LE ELEZIONI UE SULLA STAMPA EBRAICA E ISRAELIANA
Parlamento europeo, i nazionalisti non sfondano
ma "attenzione a sottovalutarne l’exploit"
Il trionfo della Lega. La tenuta del PD. Il crollo dei CinqueStelle. E guardando all’Europa l’ascesa complessiva dei sovranisti, con la simbolica affermazione di Marine Le Pen in Francia e di Nigel Farage nel Regno Unito. Un consenso in crescita non in grado comunque di intaccare l’assai probabile asse che andrà a formarsi tra Popolari, Socialisti e Liberali.
Anche la stampa israeliana, insieme alle principali organizzazioni ebraiche, che negli scorsi giorni numerosi appelli avevano lanciato all’insieme dell’opinione pubblica per un voto di segno opposto rispetto a partiti razzisti e xenofobi, segue con interesse le vicende europee. “L’Europa a un bivio, con l’estrema destra in crescita” titola il Times of Israel, provando a interpretare il responso delle urne e mettendo in evidenza anche il significativo dato della partecipazione in aumento in quasi in tutti i Paesi membri. “Ogni precedente elezione europea, dalla prima in poi, ha fatto riscontrare un calo di votanti. I numeri di questa tornata – si legge – sono invece la conferma dello scontro culturale che ha visto mobilitati i populisti e quanti gli si oppongono”.
“Il pericolo per l’Europa non è finito” mette in guardia Haaretz, invitando a non sottovalutare l’exploit. “I populisti e nazionalisti vaticinavano uno tsunami e invece è arrivata un’onda. Ma questo – si legge – deve offrire appena un piccolo conforto a tutti coloro che si oppongono alla minaccia dell’estrema destra intollerante”. Tra i risultati che suscitano maggior allarme Haaretz indica le affermazioni di Marine Le Pen in Francia, Matteo Salvini in Italia e Nigel Farage nel Regno Unito, oltre alle vittorie ad Est di Kaczinsky in Polonia e Orban in Ungheria. A suscitare preoccupazione è “l’antisemitismo in aumento, con gli ebrei sempre più cauti nell’esporre le loro identità in pubblico”.
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I MEDIA TEDESCHI E DIBATTITO SULLA MINACCIA DELL'ANTISEMITISMO
"La kippah è parte della Germania"
Scuotere le coscienze tedesche e far capire che l'antisemitismo è un problema nazionale. Dalle pagine del popolare quotidiano tedesco Bild, Felix Klein, commissario governativo per l'antisemitismo in Germania, si difende dalle critiche legate a una sua recente affermazione sulla kippah, diventato tema di dibattito internazionale. Klein, proprio parlando con la Bild, aveva dichiarato di non poter raccomandare “agli ebrei di indossare la kippah in qualsiasi punto della Germania in qualsiasi momento”. Parole che hanno aperto una forte discussione, con l'intervento da Israele del presidente Reuven Rivlin: “i timori per la sicurezza degli ebrei tedeschi sono una capitolazione all'antisemitismo e l'ammissione che gli ebrei non sono di nuovo al sicuro sul suolo tedesco”, le parole del presidente israeliano. “Volevo dare una scossa con la mia dichiarazione e far capire al pubblico che dobbiamo agire prima che sia troppo tardi”, la difesa di Klein, sentito nuovamente dalla Bild, giornale che nel mentre ha lanciato una peculiare campagna di solidarietà al mondo ebraico: sulla prima pagina della sua edizione odierna compare una kippah ritagliabile e un editoriale a firma del direttore Julian Reichelt dal titolo: “La Kippah appartiene alla Germania”. “Se anche una sola persona nel nostro paese non può indossare kippah senza mettersi in pericolo, l'unica risposta può essere che tutti noi indossiamo kippah. La kippah appartiene alla Germania!”, il messaggio di Reichelt.
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LO SHABBATON ORGANIZZATO DA UCEI E COMUNITÀ DI ANCONA
"Senigallia, esperienza entusiasmante"
Centotrenta partecipanti, tra cui un nutrito gruppo di giovani e giovanissimi. Un confronto stimolante e costruttivo su argomenti concernenti l’identità, l’etica, il diritto. Momenti di condivisione e intensa vita ebraica in luoghi dove questa spesso manca nel quotidiano.
Lo Shabbaton svoltosi nelle scorse ore a Senigallia, organizzato dall’Area Educazione e Cultura UCEI e dalla Comunità ebraica di Ancona, ha rappresentato un’occasione di incontro nuova nel suo genere. “Davvero un bel momento per stare insieme, con giornate ricche di calore e identità che hanno fatto scoprire a molti i luoghi ebraici di Ancona e delle Marche. Un’occasione di conoscenza che per alcuni è stata sorprendente” sottolinea Marco Ascoli Marchetti, Consigliere UCEI e copresidente della Comunità ebraica anconetana. “Tutto – aggiunge – è andato per il meglio: relazioni di grande interesse, partecipazione di pubblico, organizzazione curata nei dettagli. C’è soddisfazione, unita alla speranza che questa iniziativa possa aprire una strada”. Per Marchetti è infatti emerso con forza il desiderio che si organizzino in futuro altri Shabbaton in piccole Comunità “così da portare gente, farle rivivere, dar loro visibilità”.
Lo Shabbat è stato celebrato nel tempio di Senigallia, che raramente viene utilizzato per le funzioni religiose. Porte aperte anche in entrambe le sinagoghe di Ancona, quella vecchia e quella nuova, al centro di un itinerario apposito.
Tra i relatori dello Shabbaton di Senigallia il vicepresidente UCEI Giulio Disegni, intervenuto nel corso di un confronto dedicato a diritto ebraico e diritto dello Stato. “La formula di questa iniziativa – riflette – mi pare sia pienamente riuscita: argomenti che hanno saputo raccogliere interesse, una risposta importante in termini di contenuti e partecipazione alle diverse conferenze. Certamente un’esperienza da ripetere altrove”.
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Rassegna stampa
Europa, i sovranisti
non sfondano
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L'iniziativa il 2 e 3 giugno
Il Limmud a Parma
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ELEZIONI COMUNITARIE
Napoli, Schapirer la più votata
È la presidente uscente Lydia Schapirer la candidata più votata alle elezioni comunitarie tenutesi ieri a Napoli. Con lei nel nuovo Consiglio, in ordine di preferenze ricevute, anche Sandro Temin, Pier Luigi Campagnano, Deborah Curiel e Daniele Coppin. Nei prossimi giorni il Consiglio in carica per il prossimo quadriennio si riunirà per definire i diversi incarichi.
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Nulla è irreversibile
Queste elezioni, e le settimane di campagna elettorale che le hanno precedute, ci stanno facendo capire che nulla è irreversibile. Che l'Europa, che soprattutto i più giovani vedevano come un dato di fatto ovvio e un po' scontato, avrebbe anche potuto crollare. Anche i diritti non sono irreversibili, abbiamo capito che bisogna conquistarseli e difenderli. Ma se nulla è irreversibile, anche questo clima può cambiare, il nazionalismo può deludere i suoi sostenitori, l'odio può lasciare spazio alla solidarietà, e noi possiamo ancora lavorare per affermare i valori che consideriamo essenziali: quelli su cui si è costruito il nostro Paese dopo la dittatura fascista, la guerra e la Shoah, quelli affermati dalla nostra Costituzione.
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Oltremare – Fly AYB
Decisamente una indigestione di politica, e per giunta da tutti e due i lati del mare. Da questa parte il balletto dei partiti e partitini che fanno il minuetto intorno al primo ministro e nonostante la suspence nella quale ci stanno tenendo da settimane possono poi benissimo formare un governo dell’ultimo secondo, mentre noi dormiamo domani notte. Fare una cosa all’ultimo secondo in Israele si dice usando una espressione calcistica: “daka tish’im”, al novantesimo minuto. Buffo perché noi italiani diciamo nelle stesse occasioni “Zona Cesarini”, che tecnicamente indica il tempo oltre, dopo lo scoccare dei novanta minuti.
Daniela Fubini
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