Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui     26 Gennaio 2020 - 29 Tevet 5780
UN NUOVO INCARICO DI QUATTRO ANNI 

Meis, conferma alla presidenza per Disegni
Il ministro: "Museo sempre più protagonista"

Dario Disegni sarà il presidente del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara anche per i prossimi quattro anni. A confermarlo nell’incarico il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario ‪Franceschini, che ha firmato un decreto, nel rispetto della legge e dello statuto del Meis, che attribuisce la nomina del presidente al ministro in accordo con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
"Auguri di buon lavoro al presidente Disegni e ai componenti del Consiglio di amministrazione Daniele Ravenna, Massimo Mezzetti, Giovanni Franco Pernisa e Gloria Arbib" ha dichiarato il ministro, sottolineando come in pochi anni il Meis sia diventato “un museo di primo piano sulla scena internazionale e una prestigiosa istituzione culturale capace di far vivere la memoria e raccontare la storia degli ebrei italiani al mondo intero”. Al Meis, prosegue Franceschini, “è stato fatto un lavoro prezioso: la conoscenza è il migliore antidoto all’odio”.
Così invece il presidente Disegni: “Sono profondamente grato al ministro Franceschini per la fiducia che mi ha voluto confermare, chiamandomi alla presidenza del Meis per un secondo mandato quadriennale. Questa nomina è per me un grande onore e al tempo stesso una grande responsabilità, alla quale cercherò di fare fronte con il massimo impegno”.
“Lo scorso quadriennio – afferma Disegni – è stato un periodo caratterizzato da uno straordinario avanzamento nel processo di realizzazione del Meis, che ha visto il completamento del restauro dell’ex-carcere di Ferrara e la sua piena valorizzazione come sede espositiva e di eventi culturali, a partire dalla grande mostra inaugurale sui primi mille anni di presenza ebraica nel nostro Paese, aperta nel dicembre 2017 alla presenza del Presidente della Repubblica.
“Un quadriennio esaltante, nel corso del quale, grazie a un serrato gioco di squadra messo in atto dal Consiglio di Amministrazione, dalla Direzione e dal piccolo, ma efficiente e appassionato, staff, con il contributo del Comitato Scientifico e sotto l’occhio vigile del Collegio Sindacale, si sono realizzate mostre di grande rilevanza che hanno ottenuto un significativo apprezzamento da parte della critica e di un pubblico proveniente dall’Italia, dall’Europa, dall’America e da Israele, affermando in tal modo il posizionamento del Museo nella mappa culturale del Paese". 

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LA CORSA PER LA MEMORIA CONSAPEVOLE 

Run for Mem, lungo le strade di Livorno
per promuovere rispetto e contro l'odio

Diverse centinaia i partecipanti alla quarta edizione della Run for Mem, la corsa per la Memoria consapevole organizzata a Livorno dall’UCEI e dalla Comunità ebraica locale.
Una iniziativa che, come in passato a Roma, Bologna e Torino, è riuscita nell’intento di promuovere rispetto per ogni diversità, la necessità di contrastare razzismo e antisemitismo, l’amicizia tra popoli e culture. 

Dopo la partenza da piazza Benamozegh dove si trova la sinagoga cittadina, la Run for Mem è passata per altri luoghi simbolici come Piazza della Vittoria (di fronte al monumento ai caduti della prima guerra mondiale), via Micali (dove ha sede il museo ebraico e dove, dopo le leggi razziste, fu istituita una “scuolina” nella quale confluirono gli alunni ebrei) e viale della Libertà (di fronte alla stele che ricorda i partigiani e i perseguitati antifascisti). Conclusione in Piazza del Municipio, la casa di tutti i livornesi.


Tanti i giovani e gli studenti presenti. Per la prima volta al via della Run for Mem anche diversi ciclisti in ricordo di Gino Bartali e delle sue pedalate per aiutare gli ebrei perseguitati dal nazifascismo.
A dare il benvenuto ai partecipanti la presidente UCEI Noemi Di Segni, il presidente della Comunità ebraica livornese Vittorio Mosseri, il consigliere dell’ambasciata israeliana Ariel Berkovich, l’assessore comunale alla Cultura Simone Lenzi. All’arrivo in Piazza del Municipio anche il sindaco Luca Salvetti, che rivolgendosi ai partecipanti ha voluto sottolineare: “A Livorno non sono mai avvenute cose banali. Questa manifestazione, in particolare, ricorda dei momenti drammatici. Ma questi momenti possono anche essere l’occasione per lanciare messaggi di vita e speranza. Anche grazie alla partecipazione dei più giovani”.

Testimonial d’eccezione anche quest’anno è stato Shaul Ladany, podista olimpionico israeliano oggi 83enne, sopravvissuto al campo nazista di Bergen Belsen e all’eccidio di atleti israeliani avvenuto alle Olimpiadi di Monaco del 1972.
Una vicenda che ben ricordano altri due testimonial come Rolando Rigoli e Mario Aldo Montano, ambedue schermidori e ambedue oro olimpico proprio alle Olimpiadi di Monaco del ’72. Alla partenza anche l’ostacolista Fabrizio Mori, campione mondiale nei 400 metri a ostacoli a Siviglia nel 1999.

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LE INTERVISTE DI CORRIERE E OSSERVATORE ROMANO ALLA PRESIDENTE UCEI

"Ebraismo italiano, una storia gloriosa
Sfida di Memoria ma anche di futuro"

La gioventù in Israele, dove è nata, si è formata e ha svolto il servizio militare. Il salto da Gerusalemme a Roma, motivato anche da ragioni sentimentali. L’orgoglio di rappresentare tutti gli ebrei italiani e la loro complessità davanti allo Stato. In due grandi interviste, con il Corriere della sera e con l’Osservatore Romano, la Presidente UCEI Noemi Di Segni racconta sogni e speranze portando qualcosa del proprio vissuto familiare. Un racconto che abbraccia un lungo percorso, dai primi ricordi d’infanzia fino alle incalzanti sfide dell’oggi.

Fondamentali, dice al Corriere, gli anni di Gerusalemme. Nitida resta in particolare una memoria di bambina. “La fluidità – afferma Di Segni – con cui si passava da una parte all’altra della città, a bordo dell’autobus numero 4. Dai quartieri ultraortodossi a quelli di origine araba attraversando il centro dove si svolgono mille attività. Ecco, mi viene in mente proprio il concetto di fluidità, in una città che è molto più piccola della rappresentazione mediatica. Così come è diversa la realtà che si vive lì: c’è un racconto diffuso di luogo pericoloso, attraversato dalla paura, che non corrisponde minimamente alla verità”.
Del proprio incarico attuale invece dice: “Girando per il nostro Paese ci si rende conto di quanto l’ebraismo italiano sia variegato rispetto ad altri ebraismi. E sia poco conosciuto. Un vero peccato. Io avverto l’orgoglio di rappresentare una catena di generazioni secolari che appartengono insieme all’ebraismo e all’Italia”.

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LE PAROLE DI BERGOGLIO DOPO L'ANGELUS 

"Ciascuno nel proprio cuore dica: mai più"

A poche ore dal Giorno della Memoria anche papa Bergoglio, al termine dell’Angelus domenicale, ha voluto sottolineare: “Davanti a questa immane tragedia, a questa atrocità, non è ammissibile l’indifferenza ed è doverosa la memoria. Domani siamo tutti invitati a fare un momento di preghiera e di raccoglimento, dicendo ciascuno nel proprio cuore: mai più!”.

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PESCARA CELEBRA TESTIMONI, UCEI E BRIGATA EBRAICA

"Protagonisti di valori e speranza"

“Nell’età della gioventù e della gioia di vivere le sono state imposti, con la deportazione nel campo di sterminio di Auschwitz, il dolore e la sofferenza. Al disprezzo dei carnefici ha contrapposto la forza del ricordo e del monito alle generazioni a coltivare la memoria, la solidarietà e la speranza. Testimone vivente dell’amore come antidoto all’odio e della fiducia nei più alti valori dell’umanità contro ogni forma di razzismo, di discriminazione e di negazione di ciò che è stato”. Questa la motivazione con cui l’amministrazione comunale di Pescara ha assegnato la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Analogo riconoscimento è andato all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, alla Brigata Ebraica e a tutte le vittime della Shoah.

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L'ALLESTIMENTO A PALAZZO STERI 

Palermo e gli studenti ebrei cacciati nel '38 
Una mostra porta alla luce nuove storie

Un evento di grande importanza, perché primo in Italia. Un’attenzione particolare dell’Università degli Studi di Palermo ai suoi studenti ebrei ai tempi del fascismo: una storia che non si conosceva e che è riaffiorata grazie alla ricerca voluta dal rettore Fabrizio Micari e condotta da docenti e ricercatori dell’ateneo siciliano.
Oltre venti studenti ebrei stranieri – tedeschi, polacchi, russi, rumeni – avevano raggiunto l’Università di Palermo negli anni ’30 perché eccellente; nel settembre 1938 i decreti di espulsione li raggiunsero e dovettero lasciare il capoluogo.
Un destino crudele portò alla morte uno di loro, la cui storia è raccontata nella mostra inaugurata stamane a Palazzo Steri, con patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dal rettore Micari e dal vicepresidente UCEI Giulio Disegni.

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LE INIZIATIVE DELLA FONDAZIONE MUSEO DELLA SHOAH DI ROMA 

Le persecuzioni e l'infanzia rubata

Molte le iniziative che vedono protagonista la Fondazione Museo della Shoah di Roma in questi giorni. A partire dalla mostra “Shoah. Infanzia rubata”, su iniziativa dell’associazione Figli della Shoah, in collaborazione con la Comunità ebraica di Roma, che sarà inaugurata domani pomeriggio.
L’esposizione, curata da Daniela Dana Tedeschi, ripercorre idealmente la negazione dei diritti fondamentali dei bambini ebrei in tutta Europa durante gli anni della persecuzione nazifascista.

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L'INIZIATIVA AL PITIGLIANI 

Memorie di famiglia, i giovani raccontano

Si è svolta stamane a Roma la nona edizione di “Memorie di Famiglia – I giovani tramandano le storie dei nonni”, l’iniziativa che il Pitigliani organizza dal 2012 in occasione del Giorno della Memoria e che prevede la lettura da parte di adolescenti di testimonianze scritte da loro familiari che hanno vissuto gli anni delle persecuzioni razziali e della guerra.

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LA MOSTRA NEL CENTENARIO DALLA NASCITA 

Eva Fischer, i colori della Memoria

Prenderà il via, con l’inaugurazione domani della mostra “I colori della Shoah” presso l’Aula Magna di Lettere Filosofia Lingue a Roma Tre, il progetto “EuropEva 192020” che vuole ricordare la vita e il contributo della pittrice Eva Fischer nel centenario dalla nascita. Ideata dal professor David Meghnagi, direttore del Master in Didattica della Shoah dell’ateneo, la mostra si compone di dodici quadri ad olio. 

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Rassegna stampa

"Ebrei italiani, storia viva"
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Promemoria per domani
“I provocatori, i soverchiatori, tutti coloro che, in qualunque modo, fanno torto altrui, sono rei, non solo del male che commettono, ma del pervertimento ancora a cui portano gli animi degli offesi”. (Alessandro Manzoni, «I Promessi sposi», cap.II).
Promemoria per domani. Forse anche per oggi.
 
                                                                          David Bidussa, storico delle idee
 
 Ricordarsi di ricordare
Leggo i molti commenti nel merito della memoria e dei suoi cascami istituzionali (di ciò si tratta, ed a ben pensarci è già in sé una contraddizione in termini: la memoria, infatti per sua natura, non si fa incapsulare dentro un formato precostituito quale, invece, una istituzione obbligariamente richiede per potere comunicare qualcosa di significativo) e dei tasselli di pensiero da costruire. Guardo poi la mia agenda per la settimana del 27 gennaio e rimango quasi un poco spiazzato dalla quantità di impegni che la affollano e dal rischio che si rivelino anche vuote liturgie, ancorché basate sulle migliori intenzioni.
Claudio Vercelli, storico
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 L'impegno di Finzi
Cesare Finzi, cardiologo ferrarese, venerdì prossimo sarà insignito della cittadinanza onoraria dal Comune di Ravenna per l'incessante attività di divulgatore della Memoria della Shoah.
Ricordiamo che Finzi in questi ultimi decenni ha moltiplicato il suo impegno di conferenziere negli istituti scolastici del nord Italia e ha pubblicato diversi volumi sulle deportazioni nazifasciste avvenute nell'Emilia Romagna.
Jonatan Della Rocca
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