Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui      26 Maggio 2019 - 21 Iyar 5779
ELEZIONI UE - L'ALLARME LANCIATO DAL CONGRESSO EBRAICO EUROPEO

“Italia, voto condizionato da retorica fascista”

“Simboli e retorica fascista, un tempo tabù, sono oggi apertamente sdoganati e rischiano di condizionare il voto europeo in Italia”. È l’amara fotografia dello European Jewish Congress, che in queste ore torna a lanciare l’allarme sul rischio che partiti estremisti conquistino la scena politica continentale prendendo spunto da un articolo pubblicato sul quotidiano israeliano Yediot Ahronot in cui vengono ricordate le critiche sollevate nei confronti del ministro dell’Interno e leader leghista Matteo Salvini per via “di una percepita compiacenza nei confronti di forze neofasciste”. “I sondaggi – si legge – mostrano una crescente preoccupazione tra gli italiani per il fatto che il fascismo, ufficialmente bandito come partito ma mai espulso dalla cultura popolare e politica, stia rialzando la testa in modo allarmante”. Al riguardo si cita anche la recente indagine di SWG in cui si afferma che il 71% degli italiani crede che sia importante combattere il ritorno di ideologie estreme come fascismo e nazismo. E si ricorda come l’ombra di Benito Mussolini sia ancora centrale, visto che sia la nipote Alessandra che il pronipote Caio Giulio Cesare sono in corsa a queste elezioni.

IL PREMIER MINACCIA NUOVE ELEZIONI. A TEL AVIV LA PROTESTA CONTRO DI LUI

Israele, la coalizione di governo al banco di prova

L'opposizione in piazza contro Netanyahu

Senza un accordo sulla legge per la coscrizione obbligatoria degli studenti delle scuole religiose si torna a votare. È l’avvertimento lanciato dal Primo ministro Benjamin Netanyahu ai partiti che dovrebbero formare il prossimo governo d’Israele. Il patto di coalizione non è ancora stato siglato proprio a causa delle divergenze sulla proposta di legge legata alla leva obbligatoria: il capo di Yisrael Beiteinu Avigdor Lieberman, promotore del provvedimento, vuole che venga firmata così come è. I partiti religiosi sono contrari. “Se non si arriva a una soluzione, mercoledì porteremo una legge per sciogliere la Knesset”, ha annunciato Netanyahu, aggiungendo che è “delirante trascinare lo stato alle elezioni dopo tre mesi di governo di transizione, ma se non c’è scelta, lo faremo”. Il Likud ha accusato Lieberman di voler sabotare le trattative per motivi politici e l’ex ministro della Difesa ha risposto sui social, affermando che il partito di Netanyahu deve “smettere di mentire alla nazione di Israele e dire che Yisrael Beiteinu sta cercando motivi per non sedere nel governo”. Lieberman ha detto di essere contrario a qualsiasi modifica all’attuale versione del progetto di legge, ma ha offerto un compromesso: i partiti religiosi potranno non partecipare al voto, fintanto che tutti gli altri partner della coalizione accetteranno di votarlo nella Knesset. “Nel momento in cui questo accade, avremo un governo di destra piuttosto che un governo haredi (ultra-ortodosso)”, ha detto Lieberman. “Siamo a favore dello stato ebraico ma contro uno stato halachico”, le sue parole in riferimento alla Legge ebraica.

QUI FIRENZE - LO SCRITTORE HOWARD JACOBSON AL BALABRUNCH

"Io, una Jane Austen ebrea”

C’è chi l’ha chiamato “il Philip Roth inglese”. Ma lui si trova più a suo agio nei panni di “Jane Austen ebrea”. Una definizione che, a suo dire, rispecchierebbe non solo la sua ebraicità ma anche la sua profonda appartenenza al Paese in cui è nato e in cui vive. “Sono – dice – prima di tutto uno scrittore inglese”.
Secondo appuntamento del Balabrunch con l’autore a Firenze con Howard Jacobson, scrittore ed editorialista del quotidiano The Independent, autore tra gli altri dei fortunatissimi L’enigma di Finkler, G e Il mio nome è Shylock. Opere che si sono imposte sulla scena editoriale con il loro carico di ironia e sarcasmo, riscuotendo un successo globale. A confrontarsi con Jacobson l’assessore alla cultura della Comunità ebraica di Firenze Laura Forti e Shaul Bassi, professore associato di letteratura inglese all’Università Ca’ Foscari di Venezia.

QUI MILANO - LA PRESENTAZIONE AL TEATRO PARENTI

Quando il cibo nutre (anche) l’anima

Divieti e obblighi, tradizioni e usanze, devozione e ribellione. In Ricette e precetti, curato dall’autrice e regista teatrale Miriam Camerini, quarantacinque storie e ricette raccontano del rapporto intricato fra cibo e norme religiose ebraiche, cristiane e islamiche. Il volume sarà presentato questa sera al Teatro Franco Parenti di Milano (ore 21.00).
“Non ho nessuna paura di dire che in un gefilte fish vi è Europa allo stesso livello che nell’Inno alla gioia di Beethoven” scrive Paolo Rumiz nell’introduzione al volume, pubblicato dalla casa editrice Giuntina. Ad arricchire il volume, cui hanno contribuito con le loro ricette gli animatori del sito www.labna.it Benedetta Jasmine Guetta e Manuel Kanah, alcune gustose illustrazioni di Jean Blanchaert.
“Mangiare e raccontare sono da sempre intrecciati indissolubilmente, ma questo lo sapevo anche prima. Ciò che ho scoperto – spiega Camerini, che ha da poco intrapreso un percorso di studi con l’obiettivo di diventare la prima donna italiana ad assumere l’ordinazione rabbinica nell’ambito dell’ortodossia ebraica – è che anche i precetti, le regole, i divieti e le usanze sono un modo di raccontare la nostra storia”.



Rassegna stampa

L'Europa al voto 
Si sono aperti ufficialmente alle 7, e resteranno aperti fino alle 23, i seggi per le elezioni europee in Italia. Sono quasi 51 milioni i cittadini chiamati a rinnovare il Parlamento europeo. L’Italia eleggerà 76 eurodeputati: 73 eletti si insedieranno subito mentre i restanti tre potranno farlo quando l’addio del Regno Unito all’Ue sarà giuridicamente effettivo (Repubblica). Gli italiani, scrive il Corriere, si “esprimeranno anche sugli equilibri tra M5S e Lega. Salvini vuole rafforzare la leadership e ribaltare i rapporti di forza rispetto alle Politiche".
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L'iniziativa il 2 e 3 giugno

Il Limmud a Parma

 

L'INCONTRO A BOLOGNA CON LA FIGLIA FANIA

Nel segno di Amos Oz

L'affetto e il legame del pubblico internazionale per Amos Oz continua ad essere forte, anche dopo la sua scomparsa. Un segno evidente di come le sue parole siano ancora vive. Lo ha ricordato negli scorsi giorni la figlia del grande scrittore israeliano, Fania Oz-Salzberger, protagonista di un partecipato incontro bolognese in occasione del Festival Mens-a, rassegna itinerante dedicata al pensiero ospitale e cosmopolitismo. “Il dolore per la morte di mio padre, nonostante il passare del tempo e tutto l’affetto che ricevo dalla gente di tutto il mondo, non si attenua, anzi si acuisce, tanto che incontrare il pubblico italiano come anche quello cinese o tedesco, che mantiene viva la memoria di mio padre, è una sorta di consolazione per la tristezza che sento”, le parole di Oz-Salzberger, intervistata sul palco da Sarah Kaminski, docente di ebraico all'Università di Torino e traduttrice. Dall’esperienza di crescere nel kibbutz fino alle opinioni politiche e le questioni sull’identità ebraica e democratica dello Stato di Israele, diversi i temi toccati nel corso della serata frutto del lavoro della psicanalista Beatrice Balsamo, ideatrice di Mens-a, in collaborazione con il Museo Ebraico di Bologna (nell'immagine, Fania Oz-Salzberger in visita al museo bolognese).

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Il ritorno di 007 in libreria
Torna Ian Fleming in libreria con tutto 007. Un tempo avrei detto: “Evviva! gli eroi non tramontano mai!” Ora mi sembra che tiri un’altra aria e che il protagonista sia il complottismo e la forza della Spectre. I libri di Fleming non  cambiano. Sono le nuove ansie dei lettori a fare la differenza.
                                                                          David Bidussa, storico delle idee
Sovrani delle proprie illusioni
Un segno dell’evoluzione (involuzione?) dei tempi è segnata, in una parte del nostro Paese ma, evidentemente, non solo in esso – trattandosi semmai di un fenomeno continentale – dalla diffusa coesistenza di una radicale trasformazione tecnologica con ampie sacche di pensiero magico e infantile. In altre parole: al costante incremento nel ricorso alla tecnica, anche e soprattutto nelle relazioni sociali ed interpersonali (basti pensare al ruolo dell’informatica, che sta letteralmente colonizzando tutti gli aspetti della nostra esistenza), si accompagna il ritorno o il consolidamento di forme di interpretazione della realtà dove manca deliberatamente la capacità di stabilire un nesso di causalità oggettiva, ossia comprovabile, tra i fatti concreti e le loro ragioni, da parte di chi li osserva.
Claudio Vercelli, storico
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