Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui     12 Gennaio 2020 - 15 Tevet 5780
L'INIZIATIVA MIUR-UCEI IN POLONIA

Memoria, in viaggio con gli studenti italiani

È in corso in queste ore il Viaggio della Memoria che il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca organizza in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in vista del Giorno della Memoria.
La presidente UCEI Noemi Di Segni sta accompagnando, assieme alla ministra Lucia Azzolina, un folto gruppo di insegnanti e studenti provenienti da diverse scuole d’Italia che parteciperanno a una due giorni molto intensa. Partecipa al viaggio anche il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura David Ermini.
Un percorso di formazione, di crescita e di riflessione, che inizia oggi, con la visita al ghetto di Cracovia e l’incontro nella sinagoga Tempel, dove la presidente Di Segni, la ministra Azzolina e il vicepresidente Ermini firmeranno congiuntamente una carta di intenti per favorire “attività di sensibilizzazione, formazione e studio nelle istituzioni di ogni ordine e grado, per il contrasto ad ogni forma di discriminazione e di violenza”.

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IL DOSSIER DI PAGINE EBRAICHE 

Ricordare e condividere, antidoto all'odio 

Recenti episodi, in Italia e nel mondo, confermano l’urgenza di un lavoro intenso di Memoria e consapevolezza storica che aiuti a orientare scelte e decisioni. Dentro e fuori le scuole. Negli stadi e in altri luoghi pubblici di incontro dove la violenza prende quota. A volte anche in contesti istituzionali spesso inquinati da una dialettica politica che ha perso il senso della misura e il rispetto di sé e della propria storia. Una strada irrinunciabile, per difendere valori oggi messi a rischio da parole e comportamenti malati. Il dossier Memoria viva su Pagine Ebraiche di gennaio in distribuzione si propone di offrire alcuni spunti, partendo dalle iniziative messe in campo dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in vista del prossimo Giorno della Memoria. Mai come quest’anno l’attenzione è dedicata al mondo dello sport e in particolare del calcio. 

Fuori il razzismo e l’antisemitismo dagli stadi: è la richiesta perentoria dell’UCEI, che giovedì prossimo riunirà a Roma, nella sede del proprio Centro Bibliografico, i massimi rappresentanti dello sport italiano. Un messaggio forte e condiviso, in una stagione segnata da una più diffusa consapevolezza della gravità di tali fenomeni rispetto al passato. Contro i professionisti dell’odio che si sono imposti negli ambienti del tifo serve tolleranza zero, ma per debellare significativamente questa piaga la repressione da sola non basterà. Servono infatti nuovi impegni e nuove iniziative sul piano educativo, formativo, culturale. È anche questo il senso di un incontro che vuole aprire nuovi orizzonti di collaborazione.
I valori più alti e nobili dello sport protagonisti anche della quarta edizione della Run for Mem, la corsa non competitiva che valorizza luoghi di Memoria e coscienza civica e che, in questo nuovo appuntamento, dopo gli ottimi riscontri delle edizioni passate, arriva a Livorno.

Come si racconta nel dossier la musica e le parole dell’esilio protagoniste invece del grande concerto in programma come ogni anno all’Auditorium Parco della Musica. Da Bertolt Brecht a Primo Levi, da Miriam Makeba a Vladimir Nabokov e Pablo Neruda: molte e diverse le testimonianze che saranno proposte.
In questo dossier si parla anche di libri, che portano in carico nuovi interrogativi. La piaga del negazionismo e della perdita di senso può essere sconfitta anche dall’ironia? E se sì, in che termini? Dalle pagine di un libro al piccolo e grande schermo di Israele, un tema su cui vale la pena confrontarsi.
La Memoria su carta passa però anche da altre iniziative degne di nota. Come l’autobiografia per immagini di una grande artista inghiottita dalla Shoah, Charlotte Salomon, o lo struggente ricordo dei giocattolai ebrei che furono alla ribalta in Germania fino all’avvento di Hitler.

Al via intanto una nuova edizione di #WeRemember, la campagna social lanciata dal World Jewish Congress (con l’adesione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) per combattere, nella rete e nella società reale, l’antisemitismo e tutte le forme di odio, violenza e xenofobia. La campagna, che può già contare su importanti testimonial e in passato ha raggiunto centinaia di milioni di utenti in tutto il mondo, è dedicata quest’anno al tema dell’educazione. Una scelta che arriva in un momento particolarmente critico: l’antisemitismo in crescita, la conoscenza della Shoah in declino.
Ricordare e condividere, viene spiegato, resta sempre il miglior antidoto alla barbarie.

(Nelle immagini dall'alto in basso: un disegno di Charlotte Salomon, grande artista che fu uccisa nel lager; una passata edizione della Run for Mem; Franco Palmieri nel suo museo che fa Memoria attraverso i giocattoli; la prima pagina del dossier di Pagine Ebraiche)

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LA PROIEZIONE IN ANTEPRIMA

Da Selvino sognando Israele, la fiction Rai
racconta una storia di vita e speranza

Un cast giovanissimo, in cui a volti noti del piccolo schermo si affiancano tanti esordienti, per una serie televisiva che guarda al tema della Memoria attraverso occhi che hanno visto l’abisso ma che si cerca di instradare, con amore, comprensione e solidarietà, verso un futuro diverso.
Ispirata alle vicende che videro il Comune bergamasco di Selvino aprire le porte all’accoglienza di numerosi bambini ebrei sfuggiti in tutta Europa all’annientamento, la fiction Rai “La guerra è finita” è tra i prodotti di punta della programmazione del servizio pubblico per il Giorno della Memoria.
Prodotta da Palomar con Rai Fiction, con regia di Michele Soavi e tra gli attori Michele Riondino, Isabella Ragonese e Valerio Binasco, andrà in onda a partire da domani, alle 21.25, su RaiUno. Ieri sera, al centro ebraico Il Pitigliani a Roma, una speciale proiezione in anteprima. 

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L'INCONTRO COL RETTORE A FIRENZE

"Antisemitismo, Università adotti definizione Ihra"

Una delegazione dell’Associazione Italia-Israele di Firenze ha incontrato il rettore dell’Università Luigi Dei, mettendo al centro del colloquio il tema dell’odio antiebraico. Nel corso dell’incontro, è stato reso noto, la delegazione ha presentato un documento nel quale “si esprime la forte preoccupazione per il dilagare di episodi di antisemitismo che nella maggioranza dei casi hanno come matrice l’odio contro lo Stato d’Israele e il rifiuto della sua esistenza”. 

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Rassegna stampa

Segre declina l'invito
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Bilanci di Memoria
È tempo di bilanci. Il 27 Gennaio compie 20 anni. Mi faccio molte domande. Due mi tornano spesso. La prima: in questi 20 anni la Shoah è stato l’evento più ricordato, oggetto di progetti commemorativi, didattici, televisivi. #Maipiù è un hashtag virale. La seconda: negli ultimi venti anni l’intolleranza è tornata ad essere il sentimento più diffuso, inclusi quei paesi che hanno fatto della Memoria della Shoah un simbolo identitario. Tutto ok? Niente da dire?
                                                                          David Bidussa, storico delle idee
 
 Memoria politica
Dunque siamo entrati nel mese (forse il bimestre?) della Memoria. Gennaio e febbraio, nel calendario civile italiano, oramai si connotano per questo aspetto, che coinvolge moltissime scuole ma anche ampi pubblici. Già altri hanno avuto modo di sottolinearlo. Senza intenti polemici, beninteso. Poiché molti di noi sono parte attiva in questo complesso processo di sedimentazione della coscienza civile. Fare memoria – espressione che può avere molteplici significati e ancor più concrete declinazioni operative – è un elemento fondamentale della cognizione della cittadinanza, ossia di quel patto di reciprocità (tanto presente nella vita di ognuno di noi quanto difficilmente descrivibile con le sole parole) che ci tiene legati gli uni agli altri.
Claudio Vercelli, storico
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