QUI ROMA - L'INTITOLAZIONE AL VICEBRIGADIERE EROE
Una caserma per il partigiano Lungaro
Amava
la libertà e per difendere quell’alto valore ha incontrato il boia
nazifascista. Ma il suo esempio, a 75 anni dall’eccidio delle Fosse
Ardeatine in cui gli fu strappata la vita, è più che mai attuale.
La direzione centrale di Sanità della Polizia di Stato porta infatti da
oggi il nome di Pietro Ermelindo Lungaro, vicebrigadiere di pubblica
sicurezza di origine siciliana che pur monarchico fu protagonista della
Resistenza nella banda del Partito d’Azione capeggiata dal maggiore
della regia aeronautica Umberto Grani. Arrestato per una delazione nel
febbraio del 1944, fu fermato dalle SS all’interno della caserma
Sant’Eusebio oggi sede della direzione centrale di Sanità e condotto a
via Tasso. Da lì, alcune settimane dopo, avrebbe seguito la sorte delle
altre vittime delle repressione ordita da Kappler dopo l’attentato di
Via Rasella.
La cerimonia odierna, cui hanno preso parte anche la presidente UCEI
Noemi Di Segni e la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth
Dureghello, è stata segnata dalla commozione del nipote, che si chiama
Lindo in onore del nonno mai conosciuto.
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ERETZ - OR LAMISHPACHOT A ROMA
"La vita è più forte dell'odio"
“Oggi molti figli di
questa Comunità difendono Israele, con lo stesso amore e orgoglio dei
vostri. La vostra sofferenza è anche la nostra”. Ruth Dureghello,
presidente della Comunità ebraica di Roma, si rivolge con queste parole
alla folta delegazione di Or Lamishpachot, associazione israeliana che
raggruppa i genitori che hanno perso un figlio durante la leva militare
o in guerra, accolta ieri al Tempio maggiore della Capitale da
centinaia di persone in un contorno di applausi e incoraggiamenti. Per
il quarto anno consecutivo, grazie alla generosità di molti, un
incontro che si rinnova nel segno dell’amore per la vita più forte
della morte e dell’odio. Tra loro anche i genitori di un soldato
musulmano, un beduino che con coraggio ha difeso Israele.
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Rassegna stampa
La Mare Jonio
e i porti chiusi
Si
trova a Lampedusa ma non può sbarcare la nave Mare Jonio della ong
Mediterranea Saving Humans, che ha soccorso in acque internazionali, a
42 miglia dalle coste libiche, 49 persone che si trovavano a bordo di
un gommone in avaria che imbarcava acqua. La nave si è posizionata a
Sud dell’isola per mettersi a riparo dal maltempo (Sky). Al sito di
Repubblica Luca Casarini, capo missione, spiega la situazione.
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QUI ROMA - L'INCONTRO CON 700 STUDENTI
Anna e Tatiana, una lezione
di Memoria per i giovani
Nell’ambito
del sesto Progetto Memoria Storica, nato dalla collaborazione fra Aned
e Comune di Fiumicino, si è tenuto un incontro tra 700 studenti e le
Testimoni della Shoah Andra e Tatiana Bucci. Le emozioni sono state
le protagoniste di questo appuntamento, un incontro esemplificativo
della lunga collaborazione fra i due enti.
Le scuole che hanno aderito al progetto hanno seguito un corso di
formazione ad hoc, per poi proseguire con un programma a 360 gradi
dedicato alle classi di terza media e primo e secondo liceo. I
vincitori parteciperanno quest’anno al “Viaggio della Memoria” che vede
come meta Berlino e la visita dei campi di Ravensbrück e Sachsenhausen .
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Ester, un modello femminista
Come
tradurre in italiano la parola “‘agunà”,cioè la donna che non può
risposarsi perché si sono perse le tracce del marito, oppure non si ha
certezza della sua morte, oppure ancora come più spesso succede ai
nostri giorni perché lui le rifiuta il ghet, il divorzio? Si potrebbe
dire “imprigionata”, e forse questo è il senso della parola nella sua
unica occorrenza nel Tanakh (Rut, 1:13) o , ricorrendo al significato
più tardo della parola, “ancorata”. Un senso di costrizione, l’immagine
di chi è destinata ad affondare se nessuno interviene a salvarla.
Legata a un matrimonio che ormai di fatto non esiste più, la donna è
comunque “sposata” e quindi impossibilitata a contrarre un nuovo
matrimonio.
Michael Ascoli, rabbino
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Ironia sul fascismo
Ammettiamolo, mai come in questi nostri
giorni si è fatto un uso così frequente, navigato e consapevole
dell'ironia. Uno strumento delicato, l'ironia, di alta precisione, che,
se usato in modo improprio, rischia di esporre chi la impiega di fronte
a terribili malintesi. Terribili davvero.
Nell'ironia pericolosa ci si imbatte, ad esempio, quando un
vicepresidente di Forza Italia, per puro caso anche presidente del
Parlamento europeo, afferma che 'Mussolini ha fatto anche cose
positive'. Ce lo avevano già detto Alessandra, parlando di nonno
Benito, e i fan di Alleanza Nazionale e di Casa Pound.
Dario Calimani, Università di Venezia
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Controllo delle fonti
Non
vi è intelligenza senza elasticità mentale, senza la capacità di
risalire da un fatto noto ad uno ignoto. Anche l’atteggiamento di chi
continua a pensare e ad operare senza considerare il mutamento delle
circostanze finisce per violare le regole che dovrebbero guidarci. Una
delle cause più dolorose dei sommovimenti sociali, costituita dalla
stagnazione dell’economia, è spesso dovuta ad un itinerario in
controtendenza rispetto al cambiamento delle circostanze.
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Oltre l'orrore, dominio e paura
Proviamo
ad andare oltre l’orrore e l’allarme suscitati dal doppio attentato di
Christchurch. Proviamo ad affacciarci sullo sconvolgente video diffuso
sui social dall’assassino e a dare una lettura di questa violenza
totale. Che senso ha per un gruppo di suprematisti bianchi, cioè di
nazisti convinti e attivi, uccidere decine di persone indifese in un
luogo di preghiera?
Innanzitutto, seminare morte a piacimento appaga questi individui nel
loro ego sconfinato, li porta a sentirsi dominatori assoluti delle vite
altrui, a trovare conferma nello stesso omicidio collettivo alla
propria presunta superiorità razziale e antropologica.
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Profumo di cannella
Nella
parasha Ki Tissà che abbiamo letto di recente il Signore ordina a Mosé
di preparare l’incenso per il Servizio nell’Arca. Gli ingredienti sono
diversi, ma uno colpisce particolarmente, perché la sua identificazione
non richiede particolari analisi lessicali. Mentre, come abbiamo già
visto in altri casi la parola impiegata nel testo della Torà per
identificare la specie richiede studi ed analisi speciali: spesso gli
studiosi non sono d’accordo tra loro e c’è chi propende per
un’interpretazione, chi per un altra lasciando sempre un’ombra di
incertezza sull’identificazione. Un componente prescritto per l’incenso
è la cannella (Cinnamomum verum, originariamente C.ceylanicus).
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