Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui       25 Marzo 2020 - 29 Adar 5780
I FONDI A FAVORE DEGLI ENTI IMPEGNATI NELLA CRISI SANITARIA

Lotta al Coronavirus e solidarietà,
l’Otto per mille UCEI a difesa della vita

L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane destinerà una parte dei propri fondi Otto per mille, e farà ogni possibile sforzo di raccolte fondi dedicate, in raccordo anche con l’Associazione Medica Ebraica, per sostenere la lotta al Coronavirus e aiutare gli enti che in prima linea si dedicano alla solidarietà socio-sanitaria. La più minuscola creatura minaccia la più vasta umanità in ogni dove, ma siamo convinti che il bene e la solidarietà umana siano ancora più forti.
È quanto deliberato dalla Giunta dell’ente, con criteri di ripartizione che curerà l’apposita commissione UCEI. Il mondo delle religioni, con la sua capacità di raggiungere le persone e creare comunità e vicinanza, deve oggi più che mai unirsi in questa sfida.
“Gli ebrei italiani – afferma la Presidente UCEI Noemi Di Segni – ci sono sempre stati e sempre ci saranno con il loro impegno per il bene più prezioso che è la vita”.

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LA PROPOSTA DEI RABBINI SEFARDITI 

Il Seder di Pesach insieme online

Si avvicina l’appuntamento con la festa di Pesach, tra i momenti più significativi e solenni del calendario ebraico. Occasione per eccellenza di riflessione sul significato dell’identità e sulla sfida di essere liberi. Ma anche gioioso momento di aggregazione in cui parenti e amici, durante la lettura dell’Haggadah che scandisce il Seder, si ritrovano a tavola per condividere la sfida di essere popolo con destino e valori comuni. Grandi e piccini insieme: un patto tra generazioni.
Al tempo del Coronavirus e dell’emergenza sanitaria, una possibilità purtroppo non praticabile. Per un gruppo di autorevoli rabbini ortodossi (tra loro rav Eliyahu Abergil, già a capo del rabbinato di Gerusalemme) esisterebbe però una strada alternativa per salvare almeno in parte lo spirito aggregativo di Pesach. La proposta è stata esplicitata nelle scorse ore generando un ampio dibattito all’interno del rabbinato non solo israeliano ma anche della Diaspora (Italia compresa): fare in modo che, durante il Seder, famiglie separate dall’emergenza possano connettersi a distanza attraverso il programma di video conferenze Zoom.
A Pesach, come nelle altre feste solenni e durante lo Shabbat, non è permesso l’utilizzo di dispositivi elettronici. Un divieto che però – è stato sottolineato dai rabbini, tutti di origine sefardita – può essere aggirato in queste circostanze eccezionali attraverso alcuni accorgimenti. Come quello di accendere la strumentazione necessaria e lanciare il programma prima che la festa abbia inizio. Per i rabbini sefarditi il rischio altrimenti è che molti giovani, senza una connessione diretta con i loro cari, “possano non celebrare il Seder”. E che gli anziani, in solitudine, “possano lasciarsi andare a sentimenti depressivi”.

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SI AGGRAVA LA CRISI POLITICA ISRAELIANA DOPO LE DIMISSIONI DI YULI EDELSTEIN

La Knesset senza il suo presidente

Non era mai successo nella storia d'Israele che un presidente della Knesset si dimettesse. Non era neanche mai successo che ci fossero tre elezioni in un anno. La politica israeliana nell'ultimo periodo sta inanellando diverse prime volte che avrebbe preferito evitare, con una crisi di poteri sempre più complicata da gestire. Ultima, la citata dimissione del presidente della Knesset: Yuli Edelstein ha dato l'inaspettato annuncio del suo passo indietro nelle scorse ore, disattendendo allo stesso tempo un ordine della Corte suprema israeliana. Entro oggi infatti Edelstein, secondo la decisione dei giudici, avrebbe dovuto indire il voto per la nomina del suo successore. Una richiesta fatta da giorni dalla maggioranza parlamentare emersa dalle elezioni del 2 marzo. Una maggioranza non in linea con il partito di cui è membro Edelstein, il Likud, e che è formata da una compagine eterogenea: Kachol Lavan – il partito di Benny Gantz -, la lista araba, i partiti di sinistra e il falco dell'ultradestra Avigdor Lieberman. Tutti chiedono un nuovo presidente che li rappresenti ma Edelstein – ricevendo delle critiche anche dal presidente d'Israele Reuven Rivlin – ha scelto la strada dell'ostruzionismo. Fino ad arrivare al clamoroso passo odierno. Ancor più serio se si pensa che il consulente legale della Knesset, Eyal Yinon, ha spiegato allo stesso Edelstein che le sue dimissioni non lo esonerano dalla necessità di convocare il voto in plenaria per oggi, aggiungendo che se non lo avesse fatto sarebbe stata una scelta nel disprezzo della sentenza della Corte Suprema.

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PILPUL - IL SAGGISTA E PORTAVOCE DEL QUIRINALE GIOVANNI GRASSO 

L’emergenza e la sfida dell’unità
Una testimonianza dal Colle

Ospite ieri del pilpul quotidiano curato dalla redazione di Pagine Ebraiche è stato Giovanni Grasso, giornalista, saggista e portavoce del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La Memoria al tempo del Coronavirus, nel 76esimo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Ma anche l’occasione per riflettere, da un osservatorio privilegiato, sulla grande prova di coesione e resilienza cui è chiamata l’Italia in queste settimane.
Il colloquio ha avuto come punto di partenza il nuovo messaggio lanciato al Paese dal Capo dello Stato, nel ricordo di quanto avvenne il 24 marzo del 1944 e di come l’Italia, a partire dall’immediato dopoguerra, con il contributo di varie forze e anime, riuscì a risollevarsi dalle macerie. La stessa unità, ha detto Mattarella, “ci è richiesta oggi in un momento difficile per l’intera comunità”.
Proprio guardando al nostro recente passato, alle sue ferite e lacerazioni, ma anche alle opportunità di rilancio che si sono presentate di volta in volta nella Storia, possiamo cogliere spunti e lezioni valide ancora oggi. Grasso l’ha ricordato ripercorrendo i suoi anni di lavoro al Colle e lo sforzo profuso, anche nelle vesti di autore di libri e mostre che hanno lasciato il segno, per il rafforzamento in tutta la società italiana di Memoria e consapevolezza storica. Valori che ci uniscono e che ci aiutano ad affrontare anche questo complesso presente.

PILPUL - QUESTA SERA L'ANALISI DI SERGIO DELLA PERGOLA

Israele tra crisi sanitaria e crisi politica

“In Israele ci troviamo di fronte a tre crisi: una è, ovviamente, quella del virus Corona; la seconda è politica con l'incapacità di formare un governo dopo tre elezioni, fatto senza precedenti; la terza è costituzionale, cioè la mancanza di un accordo su quelli che sono i principi fondamentali della gestione dello Stato”. Queste tre crisi, del loro peso sul futuro d'Israele, parlerà questa sera il professor Sergio Della Pergola, docente dell'Università Ebraica di Gerusalemme, demografo e apprezzato analista delle questioni politiche israeliane. Nel Pilpul serale (22.30) - l'approfondimento curato dalla redazione giornalistica UCEI, in onda sui canali Facebook UCEI e Pagine Ebraiche – il professor Della Pergola spiegherà in modo articolato il suo punto di vista sulla situazione politica d'Israele, che ancora attende la formazione di un governo dopo tre elezioni e nel mezzo di una pandemia.

 

LA TRADIZIONE DEGLI EBREI LIBICI

Il giorno della Bsisa, nel segno della vita

Alimento dall’alto valore simbolico, la bsisa consiste in una polvere di farina di grano tostato con spezie cui si aggiungono mandorle, datteri e una parte liquida, di solito olio o latte, al momento del consumo. Gli ebrei libici, ricordano Benedetta Jasmine Guetta e Manuel Kanah nel loro blog di cucina Labna.it, la mangiamo tradizionalmente il primo giorno del mese di Nissan, e cioè questa sera, per ricordare la costruzione del tabernacolo.

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L'APPROFONDIMENTO SULLE STRATEGIE ENERGETICHE DEL PAESE 

La lunga strada verde di Israele

Negli anni ‘50 del secolo scorso, quando i genitori di Greta Thunberg non erano ancora nati, Israele avviava una rivoluzione verde mai vista fino ad allora. Israele usciva vittoriosa, ma provata dalle perdite di tante vite umane (il 10% della sua popolazione), dalla Guerra di Indipendenza, ma i suoi nemici pur sconfitti sul campo non demordevano dall'ostilità verso lo Stato Ebraico. Trattandosi dei grandi produttori di petrolio, gli approvvigionamenti energetici in Israele scarseggiavano. L’Iran dello Scià forniva petrolio, ma il costo era elevato e l’approvvigionamento sempre aleatorio.
 La decisione del governo di limitare fortemente i tempi in cui l'acqua poteva essere riscaldata spinse la popolazione israeliana ad acquistare enormi quantità di scaldacqua solari. Nel 1983, il 60% della popolazione scaldava l'acqua delle proprie case con il sole. 
Nel 1980, Israele è stata la prima nazione al mondo a rendere il solare termico obbligatorio negli edifici residenziali di nuova costruzione, con l'obiettivo di ridurre la dipendenza del paese dall'energia importata. L'obbligo si applica a tutti i nuovi edifici, ad eccezione di quelli alti più di 27 metri e di quelli utilizzati a fini industriali o commerciali o come ospedali.

Roberto Jona, agronomo

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Rassegna stampa

“Non bloccherò l’Italia per mesi”
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Ticketless - Arbasino, Puccini e la sciura Marina
Scrivo sull’onda dei ricordi, in fretta senza una ricerca tra libri che non ho a portata di mano e carte che non ritrovo. Vorrei dire qualche cosa in memoria di Alberto Arbasino, scomparso lunedì scorso, sullo speciale rapporto che ebbe con gli ebrei, con Israele e soprattutto contro Craxi nei giorni dell’Achille Lauro. Una stagione e un episodio, quello dell’uccisione di Klinghoffer, che molto lo turbò e lo avrebbe turbato se avesse avuto di vedere come quell’episodio è stato messo in ombra nelle recenti beatificazioni dell’eroe di Sigonella e dell’esule ad Hammamet.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - L'indistruttibile desiderio di libertà
È assolutamente certo che lo sconvolgimento che sta sconquassando l’intero mondo farà sentire i suoi effetti per molti anni, probabilmente decenni, o addirittura secoli, futuri. Si dovrà radicalmente cambiare la scala delle priorità, si guarderà con occhi diversi ai diritti e ai doveri derivanti dal far parte di una certa comunità, si penserà meno frettolosamente a coda significhi essere soli, o avere qualcuno che ti possa aiutare. Si capirà un po’ di più – almeno, c’è da augurarselo – il senso di parole quali comunità, solidarietà, sacrificio.
Francesco Lucrezi
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Musica ai tempi dell’afflizione
C’è un grande, geniale compositore italiano al quale la Guerra e una buona dose di sfortuna hanno usurpato il successo internazionale; trattasi del compositore anconetano Berto Boccosi.
Capitano di fanteria nel 340esimo Battaglione GAF durante la Guerra, catturato dagli Alleati a seguito della disfatta italiana di El Alamein durante la Campagna d’Africa, nel 1942 fu internato nei Campi di prigionia militare francese XVIII Gabès (Tunisia coloniale) e VI Saïda (Algeria coloniale).
Francesco Lotoro
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