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28 luglio - 12 Av 5773
PAGINE EBRAICHE 24
  ALEF / TAV DAVAR PILPUL  
ALEF / TAV
 
 
 
  Benedetto Carucci Viterbi, rabbino
 
 
  Anche Mosè aveva sperato/immaginato per i suoi figli il ruolo di successori nella guida del popolo. Ma questo non coincideva con il progetto di Dio, che invece indicò in Giosuè l’uomo più adatto a portare a compimento il percorso iniziato. Mai sapremo quali siano stati i progetti divini per il rabbinato di Israele.
 
 
 
 
 
  David Bidussa, storico sociale delle idee  
 
  Chi ha letto “Scolpitelo nei cuori”, il libro dello storico inglese Robert Gordon che Bollati Borighieri ha pubblicato in Italia alcuni mesi fa, sa che il progetto di un museo di storia della Shoah in Italia non trova una via perché in Italia noi riusciamo a raccontarci i Sommersi, i Salvati e i Giusti, mentre evitiamo di affrontare sia i cattivi italiani (per esempio i delatori, ma non solo loro), sia la continuità nelle istituzioni dello Stato tra fascismo e Repubblica italiana.
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  Rassegna stampa
 

“Al cittadino Bernini, che tanto orgogliosamente si definisce antisionista, non possiamo che consigliare un approfondimento della storia del popolo ebraico e delle complesse vicende che hanno riguardato il Medio Oriente negli ultimi 150 anni, con l’umiltà necessaria per vincere un pregiudizio che sembra radicato e profondo”. Lo afferma il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in un intervento apparso sul Corriere della Sera in risposta alle considerazioni del parlamentare Cinquestelle Paolo Bernini che aveva definito il sionismo “una piaga”.                          Sul Giornale una provocazione di Marcello Veneziani attorno al ‘caso Priebke’.                   Avvenire continua la sua campagna a difesa del Giusto tra le Nazioni Giovanni Palatucci dopo la pubblicazione, da parte del Centro Primo Levi di New York, di una ricerca storica che ne ridurrebbe drasticamente i meriti.                               Leggi
 
 
  Dossier
 
  Sono rav David Lau e rav Yitzhak Yosef i nuovi rabbini capo ashkenazita e sefardita di Israele. Particolarmente intenso il dibattito sulle elezioni per il rinnovo dell’incarico, ma anche sul ruolo dell’istituzione nella politica e nella società israeliana.
 
 
 
Davar
 
L'onorevole Bernini impari cos'è il Sionismo
 
“Io sono antisionista. Per me il sionismo è una piaga”. Lo ha affermato, in una dichiarazione riportata dal Corriere della Sera, il deputato del Movimento Cinquestelle Paolo Bernini.
Al cittadino Bernini, che tanto orgogliosamente si definisce antisionista, non possiamo che consigliare un approfondimento della storia del popolo ebraico e delle complesse vicende che hanno riguardato il Medio Oriente negli ultimi 150 anni, con l'umiltà necessaria per vincere un pregiudizio che sembra radicato e profondo.
Il Sionismo nacque sul finire del diciannovesimo secolo, in un'Europa a lungo ostile agli ebrei. Ispirato dal giornalista viennese Theodor Herzl, rappresentò per molte comunità ebraiche e per singoli individui l'unico modo per arrivare a una condizione di vita libera e al tempo stesso la concretizzazione dell'aspirazione plurimillenaria di tornare a vivere nella terra dei loro padri.
Il Sionismo fu uno straordinario movimento di liberazione, paragonabile al Risorgimento italiano, che raccolse attorno a sé le migliori energie intellettuali dell'epoca e che andò a saldarsi con la componente ebraica che aveva continuato a vivere nella regione mediorientale contribuendo alla nascita del moderno Stato di Israele, unica nazione nella quale hanno sempre convissuto e continuano a convivere pacificamente e democraticamente ebrei, cristiani e musulmani.
Esprimiamo l'auspicio che il deputato Bernini riveda le proprie posizioni storiche e ideologiche e che i vertici del movimento al quale egli appartiene, a partire dal suo fondatore, assumano una posizione chiara, netta ed equilibrata.

Renzo Gattegna,
presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
(Corriere della sera - 28 luglio 2013)

 
 
Anna Ascarelli Blayer Corcos (1934-2013)
 
È scomparsa a Roma Anna Ascarelli Blayer Corcos, 79 anni, protagonista della vita culturale capitolina e a lungo direttrice del Museo ebraico prima dell'assunzione dell'incarico da parte di Daniela Di Castro.
Suo suocero, in primo matrimonio, l'ex presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Pietro Blayer, di origine fiumana.
Nell'intervista rilasciata a Miriam Haiun per la Banca della Memoria il racconto di una vita intensa fatta di grandi momenti e incontri ma anche la difficoltà di reinserirsi negli ingranaggi della 'normalità' dopo i mesi nascosta in un convento durante le persecuzioni del nazifascismo.
Da tempo malata, lascia tre figli: Luca, Paolo e Simone.
Cordoglio per la sua scomparsa è espresso, tra gli altri, dal presidente UCEI Renzo Gattegna.
Nel sito comunitario romano gli interventi dell'assessore alla cultura Gianni Ascarelli ("Era una donna di grande spessore culturale, sensibilità aperta e fu la prima a portare il Museo al livello di una istituzione degna della Comunità ebraica") e dell'attuale direttrice del Museo Alessandra Di Castro ("Se oggi il Museo è una tappa fondamentale nei percorsi culturali della Capitale è anche grazie a lei”).
I funerali si svolgeranno domani pomeriggio nella sezione ebraica del cimitero del Verano.


 
 
Sorgente di vita - Saviano si racconta
 
Roberto Saviano si racconta in un’intervista a Sorgente di vita che va in onda domenica 28 luglio. Il legame con  il mondo ebraico, l’interesse per la cultura, ricordi familiari: in occasione del Festival della Letteratura Ebraica di Roma, durante la Notte della Cabbalà il  lungo monologo sulla storia degli ebrei di Roma, accompagnato dalla musica di  Raiz con i Radicanto.
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Pilpul
  Cercare di capire, evitare di pregiudicare
 
  Le recenti vicende legate al caso di Giovanni Palatucci, al di là dello specifico suo proprio, rinviano ad una più generale questione, quella del modo in cui un passato così pesante, ossia la dittatura fascista, le persecuzioni razziali, l’ingresso in una guerra di deliberata aggressione, le condotte durante il conflitto medesimo, prima come potenza offensiva poi come passivo teatro di combattimenti, debba essere giudicato a distanza oramai di molti anni dai fatti di allora.
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  Claudio Vercelli
 
  Nugae - Harry ti presento Sally
 
  I lunghi pomeriggi estivi nella città deserta, senza macigni universitari e sociali, sono il momento perfetto per recuperare il mitico temps perdu e colmare le lacune di una vita. Così, cosa che giustamente non si può ammettere senza sentirsi un alieno, è giunta l’ora di guardare Harry ti presento Sally. E, con un paio di decenni di ritardo, esaltarsi. In effetti qualunque cosa si possa dire adesso risulterà un’ovvietà, ma l’entusiasmo non serve a niente se non lo si può riversare sul resto del mondo.
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  Francesca Matalon
 
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