Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui       23 Aprile 2020 - 29 Nissan 5780
INFORMAZIONE - QUESTO POMERIGGIO IL CDA DEL GRUPPO GEDI

Repubblica e Stampa, nuovi assetti in vista

Maurizio Molinari dalla direzione de La Stampa a quella di Repubblica al posto di Carlo Verdelli. Massimo Giannini alla guida del quotidiano torinese e dei vari giornali locali. Sono queste le indiscrezioni che trapelano a poche ore dal Consiglio di amministrazione del gruppo editoriale Gedi, che avrà come presidente John Elkann e come nuovo amministratore delegato Maurizio Scanavino.

LA CERIMONIA A MILANO  

"25 Aprile, una festa di tutti"

“Eravamo in pochi ma la presenza era simbolica per ricordare insieme chi è caduto per liberare il nostro paese dal nazifascismo. Quest’anno non potremo essere presenti alle celebrazioni organizzate dal Comune, in forma ridotta a causa delle misure sanitarie, ma domenica ci troveremo tutti insieme, in uno spazio virtuale, per ricordare la Liberazione e contemporaneamente festeggiare la rinascita della Milano ebraica”. Lo annuncia Milo Hasbani, presidente della Comunità ebraica milanese, dopo aver partecipato stamane alla cerimonia al Campo della Gloria del Cimitero Maggiore del capoluogo lombardo. 
Al suo fianco il vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo, l’arcivescovo Mario Delpini e il presidente dell’Anpi milanese Roberto Cenati. Una cerimonia ristretta, nel rispetto delle norme anticontagio. 
Nell'evidenziare il significato del 25 aprile, Hasbani sottolinea come la Comunità abbia deciso di organizzare un evento per ricordare l'orgoglio della Comunità ebraica che cercò di rialzarsi subito. “Nel tempio distrutto, subito dopo il 25 aprile, si celebrò comunque Shabbat e poi il sabato si fece in via Unione”. Un gesto di rinascita e di speranza per dare il via alla ricostruzione, dopo la tragedia della Shoah.

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IN ONDA DOMENICA MATTINA  

Brigata Ebraica, lo speciale UCEI

Nelle file della Resistenza e tra le forze alleate, il contributo ebraico alla Liberazione del Paese dal nazifasiscimo fu importante e tangibile. 
Nello speciale per il 25 Aprile in onda domenica alle 10.30 sul canale social UCEI la storia della Brigata Ebraica e delle battaglie decisive cui prese parte. 
Assieme alla Presidente dell'Unione Noemi Di Segni, che aprirà lo speciale, lo storico Samuele Rocca, il saggista Romano Rossi, il rabbino capo di Ferrara rav Luciano Meir Caro, l'addetto culturale per la Difesa dell'ambasciata israeliana Dror Altman. 
Concluderà lo speciale una replica di un servizio di Sorgente di vita. 

 

L'INIZIATIVA IN STREAMING DELLA CAMERA

"Memoria, patrimonio della democrazia"

“Abbiamo vinto noi e sei diventato senatore. Se aveste vinto voi io sarei morto o in galera”.
Si è aperta con le parole dette un giorno da Vittorio Foa all’esponente missino Giorgio Pisanò l’evento “I luoghi della memoria: un patrimonio della democrazia” organizzato quest’oggi in videoconferenza su iniziativa del’Associazione interparlamentare sui luoghi della Memoria dell’antifascismo e della Resistenza presieduta dal deputato del Pd Andrea De Maria.
Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, Fossoli, Risiera di San Sabba e museo dei fratelli Cervi. Sono i cinque luoghi di Memoria su cui ci si è soffermati quest’oggi con gli interventi, tra gli altri, del presidente della Camera Roberto Fico e del ministro della Cultura Dario Franceschini. Una Memoria che, è stato sottolineato, è sia dovere morale verso chi ci ha portati allora verso la libertà sia presidio fondamentale per la tenuta della nostra democrazia oggi. 

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IL VIDEOPILPUL DI STASERA CON GAD LERNER 

25 Aprile, parlano i protagonisti

Il ragazzo veneziano di buona famiglia che lascia il suo liceo un anno prima della maturità per andare in montagna in Friuli, senza avvertire i genitori. La quattordicenne sfollata in un casolare sull’Appennino che si mette quasi per caso a fare la staffetta su e giù per i boschi. Il suo coetaneo figlio di un antifascista perseguitato che si separa dalla madre vedova e prende dimestichezza nell’uso delle armi, trasformandosi da apprendista di fabbrica in combattente.
Sono alcuni dei protagonisti di Noi partigiani. Memoriale della Resistenza italiana (ed. Feltrinelli), volume che esce oggi in libreria con il sostegno dell’Anpi e che dà voce agli ultimi combattenti della Resistenza ancora in vita.
Ce ne parla Gad Lerner, che ne ha curato la stesura insieme a Laura Gnocchi, nel quotidiano videopilpul curato dalla redazione in onda stasera alle 22.30 sui canali social UCEI e Pagine Ebraiche.

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IL VIDEOPILPUL DI IERI SERA  

Cdec, un sito per rinnovarsi

Una nuova finestra sul web per una nuova ripartenza all’insegna di progetti, ricerca, valori. Non si ferma, neanche in queste settimane di tempo sospeso, l’impegno della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano.
A presentare il nuovo sito da qualche giorno in rete, in occasione dell’ultimo videopilpul curato dalla redazione, è stato il suo direttore Gadi Luzzatto Voghera.
Ad essere restituita all’utente, viene spiegato, “l’immagine di un istituto che accoglie le trasformazioni tecnologiche facendo perno sui temi e sui punti cardine che lo hanno caratterizzato in oltre 60 anni di attività”.

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MEMORIA STORICA E PILASTRO DEGLI ITALKIM 

Il secolo di Elena Lea Rossi Artom

Memoria storica e pilastro della comunità degli Italkim, gli italiani d’Israele, Elena Lea Rossi Artom festeggia in queste settimane il secolo di vita. Un anniversario celebrato, a distanza, da tanti amici e associazioni.
Nata ad Ancona, a quattro anni si trasferisce con la famiglia a Bologna. Non potendosi iscrivere all’Università per via delle leggi razziste, emigra nel ’39 nell’allora Palestina mandataria (il futuro Stato ebraico). Nel 1942 sposa il rabbino Emanuele Menachem Artom (1916-1992).
Al fianco del marito, che ebbe la cattedra di rabbino capo a Venezia e Torino, ha trascorso diversi anni in Italia. Un periodo nel corso del quale ha potuto intraprendere intense ricerche genealogiche sulla famiglia degli Artom conclusesi con la pubblicazione del libro “Gli Artom, Storia di una famiglia della Comunità ebraica di Asti attraverso le sue generazioni (sec. XVI-XX)” (ed. Zamorani). Ha inoltre curato il volume “Scritti sull’ebraismo in memoria di Emanuele Menachem Artom” e un volume in ebraico sullo stesso argomento. Elena Lea Rossi Artom è anche la curatrice della riedizione della principale opera di rav Artom, il Machazor di Rito Italiano Completo secondo gli usi di tutte le Comunità, e del volume “La famiglia De’ Rossi” pubblicato nel 2013 da Giuntina. Il risultato di una minuziosa ricerca genealogica portata avanti durante molti anni in vari archivi italiani e israeliani.

(Nell’immagine Elena Lea Rossi Artom con il figlio Elia)

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L'IMPEGNO WIZO IN TEMPO DI CRISI 

"Sorellanza e unità la nostra forza"

“Mi sembra quasi di rivivere il periodo della guerra, quando dovevamo stare rintanati nei rifugi senza poter uscire. È stato un grande dolore quest’anno non aver potuto riunire tutta la famiglia per Pesach”. Ascoltando le preoccupazioni di tante persone, come questa storica adeina ottantenne che vive sola, l’Adei Wizo ha cercato soluzioni per “stare vicini, restando lontani” anche con una semplice telefonata per mantenere contatti con le socie e soprattutto con quelle che vivono sole.

(Nell'immagine la presidente mondiale durante le recenti celebrazioni per i 100 anni della Wizo)

Giovanna Micaglio Ben Amozegh

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L'APPELLO DELLE DONNE DI STAFFETTA DEMOCRATICA

"Sanità, nessuno sia lasciato indietro"

"Siamo consapevoli che il Covid-19 non sparirà definitivamente il 5 maggio e che ci saranno ancora contagiati e malati, ma ci preoccupa la situazione in cui versano migliaia di persone affette da altre patologie alle quali sono state rinviati, in questi due mesi, interventi, visite, controlli. Tra questi si richiama l’attenzione su quelli che necessitano di una assistenza continuata con il relativo monitoraggio, ai diabetici, ai dializzati e anche a tutti quelli che necessitano di controlli periodici o follow-up come i malati oncologici. Pensiamo alla situazione di chi si è visto rinviare un intervento chirurgico lungamente atteso e vede così allontanarsi la speranza della guarigione”.
È quanto scrivono in una lettera alle istituzioni le esponenti di “Staffetta democratica”, un gruppo di donne professioniste di cui fanno parte anche la parlamentare del Pd Donata Lenzi e l’ex Consigliera UCEI Eva Ruth Palmieri.

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Setirot - Nomi 
Certamente non sono il primo né il solo a pensare con grande emozione alle vite e alle storie che stanno dietro ai mostruosi numeri che ogni giorno ci precipitiamo a rincorrere tentando di farci una idea sull’andamento mortifero del CoronaTime. Quei numeri sono e devono tornare, però, a essere suoni di vita seppur spezzata, poiché “ogni uomo ha un nome, glielo hanno dato Dio, suo padre e sua madre”. Come ci insegnano ogni anno, eccetto questo disperato 5780-2020, le sinagoghe nel giorno di Yom haShoah, lunedì scorso, ascoltando risuonare, appunto, i nomi di chi fu deportato e non tornò. Ecco, forse qualcosa di simile si potrebbe/dovrebbe celebrare nei comuni grandi e piccoli d’Italia, in ogni nostra città, in ogni borgo. Dopo, quando tutto sarà finito. Perché finirà.
Stefano Jesurum
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I tre lettori
Secondo Micah Goodman, autore dell’interessante saggio L’ultimo discorso di Mosè (Giuntina), sono tre le letture, e dunque anche i tipi di lettore, del Tanakh da un punto di vista ebraico. C’è il lettore fondamentalista, che considera la propria coscienza e i propri valori irrilevanti di fronte alla volontà divina che il testo fa emergere. Per questo lettore non può esserci tensione tra coscienza e testo biblico, quello che conta è esclusivamente la sottomissione della prima al secondo.
Giorgio Berruto
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La sconfitta del corbynismo
Le notizie sull’epidemia di coronavirus ne hanno oscurate sui media altre due di notevole importanza: la ripresa del terrorismo islamista in Europa (in Israele non è mai cessato) e la sconfitta di Jeremy Corbyn, o meglio della candidata da lui designata dopo il suo ritiro, nella contesa per la leadership del Partito laburista.
Valentino Baldacci
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Machshevet Israel - Il sorriso divino e (è) umano
Lo scrittore Milan Kundera, nel saggio L’arte del romanzo, riporta un proverbio (a suo dire) ebraico: “L’uomo pensa, Dio ride”. Qualcuno dice che si trovi nel Talmud ma ne dubito, e neppure ho mai sentito un maestro che l’abbia citato pari pari. Certamente François Rabelais, padre indiscusso del romanzo europeo, l’avrebbe capovolto.
 
Massimo Giuliani
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