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La rubrica “Opinioni a confronto” raccoglie interventi di singoli autori ed è pubblicata a cura della redazione, sulla base delle linee guida indicate dall’editore e nell’ambito delle competenze della direzione giornalistica e della direzione editoriale. 
È compito dell'UCEI incoraggiare la conoscenza delle realtà ebraiche e favorire un ampio ed equilibrato confronto sui diversi temi di interesse per l’ebraismo italiano: i commenti che appaiono in questa rubrica non possono in alcun modo essere intesi come una presa di posizione ufficiale dell’ebraismo italiano o dei suoi organi di rappresentanza, ma solo come la autonoma espressione del pensiero di chi li firma.

Franco Frattini (1957-2022)

La vita finisce per tutti, prima o dopo, ma qualche volta il destino taglia corto. Franco Frattini è uno di quelli cui la vita è stata tolta troppo presto, a soli 65 anni.
Due volte Ministro degli Esteri; vice presidente della Commissione UE; Commissario Europeo per la Giustizia, Libertà e Sicurezza; Presidente della SIOI dove studiano e si formano i giovani diplomatici italiani del futuro; e ultimamente Presidente del Consiglio di Stato – Frattini si è sempre occupato con sapienza e cultura fine della politica estera italiana. È stato anche un fedele alleato di Israele, degli Stati Uniti, del popolo ebraico, e in questo contesto anche dell’American Jewish Committee.
Nel 2009 è stato ospite d’onore a Washington D.C. al Global Forum, l’annuale incontro internazionale dell’AJC, dove aveva fatto un discorso caloroso in difesa dei valori liberali di giustizia e libertà, e di impegno per Israele. Aveva detto in quella circostanza che “la nostra amicizia con Israele e il suo popolo sono un pilastro fondamentale della nostra politica estera”, ricordando la scelta dell’Italia a fianco degli Usa, Israele, e altri paesi dell’UE a non partecipare a Durban II dato i precedenti odiosi del Durban I nel 2001, “per non contribuire a legittimare in nessun modo il messaggio di odio contro Israele che sarebbe poi uscito fuori sotto la bandiera dell’Onu”. A Washington aveva fatto un discorso che è più che mai attuale. Aveva infatti parlato del bisogno di un “nuovo umanesimo per tutti, di qualunque razza, etnia o religione essi siano”. Un bisogno radicato nel “diritto universale del diritto alla vita, l’integrità fisica, la libera espressione e uguaglianza di diritti per uomini, donne e omosessuali andando verso l’abolizione, ovunque, della prigionia politica e della pena di morte.” Frattini aveva quindi specificato che “il nuovo antisemitismo” spesso si manifesta “contro il sionismo e l’esistenza di Israele…”. Niente, diceva, “può giustificare espressioni e atti di antisemitismo: criticare il governo israeliano e le sue decisioni è legittimo finché non diventa uno scudo di retorica per camuffare quella che in realtà è la disseminazione del pregiudizio antisemita; oggi la distinzione fra antisemitismo e critica legittima della politica e delle azioni dello Stato di Israele è spesso e volentieri sfuocata.” Quindi: “Il diritto di Israele alla sicurezza e all’autodifesa è un valore rigorosamente non negoziabile. Per questo abbiamo ripetutamente escluso un qualsiasi dialogo con Hamas, sottolineando sempre il suo carattere fondamentale di organizzazione terroristica”. Il popolo ebraico, aveva detto in conclusione, “è figlio della libertà; per Israele, come per l’Europa e gli Stati Uniti, la libertà è il valore supremo, è il segno distintivo della cultura e dell’identità che ci unisce.”
Frattini ha combattuto e vinto la battaglia per l’inserimento di Hamas nell’elenco nero internazionale delle organizzazioni terroriste e ha fortemente appoggiato la proposta per una Giornata Europea della Memoria della Shoah. Nel 2011 ha presentato David Harris, l’allora Ceo dell’AJC, nominato Ufficiale dell’Ordine del Merito della Repubblica Italiana, per quello che aveva fatto e continuava a fare, insieme all’AJC, nel tenere saldi i legami tra l’Italia e gli Stati Uniti. Esprimiamo le nostre profonde condoglianze alla famiglia di Franco Frattini, ai suoi colleghi e amici, e a tutto il governo italiano per questa triste perdita.

Lisa Palmieri-Billig

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