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DOPO L'ATTACCO TERRORISTICO CONTRO I SOLDATI ISRAELIANI

Rivlin: "Non permetteremo al terrore di alzare la testa"

Continua la caccia all'uomo delle forze di sicurezza israeliana per assicurare alla giustizia il terrorista che alle prime ore del mattino ha ferito a Gerusalemme dodici soldati, investendoli con la sua auto. Uno dei feriti è stato ricoverato in condizioni gravi. “Quando siamo arrivati sul posto abbiamo visto il caos; tre giovani giacevano sul marciapiede, e nelle vicinanze si sono radunati altri nove feriti”, ha raccontato ai media il medico Oz Pollak, intervenuto sul luogo dell'attacco. L'auto dell'attentatore è stata trovata nella città palestinese di Beit Jala fuori Betlemme ma l'autista è ancora a piede libero. I soldati presi di mira dal terrorista erano della Brigata Golani e si stavano dirigendo verso l'area del Muro occidentale nella Città Vecchia, ha spiegato il portavoce dell'esercito Hidai Zilberman. "Non permetteremo al maledetto terrore di alzare la testa e lo combatteremo senza compromessi", ha dichiarato il Presidente d'Israele Reuven Rivlin. 
“L’odio contro Israele torna a colpire per le strade di Gerusalemme, scenario di un nuovo attacco terroristico rivolto contro un gruppo di soldati deliberatamente travolti da un’automobile in corsa. Una metodologia di attacco purtroppo già sperimentata in passato, in Israele come in molte città europee. - il messaggio di solidarietà dall'Italia della Presidente UCEI Noemi Di Segni - A tutti i feriti, a chi lotta per la sopravvivenza e ai loro familiari va il nostro abbraccio solidale”.
Secondo Zilberman, una prima indagine sull'attentato ha rilevato che i soldati erano in piedi sul marciapiede quando l'auto li ha investiti improvvisamente ad alta velocità senza dare il tempo di reagire. Il veicolo è poi fuggito rapidamente dalla scena, dando il via a una caccia all'uomo su larga scala da parte delle forze di sicurezza israeliane. “È accaduto tutto in pochi secondi. - ha spiegato Zilberman - Sappiamo che alcuni soldati hanno cercato di mettere dei caricatori nelle loro armi e hanno cercato di inseguire l'auto, ma è successo tutto troppo in fretta”.

MEIS - L'INSEDIAMENTO DEL NUOVO CDA

“Museo dell'ebraismo, polo sempre più rilevante”

“Questi primi quattro anni al Meis sono stati un’avventura straordinaria. Il museo è diventato un polo culturale rilevante nella mappa del Paese, e non solo”.
Queste le parole con cui Dario Disegni, recentemente confermato presidente del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, ha accolto i nuovi membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Meis Gloria Arbib e Giovanni Franco Pernisa insediatisi ieri.
Arbib e Pernisa lavoreranno con Daniele Ravenna e Massimo Mezzetti, già consiglieri nel precedente quadriennio.
“Un ringraziamento speciale – ha proseguito Disegni – lo voglio riservare ai consiglieri del cda uscenti Renzo Gattegna e Massimo Maisto, senza i quali tutto questo lavoro non sarebbe stato possibile. Ma anche al direttore Simonetta Della Seta e al suo impegno costante assieme al piccolo ma efficiente staff del Meis”.
I quattro anni passati, è stato ricordato, hanno visto l’apertura dei due storici edifici dell’ex carcere ferrarese di via Piangipane, l’inaugurazione di due grandi mostre poi rielaborate e trasformatesi in permanenti, “Ebrei, i primi mille anni”, curata da Anna Foa, Giancarlo Lacerenza e Daniele Jalla, e “Il Rinascimento parla ebraico” curata da Giulio Busi e Silvana Greco, e di esposizioni temporanee rilevanti come “Il giardino che non c’è” con le opere di Dani Karavan, “Ferrara ebraica” e l’installazione “Con gli occhi degli ebrei italiani”.

LA SCOMPARSA DEL GRANDE ATTORE E IL SUO LEGAME CON L'EBRAISMO  

Kirk Douglas (1916-2020)

“Oggi sono un uomo”. Aveva 83 anni quando, per Kirk Douglas, iniziò una nuova vita. Dopo un lungo distacco, la celebrazione di un secondo Bar Mitzvah, la maggiorità religiosa ebraica, fu il suo modo (anche simbolico) di riconnettersi alle radici.
Si è Bar Mitzvah a 13 anni. Ma Douglas, quel giorno, pur con qualche primavera in più, sembrava davvero un ragazzino. Così almeno lo descrivono i giornali dell’epoca, che ricordano come il drammatico incidente aereo avvenuto alcuni prima, cui sopravvisse per miracolo, rappresentò per il pluripremiato attore statunitense uno snodo fondamentale di consapevolezza. Fu dal letto dell’ospedale, si ricorda, che iniziò a porsi domande sul significato e il valore autentico della vita. La risposta la trovò nell’ebraismo, al cui studio e approfondimento dedicò molte energie. Ad aiutarlo un gruppo di rabbini ortodossi e altre istituzioni ebraiche (non sempre comprese nel mondo dell’ortodossia).
Il rabbino conservative David Wolpe, in un ricordo pubblicato sul New York Times, scrive: “Il mondo conosce Kirk Douglas come Spartaco e come uno dei più grandi attori di sempre. Io lo conosco come mio compagno di studi. Per quasi 25 anni mi sono incontrato con Kirk Douglas, nato come Issur Danielovich, una volta alla settimana. Studiavamo insieme. Dopo la Bibbia – ‘Sono nato per interpretare questo ruolo’, diceva del re Davide – siamo passati alla Mishnà, ma abbiamo anche letto Il Profeta di Khalil Gibran; approfondito la poetica di Walt Whitman; studiato la moderna teologia di Abraham Joshua Heschel e Martin Buber”. Letture che hanno lasciato il segno. La Torah, ha detto una volta Douglas, “è la miglior sceneggiatura mai scritta”.

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IL CENTENARIO DELL'ORGANIZZAZIONE EBRAICA MONDIALE DELLE DONNE

Wizo, un secolo di impegno
per il sociale e la solidarietà

La Wizo compie cento anni e non li dimostra. Un’occasione speciale per un migliaio di donne ebree provenienti da tutto il mondo è stato l’Enlarged General Meeting svoltosi a Tel Aviv nelle scorse settimane.
Emozionante la serata, nella cornice dell’Università Ebraica di Gerusalemme sul Monte Scopus, nella quale le federazioni e le loro presidenti si sono presentate ad una platea tutta al femminile per raccontare il loro capillare lavoro nel mondo a sostegno di donne e bambini.
Le delegate della Wizo, presente in ben 40 paesi, si riuniscono ogni quattro anni in Israele per fare un bilancio sulle attività dell’associazione a livello internazionale. Tanti i temi affrontati come le strategie di fundraising per continuare a sostenere i numerosi progetti che sono di forte impatto sulla società israeliana, le piaghe dell’antisemitismo, dell’antisionismo e del movimento Bds.Continuerà a coordinare l’associazione a livello internazionale per i prossimi quattro anni Esther Mor, socia storica della Wizo, già presidente nel precedente mandato, confermata ora World Wizo President. Eletta anche la nuova Chaiperson: è Anita Fiedman, membro dell’associazione da ben 25 anni.

Giovanna Micaglio Ben Amozegh

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Setirot - Dediche e ingiustizie
Che il nostro paese sia uno di quelli che in Europa (occidentale) più non ha fatto i conti con il proprio passato è forse una mia ossessione: ne ho scritto spesso anche qui, partendo ogni volta da uno spunto differente. Lo faccio di nuovo, perché sono certo che questo immenso buco nero stia dietro ancora oggi a parecchie mancanze e ingiustizie profonde, oltre che a innumerevoli ritardi culturali e non soltanto.
Tanto per capirci. Noi ci infognamo in idiote polemiche circa la opportunità o meno di dedicare una via a Giorgio Almirante. Sì, lui, firmatario nel 1938 del Manifesto della razza, dal 1938 al 1942 segretario del comitato di redazione della rivista antisemita e razzista La difesa della razza, dopo l’8 settembre passato alla Repubblica Sociale Italiana e arruolatosi nella Guardia Nazionale Repubblicana con il grado di capomanipolo, equivalente a tenente, fino a diventare il 30 aprile ’44 capo gabinetto del Ministero della Cultura Popolare.
Stefano Jesurum
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Sotto l’ala di Lilith
Per secoli il racconto è stato dimora per gli ebrei d’Europa. Una casa dalle molte stanze in cui allacciare e riallacciare i legami tra presente e passato e viceversa, un percorso difficile ed entusiasmante di discese e salite sulla scala delle parole. È in qualche modo l’avventura intellettuale del midrash, il racconto ebraico che spiega ed esige dal testo, lo mette alle strette fino a costringerlo ad aprirsi, gode del suo profumo senza esaurirlo, come di quello di un fiore. Se il testo biblico è sempre scarno, spesso scabroso, il midrash così ricco di immagini, descrizioni, paesaggi, odori, gusti mostra di quello il volto sorridente. Con il piccolo libro Sotto l’ala di Lilith (BuendiaBooks) Roberta Anau ha riscritto, ma sarebbe più corretto dire narrato, racconti la cui storia è da millenni conosciuta.
Giorgio Berruto
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Da dove nasce l’antisemitismo
L’aumento degli episodi di antisemitismo – in Italia e ancor più in altri Paesi – ha indotto vari istituti di ricerca a tentare di dare al fenomeno una dimensione quantitativa, a scomporlo nelle sue componenti, a cercare di definirlo meglio nelle sue molteplici manifestazioni. L’ultima delle ricerche in questo campo è stata quella dell’Eurispes, i cui risultati sono stati resi noti pochi giorni fa, e hanno provocato, giustamente, allarme e sconforto. Immediatamente si sono levate molte voci per proporre misure di contrasto all’ondata di antisemitismo. Ma è evidente che non si possono trovare misure adeguate se prima non si individuano le cause che spingono un numero rilevante di persone a dare risposte sconcertanti alle domande poste dall’istituto di ricerca.
Valentino Baldacci
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