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8 luglio 2013 - 1 Av 5773
PAGINE EBRAICHE 24
  ALEF / TAV DAVAR PILPUL  
ALEF / TAV
 
 
 
  Adolfo Locci,
rabbino capo
di Padova
 
 
  “E ordinai ai vostri giudici in quel momento dicendo…את שופטיכם בעת ההיא לאמור” (Deuteronomio 1:16). Una delle preoccupazioni di Moshè – nei suoi discorsi di congedo dai figli d’Israele – è quello che la nuova generazione possa stabilire nella terra promessa una società improntata sulla vera giustizia.
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  Anna
Foa,
storica
 
 
  Si è tenuto nei giorni scorsi un convegno ad Aix-en-Provence per ricordare Jules Isaac a cinquant’anni dalla morte. Nel 1947 Jules Isaac, importante storico francese che aveva perduto ad Auschwitz tutta la sua famiglia, fu tra gli ispiratori della conferenza di Seelisberg, a cui parteciparono ebrei e cristiani di diverse confessioni
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  Rassegna stampa
 
  Tra Vaticano e lefebvriani la rottura sembra definitiva. Tra i motivi alla base di questo radicale allontanamento, scrive Enzo Bianchi su Repubblica, il non riconoscimento da parte di quest’ultimi del Concilio Vaticano II che segnò l’inizio di una nuova epoca nei rapporti con il mondo ebraico. Il superiore generale della Fraternità ha puntato il dito sugli ‘errori’ del magistrato petrino: tra gli altri si citano “libertà religiosa, ecumenismo, collegialità episcopale”.
Sul Corriere della sera Paolo Mieli ricostruisce la caduta di Mussolini per mano del Gran Consiglio del fascismo attraverso alcune testimonianze inedite. L’occasione è la pubblicazione di tre libri incentrati sulle vicende del 25 luglio 1943 mandati in stampa dalla casa editrice Le Lettere. Un articolo corposo, ricco di retroscena e sfumature storiche. Nel dorso romano del Messaggero un breve resoconto della cena di sostegno alla fondazione Italia-Israele per la cultura e le arti svoltasi negli scorsi giorni al Fooxia con la partecipazione dei vincitori delle rispettive edizioni di Masterchef.
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  Israele - Rabbinato
 
  Previste per le prossime settimane le elezioni per il rinnovo degli incarichi di rabbino capo ashkenazita e sefardita di Israele, attualmente ricoperti da rav Yona Metzger e rav Shlomo Amar. Particolarmente intenso il dibattito sulla questione, che non riguarda solo i nomi dei candidati, ma l’intero ruolo dell’istituzione nella politica e nella società israeliana.   
 
 
Davar
 
Piera Levi Bassi (1923-2013)
 
La storia di Piera Levi e di suo marito Paolo Shaul Bassi (1923-1967) meriterebbe la penna di un romanziere. Erano nati a distanza di dodici ore, erano cugini, ma fin da piccoli avevano sentito una grande simpatia reciproca, che con gli anni si era trasformata in amore dichiarato. I familiari (nella variegata tribù Ravenna, Levi, Bassi che si muoveva fra Ferrara, Venezia e Padova) guardavano alla vicenda con un misto di sospetto e simpatia, ma a scombinare le cose ci pensarono prima le leggi razziste del 1938 e poi la guerra. Espulso dalle scuole, Paolo era andato a studiare agricoltura ad Antibes, in Francia. Tuttavia la guerra gli impedì di proseguire gli studi ed egli colse l’occasione di un posto offerto dalla Aliath Ha-Noàr per andare in Palestina (aveva solo 16 anni, ma scriveva al padre che – pur addolorato per il distacco, non poteva da ebreo rifiutare una simile opportunità). Piera rimaneva in Italia, a condividere con la famiglia i drammatici momenti della persecuzione (descritti nel bel romanzo di Rosetta Loy, La parola ebreo). Ma pensava a Paolo, e a pochi mesi dalla liberazione di Roma (dove si era rifugiata), a guerra ancora in corso si era imbarcata sulla prima nave per la Palestina, dove arrivava nel marzo del 1945. Dopo sei mesi si sposava con l’amato Shaul (Paolo) e andava a partecipare alla costruzione del kibbutz Sdeh Eliahu nella valle di Bet She’an. Era un amore forte, quello per il compagno di sempre, che si associava a un amore altrettanto forte per una terra che prospettava fatica e sudore (solo chi conosce Sde Eliahu sa di cosa parlo, 300 metri sotto il livello del mare...). Piera e Shaul hanno costruito una bella famiglia: Yonathan, Merav e Eldad, i tre amatissimi figli, cresciuti nella nuova terra eppure così legati alle famiglie italiane d’origine, hanno generato fra figli e nipoti una schiera di giovani ai quali “nona” Piera è riuscita a trasmettere l’amore per Eretz Israel unito al senso di appartenenza a una grande famiglia dalle profonde tradizioni diasporiche. Shaul Bassi purtroppo non faceva a tempo a seguire la crescita dei suoi figli: la sua vita finiva il primo dell’anno del 1967. Piera – con l’aiuto della kevutzà di Sde Eliahu – proseguiva con coraggio, lavorando fino a pochi anni fa e curando la scuola del kibbutz che era un po’ la sua seconda casa. Che la terra sia lieve a Piera, che ha lasciato a tutti noi tantissimo e che con caparbietà ha lavorato, assieme al suo Shaul, con gli occhi rivolti al futuro.

Gadi Luzzatto Voghera
 
Stoudemire, la stella della Nba che investe
sul rilancio del grande basket a Gerusalemme
 
“Entusiasta di far parte della cordata che risolleverà l'Hapoel Gerusalemme”. Un tweet, una nuova avventura imprenditoriale per Amar'e Stoudemire. Tra i grandi nomi del basket Nba, l'ala dei New York Knicks entra nella società israeliana con il 60 per cento di quote. Una scelta apparentemente singolare: l'Hapoel è infatti squadra di media classifica in un campionato già di per sé poco allettante. Le prospettive di rilancio, a prescindere dalle dichiarazioni ufficiali, non così facili in un torneo da sempre dominato dal Maccabi Tel Aviv (59 edizioni disputate, 50 vittorie targate Maccabi). La domanda, tra Israele e Stati Uniti, è ricorrente: chi gliel'ha fatto fare? E ancora: perché proprio l'Hapoel?
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Qui Milano - Eccellenze sanitarie a confronto
 
Eccellenze sanitarie a confronto nel convegno “Etica, clinica e economia in un sistema sociosanitario” organizzato nella serata di mercoledì 10 luglio 2013 dall’Associazione Monte Sinai e dalla sezione milanese dell’Associazione medica ebraica al Centro diurno anziani della Comunità del capoluogo lombardo.
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Pilpul
  Oltremare - "Decimo: un castello sulla sabbia"
 
  Ogni volta che a Tel Aviv càpito vicino a lavori stradali, mi fermo a notare quanto sottile è lo strato di manto stradale, e quanto poco si deve scavare perché affiori la sabbia.
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  Daniela Fubini
 
  In cornice - Vermeer e la musica
 
  Quest’estate il baricentro delle mostre si sposterà alla National Gallery di Londra: “Vermeer and Music: the art of Love and Leisure” attrarrà giustamente fiumi di visitatori. Pare oggi impensabile che un genio assoluto come Vermeer sia stato riscoperto solo 150 anni fa, dopo un paio di secoli in cui era stato totalmente dimenticato.
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  Daniele Liberanome
 
  Tea for two - L'amore ai tempi di Rachel
 
  Più o meno dai sei anni ho iniziato una grande storia d’amore: quella con l’Amore. Una frase che può sembrare piuttosto retorica e zuccherina, ma che è totalmente sincera.
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  Rachel Silvera
 
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