Terremoto – Un territorio ferito

Prosegue il monitoraggio della situazione nei territori colpiti dal terremoto. Anche le Comunità ebraiche di Ferrara, Mantova, Modena e Parma hanno stilato un primo elenco dei danni subiti dai propri beni culturali, danni che se non tamponati e messi in sicurezza al più presto rischiano in breve tempo di aggravarsi e mettere in pericolo le intere strutture.
A Ferrara, dove le sinagoghe si trovano nello stesso complesso di edifici dal 1485, delle tre Scole (la tedesca, la piccola fanese, poi quella italiana che non è più stata riaperta dopo le distruzioni compiute dai fascisti), è agibile soltanto la sinagoga fanese. Inoltre lapidi danneggiate si segnalano nei tre cimiteri ancora attivi che la Comunità gestisce (Ferrara, Cento e Lugo). Inagibili anche altri edifici di proprietà della Comunità, che ne hanno finora permesso la sopravvivenza.
La Comunità ebraica di Mantova registra invece uno spostamento di tegole sul tetto della sinagoga, crepe in alcuni muri, cadute di intonaco e di decorazioni di gesso, calcinacci e fessure nella antica sinagoga di Sabbioneta, per la quale si è in attesa del responso di un sopralluogo fatto dall’ingegnere del Comune.
Nella sinagoga di Modena il timpano è pericolante e la balaustra davanti alla tevah parzialmente divelta. Il pavimento si è abbassato di due centimetri e presenta evidenti crepe. Danni si riportano alle decorazioni.
A Parma le maggiori preoccupazioni si concentrano sull’ottocentesca sinagoga di Soragna, in stile neoclassico con colonne e capitelli corinzi, decorazioni sui soffitti con motivi floreali, oggetti rituali e strumenti musicali tradizionali opera dell’artista locale Giuseppe Levi. L’edificio, in cui risaltano le porte dell’Aron HaKodesh e le grate del matroneo, in bronzo di fusione dorato e che ospita anche un significativo museo ebraico dedicato alla memoria di Fausto Levi z.l., già presidente della locale comunità, presenta fessurazione all’architrave di accesso, al volto portante del pavimento, al soffitto. Lesioni anche al vano di accesso del matroneo, sulle pareti delle scale e nella nicchia dell’Aron HaKodesh, oltre al distacco di alcuni intonaci.
Per aiutare le Comunità in questo momento difficile, il consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giorgio Mortara, cui è delegato il coordinamento delle iniziative di solidarietà, ha proposto a ciascuna di aprire una sottoscrizione. Un appello è stato poi lanciato alle principali istituzioni ebraiche internazionali.
Per chi volesse offrire il suo contributo, specificando nella causale “Terremoto 2012”, ecco i dati bancari (codice Iban) delle singole Comunità:

Comunità ebraica di Ferrara: IT09F0615513000000000022715

Comunità ebraica di Mantova: IT19O0503411501000000022100

Comunità ebraica di Modena: IT55W0200812925000102122135

Comunità ebraica di Parma: IT82B0693065940000000001687

In attesa di definizione anche il progetto di ricostruzione per le popolazioni colpite dal terremoto che verrà finanziato dalla raccolta lanciata dall’UCEI la quale vi ha contribuito con una quota dei fondi dell’Otto per Mille.
Chi desidera partecipare, potrà farlo versando il proprio contributo al conto corrente bancario intestato all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, IBAN IT40V0200805189000400024817 causale Terremoto Emilia; oppure sul conto corrente postale intestato all’Unione Comunita Ebraiche Italiane numero 45169000 sempre specificando la causale Terremoto Emilia.

Rossella Tercatin – twitter @rtercatinmoked