

Rassegna stampa
“Chi dimentica è più debole”
Leggi
|
|
|
|
Un piano Marshall per i nostri ideali

Se clienti di colore non vengono ammessi a uno stabilimento balneare o piccoli altri atti di razzismo si susseguono quotidianamente in giro per il paese è certamente colpa di un buttafuori troppo ligio o di singoli che peccano di eccesso di legittima difesa razziale. Non è certo colpa del clima che si respira tutto intorno e che i mezzi di informazione inframmezzano subdolamente con studiato dosaggio, fra una notizia di politica estera e una sullo scioglimento dei ghiacciai.
Stiamo vivendo il disastro politico-economico e un declino morale quale mai si era visto prima. Il sovranismo e l'odio hanno i loro accaniti difensori, e non solo fra i politici interessati. Giornalisti assoldati si dedicano, senza il minimo scrupolo, alla difesa d'ufficio delle affermazioni più immonde che mai la politica ci abbia offerto prima. E ce ne offrono di loro.
Ci vorranno decenni per restituire dignità alla nostra vita civile. Sempre che qualcuno ci regali un piano Marshall che risani il nostro dissesto economico e una manciata di ideali, sani e puliti, per la nostra ricostruzione morale.
Dario Calimani, Università di Venezia
|
|
|
I conti con la storia
 Sul Corriere della Sera del 4 Agosto 2019, Felice Cavallaro scrive una nota su “La fonte imbarazzante del Gattopardo”, dove riferisce che, a Palermo per ricevere il premio letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa, giunto alla sedicesima edizione, lo storico Carlo Ginzburg, che ha avuto il riconoscimento per il saggio Nondimanco. Machiavelli, Pascal pubblicato da Adelphi, cita Razza e fascismo, saggio del ’39 di Giuseppe Maggiore, giurista e scrittore, noto per il romanzo Sette e mezzo uscito nel ’52, al quale l’Università di Palermo ha intitolato una borsa di studio. L’autorevole storico cita anche Tomasi di Lampedusa: “Nelle lettere ai cugini, riporta alcuni stereotipi antisemiti che sono agghiaccianti. In seguito si rifà, stabilendo una cesura con quel periodo”.
Nondimeno, poiché l’antisemitismo fa parte della cultura nazionale, non sempre mi scandalizzo, se non altro per l’inefficacia di fare l’indignato. Certo, se l’antisemitismo venisse meno, si rischierebbe di porre troppe domande imbarazzanti, non necessariamente nocive per l’ebraismo.
|
|
|
Libertà va cercando, ch’è sì cara…

Dedico questa mia riflessione sulla problematica libertà del mondo attuale alla memoria di Daniela Misul, Presidente della Comunità Ebraica di Firenze che ben sapeva come la pratica della libertà non possa non essere coniugata con quella della convivenza e dell’accoglienza.
Se proviamo ad alzare lo sguardo dal misero e inquietante panorama politico di casa nostra (una crisi di governo al buio col rischio di isolamento europeo, la prospettiva realistica di un esecutivo di destra all’indomani di un eventuale voto), non possiamo purtroppo tirare grandi sospiri di sollievo guardando all’attuale panorama mondiale. Democrazia e libertà, inscindibile binomio fautore di progresso sociale e garanzia di civiltà, non sembrano godere di buona salute in giro per il pianeta. Ciò che preoccupa è che a mandare in crisi i diritti democratici e la salvaguardia della libertà sono in prima istanza alcuni tra gli Stati più potenti e influenti a livello politico, economico, strategico.
|
|
|
|
|
|