Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui     18 Agosto 2019 - 17 Av 5779
ISRAELE E LA MINACCIA DA GAZA 

"Tentativo di infiltrazione, Hamas responsabile"

Il lancio di razzi verso il Sud del Paese e il tentativo di infiltrazione in territorio israeliano da parte di alcuni terroristi di Gaza sono da attribuirsi come responsabilità, per intero, ad Hamas. È chiara la posizione del governo di Gerusalemme dopo i fatti delle scorse ore, da cui il gruppo terroristico islamico ha cercato di prendere parzialmente le distanze attribuendo il tentato sconfinamento all’iniziativa di singoli individui e non a una decisione concertata al vertice dell’organizzazione.
Dei quattro palestinesi che hanno tentato di entrare in Israele, tre sono stati uccisi mentre un quarto è rimasto ferito nello scontro a fuoco con l’esercito israeliano.
“L’IDF – si legge in una nota diffusa nelle scorse ore – continuerà a lavorare per neutralizzare ogni minaccia contro i civili israeliani e considera l’organizzazione terroristica di Hamas responsabile di ogni azione intrapresa e lanciata dalla Striscia di Gaza”.

PAGINE EBRAICHE DI AGOSTO - IL DOSSIER PARMA 

Palatina, un patrimonio inestimabile

Paradossalmente, in un’epoca in cui ancora si perseguitava il ‘diverso’ in nome della fede, si deve all’impegno di un sacerdote vissuto a cavallo tra Sette e Ottocento l’accumulazione e la conservazione di uno dei patrimoni documentali ebraici più significativi al mondo. Per il numero di manoscritti raccolti in tanti anni di ricerca, ma anche per l’immenso valore di alcuni di questi.
Giovanni Bernardo De Rossi era nato nel 1742 a Sale Castelnuovo, in Piemonte. Studente di teologia a Torino, è proprio in riva al Po che inizia lo studio dell’ebraico oltre che di altre lingue semitiche. A interessarlo è soprattutto la letteratura rabbinica, cui dedica molte ore di approfondimento. Il giovane sacerdote rivela sin da subito uno studente validissimo: in ebraico compone infatti una Lettera e un Cantico, traduce in latino passi biblici e un libro di preghiere. La sua prima opera a stampa? Naturalmente un poema ebraico. Come ricorda nelle sue memorie, citate dalla Treccani in una voce della prestigiosa enciclopedia, “la padronanza degli strumenti linguistici gli apparve, fin d’allora, presupposto imprescindibile per la polemica antiebraica che, negli anni successivi, lo occuperà precipuamente”.
Un interesse e una attività che lo portano fino a Parma, nella cui università viene chiamato a insegnare lingue orientali.
A Parma, dove rimarrà tutta la vita, De Rossi dà continuità ai suoi propositi. E anche grazie a una rete di emissari che agiscono in suo nome finisce per fare suoi veri e propri tesori di sapienza, pezzi pregiati di un fondo che nel 1816 viene acquisito da Maria Luigia d’Austria per farne dono alla Regia Bibliotheca Parmense. La collezione De Rossi, tra i principali motivi di vanto della Biblioteca Palatina, che sarà grande protagonista della prossima Giornata Europea della Cultura Ebraica con Parma città capofila per l'Italia, si compone di 1432 codici dei secoli XI-XVI, molti dei quali splendidamente miniati e di 1464 volumi a stampa, la cui data di edizione è compresa tra il XV e il XVIII secolo; ad essi si aggiungono 10 manoscritti greci, 85 latini, 31 in volgare e diversi in svariate altre lingue.

L'ASSEMBLEA MONDIALE A LINDAU

Al lavoro per il bene comune, religioni a confronto

Al via a Lindau, in Germania, la decima assemblea mondiale di Religions for Peace. A partire da martedì l’organizzazione, presieduta nella sezione italiana da Luigi De Salvia, sarà impegnata in quattro giornate di lavoro che avranno tra i protagonisti 800 tra rappresentanti religiosi, di governo e di ong e personalità a diverso titolo coinvolte nella sfida del Dialogo e della costruzione di progetti condivisi.
“Prendersi cura del nostro futuro comune” il tema di questo partecipato appuntamento internazionale.  



Rassegna stampa

Hamas tenta di infiltrarsi
Israele blocca i terroristi

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Il nostro tempo e il futuro
“Consolate, consolate il Mio popolo, dice il Vostro D-o. Parlate al cuore di Gerusalemme e proclamate che è compiuto il tempo del suo servizio, che è espiato il suo peccato perché essa ha ricevuto dalla mano di D-o il doppio del corrispondente a tutti i suoi peccati. [Is., 40,1-2].
Così abbiamo detto ieri.
Non so se il nostro tempo si sia compiuto. Ma va bene fare conto che sia così. Per ricominciare bisogna sapere che domani potrebbe andare meglio.
Non solo a Gerusalemme.
                                                                          David Bidussa, storico delle idee
Il pendolo e la bilancia 
Mai farsi prendere dalla tentazione, in sé pericolosissima, della reductio ad Hitlerum (come il filosofo Leo Strauss definiva le strategie comunicative che diabolizzavano gli interlocutori e gli avversari squalificandoli attraverso il paragone ad Hitler). Così come il ripetere pedissequamente che il fascismo ritorna, o giù di lì, nulla funge se non ad incrementare il carisma di chi già si propone come il “risolutore” dei problemi senza risposta, assumendo le vesti, o comunque la postura, del capo insindacabile ovvero del leader maximo. Dopo di che, ci sono anche elementi fascistoidi nella cultura politica (quindi nel concreto operare) di chi si è candidato a governare l’Italia per i tempi a venire. Anche, sia ben chiaro.
Claudio Vercelli, storico
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L'odio sui social 
Non ho mai pensato che l’Italia fosse un Paese antisemita e/o antisionista, ma leggere cosa ha scritto Enrico Mentana sulla sua bacheca/pagina pubblica di giovedì 15 agosto su Facebook e soprattutto i commenti successivi dei suoi amici che lo seguono mi fa pensare che l’odio viscerale verso gli ebrei e il sionismo sia presente anche in Italia.
Dario Coen
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