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Elia Richetti, presidente dell'Assemblea rabbinica italiana |
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In questa Parashà leggiamo
l’elenco dei successivi spostamenti del popolo ebraico dall’uscita
dall’Egitto fino alla vigilia dell’ingresso in terra d’Israele. I
nostri Maestri si sono domandati quale scopo abbia, nella logica della
Torà, una così minuziosa elencazione.
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Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme |
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Gli
avvenimenti in Egitto
inducono a un’amara considerazione. Ci sono state proposte molte belle
teorie sulla primavera araba. Quello che in realtà vediamo è
soprattutto il collasso della società civile e della governabilità.
Qualcuno può dire di aver previsto in maniera ordinata, ragionata
tutto quello che è avvenuto nelle società islamiche in questi ultimi
anni? A cosa servono gli esperti se non riesono mai a predire un
avvenimento ma solo a commentarlo a posteriori – trovandolo ovviamente
del tutto logico e prevedibile? Quando uno sbaglia o fallisce, di
solito viene licenziato o si dimette. Chi sarà il primo analista che
presenterà le sue dimissioni?
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Rassegna stampa
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Le
vicende egiziane e la
deposizione del presidente Morsi da parte dei militari in primo piano
su tutti i giornali (tra gli altri, Cecilia Zecchinelli sul Corriere
della Sera e Fabio Scuto su Repubblica). Sul Giornale Fiamma Nirenstein
propone un’analisi della situazione, mentre sulla Stampa Maurizio
Molinari svela i retroscena della posizione americana circa gli
avvenimenti. All’Egitto sono dedicati anche l’editoriale della prima
pagina del Corriere, firmato da Antonio Ferrari e la rubrica “L’amaca”
di Michele Serra su Repubblica. Anna Foa racconta, sulla prima pagina
di Avvenire, la storia delle Tribù perdute di Israele. A Roma
proseguono i casi di incendi dolosi ai danni delle case container messe
a disposizione di famiglie Rom (Corriere della Sera Roma). Avvenire
torna a occuparsi del dibattito su Giovanni Palatucci: “Palatucci: a
difesa prove concrete – Dal memoriale dell’organizzazione ebraica
Delasem risulta chiaro il ruolo del commissario in aiuto agli ebrei nel
canale fiumano” titola il quotidiano della Conferenza episcopale.
L’Osservatore Romano riferisce di un seminario interreligioso a Kiev
cui prendono parte “giovani ucraini, polacchi e di origine israeliana”:
“Un mondo ferito. Responsabilità davanti a Dio” il tema del seminario. |
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Israele - Rabbinato
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Previste per le prossime
settimane le elezioni per il rinnovo degli incarichi di rabbino capo
ashkenazita e sefardita di Israele, attualmente ricoperti da rav Yona
Metzger e rav Shlomo Amar. Particolarmente intenso il dibattito sulla
questione, che non riguarda solo i nomi dei candidati, ma l’intero
ruolo dell’istituzione nella politica e nella società
israeliana. |
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Italia-Israele - Un cuoco d'eccezione testimonial per la Fondazione culturale |
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Il
vecchio Ghetto di Roma, la Mole Antonelliana di Torino. Due luoghi
imprescindibilmente ebraici: da una parte il quartiere che raccoglie le
memorie, le sfide, i travagli della più antica realtà della Diaspora;
dall'altra l'edificio simbolo del capoluogo piemontese, originariamente
pensato per essere una sinagoga. A legarli in un comune racconto un
cuoco d'eccezione, Avi Levy, vincitore di Masterchef Israele 2011.
Arrivato al successo ma soprattutto alla normalità dopo un travagliato
allontamento dalla tossicodipendenza, Levy – che ha da poco aperto un
locale di cucina algerina a Gerusalemme – sarà protagonista ai fornelli
in una serie di iniziative volte a supportare la Fondazione
Italia-Israele per la cultura e le arti da poco costituitasi con il
sostegno di entrambi i governi. Filo conduttore delle performance
artistico-culinarie un menu di ispirazione biblica. Due gli
appuntamenti in agenda: questa sera, al locale Fooxia, il duetto in
cucina con Tiziana Stefanelli, trionfatrice nell'ultima edizione di
Masterchef Italia (la cena è sold out). Martedì 9 luglio, al Museo Nazionale
della Mole Antonelliana, Levy sarà invece atteso da una prova da
solista (posti limitati, per informazioni scrivere a
fondazione@iifca.net). Quest'ultimo evento, in particolare, nasce in
seguito a un tavolo di collaborazione apertosi a giugno in Israele
assieme al sindaco Piero Fassino e al direttore del Museo Ugo Nespolo
ma anche in previsione dei prossimi colloqui intergovernativi che a
dicembre vedranno la città sabauda al centro di un'azione di
progettualità italo-israeliana su larga scala. Il coinvolgimento di
Levy, in patria una vera e propria celebrità, è in linea con gli
standard qualitativi individuati dalla Fondazione come base della
propria offerta culturale. Dal momento della costituzione è il terzo
evento a svolgersi sul territorio italiano dopo la mostra collettiva
Israel Now-Reinventare il futuro accolta in inverno nelle sale del
Macro di Roma (curatrice Micol Di Veroli) e l'esposizione delle opere
di 25 illustratori per l'infanzia all'interno della rassegna Immaginare
la meraviglia dell'ignoto inaugurata in aprile a Venezia.
a.s – twitter @asmulevichmoked |
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Qui Genova - Il ruolo delle minoranze nel futuro delle società contemporanee
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manifesto delle minoranze religiose presenti a Genova e dintorni. È la
sfida attorno alla quale ci si confronterà questo pomeriggio alle 19,
al Museoteatro della Commenda di Pré, nel corso di un incontro
organizzato dalla Comunità religiosa islamica in collaborazione con il
Museo del Mare e delle Migrazioni. Tra gli ospiti il rabbino capo rav
Giuseppe Momigliano, il presidente della Coreis Shaykh ‘Abd al Wahid
Pallavicini e Giorgio Karalis della locale Chiesa cristiano ortodossa.
A moderare gli interventi il vicepresidente della Coreis Yahya
Pallavicini. Focus dell'incontro il ruolo qualitativo e intellettuale
delle minoranze religiose nei futuri sviluppi della società
contemporanea. “Le minoranze – spiegano infatti gli organizzatori –
possono essere ben più che semplici curiosità, esigue eccezioni
quantitative. Tra di esse si trovano vere e proprie élites spirituali
in grado di giocare un ruolo importante nel delicato compito di
ritrasmettere la sapienza tradizionale”.. | |
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Setirot
- Immunità non meritata |
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Aveva paragonato le preghiere per strada dei
musulmani all’occupazione tedesca della Francia. Tra le molte frasi e
incitazioni, più o meno subliminali, all’odio razziale pronunciate
negli anni da Marine Le Pen, presidente del Front National
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Stefano Jesurum |
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Time
out - La cosa giusta a Damasco |
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C’è chi si domanda, giustamente, dove siano e cosa
facciano le organizzazioni ebraiche e filoisraeliane per la drammatica
situazione in Siria. Non sta a me ovviamente rispondere per loro, né
tantomeno mi interessa farlo.
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Daniel Funaro |
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