Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui    8 Dicembre 2022 - 14 Kislev 5783
L'INIZIATIVA DELLA SENATRICE A VITA

Odio online, le 24 denunce di Liliana Segre

Al Forum delle donne ebree d’Italia la senatrice a vita Liliana Segre aveva preannunciato la sua intenzione di denunciare i propri odiatori. “Sono la donna più anziana d’Europa con la scorta perché ogni giorno ricevo minacce, adesso anche dai No Vax, perché sono sì Vax. Per lungo tempo ho scelto il silenzio su quelli che mi insultano, adesso ho cambiato. Adesso chi si firma lo denuncio”, aveva dichiarato. Un avvertimento diventato realtà nelle scorse ore. 
Assistita dall’avvocato Vincenzo Saponara, la senatrice a vita e Testimone della Shoah ha infatti presentato ventiquattro denunce contro altrettanti profili per le minacce ricevute online. Le querele sono state presentate a Milano, alla sezione Indagini telematiche del reparto operativo – nucleo investigativo dei carabinieri. Si tratta per lo più di denunce contro ignoti. Tra chi invece è stato identificato, raccontano gli organi di stampa, c’è l’ex volto televisivo Gabriele Rubini, noto anche come Chef Rubio. Quest’ultimo era stato denunciato per istigazione all’odio razziale nel 2019 a seguito di un tweet in cui definiva Israele “abominevole”. Ora, secondo quando diffuso, è stato denunciato anche dalla senatrice Segre. Le autorità dovranno verificare il caso e allo stesso tempo lavorare per identificare le altre persone che negli ultimi mesi sui social o via mail hanno inviato alla sopravvissuta alla Shoah messaggi di “odio di natura diffamatoria, spesso di carattere antisemita e contenenti auguri di morte”.

LE REAZIONI DELL'EBRAISMO TEDESCO AL TENTATIVO DI GOLPE SVENTATO

“I Reichsbürger hanno idee folli e confuse, 
ma il pericolo estrema destra è reale”

Dei “Reichsbürger” in Germania si parlava da tempo. Cospirazionisti incalliti, non riconoscono lo Stato tedesco che ritengono una costruzione artificiale che ha illegittimamente sostituito il “Deutsche Reich” dell’era nazista. L’opinione pubblica li conosceva, ma in generale non venivano considerati realmente pericolosi. Fino alla recente maxioperazione che ne ha mostrato i tratti più violenti e concretamente minacciosi. L’indagine – con decine di arresti e perquisizioni – ha portato alla luce una rete terroristica di estrema destra, legata ai Reichsbürger e pronta a compiere un vero e proprio golpe per sovvertire la democrazia tedesca. Una rete di cui facevano parte, e questo è uno degli elementi più inquietanti, anche membri in servizio della polizia e dell’esercito. 
“Questa operazione dimostra che i ‘Reichsbürger’ non sono un innocuo gruppo di complottisti, ma comprendono anche gruppi terroristici di estrema destra”, ha evidenziato il presidente del Consiglio centrale degli ebrei di Germania Josef Schuster. “La portata di questa rete è sconcertante. Le menti di queste persone possono essere confuse, ma il pericolo da destra è reale”, il suo avvertimento. Secondo Schuster la pericolosità di questo “conglomerato di teorici della cospirazione” – così sono stati descritti dai magistrati tedeschi – è stata sottovalutata. Un’analisi condivisa dalla Fondazione Amadeu Antonio, che si occupa di contrasto all’estremismo di destra, al razzismo e all’antisemitismo. Negli ultimi anni, ha dichiarato alla Juedische Allgemeine il ricercatore Lorenz Blumenthaler, ci sono sempre stati chiari segnali che questo movimento avesse elementi al suo interno pronti a usare la violenza. 

 

IL DECRETO DI PALAZZO CHIGI

Comitato Nazionale di Bioetica,
il rabbino Di Segni tra i vicepresidenti

Con decreto della presidenza del Consiglio è stato costituito il nuovo Comitato Nazionale per la Bioetica, organismo il cui compito è quello di svolgere funzioni di consulenza in sede istituzionale e di informazione nei confronti dell’opinione pubblica sui problemi etici emergenti “con il progredire delle ricerche e delle applicazioni tecnologiche nell’ambito delle scienze della vita e della cura della salute”. A presiederlo sarà Angelo Luigi Vescovi, biologo e farmacologo oltre che direttore scientifico della Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo. Tra i vicepresidenti che lo affiancheranno il rabbino capo di Roma e medico radiologo in pensione Riccardo Di Segni. Gli altri due saranno Mauro Ronco e Maria Luisa Di Pietro: il primo è un avvocato e docente emerito di diritto penale all’Università di Padova; la seconda, una bioeticista, dirige il Centro ricerca e studi sulla Salute procreativa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. 

I COLLOQUI EBRAICO-CRISTIANI IN SVOLGIMENTO

"Camaldoli, i nostri dialoghi un segno di speranza"

Ha preso il via una nuova edizione dei Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli. A raggiungere l’eremo toscano che da vari decenni fa da sfondo a questa occasione di incontro e dialogo oltre 150 persone provenienti da tutta Italia, tra cui un significativo gruppo di giovani. Le Comunità al giorno d’oggi tra “identità, leadership, processi decisionali”, il tema a dare il ritmo ai vari incontri e seminari. Una sfida per entrambe le tradizioni, si sottolinea. Soprattutto “a partire dalle nuove provocazioni che vengono dalla società”, tra cui l’affermarsi di un crescente individualismo. Tra gli ospiti che animeranno il confronto rappresentanti di istituzioni, del mondo accademico e della leadership religiosa. Al centro un assunto: “Sia per l’ebraismo che per il cristianesimo il tema della comunità è fondamentale”. D’altronde, si fa notare, “in entrambe le tradizioni, a partire dal medesimo fondamento biblico, il rapporto con Dio non ha mai una dimensione unicamente individuale, ma sempre passa attraverso la mediazione di un popolo, una comunità”.

A VERONA LA PRIMA MONDIALE DELLA SUA VERSIONE DA CONCERTO

Shylock e gli anni della persecuzione antisemita,
in scena l'opera incompiuta di Aldo Finzi

“Fate eseguire la mia musica”. Nel rivolgersi agli affetti più cari in punto di morte, Aldo Finzi assegnerà loro questo compito. Un passaggio di testimone in clandestinità, in una Torino ancora nazifascista, per rendere vano l’impegno profuso dal regime nel cancellare il contributo del grande artista e compositore per la sua “colpa” di essere ebreo. Per Finzi, tra i più apprezzati interpreti dell’epoca, le leggi razziste del ’38 avevano avuto come conseguenza il rifiuto a vedersi rappresentata l’opera lirica La serenata al vento scritta per il Teatro alla Scala e l’estromissione dalla carriera pubblica. L’inizio di anni durissimi affrontati in un’opera in tre atti che non riuscì a completare, “Shylock”. 
Un’occasione speciale porterà il pubblico a gremire quest’oggi la Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico di Verona per vederla eseguita per la prima volta in versione da concerto, grazie al Maestro Nicola Morello che (in accordo con la famiglia) ha integrato le parti mancanti. Un’iniziativa della Comunità ebraica veronese in collaborazione con Regione, Comune e Banca Popolare. Ospite d’onore Bruno Finzi, il figlio 94enne del compositore che dal padre raccolse, nei suoi ultimi istanti di vita, quell’auspicio. A lanciare il primo e decisivo seme di questa giornata il tenore Angel Julio Harkatz. Venuto a conoscenza di quest’opera, ha infatti messo insieme tutti i tasselli necessari e lanciato l’impegno a ricordare Finzi con un evento significativo. 

ERA FIGLIA DI NELLO E NIPOTE DI CARLO, UCCISI DAL FASCISMO NEL '37

Silvia Rosselli (1928-2022)

"Ad un tratto mi sono accorta che non c’era più nessuno a cui fare domande sul passato. Ero rimasta l’ultima. Il flusso della memoria è come quello della vita. Finisce quando finiamo noi”. Così scriveva Silvia Rosselli, figlia primogenita di Nello e nipote di Carlo, scomparsa nelle scorse ore all’età di 94 anni. Ad annunciarlo Valdo Spini, presidente della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli di Firenze, che ha ricordato il suo concepimento al confino di Ustica dove Nello era stato ristretto dal regime. Da allora la piccola Silvia aveva dovuto subire “tutto il cammino delle persecuzioni” di cui la famiglia Rosselli fu oggetto per mano fascista, perdendo il padre e lo zio assassinati in Francia nel ’37 quando lei aveva nove anni e seguendo poi la nonna materna Amelia Pincherle e le due famiglie superstiti negli Stati Uniti d’America. Una vicenda al centro del suo libro autobiografico Gli otto venti, pubblicato nel 2008 da Sellerio.

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