EMERGENZA SANITARIA - LA RACCOLTA FONDI
UCEI e Associazione Medica Ebraica,
al via la campagna di solidarietà
L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in collaborazione con l’Associazione Medica Ebraica, vuole essere di aiuto e supporto a chi sta lottando ogni giorno contro il virus Covid-19 e apre una sottoscrizione di fondi per affrontare le molte drammatiche esigenze scaturite da questa emergenza.
In particolare, sono molte e impellenti le necessità delle strutture di assistenza, e in particolare delle residenze per anziani, a cui saranno destinati i fondi che, con il generoso contributo di tutti, saranno raccolti.
Questa sottoscrizione è lanciata dall’UCEI insieme all’AME perché si ritiene che tale associazione, che coinvolge operatori sanitari (medici, psicologi infermieri, ricercatori), possa contare sulla specificità dell’esperienza individuale unita al comune senso di appartenenza ad una Comunità nella quale assistenza medica e volontariato sociale hanno sempre avuto un ruolo fondamentale.
L’invito è a donare “quanto potete, ma di farlo, perché oggi più che mai la solidarietà e l’unione si dimostrano anche attraverso piccoli gesti”.
I versamenti, con causale “emergenza covid-19”, possono essere indirizzati sul conto corrente dell’AME-Associazione Medica Ebraica.
Iban: IT03R0335901600100000149649
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DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE / 4
Il Rav Steinsaltz e la sua preghiera per l'umanità
Rav Adin Steinsaltz è fra le più importanti figure rabbiniche del Secondo dopoguerra: autore di una traduzione del Talmud Babilonese in ebraico moderno che comprende un apparato esplicativo innovativo e completo, scienziato, scrittore prolifico, interprete di buona parte del canone ebraico (dal Mishnè Torà di Maimonide, alla Mishnà, alla Bibbia, fino al libro che è alla base del movimento Chabad, ovvero il Tanya). Lo conobbi non so più nemmeno io quanti anni fa, grazie a Vittorio Dan Segre z.l del quale era molto amico. Da allora la consuetudine dei rapporti stretti, di studio e di amicizia, fra la sua famiglia e la mia non si è mai interrotta.
Quasi quattro anni fa rav Steinsaltz fu colpito da un ictus devastante. Miracolosamente, sopravvisse. Ora, dopo una lunga rieducazione, è autonomo e lucido quanto prima. Tuttavia, pur capendo tutto, e divorando ogni settimana una quantità inimmaginabile di libri, ancora non parla.
Diversi anni fa, dopo l’11 settembre, volle comporre una preghiera ad hoc. Oggi suo figlio, rav Menachem Even Israel (chi lo frequenta, è abituato a chiamarlo semplicemente Men), ha rielaborato quel testo alla luce della nuova prova che l’umanità sta affrontando. Rav Steinsaltz ha letto la rielaborazione del figlio, l’ha approvata e siglata.
Questa tefillà o preghiera è stata inviata ai vari amici di rav Steinsaltz nel mondo ed è stata tradotta o sta per essere tradotta in varie lingue. Ieri sera, rav Menachem l’ha inviata anche in Italia. Oggi rav Riccardo Di Segni ne ha letto l’originale ebraico al termine della tefillà per i malati del Coronavirus che ha tenuto al Tempio Maggiore di Roma, trasmessa in diretta sui social. Ne ho approntato una traduzione che vi è proposta qui per la prima volta.
Non credo di dover aggiungere nulla al testo: è molto significativo e chiaro di suo. Né tantomeno commento le tre istruzioni che rav Steinsaltz ha voluto aggiungere. Sta a ciascuno raccoglierle al meglio delle proprie capacità e della propria volontà.
Massimo Acanfora Torrefranca
Tefilla del rav Adin Steinsaltz al tempo del Coronavirus
“E prima che essi invochino, Io avrò già risposto;
mentre ancora parlano, Io avrò dato ascolto” (Isaia 65:24)
Sovrano dell’universo, Padre di misericordia, Signore della giustizia:
Abbi pietà e salva i Tuoi figli e i Tuoi fanciulli che dimorano nel Tuo mondo,
quel mondo che hai creato con amore incondizionato.
Salvali da un nemico invisibile, riscattali dalla morte, proteggili dalla minaccia.
Invia la Tua luce ad illuminare il cuore spezzato degli orfani e delle orfane, dei padri e delle madri, degli uomini e delle donne che hanno perso i loro cari.
Guarisci completamente i malati e i contagiati, quanti respirano con l’aiuto delle macchine, coloro che sono in isolamento e in solitudine, dai forza ed energia, speranza e prospettiva al Tuo popolo, alla Tua terra, al Tuo mondo.
Sovrano dell’universo, dai intelletto e comprensione ai popoli affinché rimuovano dal loro cuore in questo tempo l’ostilità per il prossimo, invia la luce della Tua intelligenza al cuore di quanti credono alle menzogne, illumina gli occhi degli ingenui che credono a complotti inesistenti, invia lo spirito della giustizia sociale e del retto giudizio in questo Tuo mondo, aiuta gli esseri umani a costruire e a piantare, ad aiutare quanti soffrono veramente, a raddrizzare le vie di questa Terra, a trovare una guarigione completa per il Tuo popolo, la casa d’Israele, in ogni luogo, e per i Tuoi figli in tutto il mondo.
Padre di misericordia, fedele al Tuo patto, è già venuto il momento che Tu mandi al Tuo mondo un annuncio di salvezza e di redenzione.
Consola tutti i Tuoi figli, dai loro pace, benedicili, invia loro luce e felicità.
***
A) Che ciascuno studi di più Torah, secondo le sue capacità e la sua posizione. Uomini, donne, fanciulli e fanciulle.
B) Occorre incrementare il servizio divino, quello cui ottemperiamo nel nostro cuore, la preghiera. Quel che ci resta sono la preghiera e la recitazione dei Salmi. Sia che comprendiamo fino in fondo quanto vi si dice, sia che non lo comprendiamo del tutto, con tutte le kavanot (intenti e intenzioni con cui si dice la preghiera) di Ari z”l (Ytzchaq Luria) o senza di esse. Questa è la sintesi di ciascuno degli ordini e delle disposizioni dei servizi divini con i quali serviamo il Signore. Forse conosciamo tutto ciò?! Forse lo comprendiamo?! Come disse Rabbi Shimshon di Kinon: “Io prego come un bambino”. Magari fossimo in grado di pregare in questa terribile circostanza come dei bambini!
C) Occorre incrementare i nostri atti di benevolenza e di dedizione gratuita al nostro prossimo. C’è chi può dare solo un centesimo in aiuto ai bisognosi, che è un atto di giustizia sociale, e c’è chi può donare una grande somma. Non è solo chi ha un enorme capitale a poter fare della ghemilut chassadim (atti di benevolenza e di dedizione gratuita al nostro prossimo). Si può compiere un atto di giustizia sociale e di carità (tzedaqà) e un atto di benevolenza e di dedizione gratuita al nostro prossimo anche con l’aiuto fisico e psicologico a chi ci è accanto. Credetemi, anche solo sorridere a qualcuno, è già ghemilut chassadim.
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QUESTA SERA NEL VIDEO PILPUL CON I GIORNALISTI DI PAGINE EBRAICHE
Coraggio e speranza, le parole del rav Jonathan Sacks
Un colloquio lungo, emozionante, denso di riferimenti appassionanti, di indicazioni significative, di spunti di riflessione e di ricerca, ma soprattutto di compassione e umanità. Il lungo intervento del rav Jonathan Sacks raccolto nella notte sarà trasmesso e analizzato nei dettagli dalla redazione di Pagine Ebraiche nel video pilpul di questa sera alle 22:30 sui canali Facebook UCEI e Pagine Ebraiche.
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PILPUL - LA TESTIMONIANZA DEL GIORNALISTA E SCRITTORE PAOLO BERIZZI
"Virus, ecco come la mia Bergamo si sta rialzando
Quando tutto finirà attenzione all'estrema destra"
“L’impatto del coronavirus sul territorio di Bergamo è stato devastante. Una provincia che raggiunge il milione di abitanti è stata travolta da questa onda di piena del Covid-19. Travolta pur avendo ospedali all’avanguardia, forze, mezzi, associazioni di volontariato”. È il quadro che il giornalista Paolo Berizzi, firma di Repubblica, dipinge alla redazione giornalistica UCEI della sua Bergamo. Protagonista del Pilpul andato in onda sul canale Facebook di Pagine Ebraiche e UCEI, Berizzi ha raccontato cosa significa in questi giorni coprire le notizie da una delle città più colpite: le storie di dolore a quelle di resilienza quotidiana, dalle struggenti immagini dei camion che portavano via le salme dalla città ai medici e operatori sanitari, impegnati fino allo stremo a salvare vite umane. “Questa guerra si vince avendo un grande rispetto delle persone che lavorano per noi, per mettere in salvo le nostre vite”, sottolinea Berizzi. Sotto scorta a causa delle minacce del mondo neofascista italiano, il giornalista di Repubblica, parlando con i colleghi della redazione UCEI, ha inoltre raccontato come in questa emergenza sanitaria l’estrema destra sia cercando di guadagnare consensi, soffiando sulla rabbia e propugnando la retorica del complotto antisemita.
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L'EBOOK IN VENDITA DA DOMANI
L'emergenza e la luce della Kabbalà
Riflettere su quel che sta accadendo. E farlo attingendo al sapere mistico della Kabbalà con il suo carico di spiritualità e insegnamenti.
L’economista e studiosa di ebraismo Gheula Canarutto Nemni prova a farlo in Pensare luce. Come la Kabbalà può aiutarci a uscire più forti dal Coronavirus, ebook pubblicato dalla casa editrice Giuntina il cui ricavato, si annuncia, “sarà interamente devoluto all’ospedale San Raffaele di Milano e a famiglie bisognose per l’emergenza”.
Otto storie, otto lezioni. Un’opportunità, questo tempo sospeso, “per rivedere le nostre priorità, riconoscere i nostri talenti, ristabilire un contatto con la nostra interiorità e con i misteri della creazione”.
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Rassegna stampa
Raggiunto il picco
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Ticketless - Il senso dell'arca
Il breve scritto di Adriano Sofri sul Foglio del 21 marzo scorso (“L’arca di Noé ai nostri giorni”) mi ha fatto venire in mente Parma, città dove sono stato poche settimane prima che esplodesse il contagio. Un affresco del Duomo rappresenta i pezzi necessari per costruirsi un’arca. Nemmeno quelli di Ikea sarebbero capaci di inventarsi un kit così comprensibile anche agli inetti. Un’arca domestica me la costruirei da solo, se non avessi gettato la scatola del piccolo falegname che mi avevano regalato i miei genitori. Montale diceva che gli ebrei per loro fortuna posseggono “il senso dell’arca”, che non assomiglia per nulla a quello che gli inglesi chiamano home.
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Quando il lupo arriva
Viktor Orban ha chiesto e ottenuto “pieni poteri” dal Parlamento magiaro. Elezioni a destinarsi a data sine die, governo per decreti, abolizione di ogni residuo di libertà democratica. Però, e qui si scivola verso il comico, la corte costituzionale potrà lavorare in smart working. Una concessione talmente ridicola, il cui unico scopo può solo apparire l’umiliazione.
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Analogie e differenze
In un mio articoletto pubblicato, su queste colonne, il 28 novembre 2018, ebbi modo di commentare alcune affermazioni di Yuval Noah Harari, tratte dal famoso best-seller Sapiens. Da animali a dèi, che, nei tragici momenti che stiamo vivendo, paiono tornare di drammatica attualità. Anche se già le riportai allora, mi sembra opportuno citarle di nuovo.
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