Yom HaTorah – Una festa per studiare

Prende il via domenica 20 maggio la prima edizione dello Yom HaTorah, la giornata di studio della Torah promossa dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in tutto il paese. Numerose le sfide, molti i protagonisti della vita ebraica in Italia e nel mondo che si confronteranno con gli iscritti alle varie Comunità per un’iniziativa che vuole essere un ponte di sensibilizzazione verso una maggiore conoscenza delle proprie radici storiche, culturali e religiose. “Ognuno deve studiare, ogni giorno, in modo fisso e abituale – scrive il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni – e questo obbligo dura tutta la vita”.
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Yom HaTorah – Studiare non è un optional

Un aspetto essenziale che distingue la religione ebraica è lo studio. Studiare non è un optional, un qualcosa in più rispetto a una fede o una pratica religiosa, per noi è l’essenza e il fondamento, da solo vale quanto tutto il resto. Ognuno deve studiare, ogni giorno, in modo fisso e abituale, e questo obbligo dura per tutta la vita.
Se questa è la cornice, può sembrare strano che si organizzi uno Yom HaTorah, un giorno dedicato allo studio in tutta Italia, contemporaneamente e in numerose sedi. Un giorno solo e gli altri no?
La risposta è semplice: anche se non sono pochi i luoghi di studio e quelli che studiano, non si può far finta di ignorare che questo precetto fondamentale rischia di essere, come purtroppo molti altri, ignorato o trascurato. Bisogna invece rimetterlo al centro dell’attenzione dimostrando come lo studio della Torah sia interessante, attraente, utile e come in ogni comunità esistano maestri validi e studenti appassionati, e come sia utile ed opportuno investire le nostre risorse comunitarie nella crescita culturale basata sulla Torah. Si pensi a quante risorse vengono dedicate dalle comunità alle giornate della “cultura” o della “shoah”. Sono tutte cose importanti, soprattutto nel nostro rapporto con l’esterno, ma rischiano di far perdere di vista ciò che invece deve essere centrale e prioritario.
Inoltre nessuno può studiare tutto, ammesso che lo desideri. Alcuni temi e alcuni testi, benché fondamentali rischiano di essere trascurati. Per questo è opportuno talvolta attirare l’attenzione di tutti su un argomento specifico. E’ quello che si è fatto ora sollevando un problema essenziale, quello della responsabilità di ognuno nei confronti degli altri. Una società che si disgrega, dove ognuno si isola e si fa i fatti suoi, che sia apparentemente ultra ortodosso o “ultralaico” è ben lontana da qualsiasi ideale ebraico. Si cerchi allora di capire con lo studio quali siano le indicazioni tradizionali con cui misurarsi.
Altre comunità europee, come quella francese, hanno realizzato da anni con successo l’iniziativa del giorno della Torah. Noi stiamo iniziando ora e ci auguriamo il successo, con la partecipazione anche critica di molti.
Vi aspettiamo con il vostro contributo di curiosità e di entusiasmo.

Rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma twitter @raviologist

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