LA VISITA DEL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO UE AL TEMPIO MAGGIORE DI ROMA
"Ebrei protagonisti dei destini europei"
“L’antisemitismo è parte della storia peggiore del nostro continente. Ogni tanto riemerge, con forza. Per questo non dobbiamo essere indifferenti”.
In visita oggi alla Comunità ebraica di Roma, dove ad accoglierlo ha trovato il rabbino capo rav Riccardo Di Segni, la presidente Ruth Dureghello, Alessandro Ruben per l’European Jewish Congress e numerosi esponenti del Consiglio comunitario, il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha voluto lanciare un chiaro messaggio. Nell’Europa che vuol difendere libertà e inclusione non c’è né potrà mai esserci spazio per qualsiasi forma di odio. E ogni suo cittadino che sia costretto a lasciarla per il timore di attacchi è molto più di un campanello d’allarme che suona. È piuttosto la messa in crisi del progetto europeo stesso, dei suoi tratti e valori fondamentali. “Attenzione e repressione devono andare insieme. Ma non basta. Serve un grande sforzo propositivo, per far arrivare in modo più incisivo il valore che la cultura ebraica condivide con il resto della collettività. È un impegno – ha detto Sassoli – che va perseguito con tenacia: un investimento deciso nella scuola, nella cultura, sui media”. Il presidente del Parlamento europeo, nel condannare gli attacchi che quotidianamente riceve in rete, ha anche reso noto di aver invitato la Testimone della Shoah e senatrice a vita Liliana Segre a Strasburgo, come relatrice della cerimonia che si terrà nel 75esimo anniversario della liberazione di Auschwitz. Un momento solenne, per riaffermare un concetto che Sassoli ritiene imprescindibile: “La libertà non è un optional, ma è la nostra più grande conquista. Ed è una conquista che va difesa”. Sassoli ha anche espresso l’urgenza che il governo italiano nomini al più presto un commissario per l’antisemitismo e agisca per adeguare i propri strumenti alla definizione in tal senso dell’International Holocaust Remembrance Alliance.
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L'INIZIATIVA SOTTO L'EGIDA DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Not in my Name, al via il progetto per le scuole
Al centro, come ricorda Saul Meghnagi, Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ci deve essere soprattutto una parola: rispetto. Di sé e del prossimo. Una consapevolezza che segna l’avvio dei corsi di “Not in my Name. Ebrei, Cattolici e Musulmani in campo contro la violenza sulle donne”, il progetto per gli studenti delle scuole italiane promosso dall’UCEI presentato a settembre nella sede del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
È proprio il Centro Bibliografico dell’Unione il luogo designato per l’inizio dell’intenso percorso formativo, che ha come scopo quello di prevenire e contrastare questa piaga, anche in attuazione della Convenzione di Istanbul che, come è stato ricordato, “afferma la necessità di interventi educativi mirati”. Un progetto che intende quindi contribuire “alla consapevolezza critica e al depotenziamento di pregiudizi, discriminazioni e violenze di genere attraverso l’affermazione dei valori universali di pace, giustizia, rispetto e amore per l’altro di cui sono portatori i tre monoteismi”. Un messaggio positivo, condiviso con la Comunità Religiosa Islamica Italiana e con l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, partner di questa iniziativa che è sviluppata sotto l’egida del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
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IL PROGRAMMA DI FORMAZIONE UCEI
Giovani e piccole Comunità,
un seminario per i madrichim
Questo shabbat Bereshit si è svolto il seminario annuale per la formazione di madrichim dell’Ufficio Giovani Nazionale dell’Area Cultura e Formazione UCEI.
Dodici ragazzi e ragazze, di piccole e grandi Comunità, si sono riuniti con lo scopo d’imparare le tecniche più efficaci per fornire il proprio supporto all’ebraismo delle piccole Comunità grazie all’intervento di molteplici formatori, a partire da Cesare Moscati, co-fondatore dell’Ufficio Giovani Nazionale, Micol Nahon, esperta di educazione informale e Mariano Schlimovich, direttore dello European Council of Jewish Communities, che hanno fornito ai giovani educatori gli strumenti per svolgere a pieno il proprio compito.
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L'ADDIO ALL'EX PARTIGIANA E PRESIDENTE ONORARIA DELL'ANED
Vera Michelin Salomon (1923-2019)
È scomparsa all’età di 96 anni Vera Michelin Salomon, combattente della Resistenza romana, processata e deportata in Germania dalle SS. Era presidente onoraria dell’Aned, l’Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti, dopo aver svolto per lungo tempo l’incarico di presidente della sezione romana.
Una vita per la Memoria e per la consapevolezza storica, fortemente segnata dalle vicende della sua militanza giovanile contro il regime.
“È importante che la memoria diventi coscienza. Le testimonianze dirette stanno finendo, ma ci sono molti libri. Che vanno letti e conosciuti. Coscienza vuol dire sapere, conoscere e indagare, coscienza vuol dire andare indietro nel tempo e soprattutto vedere le ragioni di quello che accade” il messaggio che Michelin Salomon aveva condiviso in una recente testimonianza. Nel 2019, per il suo impegno con le scuole, aveva ricevuto la medaglia d’oro Pegaso della Regione Toscana.
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Rassegna stampa
Insulti a Liliana Segre, l’incontro al Viminale
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QUI CASALE MONFERRATO
Sir Moses Montefiore,
le note della storia
Non è stato solo un pomeriggio di buona musica quello alla Comunità Ebraica di Casale Monferrato: è stato il racconto di una storia singolare, capace di trasportarci indietro di diversi secoli, senza spostarci di un centimetro nello spazio, perché si svolge proprio qui, attorno alla Sinagoga della città.
Prima di dare spazio alle note, a raccontare la vicenda sono state le tre voci di Elio Carmi, vicepresidente della Comunità, di Claudia De Benedetti, direttore del Museo Ebraico di Casale, e del compositore Giulio Castagnoli. Tutto ruota attorno a un manoscritto appartenuto a Sir Moses Montefiore (1784/1885), singolare, banchiere, filantropo, gran viaggiatore che entra in possesso di un innocuo libretto di 13 pagine.
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QUI ROMA
Auschwitz e la sfida della Memoria
Ad Auschwitz, sostiene l’autore, si va oggi in gita. E alcuni, i negazionisti, coi pesanti loro silenzi e con le loro elucubrazioni, ritengono che lo stesso accadesse durante il nazifascismo. Quale senso può avere allora la Memoria della Shoah se continua a incombere come un incubo sia su chi non riesce a sottrarsene, ancorché non l’abbia vissuta, sia su chi la nega? Ruota attorno a questa domanda “Gite ad Auschwitz”, romanzo di Emanuele Calò, giurista e presidente del comitato scientifico dall’Osservatorio Solomon.
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INFORMAZIONE - INTERNATIONAL EDITION
Roma, una via nel nome di Rav Toaff
Nei prossimi giorni una via della Capitale porterà il nome di rav Elio Toaff. Come raccontato in apertura dell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition, la strada prescelta è quella dove colui che fu rabbino capo di Roma per oltre mezzo secolo viveva, nel cuore del quartiere ebraico, nel corso della storia più e meno recente teatro di tanti momenti tragici e gioiosi.
Uno di questi, il rastrellamento nazista contro gli ebrei romani del 16 ottobre 1943, è stato commemorato negli scorsi giorni alla presenza di numerosi rappresentanti delle autorità in diversi momenti lungo il corso dell’anniversario (a tradurre l’articolo Sara Volpe, studentessa della Scuola Traduttori e Interpreti di Trieste che sta svolgendo il tirocinio nella redazione giornalistica dell’Unione delle comunità ebraiche italiane).
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La senatrice Segre
La discussione in aula al Senato della proposta della senatrice a vita Liliana Segre di una Commissione straordinaria parlamentare per contrastare l’hate speach, il razzismo, l’antisemitismo, l’intolleranza e la violenza, fortemente voluta dalla senatrice Segre, inizierà domani, proprio nel momento in cui è emerso lo scandalo dei 200 messaggi di insulti al giorno ricevuti dalla senatrice Segre, pieni fra l’altro di odio antisemita. Mentre tutte le forze politiche si sono affrettate a condannare a parole questi insulti rivolti ad una parlamentare illustre, reduce da Auschwitz e testimone della Shoah, la destra si è però anche affrettata a presentare mozioni volte a svuotare di contenuto quella della senatrice Segre: la Lega, con una mozione volta a rivolgere la Commissione contro i migranti e i musulmani, e non a contrastare l’hate speach, Forza Italia difendendo la libertà di pensiero e di opinione quasi fosse minacciata dalla mozione della senatrice Segre.
Anna Foa
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Oltremare - Vegani a Londra
Qualche mese fa ho visto un articoletto che riportava una decisione del rabbinato centrale israeliano che dichiarava che ebrei osservanti della kasherut che si trovassero fuori Israele possono mangiare in ristoranti vegani. Nero su bianco. È il 2019 e nella stragrande maggioranza delle città del mondo non esiste un ristorante kasher, e quindi ben venga la decisione rabbinica, che riflette una realtà in sviluppo velocissimo nell’ultimo decennio: prima di allora a nessun rabbino, certo non nel cuore del rabbinato mondiale, sarebbe venuto in mente di esprimersi sul tema, semplicemente perché dieci anni fa i ristoranti vegani erano così pochi da non avere alcuna rilevanza nella vita già abbastanza complessa dei viaggiatori kasher.
Daniela Fubini
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Controvento - Trattamenti di luce
Sono poche, e fortunate, le persone che almeno una volta nella vita non abbiano sofferto di depressione. La fine di un amore, un lutto, una delusione profonda possono ingenerare una sorta di paralisi emotiva. Nulla dà più piacere, non si riesce a immaginare il futuro, il presente appare grigio e senza speranza, una palude dove annega ogni sentimento. Per fortuna, per la maggior parte delle persone, si tratta di stati d’anima temporanei, che si curano con la psicoterapia, con i farmaci o magari passano da sé. Un giorno ci si sveglia e la vita sorride di nuovo. Ma per alcuni questo non succede. Il gorgo della depressione li inghiotte e il pensiero del suicidio appare l’unica via di uscita da un’esistenza priva di significato. Questo avviene molto di più nei Paesi del Nord, dove l’inverno porta notti lunghissime e brevi giornate senza sole.
Viviana Kasam
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