L'INIZIATIVA DEL TRIBUNALE RABBINICO AMERICANO
Risposte halakhiche ai quesiti di oggi

Due agenti immobiliari, Schiff e Chester, si mettono a lavorare insieme per vendere alcune proprietà ma non stabiliscono prima come ripartiranno le commissioni sulle vendite. In particolare è Chester, che ha più esperienza nel settore rispetto a Schiff, a chiedere al collega di lavorare con lui per acquistare immobili a Miami per un acquirente straniero. I due chiudono tre operazioni e ora devono dividersi le commissioni. Schiff sostiene di essere stato molto coinvolto nei tre accordi, di essere un partner a pieno titolo di Chester e quindi di avere diritto al 50% delle commissioni. Chester sostiene invece che Schiff sia stato coinvolto solo in minima parte in queste vendite e non può essere definito il “motivo della provvigione”. Come è finita la questione? Lo spiega il sito del Beth Din d’America – il Tribunale rabbinico degli Stati Uniti – a cui i due agenti immobiliari si sono affidati per dirimere la contesa in forma di arbitrato. Come loro, tanti altri hanno affidato alla corte rabbinica americana di risolvere i propri contenziosi e, per la prima volta, il Beth Din – letteralmente la Casa della regola – ha deciso di aprire una sezione sul proprio sito dedicata a spiegare il processo e le decisioni dei dayanim (giudici): si chiama jewishprudence (fa parte del sito bethdin.org) e vuole essere un modo per rendere più accessibile e trasparente il lavoro del tribunale rabbinico così come uno strumento per aprire discussioni in materia di giurisprudenza ebraica.
(Illustrazione di un Beth Din, un tribunale rabbinico, sul London News del 14 agosto 1926)
|
|
L'AMBASCIATORE SACHS AI SALUTI
"Tre anni di lavoro proficuo, Italia sempre nel cuore"

Volge al termine il mandato di Ofer Sachs, dal 2016 ambasciatore dello Stato di Israele in Italia. Un periodo di lavoro, riflette in un messaggio diffuso via social, che è stato segnato da molti momenti significativi: “Tre anni che hanno visto sfide difficili, numerosi successi e visite istituzionali di grande importanza” sottolinea l’ambasciatore, ricordando tra le altre la missione in Italia di Reuven Rivlin e in Israele del suo omologo Sergio Mattarella.
Tra i motivi di vanto le numerose delegazioni formate in ambito accademico, scientifico, imprenditoriale e culturale, che hanno fatto conoscere alla controparte “i mille volti in Israele”. Tanto è stato fatto, sottolinea l’ambasciatore, “e tanto altro resta ancora da fare”. Sachs ricorda le celebrazioni per i 70 anni di Israele e delle relazioni tra i due Paesi. E afferma di partire con sentimenti “contrastanti”. Da una parte la felicità di tornare a casa, in Israele. Dall’altra il dispiacere di lasciare “questo splendido paese e tanti cari amici”. L’Italia, conclude, “sarà sempre parte di me e della mia famiglia”.
|
|


Rassegna stampa
La trattativa M5S-PD
Leggi
|
|
|
|
Setirot - L'unica strada
 Leggo sulla Stampa che l’Autorità palestinese ha messo al bando le attività del gruppo lgbt Al-Qaws, fondato nel 2001 e attivo in Cisgiordania. Ovviamente la motivazione è che le sue attività sono «contrarie agli ideali e ai valori della società palestinese». Il che, stabilito da un governo laico come quello di Ramallah, la dice lunga. Poi ripenso agli incontri umanissimi e per molti versi strazianti che anni fa ho avuto a Tel Aviv con lesbiche, gay, bisessuali, transgender di ogni provenienza e credo.
Stefano Jesurum, giornalista
Leggi
|
|
|
Memoria, tra emozione e conoscenza

Scrive Massimo Giuliani a proposito del Giorno della Memoria che “le strategie della memoria messe in atto negli ultimi decenni in Europa non stanno funzionando” innanzitutto perché “hanno investito molto sulla ‘dimensione conoscitiva’ degli eventi e troppo poco sulla ‘dimensione emotiva’ o affettiva”. Questa frase, che ho letto nel recente “Le terze tavole. La Shoah alla luce del Sinai” (EDB), mi ha colpito perché per anni ho pensato esattamente il contrario, e cioè che la ricerca dell’emozione fosse il motivo numero uno dei limiti della ricorrenza che cade ogni 27 gennaio.
|
|
|
In ascolto - Jean Jacques Goldman

“Questa l’hai mai sentita?”, è una delle frasi che mi sento dire più sovente dagli amici. Chi mi è vicino infatti, sa che consumo musica in quantità smodate e che amo mettere in relazione le storie e le vite che stanno dietro alle canzoni. Proprio ieri un caro amico mi ha segnalato un cantautore francese di cui non avevo mai sentito parlare, nonostante sia molto conosciuto e amato dai suoi connazionali: Jean Jacques Goldman (1951), parigino, figlio di Ruth e Mojsze, due ebrei polacchi immigrati in Francia.
Maria Teresa Milano
Leggi
|
|
|
Riconoscersi
 Il viaggiatore ottimista, non sofisticato e forse financo vagamente sprovveduto, si trova spesso a vivere situazioni audaci. Tale viaggiatore – anzi, d’ora in avanti mi riferirò a tale viaggiatrice, facendo mio il principio di Siri Hustvedt la quale, a mia precisa domanda sul perché scrivesse riferendosi ‘alla bambina’, ebbe a rispondere perché no, perché non iniziare a pensare ad un femminile generico – scopre intanto, cammin facendo, che spesso semplici definizioni sono complicate.
Sara Valentina Di Palma
Leggi
|
|
|
I media e l'antisemitismo
 Esiste oggi in Italia, in Europa, nel mondo un problema di crescita dell’antisemitismo? A leggere queste pagine o seguendo i social la risposta è sì; ma sui quotidiani e sulle TV di questo crescente antisemitismo si trova una scarsa traccia.
Quello del comportamento dei media nei confronti dell’antisemitismo – sia nella forma di aggressioni alle comunità della Diaspora che in quella di attacchi e di atti ostili nei confronti dello Stato d’Israele – è diventato nel tempo un problema che richiede una riflessione ma anche una reazione.
|
|
|
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
|
|
|
|
|