Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

18 Agosto 2015 - 3 Elul 5775
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Ormai, sempre di più, nel mondo di Facebook si può assistere virtualmente a un matrimonio, a una cerimonia religiosa, a una visita a un malato in ospedale, a una conferenza.
Colpisce, in questi video, la rappresentazione omologata dei tanti partecipanti con le mani alzate che riprendono il tutto con lo smartphone, ansiosi di postare su Facebook le varie immagini innescando quella reazione dei progressivi like in serie come fosse una catena di montaggio di sensazionalismo. Dove è finita l'intimità, la gioia, il dolore, l'autenticità dei nostri momenti più emozionanti?
Si ha sempre più l'impressione che si partecipi a questi momenti più per apparire che per esserci nel vero senso della parola. Anche i momenti più intimi e privati sembrano ormai essersi trasformati in una grande "Cinecittà". Il mese di Elùl è una grande opportunità per guardarci dentro imparando ad ascoltare il suono dello Shofar nel nostro più profondo intimo.
 
Dario
Calimani,
anglista
La nomina ad ambasciatore di Israele in Italia di Fiamma Nirenstein ha destato qualche perplessità e diversi imbarazzati silenzi, soprattutto nell’ambito delle comunità ebraiche. Non sappiamo bene quale sia stata la reazione in altri ambienti. In effetti, non so se mai in precedenza un cittadino italiano (pur con doppia cittadinanza) e pienamente coinvolto nella vita sociale, mediatica e politica italiana abbia rappresentato un altro paese presso il governo italiano. È vero che a rinunciare a incarichi comunitari e alla stessa iscrizione a una comunità ebraica è cosa presto fatta. Lo stesso si può dire della cittadinanza italiana, di cui ci si può liberare con rapido strappo di passaporto, salvo qualche interrogativo sospeso sull’identità individuale, che è tuttavia questione personale e soggettiva. Rimane alla fine il dubbio solo sull’opportunità che una persona che ha svolto un ruolo attivo e assai visibile nella vita mediatica e politica italiana, con incarichi istituzionali e di partito, in una collocazione che non è stata priva di accesi dibattiti, ricopra ora un ruolo di rappresentanza in favore di Israele (cosa che reputo in sé di splendida e di urgente necessità). Come può Fiamma offrire di sé un’immagine imparziale di fronte alla politica italiana, come sarebbe d’uopo per qualsiasi rappresentante di altro paese? E quale ulteriori confusioni può ingenerare questa nomina presso la massa incolta degli antisemiti nostrani? Non sto anteponendo il mio bieco interesse di ebreo italiano, come qualcuno vorrà intendere, anzi, mi sto interrogando sull’interesse dello Stato di Israele sopra gli interessi personali di ciascuno di noi. Pur sostenendo con forza e convinzione, al di là dei miei forti, fortissimi legami con lo Stato di Israele, che ho il diritto di affermare la mia dignità di cittadino ebreo italiano, di ebreo della diaspora. Credo che il passo falso di Netanyahu sia imperdonabile. Con tutta la mia simpatia per Fiamma, giornalista, e il mio rispetto per la sua appassionata attività a difesa delle ragioni di Israele.
 
Libia, potenze europee pronte all'intervento
“Fronte compatto tra i grandi paesi d'Europa, pronti a una missione di stabilizzazione in Libia che avrebbe l'Italia tra le sue protagoniste. Nel piano previste operazioni militari congiunte contro lo Stato islamico. E con un accordo solido, scrive Repubblica, “via libera all'invio di peacekeeper e aiuti”.

Bibi a FIrenze. Il presidente israeliano Benjamin Netanyahu ha raccolto l'invito formulato alla Knesset dal premier Matteo Renzi e sarà in Italia dal 27 al 30 agosto: Milano e Firenze le sue tappe. Il Corriere Fiorentino parla oggi di una possibile visita in sinagoga. Anche se dalla Comunità non arrivano conferme ufficiali in merito.

Il terrorismo ignorato. Terzo attacco nel giro di pochi giorni in Cisgiordania. Ancora una volta nel mirino una guardia di frontiera israeliana, accoltellata da un palestinese (che è stato poi ucciso). Molti giornali italiani ignorano la notizia. Va un po' meglio su Avvenire, che dedica un trafiletto all'accaduto.

Bangkok, lunedì di sangue. Orrore a Bangkok, colpita ieri da un gravissimo attentato terroristico. “Un sanguinoso salto di qualità in un Paese che pur conosce la violenza”, sottolinea il Corriere. Dal 2004 sono state infatti uccise oltre 6 mila persone, vittime del conflitto che insanguina le tre province meridionali (con 85 per cento della popolazione di religione musulmana). “Quello di Bangkok – scrive Repubblica – è un attentato destinato, come quelli di Bali del 2002 e gli ultimi due in Tunisia, a sconvolgere il mondo e gli affari di chi viaggia e di chi fa viaggiare”.
 
Leggi

  davar
raccolto l'invito dello scorso luglio
Renzi-Bibi: incontro a Firenze
C'è l'Italia nel destino dei massimi rappresentanti della politica israeliana, attesi nei prossimi giorni da alcuni importanti momenti di incontro. Dopo l'annunciata visita settembrina del capo dello Stato Reuven Rivlin, l'agenda prevede infatti un nuovo arrivo: quello del primo ministro Benjamin Netanyahu, che sarà in Italia dal 27 al 30 agosto. Poche informazioni trapelano al momento sui dettagli della missione ma di certo Bibi sarà prima a Milano, dove è prevista una tappa all'Expo, e si recherà poi a Firenze, dove si confronterà sul futuro del Medio Oriente e sulle strade da intraprendere per una pacificazione dell'area con il suo omologo italiano Matteo Renzi.
Era stato proprio Renzi, nel corso della recente missione in Israele, a depositare l'invito nelle mani di Netanyahu. “Ti aspetto in agosto a Milano per l'Expo e poi anche a Firenze in futuro", le parole del premier. Un invito prontamente accolto, come diventato di pubblico dominio nella giornata di ieri.
La scelta di Firenze sembrerebbe confermare l'ambizione di Renzi di fare del capoluogo toscano un crocevia internazionale di prim'ordine, nel solco di una rinomata tradizione che ha nel sindaco Giorgio La Pira (cui il primo ministro ha dedicato la propria tesi di laurea) uno dei suoi più autorevoli esponenti.
Numerosi i riferimenti “fiorentini” nel discorso di Renzi alla Knesset: dal ricordo di Gino Bartali, eroe non solo in corsa, alla gratitudine espressa nei confronti del rabbino capo Joseph Levi. Un discorso appassionato, che aveva fatto immediatamente breccia nell'opinione pubblica e che aveva ricevuto il plauso tra gli altri del presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, presente alla Knesset.

Leggi
EMERGENZA PROFUGHI - UNA TESTIMONIANZA
Scene di ordinaria dignità
Nel 1944 la mia famiglia scappò dalla Romania  portando in salvo cento orfani della Transnistria. Partirono dal porto di Costanza sul Mar Nero su una carretta acquistata con gli ultimi risparmi (si chiamava Bellacita e la fotografia è oggi esposta a Yad Vashem)  e grazie a un lasciapassare della Croce Rossa riuscirono ad approdare con molte difficoltà a Istanbul, dove i turchi non volevano farli sbarcare, e da lì raggiunsero in treno la Palestina, passando attraverso la Siria.
Forse per questa storia familiare sono particolarmente sensibile al problema dei clandestini che sbarcano sulle nostre coste e degli scafisti, traghettatori orribili, ma anche unica e ultima speranza per gente che non ha più qualcosa da perdere: mi capita a volte di pensare che  se durante la Seconda Guerra Mondiale ci fossero stati più scafisti, molte vite di ebrei si sarebbero salvate..
Ora sono a Symi nel Dodecaneso, dove da anni trascorro le vacanze estive, e dove gli sbarchi  dei clandestini sono diventati un fatto quotidiano.
Non sono i disperati che arrivano a Lampedusa dall’Africa, con viaggi allucinanti in mano a spietati mercanti di vite. Qui approdano perlopiù i siriani, arabi e curdi, che scappano dalla guerra e dalle persecuzioni di Bashar al-Assad: gente con cui è facile identificarsi, medici, architetti, ingegneri, operatori di Borsa, che parlano inglese correttamente e conservano la dignità orgogliosa di chi non è abituato a chiedere.

Viviana Kasam
Leggi
piccolo e grande schermo
La rivoluzione degli occhi
C’è stato un tempo in cui Barbra Streisand cantava ispirandosi a Modigliani, Andy Warhol disegnava pubblicità underground per il gelato e Ben Shahn curava la promozione della Cbs. Un tempo in cui Salvador Dalì e John Cage andavano ospiti in tivù e i set del sabato sera sfoggiavano le tinte caramella della Pop art.
Erano gli anni d’oro della televisione americana, i suoi anni adolescenti. La stagione in cui sembrò che l’utopia generosa e democratica di portare nelle case di tutti l’arte d’avanguardia, le sue mode e i suoi modi fosse a portata di mano. Il sogno durò più di vent’anni, dalla fine dei Quaranta alla metà dei Settanta, coinvolgendo i pionieri della televisione assieme a pubblicitari e artisti: un piccolo esercito di creativi, per la maggior parte giovani, in molti casi ebrei, decisi e avventurosi nelle loro sperimentazioni.
A ricostruire quel tratto di storia, è ora una bella mostra al Jewish Museum di New York che per la prima volta indaga come arte e design influenzarono i contenuti e l’estetica televisiva negli anni del suo decisivo sviluppo. Intitolata Revolution of the Eye: Modern Art and the Birth of American Television, la rassegna presenta oltre 260 pezzi, fra cui opere di Saul Bass, Marcel Duchamp, Roy Lichtenstein, Man Ray, Georgia O’ Keefe e Andy Warhol assieme a varie memorabilia di quel periodo. E un contributo decisivo a cogliere l’intreccio fra modernismo e tivù viene dalle clips, una miniera di informazioni e spunti, che spazia dall’Ed Sullivan Show a Batman, dalla serie Twilight Zone all’Ernie Kovacs Show, dalle pubblicità ai programmi per bambini.


Daniela Gross, Pagine Ebraiche agosto 2015
Leggi
pilpul
Midrash
Mi è capitato spesso di chiedermi, o che mi sia stato domandato, cosa sia esattamente il Midrash. I Maestri spiegano che il Midrash è uno strumento di comprensione della Torah, uno dei quattro livelli di interpretazione del testo biblico. Dunque a volte mi sono accontentato di rispondere che il Midrash è una sorta di mito ebraico, sebbene non sempre questo corrisponda a verità (mi pare che il paragone calzi soprattutto per quello che viene chiamato Midrash Haggadà). Nel fare questa affermazione avevo in mente, tra gli altri, il magistero di Giacometta Limentani, che proprio su questa specialità ebraica ha costruito una via originale di interpretazione della Scrittura, amatissima da un folto gruppo di studenti. La settimana scorsa ho partecipato, nel Tempio italiano di Tel Aviv, a una bellissima lezione di rav Roberto Della Rocca, la prima di un ciclo di tre sul sacrificio di Isacco cui devo interamente questo articoletto.
 

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
Leggi




moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.