Borges, ipotesi per uno scambio
Quando Jorge Luis Borges si riferisce alla Bibbia ebraica come l’inizio di tutto, secondo Edna Aizenberg (El tejedor del Aleph. Biblia, Kabala y Judaísmo en Borges, Altalena, Madrid, 1986, p. 22) la richiama quale base dell’etica occidentale e come uno dei testi fondamentali della letteratura dell’Occidente, riflettendo in ciò l’eredità della nonna inglese, che recitava la Bibbia a memoria. Certo, è stimolante considerare che l’ebraismo, pur essendo alla base del pensiero occidentale, sia nato in Oriente dove quel pensiero è particolarmente inviso e, tanto per evitare che il messaggio non sia ben percepito, siffatta avversione viene convogliata preferibilmente per le vie di fatto.
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