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DOMANI L'INTITOLAZIONE

Una via per Rita Levi-Montalcini
L'omaggio di Roma per l'8 marzo

Nella Giornata internazionale della donna l’omaggio di Roma a una donna che ha dato lustro all’Italia nel mondo intero: Rita Levi-Montalcini. L’8 marzo romano sarà infatti caratterizzato dall’intitolazione di una strada in suo onore, nelle immediate vicinanze dell’ospedale Sandro Pertini. Siamo nel Quarto Municipio, non lontano dalla stazione Tiburtina. La cerimonia vedrà tra gli altri l’intervento del sindaco Roberto Gualtieri.
Un’iniziativa che segue di otto anni la scelta, compiuta sotto la Giunta Marino, di dedicarle un ponte, quello della Scienza, situato invece nel quartiere Ostiense. Un segno che Roma mette su di sé in un anno particolarmente significativo, quello del decennale dalla scomparsa. Il riconoscimento a una lunga e straordinaria vita, che ha avuto come momento apicale il Premio Nobel per la Medicina conferitole nel 1986 e che l’ha vista attiva, al servizio della scienza e dell’umanità, fino all’ultimo istante.
“Con l’età, l’immaginazione si esalta. Diminuisce, questo sì, la capacità di apprendere. Ma per uno scienziato ‘Imagination is more important than knowledge’. Lo diceva anche Einstein. E se a vent’anni avessi avuto l’immaginazione che ho oggi…” dirà a Pagine Ebraiche in una delle sue ultime interviste. Ad avviarla verso quella strada uno dei momenti più bui della sua esistenza: la proclamazione delle infami leggi razziste. Paradossalmente, spiegava infatti a Viviana Kasam, “dovrei dire grazie a Hitler e a Mussolini che, dichiarandomi razza inferiore, mi preclusero le distrazioni, la vita universitaria e mi condannarono a chiudermi in una stanzetta dove non potevo far altro che studiare. Il letto, il tavolo da lavoro, l’incubatrice, pochi strumenti rudimentali e gli embrioni di pollo, che faticosamente riuscivo a procurarmi… Le prime, fondamentali scoperte nacquero lì. Non è un miracolo?”.
A Roma è in arrivo Piera Levi-Montalcini, nipote di Rita, che da anni è latrice del suo messaggio di vita. “Un dovere e un onore al tempo stesso”, sottolinea a Pagine Ebraiche. ll suo intervento sarà l’occasione per ricordare quello che la zia ha dato alla scienza, ma anche il suo impegno sul piano etico e morale. Un filone di estrema attualità come si evince dalla “The Trieste Declaration of Human Duties”, la Carta dei Doveri Umani di cui fu sostenitrice e che è stata rilanciata durante i lavori di Esof, il importante meeting scientifico europeo tenutosi nella città giuliana nel 2020. Tra i punti qualificanti di questo codice la salvaguardia della dignità umana, la protezione dell’ambiente e il mantenimento della pace fra i popoli. “Che in questo periodo si pensi di rivitalizzarla e riproporla per me è fonte di grande gioia e penso lo sarebbe anche per la zia”, aveva detto allora Piera. Lo confermerà domani, con un pensiero rivolto anche al dramma ucraino di questi giorni.
L’iniziativa di Roma si inserisce in un quadro ampio di riconoscimenti. Tra i più toccanti la nipote ricorda la via dedicatale durante l’Expo 2015 di Milano “tra il decumano e l’albero della vita”. Una prossima intitolazione si svolgerà invece a Torino, davanti all’aula di Anatomia dove studiava. Ricorderà, insieme lei, sua sorella Paola e suo fratello Gino. Pittrice la prima, architetto il secondo.
Tre fratelli, “tre personalità straordinarie”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

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