Israele – L’informazione parla arabo

Schermata 2014-02-06 alle 09.48.36È una scommessa, un azzardo editoriale, una possibilità per aprirsi a un nuovo bacino di lettori. A due anni dal suo arrivo on-line, dopo aver raggiunto le due milioni di visite, il quotidiano Times of Israel prova a rimescolare ancora le carte dell’informazione e lancia la versione in arabo del suo giornale. Da ieri infatti è in rete il Times of Israel Arabic, “il nostro nuovo sito che offre ai lettori in lingua araba una diretta interazione con Israele – spiega direttore nonché fondatore della testata David Horovitz – una finestra nella complessa realtà israeliana, approfondimenti su come Israele vede i loro paesi e la possibilità di intervenire sulle nostre pagine”.
Come sarà ricevuto è un’incognita a cui lo stesso Horowitz, nell’editoriale di presentazione della nuova versione, non sa dare risposta. Le preoccupazioni per un possibile insuccesso sono inevitabili ma anche il lancio dell’edizione originale, in inglese, era avvolta dai medesimi timori. Lanciato on-line il 14 febbraio 2012, il Times of Israel (che annovera nel suo consiglio redazionale l’ex direttore del Mossad Efraim Halevy) si è gradualmente affermato come uno dei punti di riferimento nel panorama dell’informazione su Israele. Apprezzato dai lettori per la sua indipendenza, il quotidiano dichiara di “non avere affiliazioni politiche. Vuole presentare le notizie in modo imparziale e offrire un ampio raggio di analisi e opinioni”. “Ora – scrive Horowitz, già redattore del Jerusalem Post e del Jerusalem Report – vogliamo portare il nostro impergno verso un giornalismo imparziale nel mondo arabo, e la trasperenza di questo tentativo inizia dal nome: The Times of Israel Arabic […] I nostri lettori in lingua araba sapranno dal taglio alto della Homepage fino alla fin cosa proponiamo – il nostro massimo impegno per raccontargli cosa succede, di buono e di cattivo. Giornalismo indipendente senza adesioni partigiane”.
Dopo il confronto con il Jerusalem Post, Ynet e Haaretz in inglese, ora la sfida è lanciata sia ai quotidiano israeliani in lingua araba ( tra i più noti Al-Ittihad, basato a Haifa e legato al partito di ispirazione comunista Maki e Kul al-Arab, edito a Nazareth e, nella defizione della BBC, famoso per essere un giornale cristiano) sia ai pesci grossi dell’informazione dei paesi arabi, tra cui Al Jazeera. Un tentativo interessante per presentare Israele con una prospettiva diversa da quella abitualmente diffusa nel mondo arabo, per dare accesso a un’intera parte del mondo a notizie a cui probabilmente prima non avevano accesso. Secondo la direttrice del Times of Israel Arabic Suha Halifa il portale da ai lettori di lingua araba una diretta interazione con Israele. “Da un volto umano a Israele, focalizzandosi sulla vita quotidiana. Illumina la democrazia israeliana in tutte le sue complesse sfaccettature, non solo in merito ai temi senza fine del conflito con i palestinesi e la sfida posta dall’Iran, ma anche sulle difficoltà degli arabi israeliani, sul ruolo e lo status della religione, i diritti degli omossessuali, il ruolo delle donne”, afferma Halifa, concludendo che “il nostro nuovo sito da al mondo arabo un’indicazione di come Israele veda la regione, la prospettiva israeliana rispetto ai loro paesi”.

Daniel Reichel