Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui       19 marzo 2019 - 12 Adar II 5779
LA MANIFESTAZIONE A GINEVRA DAVANTI ALLE NAZIONI UNITE

"Onu, basta con la demonizzazione d'Israele"

“Israel wants peace. Hamas wants war”. Era uno degli slogan ricorrenti a Ginevra, dove oltre un migliaio di manifestanti sono scesi in piazza davanti alla sede del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite per protestare contro la delegittimazione dello Stato ebraico che, anche nelle scorse ore, è stato accusato di crimini di guerra e violazione dei diritti umani nei confronti della popolazione della Striscia di Gaza. E ciò attraverso sette diversi report che ne fanno il paese più esposto alla condanna e al biasimo dell’Onu. Una circostanza contestata ieri nel corso del presidio, anche tenendo conto – è stato sottolineato da UN Watch, che ha lanciato l’iniziativa assieme ad altre organizzazioni – che Paesi come Corea del Nord, Venezuela e Siria sono stati oggetto di appena una risoluzione.

QUI ROMA - L'INTITOLAZIONE AL VICEBRIGADIERE EROE

Una caserma per il partigiano Lungaro

Amava la libertà e per difendere quell’alto valore ha incontrato il boia nazifascista. Ma il suo esempio, a 75 anni dall’eccidio delle Fosse Ardeatine in cui gli fu strappata la vita, è più che mai attuale.
La direzione centrale di Sanità della Polizia di Stato porta infatti da oggi il nome di Pietro Ermelindo Lungaro, vicebrigadiere di pubblica sicurezza di origine siciliana che pur monarchico fu protagonista della Resistenza nella banda del Partito d’Azione capeggiata dal maggiore della regia aeronautica Umberto Grani. Arrestato per una delazione nel febbraio del 1944, fu fermato dalle SS all’interno della caserma Sant’Eusebio oggi sede della direzione centrale di Sanità e condotto a via Tasso. Da lì, alcune settimane dopo, avrebbe seguito la sorte delle altre vittime delle repressione ordita da Kappler dopo l’attentato di Via Rasella.
La cerimonia odierna, cui hanno preso parte anche la presidente UCEI Noemi Di Segni e la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, è stata segnata dalla commozione del nipote, che si chiama Lindo in onore del nonno mai conosciuto.

ERETZ - OR LAMISHPACHOT A ROMA
"La vita è più forte dell'odio"
“Oggi molti figli di questa Comunità difendono Israele, con lo stesso amore e orgoglio dei vostri. La vostra sofferenza è anche la nostra”. Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma, si rivolge con queste parole alla folta delegazione di Or Lamishpachot, associazione israeliana che raggruppa i genitori che hanno perso un figlio durante la leva militare o in guerra, accolta ieri al Tempio maggiore della Capitale da centinaia di persone in un contorno di applausi e incoraggiamenti. Per il quarto anno consecutivo, grazie alla generosità di molti, un incontro che si rinnova nel segno dell’amore per la vita più forte della morte e dell’odio. Tra loro anche i genitori di un soldato musulmano, un beduino che con coraggio ha difeso Israele. 


Rassegna stampa

La Mare Jonio
e i porti chiusi
Si trova a Lampedusa ma non può sbarcare la nave Mare Jonio della ong Mediterranea Saving Humans, che ha soccorso in acque internazionali, a 42 miglia dalle coste libiche, 49 persone che si trovavano a bordo di un gommone in avaria che imbarcava acqua. La nave si è posizionata a Sud dell’isola per mettersi a riparo dal maltempo (Sky). Al sito di Repubblica Luca Casarini, capo missione, spiega la situazione.

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QUI ROMA - L'INCONTRO CON 700 STUDENTI

Anna e Tatiana, una lezione
di Memoria per i giovani

Nell’ambito del sesto Progetto Memoria Storica, nato dalla collaborazione fra Aned e Comune di Fiumicino, si è tenuto un incontro tra 700 studenti e le Testimoni della Shoah Andra e Tatiana Bucci.
Le emozioni sono state le protagoniste di questo appuntamento, un incontro esemplificativo della lunga collaborazione fra i due enti.
Le scuole che hanno aderito al progetto hanno seguito un corso di formazione ad hoc, per poi proseguire con un programma a 360 gradi dedicato alle classi di terza media e primo e secondo liceo. I vincitori parteciperanno quest’anno al “Viaggio della Memoria” che vede come meta Berlino e la visita dei campi di Ravensbrück e Sachsenhausen
Ester, un modello femminista
Come tradurre in italiano la parola “‘agunà”,cioè la donna che non può risposarsi perché si sono perse le tracce del marito, oppure non si ha certezza della sua morte, oppure ancora come più spesso succede ai nostri giorni perché lui le rifiuta il ghet, il divorzio? Si potrebbe dire “imprigionata”, e forse questo è il senso della parola nella sua unica occorrenza nel Tanakh (Rut, 1:13) o , ricorrendo al significato più tardo della parola, “ancorata”. Un senso di costrizione, l’immagine di chi è destinata ad affondare se nessuno interviene a salvarla. Legata a un matrimonio che ormai di fatto non esiste più, la donna è comunque “sposata” e quindi impossibilitata a contrarre un nuovo matrimonio. 
Michael Ascoli, rabbino
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Ironia sul fascismo
Ammettiamolo, mai come in questi nostri giorni si è fatto un uso così frequente, navigato e consapevole dell'ironia. Uno strumento delicato, l'ironia, di alta precisione, che, se usato in modo improprio, rischia di esporre chi la impiega di fronte a terribili malintesi. Terribili davvero.
Nell'ironia pericolosa ci si imbatte, ad esempio, quando un vicepresidente di Forza Italia, per puro caso anche presidente del Parlamento europeo, afferma che 'Mussolini ha fatto anche cose positive'. Ce lo avevano già detto Alessandra, parlando di nonno Benito, e i fan di Alleanza Nazionale e di Casa Pound.
Dario Calimani, Università di Venezia
 
Controllo delle fonti
Non vi è intelligenza senza elasticità mentale, senza la capacità di risalire da un fatto noto ad uno ignoto. Anche l’atteggiamento di chi continua a pensare e ad operare senza considerare il mutamento delle circostanze finisce per violare le regole che dovrebbero guidarci. Una delle cause più dolorose dei sommovimenti sociali, costituita dalla stagnazione dell’economia, è spesso dovuta ad un itinerario in controtendenza rispetto al cambiamento delle circostanze.
Emanuele Calò
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Oltre l'orrore, dominio e paura
Proviamo ad andare oltre l’orrore e l’allarme suscitati dal doppio attentato di Christchurch. Proviamo ad affacciarci sullo sconvolgente video diffuso sui social dall’assassino e a dare una lettura di questa violenza totale. Che senso ha per un gruppo di suprematisti bianchi, cioè di nazisti convinti e attivi, uccidere decine di persone indifese in un luogo di preghiera?
Innanzitutto, seminare morte a piacimento appaga questi individui nel loro ego sconfinato, li porta a sentirsi dominatori assoluti delle vite altrui, a trovare conferma nello stesso omicidio collettivo alla propria presunta superiorità razziale e antropologica.
David Sorani
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Profumo di cannella
Nella parasha Ki Tissà che abbiamo letto di recente il Signore ordina a Mosé di preparare l’incenso per il Servizio nell’Arca. Gli ingredienti sono diversi, ma uno colpisce particolarmente, perché la sua identificazione non richiede particolari analisi lessicali. Mentre, come abbiamo già visto in altri casi la parola impiegata nel testo della Torà per identificare la specie richiede studi ed analisi speciali: spesso gli studiosi non sono d’accordo tra loro e c’è chi propende per un’interpretazione, chi per un altra lasciando sempre un’ombra di incertezza sull’identificazione. Un componente prescritto per l’incenso è la cannella (Cinnamomum verum, originariamente C.ceylanicus).
Roberto Jona
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