Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui       26 Febbraio 2020 - 1 Adar 5780
EMERGENZA CORONAVIRUS - IL MESSAGGIO DEI RABBINI ITALIANI

"Vicinanza a chi soffre, un dovere ebraico"

“Invitiamo a cogliere questo momento di difficoltà e disorientamento come l’occasione per riflettere con animo più aperto e sensibile sulle nostre scelte di vita e sui valori di riferimento, per verificare la nostra attenzione e la nostra capacità di corrispondere concretamente a quanti, nel nostro raggio di azione, hanno necessità di aiuto e conforto e per disporci alla preghiera con il desiderio di aprire il nostro cuore all’Eterno. ‘Il pentimento sincero, la preghiera e le opere di beneficenza possono allontanare infausti decreti’. Desideriamo esprimere condivisione al dolore per le vittime e preghiamo per la guarigione degli ammalati, ovunque nel mondo questo morbo si sia manifestato e ancora abbia a colpire”.
È quanto si legge in una comunicazione dell’Assemblea Rabbinica d’Italia a proposito dell’emergenza Coronavirus. I rabbini italiani si dicono preoccupati per il diffondersi del virus “anche in Italia” e invitano a “seguire scrupolosamente le indicazioni di cautela e prevenzione trasmesse dalle autorità competenti, di astenersi dai comportamenti indicati nello specifico come potenzialmente nocivi e di non trascurare i sintomi che possono indicare il principio della malattia, avendo quindi la massima attenzione a non divenire responsabili di eventuali contagi e di ulteriore diffusione del morbo”. Nel testo si ricorda che la Torà e la normativa ebraica contemplano precise prescrizioni riguardanti il dovere di avere cura della propria salute e della salute altrui.
L’invito è anche a seguire alcuni brani tratti dal testo di tefillà recentemente letto, su iniziativa del rav Shemuel Eliyahu, in occasione di una cerimonia di preghiera svoltasi a Gerusalemme “come espressione di solidarietà ebraica nella presente difficile contingenza per la diffusione del morbo”. Le preghiere potranno essere recitate “pubblicamente nelle sinagoghe, ove questo sia possibile, privatamente, in sintonia e in tempi concordati, o in forma individuale”.

INSEDIATO IL NUOVO CONSIGLIO 

Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia,
Disegni ancora alla presidenza

“Potremo fare tanto e bene. Le premesse in questo senso sono ottime. Una squadra qualitativamente all’altezza, con conferme significative rispetto al precedente mandato e con nuovi innesti di valore. Sono molto fiducioso”. Sarà ancora Dario Disegni a guidare, nel prossimo triennio, la Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia. La conferma è arrivata nelle scorse ore, in avvio della prima riunione del nuovo Consiglio della Fondazione tenutasi nella sede dell’UCEI. Affiancheranno Disegni i vicepresidenti Renzo Funaro e Annie Sacerdoti. Nella Giunta operativa anche Andrea Morpurgo e Giorgio Segrè. “Ci attendono anni di lavoro intenso, in continuità con quanto fatto nel recente passato. Dalla catalogazione e valorizzazione del patrimonio ai diversi progetti, restauri ed eventi che intendiamo realizzare. Supportati in ciò da una crescente sponsorizzazione, sia da parte di istituzioni italiane che straniere. Il segno evidente – sottolinea Disegni – di una sempre più significativa percezione, anche internazionale, di quanto fatto finora”. Nell’occasione sono state approvate le linee programmatiche per il 2020, presentate al Consiglio da Disegni.

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VERSO LE ELEZIONI DEL 2 MARZO 

Israele e i rischi dello stallo politico

Le previsioni per lunedì 2 marzo – data delle terze elezioni israeliane in un anno – dicono che nulla cambierà: né Benjamin Netanyahu, leader del Likud, né lo sfidante Benny Gantz, a capo di Kachol Lavan, hanno i numeri per governare. Per la prima volta in settimane però i sondaggi dicono che gli equilibri si sono un po’ spostati a favore di Netanyahu: secondo alcune proiezioni infatti il Likud conquisterebbe 35 seggi mentre Kachol Lavan ne dovrebbe ottenere uno in meno, 34. Una differenza minima che non permette comunque a Netanyahu di avere una maggioranza alla Knesset (il blocco formato da Likud e partiti nazionalreligiosi e haredi rimane infatti al di sotto della soglia necessaria di 61 seggi) ma certifica la capacità dal Premier uscente di rimanere la figura che ha il controllo della politica israeliana. 

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IL NUOVO POLO ACCADEMICO DI PISA

L'Università e il ricordo del 1938
"Rinnovato un solenne impegno"

“Con la scelta di questo nome vogliamo rinnovare in modo solenne un impegno: quello di difendere e promuovere i valori della democrazia, della libertà, dell’eguaglianza, della fratellanza e del diritto alla dignità di ciascun essere umano”.
Paolo Mancarella, rettore dell’Università di Pisa, ha così motivato la scelta di dare al nuovo polo accademico, che ospiterà le attività didattiche dei dipartimenti di Civiltà e forme del sapere e di Biologia, il nome di “Polo della Memoria San Rossore 1938”.
Un’iniziativa in continuità e che vuole richiamare la storica cerimonia del ricordo e delle scuse organizzata dall’ateneo per gli 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziste. A condividere questo significativo momento il presidente della Comunità ebraica locale Maurizio Gabbrielli, insieme tra gli altri all’assessore comunale Massimo Dringoli, al prorettore per l’Edilizia e il patrimonio, Walter Salvatore, e ai progettisti che hanno ideato e realizzato l’edificio.

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Rassegna stampa

Le parole di Conte
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Una maggiore sensibilità
Nel turbinio di informazioni e pareri sull’attuale situazione di emergenza sanitaria, mi soffermo su un particolare su cui penso si debba stare attenti. Nei commenti espressi dalle autorità sul numero dei decessi, si sente spesso in questi giorni l’affermazione “si tratta di persone in età avanzata e con altre gravi patologie”; ora, è comprensibile che sia rassicurante per il più vasto pubblico constatare di non far parte della fascia d’età e di non riscontrare su di sé quelle condizioni fisiche fra le quali si registrano per lo più i decessi. Tuttavia, presi così alla lettera, questi commenti lasciano un’ombra preoccupante su un atteggiamento di distanza e scarsa sensibilità nei confronti di persone che vengono a mancare per questo morbo, “perché tanto si tratta di anziani e malati”.
 
Rav Giuseppe Momigliano, rabbino capo di Genova
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Ticketless - Salami d'oca
Il lettore accorto lo avrà notato: questa rubrica nelle ultime settimane ha virato radicalmente verso lo scherzo, la battuta spiritosa, l’allegro (ma non troppo). Non sono tempi sereni quelli che stiamo vivendo. Prima le aggressioni, le scritte sui muri, adesso il virus. Su tutto, peggio di tutto, la cecità della nostra classe politica, la rissosità, la sua pochezza progettuale. Mi appello così alla salvazione del ridere, sperando che nessuno si offenda o mi accusi di leggerezza.
Così, questa settimana vorrei pronunciare l’elogio del salame d’oca, la cui scomparsa dalle nostre tavole temo sia in parte imputabile anche alla smemoratezza degli ebrei italiani.
Alberto Cavaglion
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I limiti da stabilire
Scrivo da Milano, CoronaVirusCity! Tantissime le osservazioni che potrebbero farsi riguardo la situazione che stiamo vivendo: dal panico generalizzato delle persone che assaltano i supermercati (scene in stille Guerra del Golfo 1991, notoriamente pericolosissima per il territorio italiano), ai pietosi litigi fra gli organi politici, alle polemiche via social (!) fra scienziati, alle speculazioni dei soliti personaggi (via social e no), all’informazione ufficiale scandalistica e irresponsabile. Del resto, uno può dire: beh, la prudenza non è mai troppa. Melius abundare quam deficiere. Mica troppo.
Davide Assael
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Periscopio - Il ciarlatano
A distanza di quasi 30 anni dalla sua scomparsa (avvenuta nel 1991), la voce di Isaac Bashevis Singer, il grande scrittore in lingua yiddish, premio Nobel per la letteratura nel 1978, continua a farsi sentire, mandando al mondo messaggi di straordinaria forza e attualità. E, al di là del valore artistico dei suoi testi, è senz’altro fuori dal comune la prolificità dello scrittore, che per tutta la vita ha scritto e pubblicato, con una continuità e costanza davvero singolari, un’imponente quantità di romanzi e racconti, alcuni dei quali non ancora tradotti in inglese e in altre lingue.
 
Francesco Lucrezi
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