David
Sciunnach,
rabbino
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““...non
lo scambierà, né lo sostituirà con un altro...”. (Vaikrà 27, 33). I
Maestri ci insegnano che ogni persona nasce con una missione da
compiere in questo mondo ed è sua, unicamente ed esclusivamente sua.
Nessuno, neanche l’anima più elevata, può prenderne il posto. Nessuno,
che abbia già vissuto, o che debba ancora nascere, può raggiungere, in
sua vece, lo scopo specifico per il quale quest’anima è stata creata.
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David
Assael,
ricercatore
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Fa
molto pensare il confronto fra Italia e Israele su vicende che
riguardano il rapporto fra potere e giustizia. Ehud Olmert è stato
condannato a 6 anni di carcere (da scontare a partire dal primo
settembre) + 6 di interdizione dai pubblici uffici, Silvio Berlusconi
condannato a 10 mesi di servizi sociali, interdetto per 2 anni solo in
virtù di una legge da lui prima votata poi contestata.
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"Shoah, rigettiamo paragoni fuori luogo" |
"Gli
ebrei italiani assistono con sgomento e preoccupazione a una campagna
elettorale in cui ripetutamente si evocano simbologie, fatti e
personaggi di un passato terrificante per lanciare messaggi subliminali
e denigrare avversari, nella illusoria speranza di raccogliere facili
consensi fra un elettorato che in realtà è molto più maturo di quanto
non si ritenga”. Così è intervenuto il presidente dell’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
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Il pregiudizio antisemita
è una questione globale
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Nel
mondo una persona su quattro ha pregiudizi antisemiti. Sintetizzando,
questo è quanto emerge dall’inquietante sondaggio promosso dall’Anti
Defamation League, ente americano di monitoraggio e contrasto
all’antisemitismo e alle discriminazioni. Su 53.100 intervistati,
provenienti da centouno paesi, il 26% ha espresso pregiudizi contro gli
ebrei. “Non si aggira solo per l’Europa ma per il mondo intero –
sottolinea sul Corriere della Sera il giornalista Paolo Salom – Lo
spettro dell’antisemitismo, a 70 anni dall’Olocausto, è un problema
che, per dirla con le parole di Abraham Foxman, direttore dell’Anti
Defamation League, ‘non sorprende ma certo fa riflettere’”. Salom poi
riporta i dati della ricerca realizzata dalla First International
Resources sull’Italia: “secondo le stime dell’Adl, sarebbero dieci
milioni, un cittadino su sei, coloro che nutrono una qualche forma di
pregiudizio antiebraico”. Statistiche inquietanti su cui si sofferma
anche il Foglio di oggi. “L’antisemitismo è una fobia, una malattia –
spiega l’ambasciatore di Israele in Italia Naor Gilon sulle pagine del
quotidiano diretto da Giuliano Ferrara – Non puoi decifrarlo
razionalmente. Sicuramente pesa la crisi economica o la presenza
islamica in Europa. Ma come spiegare che in Italia estrema destra ed
estrema sinistra siano unite da quest’odio per Israele? Oggi in Europa
non è politicamente corretto dire io odio gli ebrei’. Ma lo è dire io
odio Israele”. Sempre sul Foglio, spazio in prima pagina alle
opinioni della storica Anna Foa – riprendendo il testo apparso sul
Portale dell’ebraismo italiano moked.it – e del semiologo Ugo Volli in
merito all’ultimo libro del giornalista Giulio Meotti “Ebrei contro
Israele”. Molto critica la posizione di Foa che, facendo riferimento a
un anticipazione del libro apparsa sul Foglio, afferma “sembra proprio
che a essere considerata “in guerra con Israele” sia l’intera
intellighenzia ebraica del mondo, a partire dalla fondazione dello
stato d’Israele in poi, quelli che il titolo del giornale chiama
sprezzantemente gli intellò”. “Sembra – aggiunge Foa – che qualunque
ebreo scriva o insegni in un’università in qualunque parte del mondo
appartenga alla categoria degli antisionisti, e quindi, nell’ottica del
signor Meotti, degli antisemiti o almeno dei potenziali
antisemiti. Se Meotti è un buon esempio dei nostri amici, viene
proprio da chiedersi, chi ha bisogno di nemici?”. Diametralmente
opposta la posizione di Volli, che sposa la tesi di Meotti e sugli
“Ebrei contro Israele” afferma che “vorrebbero rieducare i reprobi, ma
non ci riescono per l’ostinatezza e la cecità di costoro, dunque loro
malgrado si trovano a richiedere per questi criminali una giusta
punizione, a dover appoggiare i loro nemici, di cui solo la loro
crudeltà non vede le ragioni, ad approvare il boicottaggio, lo stesso
che il nazifascismo aveva imposto ai loro parenti”. “Tanto più il
coccodrillo si agita e spalanca la bocca – aggiunge Volli – quanto più
gli ebrei antisemiti si danno da fare per distinguersi e condannare chi
si trova sulla stessa zattera, cercando di spingerlo giù, dando ragione
agli attacchi del rettile”. Sei anni di carcere all’ex primo
ministro di Israele Ehud Olmert. Di ieri infatti la notizia della
condanna per corruzione di Olmert da parte del Tribunale di Tel Aviv
per il famoso caso Holyland. “La corruzione è un reato disgustoso che
mina le fondamenta di uno Stto”, hanno affermato i giudici nella
motivazione della sentenza. Gli avvocati dell’ex premier hanno
dichiarato che faranno ricorso alla Corte Suprema israeliana contro la
condanna (Avvenire).
“Ho saputo che il prossimo 31 maggio il Comune di Trieste ha
autorizzato il neofascista “Gruppo Unione e Difesa” a organizzare in
Piazza Garibaldi un concerto, nel quale si esibiranno gruppi musicali
con nomi quali “Rock Ariano” e simili”. Sul Fatto Quotidiano la lettera
di protesta di un lettore contro la possibile esibizione pubblica di
gruppi neofascisti a Trieste. “Trovo indegno – scrive Andrea
Castelletto, firmatario della lettera – che in una città come Trieste,
che in un passato non troppo remoto ha subito prima gli orrori fascisti
e nazisti con le duemila persone trucidate nella Risiera di San Sabba e
poi quelli comunisti con i morti della Foiba di Basovizza, ancora si
inneggi all’odio razziale, ancora non si dica basta agli inutili
conflitti nati in quella disgraziata e bellissima terra di
confine”.
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il consiglio dell'ari
Rabbini, Giuseppe Momigliano alla presidenza dell'Assemblea
Un
nuovo presidente per l'Assemblea rabbinica italiana. Al vertice arriva
infatti il rabbino capo di Genova Giuseppe Momigliano, la cui nomina è
stata decretata dal Consiglio Ari riunitosi nelle scorse ore a Milano.
Al suo fianco, nominato alla vicepresidenza, il rabbino Alberto Funaro
(Roma). Completano il direttivo il rabbino capo di Roma Riccardo Di
Segni, il rabbino capo di Milano Alfonso Arbib e il rabbino capo di
Padova Adolfo Locci.
“Ci accingiamo a impostare un lavoro che dovrà essere svolto in modo
collegiale ben consapevoli della complessità e della delicatezza del
momento. Sono numerosi infatti – afferma rav Momigliano – gli ambiti in
cui dovremo agire sia in ambito comunitario che nel rapporto con le
diverse istituzioni. Ne abbiamo discusso intensamente anche in questa
prima riunione”.
Rabbino capo di Genova dal 1986, due mandati da segretario Ari alle
spalle, rav Momigliano vede nella sua nomina “un importante segno di
attenzione verso le piccole Comunità”.
Tra i primi appuntamenti organizzati dal nuovo direttivo un convegno in
due giornate in onore del rav Vittorio Della Rocca. L'evento,
organizzato in collaborazione con il Collegio Rabbinico, avrà come tema
le tefilloth e si svolgerà nella Capitale il 23 e il 24 giugno prossimi.
Eletto in gennaio a Firenze, l'attuale Consiglio entra in carica con
alcuni mesi di ritardo rispetto al previsto a seguito di contestazioni
e approfondimenti sulla regolarità del voto richiesti da alcuni
esponenti del rabbinato italiano. “La questione è stata chiarita
permettendoci finalmente di iniziare a lavorare. Al momento –
sottolinea rav Momigliano – non si è stata ancora presa in
considerazione un'ipotesi di conclusione anticipata del mandato come
era circolato in alcune ipotesi degli scorsi mesi. È un tema che verrà
affrontato prossimamente”.
Adam Smulevich
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qui firenze Identità ebraica e architettura Un
percorso tra architettura, identità e ebraismo. Se si dovesse scegliere
un tema per gli appuntamenti previsti domani a Firenze, organizzati
dalla Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia, potrebbe
essere proprio questa triplice articolazione a fare da Leitmotiv della
giornata. Tre gli incontri in agenda, tutti legati alla centralità del
patrimonio culturale ebraico in Italia e al contributo dell'ebraismo
alla società italiana. In questa chiave, giocò ad esempio un ruolo di
primo piano Enrico Lattes, progettista di fama internazionale a cui lo
storico e architetto Danilo Sergio Pirro ha dedicato le pagine del suo
“Enrico Lattes – L'architetto ritrovato” (Gangemi Editore). Pirro
ricostruisce nel suo libro la figura di uno degli esponenti più
progressisti dell'architettura italiana, allievo di personaggi come
Carlo Enrico Rava, Luigi Piccinato e Giuseppe Pagano. Attenzione invece
ai luoghi di memoria negli altri due appuntamenti, con la previsione di
una visita guidata ai restauri del cimitero monumentale ebraico di via
Ariosto e la presentazione del libro Il Cimitero Ebraico in Italia -
storia e architettura di uno spazio identitario di Andrea Morpurgo
(Edizioni Quodlibet Studio). Attraverso la storia dei cimiteri ebraici,
sparsi per la penisola italiana, Morpurgo ripercorre il ruolo
architettonico così come simbolico di questi luoghi.
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qui roma - L'intervento del rav di segni
Fede, cultura, sviluppo
Fede,
cultura, sviluppo. Un triplice processo di “rinascita europea” che è al
centro dell'annuale conferenza dell'Accademia internazionale per lo
sviluppo economico e sociale in programma domani alle 15.30 a Palazzo
Montecitorio (Sala della Regina). Numerosi gli interventi in agenda con
moderazione del presidente emerito della Corte Costituzionale Cesare
Mirabelli. Un contributo al dibattito arriverà infatti da Riccardo Di
Segni, rabbino capo di Roma; Hassan Abouyoub, ambasciatore del Marocco;
Mario Alì, direttore generale per l’internazionalizzazione della
ricerca del MIUR; Lorenzo Bini Smaghi, presidente di Snam spa; Giuseppe
De Rita, presidente del CENSIS; Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare di
Roma. Apriranno l'incontro gli interventi del presidente di Aises
Valerio De Luca e della responsabile per il dialogo interreligioso
Edith Arbib Anav. Leggi
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qui torino - una giornata con clive lawton
"Riscopriamo la nostra fortuna" La
capacità di meravigliarsi e di vedere il bello e il buono delle cose, e
soprattutto delle persone. Lo sguardo limpido, e la capacità di
ascoltare. Ma anche la franchezza e un rigore che spiazza. Nelle ore
passate a Torino, Clive Lawton - educatore, fondatore del Limmud e tra
le personalità più influenti dell’ebraismo mondiale - ha avuto modo di
conoscere la comunità sotto vari aspetti. Dal dialogo con la direttrice
scolastica Sonia Brunetti, con cui ha ragionato su potenzialità e
complessità del mestiere di educatori all’incontro con la comunità, la
sera, dove insieme a rav Roberto Della Rocca ha offerto la sua
interpretazione di un tema complesso e attuale, alla visita alla
scuola, dove ha saputo parlare a tutti gli allievi, dai piccoli della
materna ai più grandi dell’ultima classe delle medie. Senza smettere
mai di ripetere quanto siano fortunati gli appartenenti alla comunità.
Fortunati ad avere una sinagoga così bella, fortunati a vivere in una
città sorprendente, fortunati a essere così intensamente coinvolti
nella vita comunitaria, anche se in maniera conflittuale. E fortunati a
poter mandare i propri figli in una scuola così intensamente e
appassionatamente viva, in cui “i bambini hanno lo sguardo luminoso, e
attento, e sono curiosi del mondo. E questo è bellissimo”. Leggi
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ANTISEMITISMO
Contro l'odio nel nome di Wiesel
Memoria
della Shoah, difesa dei valori fondamentali, lotta all'antisemitismo.
Sono alcune delle sfide che si propone un centro educativo che aprirà
nei prossimi giorni a Sighet, paese natio del grande intellettuale e
testimone della Shoah Elie Wiesel. Un impegno che nasce proprio nel suo
nome e che verrà dedicato alle oltre 13mila vittime locali della
persecuzione nazista.
Sponsorizzato dal governo di Bucarest, dalla municipalità di Sighet,
dalla Claims Conference, dalla comunità ebraica romena e da Limmud Fsu,
il centro aprirà domenica prossima – nell'area del vecchio ghetto
cittadino – con l'obiettivo di diventare un punto di riferimento per
diverse categorie professionali, in primis educatori e storici.
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Ticketless
- Vincere facile |
A
margine del seminario sui social network, l'informazione elettronica e
la demenza digitale organizzato dalla redazione di pagine Ebraiche
vorrei soffermare l’attenzione su una forma specifica di “demenza
digitale”. Quella delle “false voci”. Un negazionismo in scala minore,
non meno inquietante. Fra le false voci che ho rintracciato vi è
la descrizione dei funerali dello storico Renzo De Felice, voluti in
forma privata dalla famiglia (26 maggio 1996).
Alberto Cavaglion
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Periscopio
- La Legione ebraica |
Di
grande interesse è stato l’incontro, svoltosi lo scorso giovedì 8
maggio, al Palazzo Serra di Cassano di Napoli, in occasione del 100°
anniversario della Prima Guerra Mondiale e del 66° anniversario
dell'Indipendenza di Israele, dedicato al tema “La Legione Ebraica
nella Prima Guerra Mondiale. Alle origini dello Stato di Israele”
(promosso dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici,
dall’Associazione Italia-Israele di Napoli e dal Lions club “Napoli
1799”, con la partecipazione, oltre al conferenziere Stefano Magni, di
Rav Scialom Bahbout, Ugo Maria Chirico, Daniele Coppin, Giuseppe
Crimaldi, Luciano Minieri.
Francesco Lucrezi, storico
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