PAGINE EBRAICHE DI APRILE
Medici, eroi del nostro presente difficile
“Noi siamo al lavoro per voi, voi rimanete a casa per noi”. Così recitavano i cartelli in diverse lingue, dall’ebraico all’arabo fino allo spagnolo, usati dai medici israeliani per lanciare un messaggio ai propri connazionali. Un messaggio che milioni di italiani conoscevano bene: restate a casa, per il vostro bene e per il bene di tutti. Il distanziamento sociale, come ricordiamo nel dossier Medicina sul numero di aprile di Pagine Ebraiche, è infatti il primo strumento di prevenzione in grado di arrestare l’avanzata del contagio. Una crisi che ha toccato tutto il mondo, dall’Italia a Israele, e ha riportato all’attenzione di tutti l’importanza del sistema sanitario: medici, infermieri e operatori sono diventati il volto eroico di quest’epoca.
Il nuovo numero del mensile si apre con uno sguardo alla grande prova di resilienza offerta in queste settimane dall’Italia ebraica, con progetti e impegni solidali rivolti all’insieme della società e con la sfida di continuare ad essere Comunità anche a distanza. Raccontiamo anche di Raffaella Sadun, economista di successo che ha lasciato Roma per Harvard e che farà parte della task force voluta dal governo per gestire la “fase due”.
L’intervista del mese è con Hillel Furstenberg, il più importante matematico israeliano, che nelle scorse settimane ha ricevuto l’equivalente del Premio Nobel per questa disciplina. Nelle pagine di Eretz i delicati giorni di Israele, tra emergenza sanitaria e sfida di formare un governo. Mentre in Orizzonti una memorabile lezione del rav Jonathan Sacks su questi giorni e sul futuro che ci aspetta. Nel centenario della nascita, in Economia un ricordo di uno dei padri dell’agricoltura israeliana: Shaul Paolo Monselise. Stimolanti le riflessioni rabbiniche nella pagina di Cultura Ebraica, così come gli interventi dei nostri opinionisti. Il ritratto del mese è lo storico Yuval Noah Harari, con le sue riflessioni sulla società di domani. Dall’integrazione degli ebrei russi al giovane Sigmund Freud: in Cultura una vasta carrellata di film, proposti in occasione dell’ultima Berlinale. In Sport la storia di René Dreyfus, leggenda dei motori che fece venire più di un mal di pancia ai gerarchi nazisti.
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A RISCHIO L'ACCORDO NETANYAHU-GANTZ
Israele e il governo che non arriva
Il governo di unità nazionale sembrava cosa fatta. La scelta di Benny Gantz, leader di Kachol Lavan, di rompere l’equilibrio (e il suo partito) e costruire con l’avversario Benjamin Netanyahu, capo del Likud, un esecutivo insieme sembrava questione di giorni. Ora la certezza di questa intesa sembra traballare o addirittura tramontare: Gantz, orfano dei suoi principali alleati Yair Lapid e Moshe Yaalon, si è scontrato con Netanyahu su alcuni punti (in particolare sulla Commissione Giustizia) e ha chiesto al Presidente Reuven Rivlin un’estensione del suo mandato per formare il governo. Un'opzione non praticabile. Rivlin ha dato un aut aut a tutte e due le parti in gioco in questa estenuante trattativa di governo: se non troverete un accordo entro questa sera, il messaggio del presidente israeliano, rimetterò alla Knesset il compito di trovare al suo interno un parlamentare in grado di avere l’appoggio di almeno 61 colleghi su 120 totali.
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IL VIDEOPILPUL CON IL DIRETTORE DEL CORRIERE
"Il giornalismo di qualità ha un futuro"
Per il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana il mondo dell’editoria che uscirà da questa emergenza sarà radicalmente diverso. Proprio il futuro del giornalismo italiano ma anche il suo presente, in questa crisi sanitaria, economica e sociale, sono al centro delle riflessioni del direttore del più importante quotidiano italiano, ospite dell’ultimo pilpul curato dalla redazione giornalistica dell’Unione in onda ieri sera sui canali social UCEI e Pagine Ebraiche. L’avvio di un ragionamento, con molti interventi che seguiranno, sulle sfide del giornalismo in questo momento storico.
“Siamo inondati di notizie che vanno verificate rapidamente. Ogni cosa che scriviamo ha un impatto immediato sia sulla percezione ma anche sui comportamenti dell’opinione pubblica, sugli italiani. Sappiamo benissimo che la responsabilità è sempre stata un tema dell’informazione, ma adesso è moltiplicata. E i lettori – racconta Fontana – ci stanno dando fiducia”. Per Fontana il valore e la qualità del giornalismo fatto da professionisti saranno ripagati dalla fiducia dei lettori anche dopo la crisi. “Chi ha puntato sulla qualità – la sua valutazione – avrà dei vantaggi rispetto ad esempio a chi pensava che l’unico canale di sbocco fossero i social”.
La conversazione con il direttore Fontana è integrata con un colloquio introduttivo con la collega Ada Treves, che si occupa del coordinamento di tutta la produzione sul canale Facebook UCEI e dell'allestimento del materiale prodotto su diversi canali della piattaforma Vimeo. Uno spazio in cui la redazione festeggia tre settimane di attività con i suoi videopilpul e con gli altri appuntamenti quotidiani.
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IL DOCUMENTARIO STASERA SU RAI5
Ferrara ebraica: i volti, le voci, i luoghi
Non un documentario storico e neppure una cartolina. Ma una raccolta di volti, voci, luoghi, giardini e mura, di ricordi di prove dolorose cui la storia ha costretto uomini e luoghi, ma anche di ricordi commossi e affettuosi di tradizioni e di antiche famiglie. “Ritratto di Ferrara Ebraica”, il documentario di Bruna Bertani in onda questa sera alle 21.15 su Rai 5, è tutto questo e molto altro.
Già andato in onda per il Giorno della Memoria, il documentario mette al centro il lavoro del Museo nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah e sottolinea il valore di una Comunità così antica e ricca di fermenti culturali, la storia di un dialogo a volte felice a volte drammatico. Tutto questo accompagnando la scoperta dei luoghi della Ferrara ebraica con le parole di Giorgio Bassani.
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LA SCOMPARSA DELL'EDITORE
Massimo De Nardo (1951-2020)
Ci lascia Massimo De Nardo. Aveva 68 anni. Un ictus si è portato via nelle scorse ore un grande sognatore, un visionario con cui era una gioia e un dono anche solo scambiare poche parole, nel caos del Salone del Libro, o a Bologna, alla Fiera internazionale del libro per ragazzi, dove la sua casa editrice, Rrose Selavy, era fra le più ricercate e ammirate.
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Necessario, ma terribile
Un isolotto presso New York, Hart Island, detto l’Isola dei morti, dove dalla fine dell’Ottocento sono seppelliti in grandi fosse comuni i poveri, i morti a cui nessuno è disposto a pagare una sepoltura. Fino a prima del coronavirus erano al massimo 25 a settimana, ora fino a 25 al giorno. Persone, esseri umani, che muoiono da soli, spesso in casa, e non si sa se siano vittime o meno del virus. Obitori e cimiteri non riescono più a seppellire i morti e non si esclude che presto si ricorra a “sepolture provvisorie” anche per chi potrebbe pagarsi un funerale. Intanto si stanno scavando nuove fosse comuni. Nulla di nuovo sotto il sole.
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Oltremare - Fastidi
Tre piccoli fastidi stanno accompagnando queste settimane di isolamento, nel mio caso pur fortunatissimo, trovandomi io in una specie di piccolo paradiso israeliano. E ammetto senza pudore che mai mi sarei immaginata di gioire così tanto ogni volta che tiro su le persiane al mattino, e vedo tutto intorno alla casa il giardino, non immenso e comunque fonte di infinito lavoro, ma che sta lì a farci da polmone verde, immerso nel già verdissimo moshav. Ma torniamo ai fastidi.
Daniela Fubini
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Controvento - Terrorismo e pandemia
Ve ne siete accorti? Il Covid-19 sembra aver messo a tacere il terrorismo. È una realtà, o solo uno spostamento dell’attenzione da parte dei media? Ne ho parlato con Sofia Barbarani, una giovane e brillante giornalista italiana che ha studiato in Inghilterra (due master in giornalismo e politica del Medio Oriente alla London City University e al King’s College), da sette anni in prima linea in Iraq e Siria per seguire lo sviluppo e il declino dell’Isis.
Viviana Kasam
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