Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui      26 Novembre 2020 - 10 Kislev 5781 

Mattarella: “Violenza sulle donne,
emergenza nazionale”

Prime pagine dei giornali incentrate sulle scelte del governo per dare risposte all’emergenza sanitaria (dal voto sul Bilancio, al dpcm che dovrebbe prolungare l’orario dei negozi, ma mantenere il divieto di spostamenti tra regioni) e sulla scomparsa del calciatore argentino Diego Armando Maradona (tra chi lo celebra, anche il Presidente d’Israele Rivlin). Ma rimane alta l’attenzione sul tema della violenza sulle donne, a partire dalle parole del Capo dello Stato Sergio Mattarella. “La violenza contro le donne è ancora un’emergenza pubblica, specchio di una società in cui il rispetto per la figura femminile non fa parte dell’agire quotidiano delle persone, del linguaggio privato e pubblico, dei rapporti interpersonali – ha detto ieri il presidente della Repubblica, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – che non si esprime solo con l’aggressione fisica, ma include vessazioni psicologiche, ricatti economici, minacce, violenza sessuale, persecuzioni e può sfociare nel femminicidio”. E proprio ieri, ricordano Corriere e Repubblica, il conto dei femminicidi in Italia è salito ancora: due donne, Loredana Scalone e Abiou Aycha, sono state uccise dall’ex compagno e dal marito. Sulla prima pagina del Corriere compare poi la testimonianza di Beatrice Fraschini, che il 4 giugno del 2019 si è lanciata dal secondo piano della casa alla periferia di Milano dove era rimasta prigioniera in balia delle torture del suo ex. “Con gli occhi tumefatti ho incontrato in strada un sacco di persone ma nessuno si è girato”, il racconto di Fraschini. Sempre sul Corriere, l’avvocatessa Pompilia Rossi evidenzia le storture del nostro sistema giuridico. “Quando la donna denuncia la violenza, spesso, troppo spesso, nelle aule dei tribunali la sua denuncia viene derubricata a conflitto familiare – afferma Rossi – e la donna viene colpevolizzata, le viene imputato di voler fare questa denuncia alla fine soltanto per non fare vedere Il figlio al padre. Questo atteggiamento porta anche a decisioni estreme da parte del tribunale”.

Europa unita contro l’antisemitismo. Nel prossimo Consiglio dei capi di Stato e di governo, il 10 dicembre, verrà approvata una Dichiarazione che afferma che la lotta all’antisemitismo “debba essere presa seriamente in considerazione nelle decisioni e nelle misure adottate dalle istituzioni dell’Unione europea e debba riflettersi in esse”. Lo anticipa Tonia Mastrobuoni oggi su Repubblica. A spiegare l’importanza del provvedimento, il responsabile tedesco per la lotta all’antisemitismo e sottosegretario all’Interno Felix Klein. A Repubblica, Klein sottolinea come con la Dichiarazione si riconosce la trasversalità del problema dell’antisemitismo, come avviene ad esempio con il tema dell’ambiente grazie al Green Deal: “ogni volta che si discuterà una misura europea, dovrà rispondere, in modo vincolante, alla domanda: che effetto può avere sulla lotta all’antisemitismo?”. E potrà essere adottata soltanto se l’effetto sarà “positivo o almeno neutrale”. “La lotta all’antisemitismo – aggiunge Repubblica – dovrà diventare un filo rosso delle decisioni europee alla pari della lotta ai cambiamenti climatici”.

Biden e la ricerca dell’unità. Curare un paese diviso e concentrare gli sforzi contro il virus. È l’obiettivo del Presidente eletto Joe Biden, ribadito nel suo discorso alla nazione per il Thanksgiving. “Non siamo in guerra tra noi. Siamo in guerra contro il virus”, il suo messaggio, riportato oggi dal Corriere, che analizza l’oratoria del nuovo presidente Usa. Presidente che intanto prepara l’agenda per i suoi primi cento giorni alla guida degli Stati Uniti (inizieranno il 20 gennaio 2021). Tra le priorità elencate da Repubblica, il piano per la distribuzione dei vaccini; una nuova manovra economica che aiuti famiglie e imprese e metta una pezza sulla disoccupazione crescente; trovare strade di collaborazione con i repubblicani; riavvicinare l’Europa, anche per contenere Russia e Cina; rilanciare la battaglia per l’ambiente; smontare i provvedimenti anti-immigrazione dell’era Trump.

Prigionieri dell’Iran. È stata rilasciata la cittadina britannico-australiana Kylie Moore-Gilbert, incarcerata dal regime iraniano con l’accusa di lavorare per Israele. In cambio, sono stati rilasciati tre iraniani detenuti all’estero, racconta La Stampa. Serve invece una mobilitazione internazionale per salvare la vita di Ahmadreza Djalali, scienziato, condannato a morte con l’accusa – come nel caso di Moore-Gilbert – di spionaggio per Israele. La sua esecuzione, scrive Avvenire, è imminente.“Salvate la vita a mio marito, voi avete il potere di farlo. Please, please, please”, il disperato appello della moglie di Djalali all’Europa e all’Italia, rilanciato da La Stampa. Tra chi si sta mobilitando, l’Università del Piemonte Orientale di Novara dove lo scienziato ha lavorato fino a poco prima del suo arresto in Iran.

Sgomberi romani, diversi. Ieri mattina è stato sgomberato a San Giovanni, a Roma, un locale di proprietà dell’Ater e occupato dai militanti fascisti di Forza Nuova. “Dieci militanti consegnano le chiavi e il quartiere reagisce festeggiando: qualcuno applaude dalla finestra, altri scendono in strada per godersi lo spettacolo”, racconta il Corriere Roma. Molte voci invece protestano per il contestuale sgombero del Nuovo Cinema Palazzo, stabile occupato nel quartiere San Lorenzo di Roma. “Per quasi 10 anni il Nuovo Cinema Palazzo ha offerto spazi culturali e di aggregazione gratuiti a tutta la popolazione”, hanno detto i manifestanti che si schierano contro la sindaca Raggi e dicono no a “essere accomunati alla vicenda di Forza Nuova”. Per l’attore Ascanio Celestini è una “sconfitta umana” la tesi degli “opposti estremismi” dalla Raggi (Manifesto).

Modigliani dimenticato. Su Repubblica, rispondendo a un lettore, Corrado Augias ricorda la figura di Amedeo Modigliani. In occasione del centenario dalla morte dell'artista livornese (24 gennaio 1920), Augias sottolinea come si sarebbe aspettato maggior attenzione per Modigliani e ne ricorda il talento e il tragico destino. 

Daniel Reichel

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