1938-2018
La Bucarest matrigna dell'ebreo Sebastian
Era
calda a Bucarest l'estate del 1938, calda sino all'asfissia, e non solo
in senso meteorologico. All'inizio dell'anno erano entrate in vigore le
leggi antisemite varate dal governo Gogo-Cuza dopo il successo
elettorale delle Guardie di ferro, il movimento nazionalista dei
legionari di Codreanu. Erano misure umilianti per gli ebrei rumeni,
ormai vessati, banditi dagli incarichi pubblici, esclusi dalle
professioni, privati di quei diritti di cittadinanza ottenuti solo nel
1923, quando il regno di Romania aveva ancora le parvenze di uno stato
liberaldemocratico, frutto dell'unione di Valacchia e Moldavia,
divenuto indipendente nel 1877 dopo la guerra contro i Turchi, e rinato
dalle ceneri dell'Impero asburgico con un territorio triplo rispetto al
passato, grazie all'annessione di Transilvania e Banato a est, e di
Bucovina e Maramures a nord, dopo la Grande guerra.
Marina Valensise, Il Messaggero
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