Saul Zaentz (1921 – 2014)
È stato un personaggio leggendario, complesso e singolare, un vero mito del cinema americano, ma per tenere le distanze da Hollywood aveva deciso di creare una sua casa di produzione indipendente a Berkley, vicino a San Francisco. Non si dedicava però a film intellettuali destinati a un ridottissimo pubblico di cinefili: Saul Zaentz ha vinto tre premi Oscar ed è stato il primo produttore dai tempi di Cecil B. DeMille, nel 1952, a ricevere contemporaneamente al premio per il miglior film anche la statuetta dell’Irving Thalberg Award, nel 1996.
Nato nel 1921 a Passaic, nel New Jersey, da genitori ebrei immigrati dall’Europa, dopo la seconda guerra mondiale e gli anni nell’esercito ha iniziato a seguire la sua passione per il jazz, e lavorando per un’etichetta discografica controllata da Norman Granz si è occupato dei tour di grandi musicisti, fra cui Duke Ellington e Stan Getz. Nel 1955 è diventato socio della Fantasy Record, che è stata per molti anni la più grande etichetta indipendente dedicata al jazz nel mondo, che acquisì nel ’67 insieme ad altri soci, acquistandola dai fondatori Max e Sol Weiss.
Guidato dal fiuto per gli affari e dalla sua passione per la letteratura Saul Zaentz entrò nel mondo del cinema, opzionando i diritti per le trasposizioni di due romanzi: il primo, coprodotto con Michael Douglas, divenne un successo mondiale e gli valse nel 1976 cinque Academy Awards, tra cui il suo primo Oscar come miglior film: si trattava di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, diretto dal regista ceco Miloš Forman. Altro Oscar nel 1985, per un film diretto nuovamente da Forman, “Amadeus”, e ancora per “Il paziente inglese” diretto da Anthony Minghella (miglior regista e miglior film), lo stesso anno in cui ha ricevuto l’Irving Thalberg Memorial Award. Suoi anche “Mosquito Coast”, del 1986, diretto da Peter Weir (con Harrison Ford), e “L’insostenibile leggerezza dell’essere” tratto dal libro di Milan Kundera e diretto nel 1988 da Kaufman.
È forse meno noto, se non agli appassionati di J.R.R Tolkien, che nel 1976 Saul Zaentz comprò i diritti di “Lo Hobbit” e de “Il Signore degli Anelli”, di cui nel 1978 realizzò una versione animata, diretta da Ralph Bakshi. Il film, sperimentale e pur ricco di idee notevoli, non ebbe gran successo di pubblico, e Zaentz non realizzò mai la seconda parte della saga. Ma nel 1997 concesse un’opzione sui diritti del capolavoro di Tolkien alla Miramax, che però non realizzò un nuovo lungometraggio, e il progetto venne realizzato poi da Peter Jackson, con la New Line: la sua trilogia ha avuto un successo planetario, diventando uno dei franchise di maggior successo della storia del cinema, rilanciando il genere fantasy. E Zaentz è rimasto il produttore della trilogia dedicata alla Terra di Mezzo: anche in questo non ha tradito il suo famosissimo fiuto, che lo ha sempre diretto verso l’acquisizione dei diritti cinematografici di libri importanti.
Ada Treves twitter @atrevesmoked