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  8 Gennaio 2018 - 21 Tevet 5778



Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Paolo Sciunnach e Anna Foa. Nella sezione pilpul una riflessione di Daniela Fubini.
 
Donald J. Trump
@realDonaldTrump
7 gen
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I razzisti della porta accanto
“Migranti e rom nel mirino, dilagano antisemitismo e omofobia”. Su La Stampa un’ampia inchiesta porta i numeri di alcune recenti rilevazioni (tra cui uno studio Anti Defamation League – Osservatorio Antisemitismo) e ricorda gli episodi più preoccupanti delle ultime settimane. Tra gli altri gli slogan di odio antiebraici pronunciati nel corso di una recente manifestazione per la causa palestinese tenutasi a Milano. Ma anche, sul versante istituzionale, gli epiteti antisemiti rivolti dal deputato di centrodestra Massimo Corsaro al parlamentare Pd Emanuele Fiano. Scrive La Stampa: “Corsaro ha ammesso una certa intemperanza linguistica, dovuta alla foga, ma nessun cedimento al razzismo. La novità evidente è che certe cose, fino a pochi anni fa, un uomo delle istituzioni non si sarebbe nemmeno sognato di dirle e tantomeno l’avrebbe fatta franca”. Significativo il titolo dell’inchiesta: “Ecco i razzisti della porta accanto. Aggressioni e violenze sui social, un italiano su due giustifica l’odio”.

L'estrema destra nella calza. Molteplici reazioni all’inquietante Befana di Casapound alla Magliana a Roma. “Usare i bambini per fini politici è aberrante, ancora di più se lo fanno partiti che si dichiarano fascisti” commenta Michela Di Biase, capogruppo pd in Comune, le cui parole sono riportate dal Corriere. Sempre Casapound protagonista ieri del partecipato corteo organizzato nella Capitale in occasione del 40esimo anniversario della strage di Acca Larentia. “Dolore, commozione e saluti romani” titola Il Tempo.

Berlusconi: Israele, faro di libertà. “Capisco che la scelta di Trump abbia suscitato delle tensioni e delle preoccupazioni, ma non si può negare che Gerusalemme sia storicamente la capitale di Israele, né si può sottostare al ricatto delle fazioni più oltranziste del mondo palestinese, come in questo caso hanno fatto l’Europa e anche l’Italia. Considero Israele una parte della nostra cultura e della nostra civiltà, un faro di libertà e democrazia nel Medio Oriente”. È quanto afferma Silvio Berlusconi, all’interno di un’intervista pubblicata dal Foglio. “Aggiungo però che naturalmente anche i palestinesi hanno assolutamente diritto ad avere uno stato pienamente sovrano, a vivere in pace, nel benessere e nella sicurezza, ma che a questo – sottolinea Berlusconi – si potrà arrivare solo attraverso un processo di pace che garantisca pienamente i diritti e la sicurezza di tutti”. La recente votazione all’Onu, per il leader di Forza Italia, è stata quindi “un errore”.

Ahmadinejad, mistero sull'arresto. Di Medio Oriente molto si parla anche oggi sui principali quotidiani. Attenzione rivolta in particolare all’Iran, da dove arriva la notizia dell’arresto dell’ex presidente Ahmadinejad. Scrive al riguardo Repubblica: “Da quasi 48 ore si rincorrono voci di possibili arresti dell’ex presidente. Su giornali arabi, siti di informazione e social iraniani si elencano scrupolosamente i dettagli di questi arresti e delle ragioni che avrebbero spinto i giudici iraniani a decidere di fermare un ex presidente”. Tutto molto preciso, si legge, salvo un particolare: non c’è una sola conferma ufficiale.

"Israele? Pratica apartheid". Federico Rampini, su Repubblica, firma un intervento velenoso sul futuro di israeliani e palestinesi. Scrive il giornalista, evocando persino l’apartheid di triste memoria sudafricana: “Il 2018 porterà il famoso ‘piano di pace’ di Trump? E cosa potrà esserci dentro, se la Casa Bianca è allineata su Netanyahu? La destra israeliana non scioglie l’interrogativo fondamentale. Se il suo obiettivo è l’annessione definitiva dei territori occupati, questo porterà Israele ad avere una maggioranza araba. Dunque, o Israele accetta la possibilità di poter avere un giorno un premier palestinese, che oggi appare fanta-politica persino alla sinistra, o dovrà rendere sistematica l’apartheid che nega il diritto di voto a molti residenti arabi”.

I paesi arabi e Gerusalemme. Come riporta tra gli altri La Stampa, in pubblico i leader arabi proclamano il loro sdegno per il riconoscimento da parte di Trump di Gerusalemme come capitale di Israele ma sotto banco cercano di ammorbidire la popolazione e spingerla ad accettare il dato di fatto. “È quanto emerge, per esempio, da alcuni audio registrati dietro le quinte di un talk show egiziano, e venuti in possesso del New York Times” spiega il quotidiano torinese.

Beth Shlomo, l'appello. “Abbiamo bisogno del vostro aiuto per tenere in vita un importante pezzo dell’ebraismo italiano”. Sulle pagine milanesi del Giornale un appello per tutelare il futuro della sinagoga Beth Shlomo firmato da Eyal Mizrahi, Davide Romano ed Eugenio Schek. All’appello, viene riferito, ha aderito il consigliere municipale di Forza Italia Giampaolo Berni Ferretti.
Secondo lo stesso quotidiano, in merito agli slogan pronunciati nel corso della già citata manifestazione propal, non sarebbe sfuggita ai politici di centrodestra “la vocazione ‘doppiopesista’ della sinistra, sempre solerte nel puntare il dito contro i rigurgiti neofascisti, ma incerta quando si tratta di antisionismo”.



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