Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui       19 Marzo 2020 - 23 Adar 5780
IL DOSSIER DONNE SU PAGINE EBRAICHE DI MARZO 

Wizo, cento anni al servizio del sociale

Ad oggi le socie iscritte in Israele e in tutto il mondo sono circa 250mila. Una rete internazionale che è andata ampliandosi e consolidandosi nel tempo. Ma gli inizi della Wizo, la Women’s International Zionist Organization, la più importante organizzazione ebraica interamente declinata al femminile, sono stati all’insegna di una scommessa. Una strada in salita che ha caratterizzato tutta la storia del sionismo negli anni in cui si cercava di dare concreta attuazione al sogno e agli ideali di Theodor Herzl.

È il 1918 quando tre delle future fondatrici della Wizo, che ha festeggiato quest’anno i cento anni di attività con un grande evento svoltosi a gennaio a Tel Aviv, si recano in visita nell’allora Palestina mandataria, il futuro Stato di Israele. Si tratta di Rebecca Sieff, moglie del segretario sionista Israel Sieff; Vera Weizmann, moglie del presidente del movimento sionista Chaim Weizmann, futuro primo presidente dello Stato ebraico; Edith Eder, moglie di un altro importante leader del movimento. Davanti ai loro occhi si svela una realtà difficile. In quella terra arida, in quel contesto precario, la vita delle donne non è certo rose e fiori. Serve un’azione forte a loro sostegno. Ed è per questo preciso scopo che viene convocata una conferenza, l’11 luglio del 1920, a Londra.

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CORONAVIRUS - L'INTERVISTA ALL'EX RABBINO CAPO D'INGHILTERRA

Rav Sacks: "Ne usciremo più forti e solidali"

La situazione è grave e angosciante un po’ ovunque. Ma da questa emergenza globale usciremo tutti più forti, solidali, consapevoli. È l’opinione di rav Jonathan Sacks, ex rabbino capo d’Inghilterra e del Commonwealth. In una intervista con la BBC l’autorevole rabbino, tra le voci ebraiche più influenti, ha riflettuto sulle sfide del presente, sull’isolamento fisico come prevenzione al contagio, sui risvolti nella vita di ognuno, sulle ricadute fisiche, sociali e spirituali, ma ha anche provato a guardare oltre. Al mondo dopo il Coronavirus. Senz’altro, ha osservato, un mondo diverso da come lo conoscevamo finora.
“Non ricordo – ha sottolineato il rav Sacks – altri momenti nella storia in cui tutti, nel mondo, hanno affrontato lo stesso identico problema. È una situazione che genera angoscia, isolamento. Ma che, anche nel mondo ebraico, sta anche facendo emergere il lato migliore delle persone. Individui che si mettono a disposizione di altri. Giovani che tendono idealmente la mano agli anziani. È in corso un cambio di paradigma: si sta passando dall’io individualistico al noi. E questo è molto significativo”.

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ISRAELE E IL CORONAVIRUS - LA CAMPAGNA SOCIAL 

"Noi siamo al lavoro per voi,
voi rimanete a casa per noi"

Con oltre 500 casi confermati di coronavirus, Israele ha iniziato a prepararsi per un possibile peggioramento della situazione e dell’aumento dei ricoveri. Il ministero della Salute, in una circolare, ha in queste ore avvisato gli ospedali del paese di pianificare il possibile arrivo di migliaia di pazienti in gravi condizioni e di adattare i propri protocolli di conseguenza. Se il numero dei pazienti dovesse superare quota mille, spiega la direttiva ministeriale, i reparti interni saranno chiusi e tutte le altre attività mediche non essenziali saranno interrotte.
Il messaggio al pubblico israeliano – anche tramite una campagna social con la partecipazione del personale degli ospedali – è di rimanere in casa: “Noi siamo al lavoro per voi, voi rimanete a casa per noi” questo l’appello in diverse lingue che sta rimbalzando sui social media israeliani.

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L'INTERVISTA SUI CANALI SOCIAL UCEI E PAGINE EBRAICHE

Il Premio Abel a Hillel Furstenberg
"La sua forza è la semplicità"

Tra tante notizie angoscianti, anche qualche motivo di gioia e luce. È l’assegnazione del Premio Abel, l’equivalente del Premio Nobel, conferito nelle scorse ore al matematico israeliano Hillel Furstenberg. Il riconoscimento a una carriera straordinaria, frutto di scelte di vita coraggiose ma anche coerenti con la propria anima e indole. Come la decisione di lasciare gli Stati Uniti per Israele in un momento in cui tutto ciò poteva costituire assai più di un azzardo (almeno da un punto di vista accademico).
Un grande matematico e un uomo semplice, che ha fatto della leggerezza, del sorriso e dell’autoironia la cifra di tutta una vita.
Ne parliamo con la figlia Shulamit, colonna portante della Comunità ebraica fiorentina e moglie dell’ex rabbino capo Joseph Levi, nel nuovo appuntamento con il nostro notiziario quotidiano pilpul sul canale Facebook UCEI e su quello di Pagine Ebraiche. L’intervista sarà trasmessa alle 22.30.

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LA RUBRICA SUL CANALE UCEI 

"I diciotto minuti della nostra libertà"

Primo appuntamento, sul canale Facebook UCEI, con una nuova serie ideata dal rav Roberto Della Rocca, direttore dell’area Educazione e Cultura dell’Unione, in collaborazione con la redazione giornalistica.
“Diciotto di minuti di libertà”, il titolo della rubrica, che ha avuto come prima ospite Gheula Canarutto Nemni, economista, insegnante e studiosa di ebraismo. Un titolo con un significato forte, ha spiegato il rav Della Rocca nella sua introduzione. Ci si avvicina infatti a Pesach. E il divieto principale che caratterizza questa festa è quello di non mangiare cibi lievitati. Cinque sono le specie di cereali che, se a contatto con l’acqua per più di 18 minuti, diventano “chametz”. Una proibizione, ha ricordato il rav, che sancisce la divisione tra cosa è permesso e cosa è invece vietato. Un paradigma per la vita ebraica in ogni generazione: “Per essere liberi ci vuole solerzia, sollecitudine, non dobbiamo far lievitare tutte le nostre azioni a volte troppo sovrastrutturate”.

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IL RICORDO DI RAFFAELLA MORTARA SUI CANALI UCEI E PAGINE EBRAICHE

"Un esempio di impegno civile ed ebraico"

“Raffaella Mortara diceva sempre di considerarsi una figlia del Cdec. Ne aveva frequentato gli uffici sin da ragazza, seguendo la madre Luisella Mortara Ottolenghi, che ne era stata per tanti anni presidente. Poi Raffaella è diventata vicepresidente operativa del Cdec, rimanendo in carica fino alla primavera scorsa. La sua è stata per noi e per tutto l’ebraismo italiano una grande e dolorosa perdita in un momento molto particolare”. Una testimonianza commossa quella del direttore del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano Gadi Luzzatto Voghera che, in video, in collegamento con la redazione UCEI, ha voluto ricordare Raffaella Mortara, grande ebrea italiana scomparsa prematuramente. Alla sua memoria è stato infatti dedicato il secondo pilpul, l’approfondimento serale curato dalla redazione giornalistica UCEI e pubblicato sui canali Facebook UCEI Pagine Ebraiche.

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L'INIZIATIVA SUL CANALE UCEI 

Pesach, le parole e le espressioni da riscoprire

Scrive rav Amedeo Spagnoletto, sofer e già rabbino capo di Firenze: “Tra tutte le feste, Pesach è quella che per preparazione e cura dei dettagli richiede maggiore attenzione. L’attesa per il seder cresce con l’avvicinarsi del tempo e coinvolge dai più piccoli che si impegnano a ripassare le parti da recitare, ai più grandi che fanno del loro meglio perché questa serata magica rimanga impressa a lungo. Seguono altri sette giorni, scanditi dalle attenzioni alimentari che anche chi è lontano non trascura, e dai giorni di vacanza, svago e riunione familiare. Sarà forse per questo che si sono concentrate intorno a Pesach e ai suoi riti, tantissimi modi di dire in tutte le parlate giudeo-italiane”.
In vista di Pesach, partendo da queste considerazioni del rav Spagnoletto, il canale Facebook UCEI chiama a raccolta tutti i suoi fan. La sfida è di raccogliere il maggior numero di espressioni ancora in uso o che usavano genitori, nonni, le generazioni che ci hanno preceduto. “Pesach, i nostri modi di dire”: un modo per stare insieme, essere comunità anche a distanza, recuperando e condividendo tradizioni della piccola ma estremamente vitale e diversificata Italia ebraica.

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UN PUNTO DI RIFERIMENTO DELLA CASALE EBRAICA 

Nicolaj Ariel Komisarievsky (1945-2020)

Era impossibile andare in vicolo Salomone Olper senza imbattersi in Nicolaj Ariel Komisarievsky, un nome che sembra quello di un comprimario di Guerra e Pace di Tolstoj e tradiva le origini russe di un uomo mite, messosi completamente al servizio della Comunità ebraica di Casale Monferrato. Di fatto collaborava alla gestione della sinagoga e dei musei, conduceva visite guidate per i turisti ed era custode del cimitero ebraico, con la sua casa piena di gatti che si affacciava proprio sulle lapidi con la stella di David. Tutte attività che in un romanzo di Isaac Bashevis Singer lo avrebbero fatto etichettare marginalmente come lo “scaccino” della sinagoga, ma poi lo sentivi parlare con una voce impostata e un leggero accento del centro Italia e intuivi una realtà molto diversa.

Alberto Angelino

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Setirot - Silenzio, bene prezioso
Se ricordo bene, secondo il chassidismo classico, un individuo nasce con un numero stabilito di parole a sua disposizione. Finito il quale si muore. Va da sé che ogni suono pronunciato ci avvicinerebbe alla fine. Un monito forte e però chiarissimo di quanto il silenzio sia un bene prezioso. Meglio ancora: di quanto dovremmo meditare prima di sparare sentenze, soprattutto se a vanvera. Chissà quanto si agiterebbe il Baal Shem Tov, che del movimento chassidico fu il fondatore, in questo periodo di idiozie scritte e dette sul Covid19.
Stefano Jesurum
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Qualche spunto per viaggiare
“Leggere è come viaggiare senza la seccatura dei bagagli” diceva Emilio Salgari, uno che ha viaggiato pochissimo con zaini e valigie ma ha fatto viaggiare intere generazioni di ragazzi in Italia. Con la fantasia, s’intende. E allora in queste settimane di clausura imposta dal dilagare del virus, oltre a procedere per una volta con tutta comodità alle pulizie di Pesach, mi è venuta voglia di leggere o rileggere libri di viaggio.
Giorgio Berruto
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Non cadere nella trappola
La designazione di Benny Gantz a capo del governo da parte della maggioranza della Knesset non significa ancora la formazione di un governo sorretto dalla stessa maggioranza. In Israele designazione del capo del governo e formazione di una maggioranza e quindi di un governo sono due atti distinti anche formalmente e quindi la designazione di Gantz apre la strada a più scenari.
Valentino Baldacci
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Guardare le cose dall'alto
“Mentre guardo dall’alto la città in cui mio padre è cresciuto, porto nel cuore una delle sue espressioni più ricorrenti: Anche questa passerà.” Così l’astronauta ebrea americana Jessica Meir ha twittato mentre osservava Tel Aviv dallo spazio. 
Simone Tedeschi
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Corsi balconieri
Lavoro e studio dentro casa oramai da anni, interrompendo ogni inizio di monotonia con sporadiche uscite verso bar e supermercati, dove spesso si incontrano conoscenti, si scrutano le persone, si analizzano i diversi comportamenti dettati da questo mondo frenetico.
 
Alan David Baumann
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