L'ESERCITO ISRAELIANO E L'INCREMENTO DEI PERMESSI PER I PALESTINESI
Da Gaza per lavorare in Israele,
le opportunità del cessate il fuoco
Quando si tratta di scegliere come confrontarsi con Gaza, a vincere è quasi sempre il pragmatismo dell’esercito israeliano. Se ne sono resi conto negli ultimi anni due dei più noti falchi della politica d’Israele: Avigdor Lieberman, del partito Israel Beitenu, e Naftali Bennett, di Yamina. Entrambi avevano promesso importanti azioni militari contro i terroristi palestinesi a Gaza se gli fosse stata data la possibilità di essere ministri della Difesa. Entrambi, una volta ricoperto l’incarico, hanno dovuto constatare che le operazioni militari non sono l’unica strada. In particolare il ministro della Difesa Bennett, dopo diverse dichiarazioni muscolari, in queste ore ha dato il suo assenso alla decisione dell’esercito di rilasciare un numero record di permessi di lavoro per i palestinesi di Gaza: 7000 in totale, un incremento del 40% rispetto al numero di quelli rilasciati in precedenza. “Tutti vogliono lavorare in Israele, tutti vogliono la tranquillità, e un vita dignitosa”, la testimonianza raccolta da Ynet di Nahed Halees, lavoratore palestinese entrato in Israele attraverso il valico di frontiera di Erez.
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DOPO QUATTRO ANNI ALLA GUIDA DEL MUSEO DELL'EBRAISMO ITALIANO
Dal Meis allo Yad Vashem, Simonetta Della Seta
alla guida del Dipartimento Europa
Il Consiglio di Amministrazione del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara ha annunciato che il Direttore Simonetta Della Seta è stata chiamata, alla fine del suo mandato quadriennale presso il Museo, al prestigioso incarico di Direttore del Dipartimento Europa dello Yad Vashem a Gerusalemme, massima istituzione preposta all’insegnamento, alla ricerca e alla memoria della Shoah. È quanto si legge in un comunicato diffuso dal Meis in queste ore.
Nella nota il CdA, insieme al Collegio Sindacale, al Comitato Scientifico e a tutto lo staff del Museo, “esprime il proprio vivo compiacimento per questo importante incarico che il Direttore ricoprirà dal primo settembre 2020 e che indubbiamente le è stato affidato anche alla luce dell’instancabile lavoro svolto per il Meis”.
A nome di tutti gli organi del Museo, il Presidente Dario Disegni esprime “il più sentito ringraziamento al Direttore Della Seta per aver guidato il Museo in questi quattro anni, raggiungendo risultati straordinari, che hanno consentito di costruire, sotto l’indirizzo vigile del CdA, l’attenta collaborazione dei membri del Comitato Scientifico e il fedele lavoro di tutto lo staff, un nuovo polo museale nazionale, capace oggi di offrire al visitatore una esperienza coerente e unica sulla storia, la cultura e i valori dell’ebraismo italiano, e dell’ebraismo in generale”.
In questi anni, si ricorda, il Meis ha non solo allestito tre mostre storiche fondamentali sugli ebrei italiani e alcune significative mostre temporanee, ma anche avviato il percorso espositivo permanente del Museo e contribuito al dibattito nazionale e internazionale su temi di grande attualità, quali l’accoglienza, il dialogo con le minoranze, le radici dell’Europa, l’antisemitismo, la trasmissione della Shoah.
“Nel momento in cui viene pubblicato il bando per il nuovo Direttore – si legge – Il Meis formula i migliori auguri a Simonetta Della Seta per il suo futuro professionale, nella certezza che rimarrà sempre vicina all’importante missione del Museo”.
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QUI ROMA - IL CONVEGNO AL SENATO
Le Intese e il rispetto del pluralismo
“Libertà di tutti, cammino aperto”
È il 27 febbraio del 1987 quando il Presidente del Consiglio Bettino Craxi e Tullia Zevi, Presidente dell’allora Unione delle Comunità Israelitiche Italiane, mettono la firma sulle Intese. Un momento storico, che segna un cambio di passo nelle relazioni tra Stato ed ebraismo italiano.
Lo si è ricordato in occasione del convegno “Accordi di libertà”, organizzato a Palazzo Giustiniani dalla Fondazione Bettino Craxi con un intervento di apertura della Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Al centro dei vari interventi il lungo percorso che ha portato il Paese dai Patti Lateranensi del ’29 al pari riconoscimento delle identità e religioni “altre” rispetto alla Chiesa cattolica. Un percorso caratterizzato, per gli ebrei italiani, anche dalle Leggi razziste subite nel ’38, dalle persecuzioni e dalla Shoah. La firma dell’87 come punto di svolta, i cui effetti restano tangibili.
Positivo il bilancio di Davide Jona Falco, Consigliere UCEI, intervenuto in sostituzione del vicepresidente Giulio Disegni. “In questi trent’anni – ha affermato – l’ebraismo italiano ha retto ad una sfida importante: dimostrare allo Stato e alla società che l’essere ebrei è una condizione irrinunciabile e che i diritti e l’identità ebraica così faticosamente conquistati si esplicano e si mantengono solo accordandosi paritariamente di fronte allo Stato per tutelare e preservare le proprie specificità ed il proprio essere”.
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PRESENTATA LA NUOVA EDIZIONE DELLA RASSEGNA
Salone di Torino, il futuro è nei libri
La 33ª edizione del Salone del Libro di Torino, presentata all’Auditorium della Biblioteca Nazionale di Torino, è anche la prima che vede Elena Loewenthal come direttrice del Circolo dei Lettori, che è anche il “braccio organizzativo” del Salone.
Il tema, “Altre forme di vita” verrà declinato in cinque giorni in cui immaginare il futuro del mondo e dell’umanità, grazie alla partecipazione di più di duemila scrittori, e non solo. Ci saranno scienziati, filosofi, artisti, economisti ragioneranno insieme anche sul futuro dei lettori e della lettura. E come spiega Loewenthal: “Il futuro del libro, oggi che abbiamo a disposizione una legge dedicata proprio a questo, si prospetta più sereno. Sono previste iniziative strategiche: dai patti per la lettura - strumento di governance tra le reti locali - al conferimento del titolo di Città del Libro, che spingeranno le politiche di promozione e diffusione della lettura e le reti di biblioteche, anche scolastiche".
Due paesi ospiti, Irlanda e Canada, e una regione, la Campania, aspetteranno a Torino dal 14 al 18 maggio quelle decine di migliaia di lettori che negli scorsi anni hanno reagito con orgoglio alle tormentate vicende di una manifestazione che ora si riconferma più forte che mai, e dal valore nazionale. Tanto da considerare questa e le prossime edizioni come una sorta di prova generale per rappresentare l’Italia alla Fiera internazionale del libro di Francoforte, la Buchmesse, nel 2023.
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IL CONVEGNO ALLA FONDAZIONE SUL GIORNALISMO PAOLO MURIALDI
Giornalisti cacciati con le leggi razziste,
a Roma una simbolica riammissione
Da Alfonso Costa Arbib, firma de “La Tribuna”. Ad Alfredo Zevi, in forza alla “Rassegna Industriale e del Lavoro”. Sono trenta i giornalisti radiati dall’albo di Roma il 16 febbraio del 1940 per effetto delle Leggi razziste promulgate dal fascismo. Nomi noti e meno noti. Giornalisti di quotidiani italiani, corrispondenti di testate straniere. Giornalisti a tempo pieno e giornalisti a tempo parziale. Intellettuali di fama come Alberto Pincherle, dai più conosciuto come Alberto Moravia. A tutti loro è stato dedicato un momento di riflessione, organizzato nella sede della Fondazione sul giornalismo Paolo Murialdi.
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L'INIZIATIVA DEL COMUNE MARCHIGIANO DI FALCONARA MARITTIMA
Toponomastica che cambia,
la via non più fascista
Ci avevamo già provato lo scorso anno Manuela Russi ed io incontrando il sindaco di Falconara ed esponendole il nostro disappunto nel mantenere il nome di Arturo Donaggio quale toponimo di una via della città. Sembrava che la cosa non fosse stata presa in grande considerazione, visto il lungo tempo in cui questa via gli era intitolata e le difficoltà amministrative e di ordine pratico previste nel rinominarla: indirizzi delle persone, documenti da ristampare, eccetera.
Ma ieri sera, durante un consiglio comunale ad hoc, la nostra consigliera Rossana Lanternari, coadiuvata dal nostro iscritto Umberto Fornari e da un simpatizzante della nostra cultura, Graziano Fiordelmondo, è riuscita a far passare una mozione grazie alla quale la via verrà rinominata ed intitolata ad un'altra personalità di Falconara non però compromessa col passato regime. Una scuola è stata incaricata di proporre un nome fra i cittadini di Falconara, nome meritevole di avere una strada intitolata.
Marco Ascoli Marchetti, vicepresidente Comunità ebraica di Ancona e Consigliere UCEI
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QUI MILANO
Le prospettive del piano Trump
Un piano che parte dalla situazione sul terreno e che costituisce una rottura rispetto alle iniziative di pace precedenti. Così il giornalista Renato Coen, responsabile Esteri di Sky, e Stefano Magni, docente dell’Università degli Studi di Milano, hanno descritto il progetto “Peace to prosperity” proposto dall’amministrazione Trump per risolvere il conflitto israelo-palestinese. Nel corso di una serata organizzata al Noam di Milano su iniziativa di Raffaele Turiel, Coen e Magni si sono soffermati ad analizzare i diversi punti delle 181 pagine del Piano Trump e il quadro geopolitico in cui si inserisce. Moderati da Davide Romano, i due relatori hanno sottolineato come di fatto dal 2007 – dalla proposta Olmert con la mediazione del presidente Bush – non ci sia stato un vero nuovo piano di pace e come la situazione mediorientale d’allora sia profondamente cambiata.
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Rassegna stampa
La sfida di Macron
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Un messaggio di speranza
Questo Shabbat si svolgerà un Berit Milà al Bet Hekeneset di Genova; l’adempimento della Milà di Shabbat non solo è lecito ma è parte stessa della mitzvà quando l’ottavo giorno dalla nascita cade proprio di Sabato. Per una piccola Comunità, in cui poche sono le nascite in senso assoluto, si tratta di un fatto assolutamente straordinario, che certamente non si verificava da molti decenni.
Rav Giuseppe Momigliano, rabbino capo di Genova
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Ticketless - Un libro invece che due
Sono usciti, a poche settimane di distanza, due libri importanti scritti da una storica, Alessandra Tarquini, La sinistra e gli ebrei. Socialismo, sionismo e antisemitismo (Il Mulino) e da una semiologa, Valentina Pisanty, I guardiani della memoria e il ritorno delle destre xenofobe (Bompiani). Sono libri seri, che meritano di essere discussi a fondo. Se qui vi accenno di sfuggita è perché leggendoli ho notato che quello che manca all’uno lo si trova nell’altro, non solo per l’ovvia ragione che il primo si occupa della sinistra, il secondo della destra. Tarquini parte dalla nascita del PSI (1892), dunque ha una sua prima parte autonoma, ma dal 1945 a oggi le due analisi si fa presto a fonderle. Non si tratta di pura complementarietà: i nodi storiografici affrontati da Tarquini si chiariscono con le ipotesi di Pisanty sulle politiche della memoria, gli abusi commessi dai “guardiani della memoria”.
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Islamizzazione
Recentemente mi è stata riferita una frase dell’avvocato di Sarah Halimi, la donna ebrea francese orribilmente uccisa dal giovane musulmano Kolibi Traore. È noto a tutti che, approfittando di una legge francese e di un giudice evidentemente imbecille (per non tirare in ballo l’antica tradizione antisemita del suo Paese), Traore ha evitato il processo in quanto ritenuto mentalmente instabile perché sotto l’effetto di droga. L’avvocato dei famigliari della vittima, anche lui ebreo, di fronte alla decisione del giudice ha detto, "Ci stanno svendendo". Come dicevo l’episodio mi è stato raccontato, ma, a prescindere che questa frase sia stata pronunciata o meno, è certo rappresentativa dello stato d’animo di molti ebrei europei, in particolare francesi.
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Periscopio - Spartaco, ricordando Kirk
Ricordare Kirk Douglas, a pochi giorni dalla sua scomparsa, significa confrontarsi col ricordo di un grande attore e un grande uomo, il cui nome resterà scolpito per sempre nella storia del cinema e della cultura americana. Legatissimo alle sue radici ebraiche, Douglas si è sempre impegnato con grande determinazione, soprattutto negli ultimi anni della sua vita, nella difesa dei valori ebraici, così come nella denuncia delle vecchie e nuove minacce incombenti sul suo popolo e su ciò che esso rappresenta, e la sua condanna delle menzogne dell'antisionismo, data la notorietà del personaggio, ha avuto larga eco, in tutto il mondo.
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