un ritorno in futuro). Mentre mi grattavo la testa alla ricerca di un argomento per il tea da bere insieme, sono stata assalita da un prurito alle mani. L'ora è giunta. Mi chiedo come mi sia trattenuta fino adesso dal parlare di loro, gli hipsters. Hipster: dicasi uomo barbuto, barboso, intellettualoide, accessoriato di cuffie che spandono musica sperimentale e che sperimentano, intervallando ogni azione con un segno di fatica letto negli occhi stanchi di chi di notte non riesce a dormire perché sta sfogliando un libro di poesie di un uzbeco sconosciuto. Non hanno di norma relazioni che includono fedine o regalini e cambi di status su facebook: "Io ho una compagna nel senso etimologico del termine, colei con la quale condivido il pane" mi sono sentita dire una volta. C'è di certo una matrice jewish in questa onda radical, vista da alcuni come una ispirazione e da altri come piaga sociale. L'hipster odierno nasce e si moltiplica infatti in quel di Brooklyn dove, pedalando sulla sua bici arrugginita con un cestino di vimini che contiene fiori di campo, libri scollati e pane di segale, si confonde con barbe diverse: quelle degli ortodossi. Tanto che in un programma televisivo hanno fatto un quiz: "Riesci a distinguere le due barbe?". L'hipstermania oramai è dilagata perdendo quindi quella patina radical che la contraddistingueva. Tutti vogliono pedalare mentre ascoltano un cd di Gainsbourg doppiato in giapponese e addentano un banalissimo bagel con salmone affumicato prima di approdare nel loft di un amico fotografo per hobby e filosofo per professione e guardare insieme una maratona di film di Eisenstein. La roccaforte italiana secondo il Sunday Times è Bologna, il Pigneto pasoliniano a Roma cerca invece di poter entrare nella competizione. Chi è l'hipster? Colui che finge di non avere una yiddishe mame e mangia gefilte fish dicendo di esserne appassionato. Crede di dipingere ispirandosi al realismo socialista e pensa di avere un background ebraico che convalidi il proprio status di outsider. Un ebraismo piuttosto personalizzato, un po' emo (altro genere ggggiovanile per fortuna caduto in disuso). Ma ammettiamolo, anche io vorrei essere hipster (oltre che una radical chic): vivere in una casa con carta da parati mezza scollata, centrini ingialliti, vecchi manuali di botanica. Vorrei andare al festival del cinema israelo-russo di New York insieme al mio compagno di bagel con la barbetta stinta. Probabilmente il nostro primo appuntamento avrebbe luogo in una location suggestiva come una discarica o il retro di un ristorante cinese. Vorrei essere jewster e dire che non c'è niente di meglio di mangiare ciambellette di pesach nel giardino botanico di Brooklyn mentre il cielo scolora e gli scoiattoli si spaventano a causa del mio gilet da yeti in ecopelliccia.

Rachel Silvera, studentessa twitter@RachelSilvera2

notizie flash   rassegna stampa
New York - Da Sotheby's all'asta
la collezione Steinhardt
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Verrà oggi messa all’asta da Sotheby's a New York la collezione di Judaica Michael & Judy Steinhardt, la più grande e importante offerta negli ultimi decenni, con antichi e rari manufatti e documenti della storia ebraica raccolti in trent’anni di appassionata ricerca.



 

In seguito alla sparatoria di ieri di fronte a Palazzo Chigi, sono in molti a riflettere sulle radici dell’episodio. A chi ha indicato come istigatore di odio e violenza il Movimento Cinque Stelle, il leader Beppe Grillo ha risposto sul suo blog con una condanna e presa di distanza (un resoconto sul Tempo).
 


















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