Moked 5773 – Rav Della Rocca “Stare bene insieme, in modo intelligente”

“Stare insieme tra diversi” era allo stesso tempo il titolo e l’auspicio formulato per il tradizionale appuntamento di socialità e confronto della primavera dell’ebraismo italiano, il Moked organizzato dal Dipartimento educazione e cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane tenutosi a Milano Marittima tra il 25 e il 28 aprile.
Un obiettivo che si può dire pienamente raggiunto, spiega il direttore del Dec rav Roberto Della Rocca, che, trascorsi alcuni giorni dalla conclusione dell’evento, sottolinea la sua soddisfazione per l’andamento generale delle giornate e indica la strada da percorrere nel prossimo futuro.
“In questo Moked abbiamo assistito a una rinascita della voglia di stare assieme. Non soltanto abbiamo registrato una partecipazione altissima, ma anche molto più distribuita geograficamente: oltre alla tradizionale forte presenza di famiglie romane, vi era un nutrito gruppo di milanesi, e tante persone dalle piccole Comunità e dalle città del Sud Italia, grazie a un lavoro portato avanti capillarmente sul territorio e all’impegno verso il Meridione” spiega il rav, che dall’autunno 2011 opera a partire da Milano.
Ma non sono solo i numeri a rendere positivo il bilancio del Moked 5773. Promossa anche la formula vacanza per famiglie combinata a offerta culturale e ludica: dibattiti e conferenze, lezioni di Torah e Talmud, workshop di cucina e ballo, sono state seguite da un folto pubblico con grande interesse. “Abbiamo avuto una dimostrazione di come la gente abbia voglia di ascoltare e di imparare, in particolare quando i temi affrontati toccano in qualche modo la vita quotidiana di tutti noi” evidenzia ancora il direttore del Dec, che si dice d’accordo con l’osservazione mossa da alcuni partecipanti che avrebbero desiderato un maggiore spazio per il dibattito durante le varie sessioni degli Stati Generali dell’ebraismo italiano, in cui sono state approfondite questioni come la famiglia, il rabbinato, l’informazione, e presentati i primi risultati della grande indagine sull’ebraismo italiano realizzata dal sociologo Enzo Campelli. “E’ vero che il tempo è stato scarso, ma bisogna tenere in considerazione due punti importanti. I temi presentati nel corso degli Stati Generali sono spunti che possiamo definire permanenti nella vita delle nostre Comunità, sui quali era importante aprire delle finestre di confronto, ma che non potevano certo essere esauriti in quel contesto. In secondo luogo occorre distinguere il momento degli Stati Generali, da quello del Moked vero e proprio, iniziato solo il venerdì pomeriggio, in cui lo spazio di confronto è sempre stato assicurato”.
Molto ricco anche il programma per i bambini “Il nostro obiettivo, per i partecipanti più giovani, è sempre quello di offrire non un babysitteraggio, ma attività ludico-educative, costruite in modo ragionato, dagli insegnamenti della Parashah settimanale al laboratorio di giornalismo di DafDaf” ha puntualizzato rav Della Rocca che, del giornale ebraico dei bambini distribuito ogni mese insieme a Pagine ebraiche è anche membro del comitato scientifico.
Il rav non ha dubbi: “stare insieme fra diversi” rappresenta la strada su cui proseguire in futuro. “È molto importante che la voglia di condivisione della gente non rimanga inascoltata, che le occasioni di incontro divengano più varie e numerose, partendo sempre da un modello che possa soddisfare interessi e aspirazioni a 360 gradi – conclude il direttore del Dec – Un modello che io definirei come stare bene insieme, in modo intelligente”.