PAGINE EBRAICHE MARZO 2021

Noi, il virus e un futuro tra crisi e opportunità 

Dalla cultura alla sanità, dalla ristorazione alle nuove tecnologie: il Covid ha cambiato profondamente le nostre vite. Nel numero di marzo di Pagine Ebraiche in distribuzione, con l’aiuto di alcuni autorevoli interlocutori, facciamo un bilancio di questo primo anno di pandemia. Riflettiamo sui segni che ha lasciato, ma anche su quello che ci ha insegnato. 
“Se non riusciremo a imparare una lezione da questa tragedia globale, avremo tradito la nostra natura di animali-che-apprendono” sottolineava, poco prima di lasciarci, il rav Jonathan Sacks. Le parole del grande rabbino e comunicatore inglese aprono lo speciale dossier “Un anno di Covid”, con all’interno molti interventi e testimonianze. 
Determinante, per uscire al più presto dall’emergenza, la campagna di vaccinazione in corso. Un percorso ancora lungo e ricco di insidie. Ma che può contare, come ricordiamo nelle pagine di Politica e Società, su due fondamentali testimonial: Sami Modiano e Liliana Segre. Il loro metterci la faccia anche stavolta è un messaggio che il Paese è chiamato a raccogliere. 
In evidenza anche alcune iniziative internazionali che vedono l’UCEI in prima linea: dall’appello rivolto in sede europea per non voltare le spalle davanti al destino dei profughi in transito nei Balcani a una iniziativa contro l’antisemitismo in programma a metà marzo con la partecipazione di molti sindaci da tutto il mondo (Italia compresa). 
“Italia, la svolta passa dal realismo” sottolinea Riccardo Grassi, direttore di ricerca dell’Istituto Swg, nell’intervista del mese. Da inizio pandemia Grassi ha seguito e raccontato (anche attraverso i media UCEI, di cui è stato spesso ospite) il radar settimanale Swg “Niente sarà più come prima”. 
Si avvicina l’appuntamento con le prossime elezioni israeliane: il premier uscente Benjamin Netanyahu punta all’ennesima riconferma, mentre si allarga anche a destra il fronte degli sfidanti. Nelle pagine di Eretz un approfondimento sull’evoluzione di una campagna elettorale inevitabilmente segnata dalla lotta al Covid. 
Preoccupa, per chi ha a cuore la Memoria, quel che sta accadendo in Polonia. In particolare la decisione di mandare la ricerca storica a processo, come avvenuto di recente a Varsavia. In Orizzonti ne parliamo tra gli altri con Konstanty Gebert, importante voce dell’ebraismo polacco. 
Ancora Israele al centro in Economia, con un’attenzione particolare dedicata al lasciapassare “per la normalità” che potrebbe segnare una svolta decisiva in funzione anti-Covid. 
Stimolanti come di consueto gli interventi dei rabbini in Cultura ebraica, così come di chi anima il confronto, su varie tematiche d’attualità, nelle pagine di Opinioni. 
Nella pagina del Ritratto un ricordo del rav Vittorio Della Rocca, per tutti il Morè, maestro di ebraismo e umanità. 
L’apertura della Cultura è riservata a un grande pensatore oggi un po’ dimenticato, André Neher, sul quale è da poco uscito un nuovo studio. Si prosegue parlando di moda e di come la “diplomazia della bellezza” stia rivoluzionando il Medio Oriente. A seguire la pubblicazione integrale di uno straordinario discorso di Purim, fino ad oggi inedito, del rabbino Dario Disegni. Due pagine sono poi incentrate sull’ultimo libro del rav Sacks: Moralità. Il mondo dopo il Covid, ci ammonisce in questo suo testamento spirituale, “dipende da noi”. 
Chiusura con lo sport: si parla di Beitar, estremismo ultrà e nuovi spiragli di luce dopo molto buio.
 

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L'optional dell'eguaglianza
Per la ripresa del turismo Dubai offre in un pacchetto tre cose: viaggio, soggiorno e vaccino. L’eguaglianza è un optional.
                                                                          David Bidussa
Pensieri brevi sul pregiudizio antisemita
A parte la riflessione sul passato più antico, con la segregazione nei ghetti, l’insegnamento del disprezzo, la svalutazione proiettiva e la demonizzazione i cui echi si conservano nelle sedimentazioni del linguaggio, che sono venute meno con l’affermazione del diritto all’uguaglianza e con l’emancipazione, una coerente riflessione contro il pregiudizio antisemita dovrebbe comportare una assunzione di responsabilità etica oltre che politica sulla sua pagina più tragica costituita dalle “Leggi razziali” del 1938 e ciò che è seguito.
David Meghnagi
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"Razza" e cultura
Da molti decenni, oramai, la Francia, terra d’immigrazione, soprattutto maghrebina, è luogo di un aspro confronto intellettuale, e quindi politico, sull’impatto di quest’ultima non solo sul piano socio-economico ma anche culturale. Il tema del razzismo, quindi, ha assunto una connotazione che va ben al di là della semplice dialettica tra interessi di una maggioranza e tutela dei diritti delle minoranze.
 
Claudio Vercelli
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