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Tokyo 2020, i Giochi al via ricordando Monaco '72
e nel segno di Agnes Keleti, 100 anni di coraggio

Molti momenti toccanti hanno segnato la cerimonia di inaugurazione di Tokyo 2020. 
A partire dal minuto di silenzio in ricordo dei membri della delegazione israeliana uccisi dai terroristi palestinesi a Monaco '72: un segno di attenzione lungamente atteso dai familiari delle vittime. O come l'omaggio ad Agnes Keleti, 100 anni. La più anziana campionessa olimpica ancora in vita. Una grande ginnasta nel gorgo peggiore della storia. Costretta a rinunciare a due Olimpiadi per via di una guerra che tra i tanti effetti collaterali ebbe anche la sospensione di ogni attività sportiva internazionale, ma soprattutto a riparare in clandestinità, lasciando la natia Budapest per un piccolo villaggio ungherese dove nessuno la conosceva, per sfuggire ai nazisti che la cercavano in quanto ebrea.



 
Aveva già 27 anni, un’età in cui una ginnasta è di solito sul viale del tramonto, quando nel ‘48, a Londra, si tornarono a disputare i Giochi. I primi dalla fine del secondo conflitto mondiale. Un obiettivo lungamente rincorso ma sfumato sul più bello a causa stavolta non della barbarie umana ma di un più banale infortunio. In patria, dove colleziona titoli nazionali in sequenza, è già ampiamente consacrata. Troppo poco però per le sue ambizioni. Un segno vuole infatti lasciarlo nel luogo più significativo per esprimersi, sotto la grande bandiera a cinque cerchi che è il sogno di ogni atleta ad ogni latitudine. Impresa che le riesce quattro anni dopo, ai Giochi di Helsinki, dove Agnes conquista un oro, un argento e due bronzi. Un bottino notevole, anche tenendo conto dell’anagrafe che incalza, eppure l’atleta magiara (campionessa ungherese quando era appena 16enne) non si accontenta ancora. Troppo le è stato tolto in gioventù. Adesso vuole rifarsi con gli interessi. Una motivazione che la spinge verso traguardi impensabili. Ai successivi Giochi di Melbourne, alla veneranda età di 35 anni, eccola così fare man bassa di metallo: al collo, tra prove individuali e di squadra, finiscono quattro ori e due argenti. La più anziana ginnasta di sempre ad imporsi in una gara olimpionica. Non ha però neanche il tempo per festeggiare.

In Ungheria scoppia infatti il caos: sono i giorni della rivoluzione, poi repressa nel sangue dal regime. Keleti chiede asilo politico all’Australia e l’Australia glielo concede. A lei come ad altri 44 membri della delegazione. Una breve sosta e poi la destinazione è Israele, dove insegnerà educazione fisica ma avrà anche la soddisfazione di guidare il team nazionale. Premiata nel 2017 con l’Israel Prize, è da poco tornata a vivere a Budapest. Dove sfoggia una forma invidiabile. Come invidiabile è il suo sorriso, frutto di una convinzione: “Il mio segreto? Sono giovane dentro”.

(Nelle immagini la torcia olimpica accesa, Agnes Keleti in azione, i festeggiamenti per i 100 anni) 

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

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