Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui       18 Novembre 2019 - 20 Cheshvan 5780
LA CONFERENZA DELL'ASSOCIATION OF EUROPEAN JEWISH MUSEUMS 

Ferrara, i musei ebraici a confronto
Il Meis un modello per l’Europa

“Sono lieto e onorato di accogliervi a nome del Meis in questa meravigliosa città di Ferrara, nella quale ha sede il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah”. È con queste parole che Dario Disegni, presidente del Museo, ha accolto i quasi 150 partecipanti alla conferenza annuale dell’AEJM, l’Association of European Jewish Museums. Direttori dei musei ebraici, curatori e addetti ai lavori che si sono trovati a Ferrara, giunti da tutta Europa e Israele, per lavorare insieme durante tre intense giornate di incontri, presentazioni e laboratori.
La cerimonia di apertura, tenutasi alla Sala Estense, ha visto prima Disegni e poi la direttrice del museo, Simonetta Della Seta, ricordare come il Meis punti a caratterizzarsi come luogo aperto e inclusivo, un laboratorio di idee e di riflessioni che racconti che cosa significa essere una minoranza, stimoli il dibattito sull’ebraismo, sul suo futuro in Italia e sul valore del dialogo e dell’incontro tra culture diverse.
Un’occasione preziosa, che porta la città estense al centro del dibattito culturale sul senso e sul significato dei musei ebraici in Europa, oggi, in un contesto storico in cui fare rete e ragionare insieme sulle attività portate avanti dai principali poli culturali ebraici del continente è insieme un atto di fiducia e di coraggio.
Ed è stato Emile Schrijver, Chair AEJM e direttore del Jewish Historical Museum e del Jewish Cultural Quarter di Amsterdam, nonché docente di Storia del libro ebraico presso l’università cittadina ad aprire i lavori con una relazione sulle sfide e le opportunità per i Musei ebraici nell’Europa del XXI secolo, prima della prima presentazione, affidata al professor Giulio Busi, curatore insieme a Silvana Greco della seconda grande mostra del Meis, intitolata “Il Rinascimento parla ebraico”. Busi, rinomato ebraista, docente alla Freie Universität di Berlino e studioso di cultura ebraica, storia rinascimentale e qabbalah, ha ripercorso nella sua presentazione i due millenni di storia della minoranza ebraica in Italia, evidenziando i continui intrecci e rimandi e lo strettissimo e costante rapporto con la cultura nazionale.
Il dialogo col pubblico presente in sala è stato aperto dalle domande della giornalista Ada Treves, incaricata di moderare l’incontro, che lo ha sollecitato sull’attualità, a partire dalla costruzione identitaria e dal ruolo odierno di una minoranza i cui numeri sono così piccoli da rischiare di avere troppo poco peso. Una possibilità cui Busi ha risposto con forza, ricordando come le piccole e piccolissime comunità ebraiche hanno sempre avuto e sono capaci di anche oggi di esprimere una ricchezza e una forza notevoli e non necessariamente minore di quella delle comunità ebraiche più grandi. Dopo un dibattito sulla definizione di “ebrei italiani” e un ragionamento sul ruolo degli ebrei ashkenaziti nella cultura della minoranza ebraica in Italia, Busi ha ceduto il palco, per la sessione successiva, alla direttrice Della Seta e a Sharon Reichel e Giulia Gallerani, rispettivamente curatrice e architetto responsabili degli allestimenti del Meis, che – moderate dal direttore del Museo di Arte e Storia Ebraica di Parigi Paul Salmona – hanno approfondito il ragionamento sul percorso e sulle scelte del Meis.
QUI MILANO - LA CHIUSURA DELLA RASSEGNA  

Bookcity, una piattaforma per parlare di libri e idee

“Io scrivo i racconti per me, la scrittura mi aiuta a capire i miei sentimenti di uomo e di padre, è un modo per interrogarmi sulla mia condizione umana”. Così lo scrittore israeliano Etgar Keret raccontando al pubblico di Bookcity qual è la scintilla che lo porta a scrivere: un’indagine personale sulla condizione umana. Un’indagine che ha portato Daniela Dawan a scrivere Qual è la via del vento, un romanzo che scava nella storia famigliare così come di un’intera comunità: la vita e la fuga dell’ebraismo libico dal paese nordafricano durante i progrom antiebraici degli anni ’60. Nella sinagoga centrale di Milano, fresca di Premio Adei Wizo “Adelina Della Pergola”, Dawan ha raccontato, dialogando con Ferruccio De Bortoli, la genesi del suo romanzo e riportato alla luce ricordi e sapori di quella vita lasciata alle spalle ma comunque parte della sua identità.
Un’indagine sulla condizione umana è la base anche di un altro volume presentato in questa edizione 2019 di Bookcity: è Il nemico innocente. L’incitamento all’odio nell’Europa contemporanea, curato da Milena Santerini e presentato al Memoriale della Shoah di Milano.
QUI MILANO - BOOKCITY 

L'ultimo erede del Bund 

È un incontro denso e serrato, quello fra Gad Lerner, giornalista, e Wlodek Goldkorn, autore de L'Asino del Messia, pubblicato recentemente da Feltrinelli e presentato in uno degli ultimi appuntamenti di Book City, "festival diffuso" in tutta Milano dedicato ai libri. 
"Io penso che sia stato Tito l'asino del Messia, perché distruggendo il Tempio ha sgomberato lo spazio dell'immaginazione, dell'attesa del Messia e della Redenzione, dall'inutile e pesante materialità del potere per dare lo spazio alla Parola. La Parola sopravvive sempre perché rende libera l'immaginazione." Questo il passaggio che dà il titolo allo Zibaldone del giornalista e scrittore ebreo polacco, emigrato con la famiglia, adolescente, da Varsavia a Israele nel 1968, a seguito dell'espulsione dalla Polonia dei pochi ebrei che ancora vivevano lì dopo la guerra.
Miriam Camerini
IL CAMPIONE ARGENTINO A TEL AVIV PER UNA PARTITA AMICHEVOLE 

Messi in Israele, tra grande calcio
e progetti per l’infanzia in difficoltà

Sembrano passati secoli, eppure era poco più di un anno e mezzo fa. Argentina-Israele: ultima amichevole per i sudamericani prima del Mondiale di Russia. Attesa alle stelle. Ma anche la tensione, per via delle minacce da parte araba. “Se Messi andrà in Israele, bruceremo le sue maglie” annunciano alcune organizzazioni, supportate dal numero uno del calcio palestinese Jibril Rajoub. E così i dirigenti argentini, con una decisione che farà infuriare il governo di Gerusalemme, decidono di annullare la loro partecipazione all’incontro. Rajoub sarà poi squalificato dalla Fifa, ma la ferita resta.
Un’amichevole dal notevole richiamo in programma stasera allo stadio Bloomfield di Tel Aviv cerca di ricucire lo strappo. Di fronte Argentina e Uruguay, per novanta minuti di gioco che si annunciano spettacolari. Anche per la gioia di Messi, accolto in queste ore con un entusiasmo contagioso. Un gradito ritorno anche per il diretto interessato, a quanto pare. Messi fu infatti già ospite di Shimon Peres nel 2013 e con lui si confrontò sulla valenza educativa del pallone, più forte di ogni ostacolo e differenza. Temi su cui è tornato a soffermarsi con il filantropo Sylvan Adams, già artefice della Grande Partenza del Giro d’Italia 2018 da Gerusalemme, che gli ha illustrato le sfide del progetto israeliano per l’infanzia del Terzo Mondo “Save A Child’s Heart”. Assieme ad Adams alcuni giovani da Senegal, Etiopia e Zanzibar che riceveranno in Israele cure sanitarie irraggiungibili in patria.

IL RICONOSCIMENTO AI DUE TESTIMONI DEL COMUNE UMBRO DI DERUTA 

Sami e Piero, cittadini onorari 
ed esempi di coraggio

Memoria, consapevolezza, impegno con e per i più giovani. Concetti che hanno animato il simbolico riconoscimento assegnato dal Comune di Deruta ai Testimoni della Shoah Piero Terracina e Sami Modiano, da ieri cittadini onorari del borgo umbro.
Una solenne attestazione del lavoro svolto in questi anni, dentro e fuori le scuole. Grande l’emozione dei Testimoni nel ricevere il riconoscimento dalle mani del sindaco Michele Toniaccini. Con loro anche Noemi Di Segni, presidente UCEI, e Lello Dell’Arriccia, presidente del Progetto Memoria, associazione che da anni presidia le scuole per condividere la cultura del ricordo e dell’impegno. A gioire per il riconoscimento anche la senatrice a vita Liliana Segre, che si è rivolta agli organizzatori con un messaggio scritto: “Oggi – le sue parole – i miei fraterni compagni di viaggio Piero e Sami ricevono una pergamena che sancisce e rinsalda, con un pubblico abbraccio, la volontà civile della Memoria”. Sono stati poi gli stessi neo cittadini onorari ad intervenire, in un dialogo moderato dal giornalista Roberto Olla e che questa mattina si è esteso agli studenti del territorio.


Rassegna stampa

Iran, rivolta nelle strade
Leggi

 
Non perdono e non dimentico
Dall’introduzione di Liliana Segre all’audiolibro di Primo Levi I sommersi e i salvati, ed. Emons:
“Carissimo amico io sono una di quelle che attraverso i tuoi libri ha scoperto anche sé stessa. Tu hai trovato le parole che cercavo: indicibile, vergogna stupore. Tu senza odio hai fatto la cronaca antiretorica di Auschwitz, hai descritto quello che anche io avevo visto".
Anna Foa
Oltremare -  La sirena 
Stavolta è stato davvero un po’ surreale: una cosa è tenere il sangue freddo e dire e scrivere le cose giuste a famiglia ed amici lontani giustamente preoccupati per le notizie dell’ennesima emergenza missili nel sud di Israele. Un’altra è preoccuparsi contemporaneamente da qui per un’altra emergenza tutta italiana, e realizzare che alla fine ogni sirena fa lo stesso effetto, non importa dove suona, se a pochi chilometri da Gaza o nella città della mia famiglia, Venezia. L’effetto principale è di fermare la vita come la vorremmo vivere, il nostro normale andare a scuola o al lavoro, vedere amici al baretto sotto casa o andare ad una conferenza o ad un concerto, o a comperare verdure o qualunque altra cosa. E quando la senti la sirena, qui come lì, per un attimo il cervello non coglie, poi appena i neuroni preposti si incontrano parte la scarica di adrenalina, e si fanno tutti gli aggiustamenti necessari alla giornata o alla settimana.
Daniela Fubini
Controvento - Un'app per diagnosticare l’Alzheimer  
Una ricerca innovativa sull’Alzheimer offre la speranza di poter arrivare a una diagnosi molto precoce. La scoperta è di Shahar Arzy, giovane e brillante neuroscienziato israeliano, che dirige il laboratorio di neuropsichiatria computazionale presso l’Hadassah Hospital dell’Università Ebraica di Gerusalemme. “Da anni lavoro sull’ipotesi che l’Alzheimer, prima che con la perdita della memoria, si manifesti con squilibri nel senso di orientamento” spiega lo scienziato. “Ma all’inizio il cervello compensa con la memoria e quindi è difficile accorgersene. Solo quando anche la memoria comincia a venir meno è possibile diagnosticare la malattia. Ma è troppo tardi, perché a quel punto il cervello è definitivamente compromesso.”
Arzy ha perciò creato “Clara”, un semplice test, disponibile attraverso una chatbox basata su un algoritmo di intelligenza artificiale, per testare la capacità di orientamento nel cervello prima che si manifestino i disturbi.
Viviana Kasam
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