Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui       19 Giugno 2019 - 16 Sivan 5779
LA TRACCIA AGLI ESAMI DEDICATA AL CICLISTA "GIUSTO"

Gino Bartali, il campione e l'uomo tra gli studenti  

Il primo anno senza il tema storico alla maturità. Ma la storia in qualche modo resta protagonista sui banchi di scuola, grazie a una riflessione tratta da “La cultura italiana del Novecento” di Corrado Stajano e grazie alle imprese speciali di un grande ciclista fiorentino che, a rischio della propria vita, nel momento di massimo pericolo, si è dimostrato un gigante di umanità.
Gino Bartali, campione sui pedali e “Giusto tra le Nazioni” per l’aiuto offerto agli ebrei perseguitati dal nazifascismo. Nelle prossime ore sarà resa nota la percentuale di quanti hanno scelto oggi questa traccia. A prescindere dai numeri, un segnale comunque importante. “Pensare che la sua vicenda sia stata oggi ripercorsa da centinaia di migliaia di ragazzi è una sensazione indescrivibile” commenta a Pagine Ebraiche la nipote Gioia. “Un risultato – prosegue la nipote di Ginettaccio – che è un po’ la ciliegina sulla torta alle numerose iniziative intraprese in questi anni, anche grazie al fondamentale supporto del vostro giornale, alle prove inconfutabili di verità che avete portato su quegli anni. In molti casi inedite, come nel caso della storia di Giorgio Goldenberg e dei suoi familiari che nonno nascose nella cantina di via del Bandino a Firenze”.
LA RIUNIONE A BUCAREST 

"Lotta all'antisemitismo, sfida europea"

Migliorare il dialogo e la cooperazione intergovernativa per garantire la sicurezza delle comunità ebraiche; promuovere l’approvazione della definizione operativa di antisemitismo; finanziare la ricerca, l’istruzione e la memoria della Shoah e migliorare la registrazione e la raccolta di dati sui crimini motivati dall’odio. Sono i quattro punti cardinali attorno a cui ruotano le sfide dei paesi europei di fronte alla crescente minaccia dell’antisemitismo. A mettere in evidenza questi elementi, la prima riunione internazionale degli inviati speciali e dei coordinatori sulla lotta contro l’antisemitismo, organizzata a Bucarest dalla Presidenza rumena del Consiglio dell’Unione Europea in collaborazione con il World Jewish Congress, il governo rumeno e la Federazione delle comunità ebraiche della Romania.

LA CERIMONIA

"La Spezia, memoria di speranza"

Una grande storia di amicizia e rinascita dopo l’orrore. Un porto da cui muovere finalmente col cuore gonfio di speranza, per costruire da donne e uomini liberi un futuro di segno opposto. Il legame speciale della città ligure di La Spezia con le vicende migratorie che portarono migliaia di ebrei sopravvissuti alle persecuzioni nel nascente Stato di Israele torna d’attualità in queste ore, con l’inaugurazione di un monumento celebrativo scelto tra i numerosi progetti presentatisi al concorso “La Spezia – Porta di Sion” e raffigurante un cuore spezzato e due ali di marmo che sembrano destinarlo a una nuova vita. Una simbologia forte che, è stato evidenziato dalla giuria, “trasmetterà alle future generazioni il senso della speranza di una nuova vita che qui, a Molo Pagliari, si è concretizzata nel forte senso di amicizia tra la popolazione locale e i profughi ebrei, che resterà indelebile come il monumento in marmo”.
Nella nuova Piazza della Memoria sono tanti i cittadini a raccogliersi al fianco del sindaco Pierluigi Peracchini, della presidente dell’autorità di sistema portuale Carla Roncallo, della viceambasciatrice israeliana Ofra Farhi, del rabbino capo di Genova rav Giuseppe Momigliano, del presidente della Comunità ebraica Ariel Dello Strologo.

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L'INTERVENTO UCEI

"Mikveh di Siracusa, necessario fare chiarezza"

L’unico mikveh ufficialmente rinvenuto a Siracusa è quello ubicato in via Allagona 52. A chiarirlo, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in una lettera destinata al locale Istituto di Scienze Religiose. L’UCEI è intervenuta per precisare in modo fermo e inequivocabile come nella città siciliana non vi siano altri mikveh, bagni rituali, riconosciuti ufficialmente dall’Unione stessa. Non lo è dunque quello che una recente iniziativa locale segnalava come tale e che troverebbe posto sotto la Chiesa di San Filippo Apostolo.

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Rassegna stampa

Prove di forza

Gli Stati Uniti reagiscono a quello che hanno definito “ricatto nucleare” iraniano rafforzando il loro dispositivo militare in Medio Oriente: l’invio di altri mille soldati americani segue la minaccia iraniana di cominciare a violare – già entro fine giugno – l’accordo internazionale del 2015 che fissa limiti precisi alle sue scorte e alla percentuale di arricchimento di uranio in suo possesso, racconta il Sole 24 Ore. “Il build-up bellico – aggiunge La Stampa – è però accompagnato da dichiarazioni distensive da parte degli Stati Uniti e del presidente iraniano Rohani, che ribadisce come la Repubblica non intende combattere ‘contro alcuna Nazione’”. La Stampa riporta poi indiscrezioni pubblicate dal quotidiano israeliano Maariv secondo cui a Washington si sarebbero tenuto riunioni con l’ipotesi di “bombardamenti aerei delle installazioni legate al programma nucleare” contro l’Iran. Si tratterebbe di raid “limitati a pochi obiettivi” ma di dimensioni “massicce”. Nel mirino ci sarebbero installazioni a Parchim e Arak. “Le notizie trapelate – scrive La Stampa – fanno parte della guerra psicologica in corso ma inquietano le altre potenze mondiali”.
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Vercelli, festa della musica
nel segno del Duo Koiné 

Ormai, da dodici anni, nei locali della Vercelli ebraica, è tradizione: un concerto per festeggiare Solstizio d’Estate e Festa della Musica. Organizzato dalla presidente della Comunità Rossella Bottini Treves, in collaborazione con Simonetta Heger, docente e coordinatrice dello “Spazio della Memoria” al Conservatorio Verdi di Milano, il concerto ha proposto uno sguardo sul Novecento musicale italiano, commentato e condotto dalla stessa Heger, con protagonista il Duo Koiné.
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Università ebraica,
Kasam socia onoraria

Il sostegno appassionato all’Università ebraica di Gerusalemme, insieme alla promozione della ricerca sulle potenzialità del cervello umano attraverso l’associazione BrainCircle Italia, la difesa di cause a favore della collettività ebraica, in particolare per quanto concerne la Memoria, sono valse a Viviana Kasam il titolo di socia onoraria del prestigioso ateneo israeliano.
 



 
 
 
 
Ticketless  - Prima gli italiani?

Proprio sicuri che in economia, e non soltanto in economia, lo slogan “prima gli italiani” porti benessere? Una risposta al sovranismo odierno – un paragone questa volta fruttuoso tra presente e passato – viene da una lettera a Mussolini scritta da Riccardo Gualino alla vigilia della terribile crisi del 1929. Questa lettera è una fra le tante meraviglie cche si vedono nella mostra da poco inauguratasi in Palazzo Chiablese a Torino: “I mondi di Riccardo Gualino. Collezionista e imprenditore”. Il regime autarchico del Duce stroncò le fortune di Gualino, che aveva costruito il suo successo stabilendo legami con il mondo, fondando imprese nei più diversi settori, immaginando visioni utopistiche della società partendo dal principio della comunanza di interessi fra i popoli nel nome della cultura e dell’arte. Quella rottura politica determinò per lui la condanna al confino, ma non spezzò le energie e le virtù creative di uno spirito geniale, capace di prevedere a distanza la catastrofe cui era destinata l’Italia degli anni Trenta.
Alberto Cavaglion
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Un vento irrazionale

Non contento del totale naufragio del proprio progetto europeo, Matteo Salvini insiste nel tentativo di creare un fronte sovranista internazionale, questa volta volando fino nell’America di Trump. Naturalmente, ne ha ricavato solo ordini da eseguire e qualche buffetto sulle guance. L’unico ruolo a cui il leader della Lega sembra candidarsi è di essere il piede di porco per le strategie di Russia e Stati Uniti, intenzionate a demolire pezzo per pezzo l’Unione Europea. Quella stessa Unione che ancora una volta va in aiuto del suo Paese annunciando la ripresa dell’acquisto di titoli di Stato, facendo irritare proprio quel Trump davanti al quale Salvini si prostra.
Davide Assael
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Periscopio - Laicità in crisi
Della questione dell’esibizione dei simboli religiosi (crocifissi, rosari ecc.) nel corso di manifestazioni di partito, a fini di propaganda politica e della rivendicazione delle cd. “radici” e “identità” cristiane come valori preziosi da difendere, contro le invasioni barbariche in atto, ho già avuto modo di parlare in passato, e non vorrei ripetermi. Considero, sempre e comunque, in ogni luogo e in ogni tempo, la commistione di politica e religione qualcosa di regressivo, oscurantista, blasfemo, penso che tutti i regimi teocratici, sempre e dovunque, in nome di qualsiasi dio, siano i peggiori, che avere come governanti civili persone che agiscano in nome del Signore sia sempre una tragedia, così come lo sia avere dei ministri di culto che si immischiano nelle materie dell’amministrazione civile. Ma so bene di essere in minoranza.
Francesco Lucrezi
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Niente lapidi, solo musica
Oranienburg, città del circondario di Berlino distante circa 35 chilometri a nord dalla capitale tedesca, fu sede del Campo di concentramento di Sachsenhausen aperto dal Reich il 12 luglio 1936 nel territorio di Sandhausen; i primi deportati giunsero da Esterwegen, in seguito da Lichtenburg e Sachsenburg.
Nelle zone limitrofe al Campo sorsero fabbriche della AEG, Brabag, Daimler–Benz, Daw, Dest, Heinkel, IG Farben, Krupp, Siemens, UFA; a partire dal 1941 il Reich avviò un piano di eliminazione dei prigionieri di guerra sovietici, 10.000 militari dell’Armata Rossa furono fucilati in 10 settimane.
Francesco Lotoro
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